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Autore: annalisa93    19/08/2017    0 recensioni
Questa storia non è mia, ma di una mia amica, il suo profilo ufficiale lo trovate su wattpad : https://www.wattpad.com/user/ChiBa93
GENERE: sentimentale, thriller, mistero, psicologico, urbanfantasy.
Diciassette ragazzi.
Diciassette anime diverse, ognuna con il proprio passato, con le proprie fragilità e con le proprie aspettative per il futuro.
Diciassette cuori destinati ad incontrarsi e a scontrarsi.
Diciassette persone che si ritroveranno ad indagare su una serie di misteriose scomparse e sull'inquietante morte di una giovane liceale, avvenuta quarant'anni prima.
N.B: Questa storia è una light novel, ovvero un romanzo con illustrazioni in stile manga
Genere: Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Buon sabato a tutti! Come vedete oggi ho pubblicato yeahhh xD Ci sta però che non possa pubblicare sabato prossimo, col fatto che oggi sono a casa, può darsi che sia via la prossima settimana... Mi dispiace... Cooomunque come sempre state in guardia xD Vi auguro buona lettura ;)

 

We were the kings and queens of promise

We were the victims of ourselves

Maybe the children of a lesser God

Between heaven and hell

Heaven and hell

(Da Kings and Queens, 30 Seconds to Mars)

Una volta uscito dal bagno, Josh sperò di ritrovare la ragazza che avevano incontrato poco prima. Ma purtroppo non c'era più. Fece lavare le mani ad Amelia e, insieme, i due si diressero verso il ristorante. «Hai fame? Vuoi fare merenda?» Chiese il ragazzo rivolgendosi alla bambina, che annuì sorridente. Si fermarono per aspettare di essere serviti. Il giovane  si mise a guardare oltre le grandi vetrate e notò, infastidito, che aveva iniziato a piovere. Impegnato a guardare fuori, non si accorse che, fra le persone in fila davanti a loro, c'era anche la ragazza del bagno. Amelia, invece, da bambina sveglia qual era, riuscì a notarla. Con la coda dell'occhio vide che aveva preso un succo d'arancia e un budino al riso, che era anche il suo dolce preferito.

«Cosa ti piacerebbe mangiare?» Le chiese Josh.

«Il budino di riso!» Esclamò entusiasta la bambina.

«Non c'è, è finito.» Le comunicò lui, osservando attentamente la vetrina. «Se vuoi c'è il muffin al cioccolato.»

«No, voglio il budino di riso!» Ribatté lei, indispettita.

«Ma il muffin al cioccolato ti piace tanto.» Insistette il giovane.«Ti prendo quello, va bene?» Il suo tono non ammetteva repliche. Amelia annuì col capo, rassegnata. «Nel frattempo tu vai a sederti in uno dei tavoli qui vicino e non ti muovere per nessun motivo, capito? Le intimò, poi. Dopodiché si voltò verso il bancone, aspettando di poter ordinare. Intanto la piccola, che non aveva smesso di seguire con lo sguardo la ragazza col budino di riso, la vide accomodarsi ad un tavolino non molto distante da loro. Senza perdere tempo le si avvicinò.

«Scusa signora...» La ragazza aveva il bicchiere in mano, pronta a  sorseggiare il suo succo. Sorpresa, la guardò incuriosita. «Mi puoi regalare il budino di riso?» Le chiese Amelia sfacciata, lasciandola interdetta. «Non ce ne sono più e io volevo tanto mangiarne uno, è così buono.» Cercò di giustificarsi. A quel punto il viso della giovane si distese in un dolce sorriso, un sorriso angelico, dietro cui si celava un ghigno diabolico, ben camuffato. Appoggiò sul tavolo il bicchiere che aveva fra le mani e si piegò col busto verso la bambina, in modo da poterla guardare negli occhi.

«Se ti do il budino, tu me lo fai un favore?» Stranamente il suo tono di voce, a differenza dello sguardo che aveva rivolto a Josh mentre erano in bagno, suonava rassicurante. La bambina, non percependo nessuna minaccia, accettò di buon grado. Annuì convinta.

                        ****

«Quindi noi saremmo i Guardiani...» Mormorò David, ancora incredulo. «Ma i Guardiani di che?»

«I Guardiani del Cosmo, i custodi del tempo e dello spazio.» Puntualizzò Summer, tirando su col naso e asciugandosi gli occhi. «Secondo il mito erano i sacerdoti-guerrieri della dea della notte, la padrona delle stelle.» Aggiunse con voce nasale.

«Però c'è una cosa che non capisco...» Intervenne Emma. «Nella filastrocca si dice almeno quattro.» Fece una pausa e guardò Summer. «Questo vuol dire che non siamo i soli, vero?»

«Proprio così.» Confermò la ragazza porgendole una specie di pergamena arrotolata. «In tutto siete in quindici, guarda tu stessa. Ad ognuno di voi corrisponde un segno zodiacale, ad eccezione del segno dei gemelli e quello dei pesci, a cui appartengono due guardiani ciascuno.»

Emma srotolò il foglio. Non credeva ai suoi occhi. «Ma cos'è?» Continuava a fissarlo stupita. Era un disegno, raffigurava loro, c'erano tutti. Seduto al centro c'era Nathan, con i suoi capelli ramati e i suoi occhi blu ghiaccio, vestito con una polo blu e un paio di pantaloni beige. Alla sua destra c'erano David, con i capelli biondo scuro sempre scompigliati e gli occhi marroni, la felpa dei Pokémon e un paio di jeans, ed Emma, con i capelli color cioccolato acconciati in una treccia complessa, gli occhi scuri e un look da bohémienne, con una gonna lunga e leggera, un top che le lasciava scoperto l'ombelico e un cardigan lungo. Seduta alla sinistra di Nathan, invece, c'era Sakura, con i capelli biondi e mossi, gli occhi verdi e un look semplice: una morbida camicia bianca e un paio di jeans aderenti che le lasciavano le caviglie scoperte. Erano in cerchio insieme ad altri ragazzi: accanto a Sakura c'era un ragazzo dagli occhi verde acqua e i capelli castani, nascosti in parte da un borsalino grigio scuro. Indossava una camicia nera, un gilet e un paio di pantaloni, entrambi dello stesso colore del cappello. Sakura si sporse verso l'amica per vedere meglio, e subito lo riconobbe. Lucas? Appena lo vide, le tornò in mente di quando quel pomeriggio, uscendo da scuola, si era scontrata con lui. E se il loro turbolento incontro non fosse stato solo un caso? Si ritrovò a pensare, sbalordita. Da quanto mostrato dal disegno, erano destinati a rivedersi. Entrambi erano Guardiani. A quel pensiero si sentì rincuorata. Finalmente avrebbe avuto la possibilità di rimediare al danno che aveva combinato distruggendogli il progetto. Sorrise, riportando lo sguardo sul disegno.

Accanto a Emma c'era Emily, i capelli castano chiaro raccolti in una coda laterale, e gli occhi color miele nascosti dietro un paio di lenti spesse, vestita con una semplice tuta da ginnastica. Vicino ad Emily sedeva una ragazza molto bella, con voluminosi riccioli rossi e gli occhi celesti, fasciata in un raffinato vestito giallo e una elegante giacca turchese, il tutto completato da orecchini e collana abbinati.

David si fece passare la pergamena, la studiò insieme a Nathan, che gli si era avvicinato, ed entrambi la riconobbero. Mandy? I due si guardarono negli occhi, sconvolti e preoccupati. David deglutì.

Amanda era la sua migliore amica, nonché ex-ragazza di Nathan. Tre anni prima era partita per la Francia, il paese natale dei suoi genitori, così, senza dire niente. Con il suo trasferimento, il mitico Quartetto del Colle si era frantumato in mille piccoli pezzi. Da quando se n'era andata, il rapporto fra Nathan ed Emily si era lacerato completamente. Da quando Amanda non c'era più, fra i due si era creato un muro insormontabile, entrambi avevano perso la capacità di comunicare l'uno con l'altra. E lui ne aveva sofferto parecchio. Vedere i suoi migliori amici allontanarsi sempre di più lo addolorava. Nonostante tutti e tre fossero vicini di casa, non si incontravano mai. Emily, pur di evitare Nathan, la mattina usciva di casa prestissimo e Nathan, per non vedere Emily, al ritorno da scuola percorreva una strada differente. E lui si era ritrovato in mezzo a quei due fuochi, incapace di decidere da che parte stare. L'arrivo di Sakura nelle loro vite aveva reso la scelta naturale perché, avvicinandosi al suo migliore amico, la ragazza, con la sua sbadataggine e la sua energia, era riuscita a ristabilire l'equilibrio che lui e Nathan avevano perduto. Fu così che il quartetto si trasformò in un terzetto, lo stesso terzetto che aveva fondato il "Misteriosamente Misterioso".

A quanto pareva, però, quell'equilibrio, che tanto faticosamente avevano raggiunto in quei tre anni, era un equilibrio  precario, destinato a rompersi. Il ritorno di Amanda avrebbe sicuramente portato scompiglio e almeno uno dei suoi amici ne avrebbe risentito in maniera negativa, che fosse Sakura, Nathan, Emily o Amanda stessa. E lui doveva impedire che ciò succedesse. Il suo occhi cambiarono, da smarriti divennero decisi, determinati. Nessuno dei suoi amici avrebbe sofferto, di questo era certo. Con questo pensiero nella mente tornò ad osservare il foglio.

Gli altri ragazzi erano di spalle, non erano riconoscibili. Però, in un angolino, in basso, scorse due iniziali: R.S. «Ragazzi, ditemi che sapete chi è questo R.S!» La sua voleva essere più una supplica che una domanda. La sua sete di sapere non avrebbe resistito di fronte ad un altro quesito senza risposta.

Filippo scosse il capo. «No, purtroppo non lo sappiamo. Mi dispiace, Dave.»

A quelle parole David sospirò mestamente.

Nathan, nel frattempo, aveva continuato ad esaminare la pergamena. Aveva notato che tutti loro avevano gli occhi puntati nella stessa direzione, a terra, al centro del cerchio. «Sapete dirmi cosa stiamo guardando tutti?»

«Probabilmente state osservando un gioco. Se giri il foglio vedi che la filastrocca continua.» Gli indicò Filippo. Il ragazzo fece come suggeritogli e cominciò a leggere il resto:

Se ancora salvarti i Guardiani vorranno

trovar il gioco e imparar a usarlo dovranno

giuste serviran sei domande e sei risposte

perché tu possa esaudire una delle speranze più riposte

attenzione, attivarsi potrà il gioco

quando si riuniran sette Guardiani attorno al fuoco.

Alla fine sospirò.

Rammentando le parole della prima parte della filastrocca, Sakura non poté far a meno di guardare l'ora. Quando erano entrati nell'edificio erano circa le sei e, probabilmente, quando erano tornati indietro nel tempo l'orologio segnava le sei e un quarto. Adesso erano le sette e dieci. Mancavano cinque minuti scarsi e il tempo a disposizione sarebbe scaduto. «Ragazzi, dobbiamo muoverci, fra poco torneremo al presente!» Lì informò, allarmata.

I ragazzi sentirono il panico impossessarsi dei loro corpi.

«Summer, Filippo! Diteci la formula che dobbiamo pronunciare!» Li incitò David, agitando la torcia che teneva in mano. Summer frugò nelle tasche e nella borsetta. Sbiancò. Cominciò a tremare dall'ansia. «No... ho perso il foglietto con le parole!»

«Cosa?!» I ragazzi la guardarono scioccati e preoccupati. «E adesso?!» Si alzarono in piedi con uno scatto e cominciarono a cercare guardando per terra. Non c'era.

«Ragazzi, non ce la faremo mai a trovarlo in meno di cinque minuti. Cercheremo il gioco e verremo a salvarvi utilizzando quello.» Assicurò Nathan, mantenendo il suo solito sangue freddo.

«Ve lo prometto, torneremo.» Sakura guardò Filippo e Summer, era allo stesso tempo dispiaciuta e determinata.

«Aspettateci ragazzi, e intanto cercate il foglio!» David era sempre ottimista.

«Tenete duro, fatevi forza a vicenda.» Si raccomandò Emma, abbracciando Summer.

Non fecero in tempo ad aggiungere altro che furono catapultati nuovamente nel regno delle tenebre. Erano tornati. Attivarono i sensi, si posizionarono ancora una volta spalla contro spalla. Nel silenzio di quella stanza, i ragazzi riuscivano a sentire solo i battiti dei loro cuori. Battevano all'unisono, con regolarità. Questa volta Emma e Sakura non avevano paura, erano determinate, volevano aiutare Filippo e Summer. Con calma e lucidità, i quattro ragazzi affilarono il proprio udito. Aspettarono, pronti a scattare da un momento all'altro. All'improvviso ecco un mugolio, che giunse alle loro orecchie come un suono nitido e chiaro. Accesero le torce, che avevano momentaneamente spento, e illuminarono nel punto da cui era giunto il rumore. Questa volta videro qualcosa. Anzi, qualcuno.

 

 

   
 
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