Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Sgarro    19/08/2017    0 recensioni
Vita e vicende di Bob Sugar
"Poteva Bob pensare di avere la facoltà di ammazzarli tutti. No lui non era in grado. Lui non avrebbe ucciso nemmeno una mosca, seppure le avesse dato fastidio e ronzato nell'orecchio.Chi di voi non avrebbe preso un giornale una ciabatta o chissà quale diavoleria moderna è fatto fuori senza pietà l'insetto fastidioso, Bob no. Bob si limitava ad osservarla a seguirla con lo sguardo e cercare di capire e immaginare perché quella fastidiosa mosca svolazzasse così avventatamente nelle orecchie della gente rischiando ,senza guadagnare nulla, di essere uccisa dal quotidiano cittadino di Detroit.
Ma un coraggio un moto d'orgoglio gli doveva venire, gli sarebbe dovuto venire per forza, altrimenti era spacciato, se nella giungla non mangi per primo sarai mangiato diceva la mamma." Un capitolo ogni due settimane!!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1.2 Ed io me ne stavo lì steso a pensare ad ascoltare il vento e i rumori, un suono più intenso sarà il vento, un urlo più forte sarà la strega, e mentre il primo sonno mi sfiorava leggermente, un colpo intenso, forte, distinto, arrivava al mio orecchio, gli occhi si spalancarono, il cuore prese a battere, addio sonno! Cercai di capire, sfogliai in un millesimo di attimo la gamma di rumori, che sento tutte le notti ormai da anni, da quando dall’Oregon sono dovuto venire qua a Detroit per lavorare e per guadagnare qualcosa che mi dia almeno una vita dignitosa o almeno così diceva mia madre. Stavo lì immobile nessun rumore corrisponde, nessuno dei milioni di suoni che abbia mai sentito, allora qualcosa mi disse che non è la solita delusione, qualcosa mi disse che stasera sarà speciale, era da tanto che aspettavo un suono così bello così ignoto, così vivo allora questa è la mia sera questa è la mia occasione, scesi dal mio bel letto a mezza piazza... Vita dignitosa - nell’Oregon avevo le due piazze solo per me-... E corsi nell’armadio bianco ad un’anta, che avevo nella stanza, era lì da quando ci ero venuto ad abitare lo avevo trovato già in quella posizione e me lo ero tenuto, sotto tra gli indumenti che usavo per andare in chiesa la domenica, e nell’Oregon ci andavo tutte le domeniche, invece adesso erano parecchio impolverati, ci tenevo la mia vecchia mazza da baseball, e indovinate, dove la usavo? Sì nell’Oregon; Qui la tengo solo come arma di difesa personale... Vita dignitosa diceva la mamma... Afferrai la mia bella mazza e corsi verso la porta uno sguardo fuori per strada, nessuno! Quel maledetto vento confonde oltre ai suoni anche le forme, un secondo suono uguale è preciso invade la stanza, è vicino, ma cos’è? Che cosa sarà …. E poi mi venne in mente quando avevo già sentito un suono simile sordo intenso e sa di morte, è stato nell’Oregon un giorno andai con zio Leoluca nei boschi, non era proprio mio zio lui era appassionato di caccia e quella volta mi volle portare, con il volere di mia madre per insegnarmi com’è un vero uomo o almeno così diceva lei. E finalmente capii, era un colpo di pistola e doveva essere anche bella grossa, allora corsi sul didietro della cucina, aveva un entrata secondaria che dava su un piccolo giardino comunicante con quello dei vicini, ma io i vicini non li avevo mica mai visti, uscivo di mattina presto di casa e tornavo la sera tardi la mia dimora non era proprio a portata di mano... Vita dignitosa diceva mia madre... Spiai attraverso la tendina impregnata di olio e profumi marciti di roba stravecchia, e vidi lì d’avanti al cancello di casa una figura umana, stava lì in piedi, e aveva in mano una pistola di quelle che si vedono nei telefilm polizieschi usate dal poliziotto più duro, intanto stringevo il mio bastone, iniziai a sudare, cosa fare? Esco e vivo finalmente, oppure torno alla mia vita dignitosa... Presi coraggio strinsi gli occhi quasi a farmi venire le lacrime, sferrai un calcio poderoso alla porta, ed uscii nel giardino correndo incontro alla figura, urlando e stringendo la cara vecchia mazza.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Sgarro