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Autore: pinkgarden    18/08/2017    0 recensioni
Ogni notte da circa 3 mesi era sempre la stessa storia, e ogni notte in questi 91 giorni che cerco la stessa persona
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Jason/Percy, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 3 del mattino. Ormai era un'abitudine svegliarsi tremando in quelle ore della giornata. Ogni notte da circa 3 mesi era sempre la stessa storia, e ogni notte in questi 91 giorni che cerco la stessa persona. La sola a conoscere questo mio segreto, questo mio problema. Mi dice spesso di non chiamarlo problema e di non preoccuparmi, che prima o poi finirà, che è dovuto al mio carattere cosi buono...così sensibile. Ma io non ci credo. Questo però lui non lo saprà mai e sapete perché?  Jason è stato sempre presente in questi 3 mesi, in questi ultimi anni, insieme ovviamente alla mia ragazza Annabeth. Sapete lei mi manca da morire e non vederla per così tanto tempo...ahhh cosa ho sbagliato nella vita. Non è giusto, non dopo tutto quello che abbiamo passato, ma si sa, quando un'impresa chiama non si può fare molto tranne che partire e per mia sfortuna a partire è stata Annabeth insieme a suo cugino. Per questo lei non sa nulla e non deve sapere nulla, non voglio spaventarla, ha già troppo per la testa. Jason è qui con me e mi guarda mentre tremo dalla testa ai piedi, mentre il mio respiro affanna e il cuore esplode. Attacchi di panico. Così si chiamano e ricorda Percy tu non stai morendo, non stai svanendo, e non stai impazzendo. Dopo tutto deve finire e quando finirà il tuo migliore amico sarà li per consolarti. Odio tutto questo ma la mia vita è troppo ricca di avvenimenti; ho troppa paura di perdere chi amo, ma nessuno lo sa e secondo Jason è per questo che sfogo con queste crisi di panico. "Tieni tutto dentro e poi espodi" cosi dice e io gli credo, infondo so la verità, ma so anche che la lontananza della mia piccola ragazza saggia ha peggiorato le cose. Se prima tenevo solo tutto dentro ora lo tengo dentro finché a fine giornata dopo i soliti incubi inizio a stare male. Sogno sempre me e lei insieme nel Tartaro,quello che abbiamo passato, ma ovviamente senza che lei torni sana e salva. Tutto questo mi sta uccidendo. Voglio chiamarla ma so che non posso, che sentirla potrebbe solo metterla in pericolo; ma non sentirla alimenta solo la mia ansia. Dopo circa un'ora di agonia mi calmo e Jason si siede nel letto accanto a me. -Che succede ora Percy? Stai peggiorando, prima erano solo uno ogni tanto ora capita anche più volte nella stessa notte. Cosa posso fare per aiutarti dimmelo.- mi chiede guardandomi con lo sguardo più dolce del mondo. Ma io non so cosa rispondere non credo esista soluzione e le sue parole non mi fanno stare meglio. Ma cosa può dirmi...forse faccio solo stare male anche lui cosi. -Io...io sto bene Jason veramente. Ora è passato, grazie per essere rimasto.-gli dico fissando un punto fisso, non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. -Bene? Quello per te significa stare bene? Permettimi di aiutarti e di farti aiutare da qualcuno, le cose possono migliorare- continuo a sentire il suo sguardo su di me. -Chi Jason? Will? Giusto per farlo sapere a tutti? Non posso fare affidamento ai medici del campo.- forse non è che non potevo, forse non volevo,ma questo voglio tenerlo per me. -Percy è una cosa seria...io ti sono vicino e lo sai ma non posso fare tutto da solo o meglio non possiamo fare tutto da soli. Tu non puoi guarire e io non sono un medico e quindi non posso aiutarti al 100%- vuole abbracciarmi lo sento...sento il suo corpo spingersi verso di me ma prima che possa farlo mi volto verso di lui. -Jason se è troppo per te non importa veramente. Posso cavarmela da solo.- non ci credo, ma questo è ciò che voglio far credere a Jason e infondo anche alla parte più nascosta di me stesso. -NO! No..no Percy non dire cosi. Io non sono stanco e non è troppo, io posso, ma sopratutto voglio aiutarti. Credimi.Solo credo che da soli non possiamo arrivare da nessuna parte.-cerca il mio sguardo e usa il tono più cauto che conosce.  -Sono stanco voglio dormire.-dico rimettendomi sotto le coperte. -Percy ascolta...- -Buonanotte Jason.- Lo sento voltarsi e rimettersi anche lui a dormire.Fisso la stanza in cui mi trovo. Casa n1 quella in cui vive Jason.Tutto è buio e l'unica cosa a brillare è la statua di Zeus presente in questa casa. Ecco ora  guardate questa scena, guardate quella statua brillare di luce propia in mezzo a questa oscurità. Sembra la rappresentazione della mia anima, io sono l'oscurità e la statua rappresenta le mia piccola forza costituita da Annabeth e Jason. Sono loro a brillare e la loro luce manda avanti la mia vita...ma per quanto tempo possono continuare a brillare per me? Quanto ancora posso resistere senza sofforcarli? Non lo so e non voglio per nessuna ragione spegnere la loro anima, che riesce a brillare da sola solo per far brillare la mia che non ha forza per farlo. Mi sembra tutto così sbagliato. Così ingiusto. Pian piano il sonno mi chiama e tutto ciò che vedo è l'unica luce presente nel buio svanire per lasciare spazio alle sole tenebre. POV JASON Mi sveglio e per prima cosa cerco con la mano il ragazzo dagli occhi oceano nel letto e mi rendo subito conto che qualcosa non va. Percy non è qui. Tutto ciò è strano, possibile che sia stato di nuovo male senza che io me ne rendessi conto? Non credo, non è da me. -Percy?- chiedo ma non ricevo nessun tipo di risposta. Decido di alzarmi e a questo punto dopo essermi lavato e vestito vado a fare colazione insieme a tutti gli altri. Cerco Percy con lo sguardo ma non riesco a trovarlo finché non lo noto a parlare con Nico sotto un albero. -Hei ragazzi come va?- dico ad entrambi guardando però solo Percy. -Hei Jason...tutto bene grazie, io e Percy stavamo parlando un po' visto che entrambi non abbiamo molta fame- sembra tranquillo. Mi sembra ovvio, lui non sa di Percy ne di quanto io in questo momento voglia spezzargli le gambe. -Oh. Capisco...bhe vorrei dire solo una cosa al volo a Percy. Ti dispiace?- dico cortesemente a ragazzino più piccolo di noi,a cui infondo voglio molto bene e che capisce,per mia fortuna,al volo ogni situazione. -Certo- dice e cosi prendo Percy per un braccio e lo porto con me nel bosco. -Allora mi dici che succede? Come mai te ne sei andato senza chiamarmi?- -Mi sono svegliato molto presto senza riuscire a riaddormentarmi e non volevo svegliarti, sono andato a fare una passeggiata e poi ho icontrato Nico; ma non devi essere apprensivo Jason cioè se voglio posso anche alzarmi senza chiamarti...- le sue parole mi lasciano un po'  sconvolto . In effetti non ha torto, io non sono nessuno per costringerlo a chiamarmi non ha obblighi nei miei confronti. Ma so che tutta questa situazione mi sta entrando sotto pelle e che il mio rapporto con lui sta diventando quasi ossessivo. Alla fine sono sicuro che ad essere curato non sarà lui ma io con un ossessione nei suoi confronti. Dopo aver perso Leo e il mio allontanamento da Piper non sono più riuscito ad affezionarmi veramente a nessuno. Voglio Bene a tutti sia al Campo Giove che qui ma nessuno è come Percy. Vorrei essere la sola cosa che fa andare avanti Percy. La sola e unica per lui, ma non posso e lo so bene. Lui ha Annabeth e forse io prima o poi...troverò qualcuno con cui stare, qualcuno da amare; ma non riesco a togliermi la sensazione che la sola cosa in grado di farmi stare bene sia Percy. -Sì. Si scusami hai ragione ero sono spaventato.-affermo in tono colpevole. -Sì lo so. Ma Jason devi capire che io sto bene, sei il primo a dire che i miei attacchi di panico non sono un problema ma uno sfogo; quindi perché vivi con questa continua ansia nei miei confronti?- mi guarda dritto negli occhi, perché so che se dico le parole sbagliate lui capirà di essere un pazzo o chissà cosa. -Perché tengo a te stupido. Ti voglio un mondo di bene e non voglio vederti stare male tutto qua-dico -Quando tornerà Annabeth gli parlerò di questa cosa, non posso permettere di far del male anche a lei. Il male che infleggo a me stesso a già troppo, non posso rovinare anche lei...anche voi.- mi guarda, ha gli occhi lucidi ma so che non piangerà, che non lo farà mai perché non da lui. Troppo testardo per lasciarsi andare.  Troppo simile a me nei suoi difetti. -Oh..bhe è la cosa migliore fidati, ma ricorda che per qualsiasi cosa il per te ci sono sempre.- sento un peso sul cuore di non capisco il motivo. Sono contento che Percy finalmente ha deciso di parlarne con qualcuno, quindi perché sono cosi triste? Il tempo passa e dopo circa un mese la situazione è pressoché invariata. Percy che sta male, io che gli sto vicino e lui che per il momento non vuole aiuto da nessuno tranne che me. Sono felice di essere così importate per lui. Cerco di farlo sentire il più protetto possibile e di distrarlo da tutti i suoi impegni uscendo,guardando film e anche prendendolo in giro su moltissime cose strane che fa. Come dormire appallottolato nelle coperte o il suo modo di mangiare la pizza. Finché dopo altri due mesi Annabeth non fece ritorno a casa. Era sincero quando mi disse che avrebbe parlato con lei perché lo ha fatto. Si è fatto aiutare. Ha incontrato uno psicologo, ha ricominciato a dormire in modo abbastanza regolare, ha parlato di ogni dubbio e problema con la sua fidanzata e ora non dico che stia perfettamente bene ma non è più ridotto come prima; parlando con lui e Annabeth ho scoperto che molto difficilmente gli attacchi smetteranno completamente, ma che potrà controllare la sua ansia molto più facilmente. Così ha smesso di cercarmi nella notte, di dormire con me, di chiamarmi ogni mattina. Ora sono io che credo di non stare bene. Ci si può ammalare di solitudine? Di solitudine dovuta ad una sola persona? Perché io mi sento veramente solo senza di lui, mi manca, mi manca da morire. Non è strano tutto ciò? Penso ogni sera che alla fine ho perso anche lui,penso a Leo, a mia madre, a mia sorella Talia, al mio padre Divino assente, e mi sento solo. Solo come non mai. Lui era tutto per me, e il prendermi cura di lui era tutto per me. Piango spesso di notte quando mi sveglio di colpo e non lo trovo al mio fianco. Posso essere innamorato del mio migliore amico? Dopo l'esperienza con Nico tutto questo non dovrebbe spaventarmi ma invece ci riesce. Sapete perché? Perché non voglio perderlo ma questa sofferenza mi sta uccidendo. Dopo aver passato la notte preticamente senza dormire mi alzo pronto per la colazione,pronto per la solita giornata senza di lui. Lo vedo seduto al tavolo con Annabeth,  si tengono per mano, si sorridono e si baciano. Il suo sguardo si posa su di me e mi fa un dolce sorrido, ricambio e rimango li seduto a guardarli per un po. Sono così felici. Si amano cosi tanto. Lei ha la fortuna di avere chi amo. Ma nonostante tutto...l'amore non è anche questo? Amare qualcuno significa renderlo felice e volere la sua felicità. Bhe io ci sono riuscito. Se lui è felice forse posso esserlo anch'io. Forse questa tristezza non andrà mai via,ma se questo serve per rendere lui felice...allora posso sopportarlo. Spazio Autrice Buonasera❤ questa storia girava nella mia mente già da un po' ma la versione iniziale era molto diversa, nonostante tutto questa mi piace molto. Come già detto altre volte scrivo storielle per chi come me ama leggere riguardo i personaggi di questa splendida saga, e non sono assolutamente una scrittrice; detto questo spero questa storia vi piaccia perché ci tengo veramente tanto. Mi scuso per eventuali errori di ogni tipo.
   
 
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