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Autore: esserre93    20/08/2017    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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-    Sai, stavo pensando di nuovo al fatto di prendere una casa tutta per me
-    Sei proprio decisa?
-    Ne vorrei parlare alla riunione stasera
-    Fai bene, vuoi che venga con te?
-    No, però mi piacerebbe se ci vedessimo non appena ho finito
Amelia e Arizona erano in ospedale. Si erano incontrate nello studio della mora durante un periodo morto per entrambe. Amelia, per tutta la notte, aveva ripensato alla possibilità di trasferirsi in una casa tutta per se; non doveva essere necessariamente una casa grande, ma desiderava un posto dove poter essere completamente se stessa. Nonostante con Derek e Meredith si trovasse bene, da quando era arrivata Callie la convivenza era diventata difficile. Quando Arizona le aveva chiesto di pensarci bene, fu felice di avere accanto una persona che facesse da moderatrice alla sua forte istintività e per questo aveva deciso di partecipare ad una riunione. 
In quel momento le due donne erano sedute sul divano dello studio di Amelia e avevano lasciato la porta leggermente aperta, cercando di non dare adito ad ulteriori chiacchiere. Amelia sapeva che tutti sospettassero di loro, ma fino a quando non fosse stato necessario, avrebbero tenuto segreto il loro rapporto.
-    Ci vediamo stasera allora
-    Ti scrivo quando ho finito, va bene?
-    Certo – Arizona si avvicinò ad Amelia e le diede un leggero bacio sulla guancia per poi uscire dalla stanza.
Amelia, invece, rimase lì ancora un po’. Il prossimo intervento lo aveva di lì a un’ora. Da quando Derek era tornato e nonostante le avesse riassegnato tutti i suoi compiti, il lavoro era decisamente diminuito.
-    Amy? – la mora si voltò verso la porta e vide suo fratello, indeciso se entrare o meno
-    Vieni entra
Derek entrò e chiuse la porta, per poi sedersi accanto a sua sorella.
-    Ho deciso di accettare l’incarico a Washington
-    Per quanto starai via?
-    Per molto, un anno, forse due
-    E Meredith e i bambini?
-    Rimarranno qua. Meredith non vuole trasferirsi e per me è un impiego troppo importante per lasciarmelo scappare
-    Neanche se avessi una sorella egoista che ti chiedesse di rimanere?
Di fronte a quella domanda, guardando suo fratello, Amelia lesse il suo stupore. Non si aspettava una cosa del genere e fino a qualche minuto prima  neanche lei avrebbe mai creduto di poter dire una cosa simile, ma aveva bisogno di suo fratello lì.
-    Non farlo Amy
-    Ho bisogno di te, Derek, qui. Se te ne vai perderò un altro pezzo importante della mia vita e non voglio
-    Sono sicuro che tu non abbia bisogno di me. Un’altra persona al tuo posto non avrebbe mai trovato il coraggio di ricominciare a vivere in una città quasi del tutto sconosciuta
-    Sono venuta qui perché c’eri tu
-    Amy, che ne dici se passiamo una serata tra fratelli? Usciamo, ci divertiamo e parliamo anche di tutto questo
-    Stasera sarei voluta andare ad una riunione
-    Ci vediamo dopo allora
Amelia pensò all’appuntamento che aveva con Arizona, ma vista la situazione non se la sentiva di rinunciare a suo fratello, così accetto e dopo l’intervento avrebbe cercato Arizona per informarla sul cambio di programma.

-    Edwards?
-    Si dott.ssa?
-    Pronta per l’intervento?
-    Ma oggi non sono al suo servizio, sono con il dott. Hunt
-    Non importa, vieni con me, questo intervento ti interesserà moltissimo
-    Cos’è?
-    Lo vedrai, preparati, tra dieci minuti iniziamo
Amelia vide la Edwards correre immediatamente verso la sala operatoria e rise tra se e se.
Come previsto, la specializzanda rimase più che contenta nel partecipare a quell’intervento. 
-    Wow! Tumore a farfalla!
-    Eh già.. Ne hai mai visto uno?
-    No dott.ssa
-    Qual è il suo nome scientifico?
-    Glioblastoma multiforme 
-    Esatto Edwards
-    Dott.ssa, resezione totale o parziale?
-    Ti sembro un chirurgo da resezione parziale?
-    Ovviamente no
-    Allora preparati, perché sarà una giornata molto lunga 
L’intervento andò avanti per 6 lunghissime ore, durante le quali Amelia trovò non poche difficoltà a recidere l’intero tumore.
-    Edwards, dobbiamo fermarci qui
-    Ma il tumore c’è  ancora
-    Lo so, ma non posso muovermi in alcun modo. Devo studiare un altro piano
Amelia si preparò a chiudere. Avrebbe dovuto trovare un altro piano chirurgico il prima possibile, altrimenti tutto il lavoro fatto fino a quel momento sarebbe stato inutile. Nel momento in cui si stava dirigendo verso la stanza del medico di guardia per poter riposare, nel corridoio incontrò un Owen decisamente arrabbiato 
-    Amelia, ma come ti salta in mente di rubarmi gli specializzandi?
-    Rubarti? Non sono mica di tua proprietà
-    La Edwards era con me oggi 
-    È interessata alla neurochirurgia e non potevo farle perdere un intervento di quella portata
-    Qui decido io, non tu
-    Smettila di fare il cretino. Pensavo fossi più intelligente da saper tenere lontano il lavoro dalla vita privata
-    Non c’entra niente con noi
-    E allora lasciami in pace
Amelia spinse da parte Owen  che le stava intralciando il passo e proseguì verso la sua destinazione. Una volta arrivata nella stanza si allungò sul letto e iniziò a piangere. Uno di quei pianti liberatori. La sua vita era un casino.
-    Ehi, ti ho vista entrare e volevo venire a salutarti, ci vediamo dopo? – non appena sentì la voce di Arizona, Amelia si mise a sedere sul letto cercando di nascondere gli occhi colmi di lacrime
-    Mi dispiace, devo rimanere qui
-    Ehi guardami
Amelia dovette voltarsi verso Arizona, alla quale non sfuggì lo stato in cui si trovava
-    Ehi, hai pianto 
-    Mi hanno reso la vita impossibile oggi
-    Chi?
-    Derek e Owen
-    Cosa hanno fatto?
-    Derek parte per Washington, Owen mi sta mettendo i bastoni tra le ruote
-    Non perderai tuo fratello. Andrà solo via per lavoro, è ciò che faresti anche tu
-    Ma io ho bisogno di lui
-     Tu credi di aver bisogno di lui, in realtà hai solo bisogno di pensarlo accanto a te
-    Non è la stessa cosa?
-    No tesoro, non lo è. Sei una delle donne più forti che io conosca e so che ti credi fragile, ma non lo sei. Una persona fragile non si sarebbe mai trasferita qui, non avrebbe mai trovato il coraggio di disintossicarsi
-    Me lo ha detto anche Derek
-    Ed ha ragione. Devi avere più fiducia in te stessa
-    Grazie Arizona
-    E di cosa, sono qui per te e non piangere, ti prego
Arizona asciugò le lacrime sul volto di Amelia e le diede un bacio sulle labbra.
-    Vuoi che rimanga con te?
-    Derek vorrebbe trascorrere una serata con me, tra fratelli e avevo pensato di chiedergli se volesse rimanere con me per cercare una soluzione 
-    Va bene, però promettimi che domani andrai alla riunione
-    Te lo prometto
-    Mi mancherai
-    Anche tu, tantissimo. Se non facciamo tardi potrei passare da te, che ne pensi?
-    Ti prego, fallo. Anche se farai tardi. Ti lascio le chiavi 
-    E tu come farai ad entrare?
-    Ne ho sempre un paio nascoste fuori casa, nel caso dimenticassi le mie
-    Va bene, le prendo e spero di non tardare
-    Ti aspetterò
Le due donne si salutarono e Amelia chiamò suo fratello, che accettò di aiutarla. Derek aveva già operato un tumore di quel genere, ma questa volta sembrava più complesso. Trascorsero gran parte della serata in ospedale e quando Amelia iniziò a strofinarsi gli occhi per la stanchezza Derek decise di tornare a casa. Avrebbero studiato un piano il giorno seguente.
-    Hai la tua macchina vero?
-    Si, ma non torno subito a casa, ho una cosa da fare 
-    Alle 11 di sera?
-    Si, scusami. Prima o poi te ne parlerò, ma fidati di me
-    Mi fido Amy. 
-    Grazie – Amelia poggiò le sue labbra sulla guancia destra del fratello e scappò verso casa di Arizona.
Sicuramente l’avrebbe trovata a dormire, ma avrebbe voluto lasciarle almeno un saluto.
Scese dalla macchina e girò le chiavi nella toppa. Come previsto Arizona stava dormendo, tutte le luci della casa erano spente. Cercando di fare meno rumore possibile si diresse verso la camera da letto. Una volta lì, però, non la trovò, così decise di aprire la porta di quella che era la stanza degli ospiti: Arizona stava dormendo lì. Le si avvicinò e le lasciò un bacio tra i capelli.
-    Ehi, sei venuta 
-    È tardi, scusami
-    Non importa, l’importante è che tu sia qui
-    Come mai in questa stanza?
-    Sapevo che non avresti mai dormito nella stanza che condividevo con Callie
-    Lo vedi che ho ragione? Sei troppo dolce, ma torno a casa
-    Perché?
-    Lo sai il motivo
-    Ti prego, rimani. Fregatene di Callie. Non può entrare nella tua vita privata e fino a prova contraria potresti essere con chiunque
-    Non ho il pigiama
-    Non ti servirà
Arizona si avvicinò ad Amelia e iniziò a spogliarla completamente. La mora glielo lasciò fare. Aveva voglia di sentire le sue mani sul suo corpo, aveva voglia dei suoi baci, aveva voglia di amare Arizona con tutta se stessa.
Il mattino seguente Amelia si svegliò prima di Arizona. Guardò la donna che aveva accanto e non si spiegò come potesse essere così bella, o forse erano i suoi occhi che la vedevano in quel modo?
La bionda stava dormendo in posizione prona, con un braccio sotto il cuscino e l’altro sopra; il lenzuolo copriva solo metà della schiena. Dormiva profondamente, così Amelia si alzò e andò a prepararle la colazione. L’ultima volta che era stata lì non aveva notato quante foto ci fossero con Arizona, Callie e Sofia. Le guardò una ad una e un senso di gelosia la pervase. In quasi tutte le foto Arizona mostrava il suo più bel sorriso, era davvero felice. 
-    Ehi che stai facendo? – Amelia si voltò verso Arizona, che ora era in piedi davanti la porta del salotto
-    Ero venuta a preparare qualcosa da mangiare e mi sono fermata a guardare queste foto. Sembri felice.
-    Lo ero, ma non devi guardarle. Prima o poi le toglierò 
-    Magari qualcuna. Sento gli occhi di Callie trafiggermi. Non vi siete più viste a parte per lavoro?
-    Si, sono andata a salutare Sofia all’asilo e l’ho trovata lì
-    Come siete rimaste?
-    Parliamo tranquillamente, niente di più 
-    Eri felice
-    Amelia, perché continui a dirlo? Chiunque è felice con sua figlia e la donna che ama
-    Stavate insieme da molto e Callie non ha provato a farti cambiare idea?
-    Certo che ci ha provato, ma non ho voluto
-    Per colpa mia?
-    Amelia, mi spieghi dove vuoi arrivare?
-    Penso solo che se non ci fossi stata io tu avresti provato a riallacciare il rapporto con Callie
-    Può darsi, ma tu ci sei, sei una parte fondamentale della mia vita e voglio che sia così. Callie non mi manca e Sofia posso vederla ogni volta che voglio, quindi sto bene così
-    Scusami
-    Capisco le tue domande, ma non farti venire più queste paranoie. Io sono qui con te e sono felice. Stasera toglierò le foto.
-    Io scappo in ospedale 
-    Non avevi detto che volevi preparare la colazione?
-    Si ma si è fatto tardi, ci vediamo dopo va bene?
Amelia si diresse verso il bagno, fece una doccia veloce e stava per uscire di casa quando Arizona la bloccò per un braccio 
-    Tutto bene, vero?
-    Certo – la mora stampò velocemente un bacio sulle labbra di Arizona e si diresse in ospedale.
Non sapeva se andasse tutto bene. Fino a quel momento non aveva realizzato a cosa avesse davvero rinunciato Arizona per stare con lei e vedere tutte quelle foto le aveva fatto portare i piedi per terra.
   
 
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