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Autore: katyjolinar    20/08/2017    2 recensioni
Nella scienza l'effetto farfalla si riscontra quando, tentando di riprodurre un esperimento, si cambia un particolare apparentemente insignificante, e alla fine si ottiene uno stravolgimento inaspettato.
Noi conosciamo la storia dei nostri eroi. Ma cosa succederebbe se un particolare apparentemente insignificante cambiasse?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente Astrid si svegliò presto.
Si accorse subito di non essere dove si era addormentata la sera prima, ma sul letto di Hiccup, e lui, ancora addormentato, era steso accanto a lei e gli dava le spalle.
Si tirò su, strofinandosi gli occhi e guardandosi attorno; Moccicoso e Testa Bruta dormivano ancora, al loro posto, stretti in un tenero e caldo abbraccio. La bionda sorrise, scuotendo la testa: ormai era più che evidente che quei due non fossero semplici amici, e che quella notte di passione che avevano passato giorni prima non fosse dovuta solo alla foga del momento.
Scavalcò il corpo addormentato del capo e indossò gli stivali, poi uscì sul ponte.
Era l'alba, alcuni marinai lavoravano pigramente sulla nave e si vedevano alcune isole in lontananza. Si avvicinò a Tempestosa e le fece una carezza affettuosa, lei almeno non l'aveva mai delusa, non come certi uomini. Le diede un pesce, poi si spostò dietro i draghi, dove c'era la zona bagno, per darsi una lavata.
L'acqua era fredda, e il sale dell'acqua di mare, poiché non potevano usare le scorte di acqua dolce, che servivano per bare, le bruciava gli occhi, ma almeno si sentì meglio dopo, la mente era più lucida e poteva ragionare meglio sull'argomento che la tormentava, ovvero la temporanea "pazzia" di Hiccup.
Sentì qualcuno avvicinarsi e si girò, trovandosi faccia a faccia proprio l'oggetto dei suoi pensieri. Il ragazzo sostenne il suo sguardo e si avvicinò, fermandosi di fronte a lei.
"Astrid..." esordì, con un filo di voce. La discussione che aveva avuto nella notte con il cugino lo aveva indotto a pensare a ciò che stava succedendo, e voleva davvero chiarire con lei.
"Che vuoi?" quasi lo aggredì la bionda, cercando di superarlo, ma il giovane la bloccò prendendola per un braccio.
"Aspetta... io..." continuò lui, senza mollarla "So che ce l'hai con me, ma vorrei che mi ascoltassi." attese per qualche secondo e riprese a parlare "Devi capire che non è stato facile prendere questa decisione, ma... è l'unica cosa da fare, io... mi trovo nel bel mezzo di una Kobayashi Maru..."
Astrid lo fissò confusa. Le aveva spiegato il quadro della Kobayashi Maru in una delle ultime lezioni di Maces and Tallons, si trattava della "chiusura impossibile", in cui qualsiasi mossa avrebbe portato alla perdita dei pezzi per entrambi i giocatori e, paradossalmente, avrebbero perso entrambi. Le aveva anche detto che una soluzione perché uno dei due potesse vincere c'era, ma ancora nessuno l'aveva trovata, nemmeno lui, che era una delle persone con più inventiva che conosceva.
"Io... questa è l'unica cosa che posso fare..." continuò il castano, prendendole la mano "Devo pensare al bene di Berk e mettere da parte ciò che vorrei io."
"Ma... una soluzione ci deve essere..." sussurrò la giovane, senza muoversi. La rabbia che provava fino a poco prima era scomparsa, lui si sentiva in trappola, anche lei lo percepiva, e si accorse di sentirsi in trappola con lui. Fece un respiro profondo e gli posò una mano sulla guancia "Hiccup, capisco, ma... Non prendere decisioni azzardate. Se vuoi, fai pure queste visite di rappresentanza, ma non farle per quella ragione. Prenditi tempo per chiarirti le idee, poi decidi, e se sarai ancora di quell'idea allora lo accetterò..."
Hiccup sorrise e annuì, mentre la bionda si avvicinava ancora e gli posava un leggero bacio sulle labbra. Sì, avrebbe rimandato la decisione, e nel frattempo avrebbe trovato il modo di uscire dalla sua Kobayashi Maru.
Ricambiò il bacio, abbracciando la sua guardia del corpo e aspirando il suo profumo. Se fosse stato per lui quel momento avrebbe potuto durare in eterno.
"Ehi, voi due! Sbrigatevi, devo fare pipì!" urlò la voce di Moccicoso, infrangendo la magia creatasi.
"Vai a cagare, Jorgenson!" fu la risposta infastidita di Astrid, mentre scioglieva l'abbraccio.
"Lo farei anche, ma voi occupate il bagno." continuò l'altro, con la risata di Testa Bruta in sottofondo.
Hiccup alzò gli occhi al cielo, lasciando andare l'amica, mentre Moccicoso accedeva alla zona bagno.
Astrid si avvicinò a Bruta, dall'altro lato della nave, e guardò verso l'orizzonte.
"Astrid, devo dirti una cosa." le comunicò l'altra "Io e Moccicoso stiamo insieme."
"Davvero? È una bella notizia! E magari può aiutare anche con Hiccup, anche se sono riuscita a convincerlo a non prendere ancora certe decisioni." ammise la giovane, sorridendo.
Testa Bruta annuì, guardando di fronte a lei, dove cielo e mare si incontravano. Aggrottò la fronte, poi indicò l'orizzonte.
"Cos'è quello?" chiese.
"Oh, Dei... è una tempesta, e sta venendo in questa direzione!" esclamò la Hofferson, dopo aver esaminato ciò che l'amica le indicava "Presto! Avvertiamo gli altri! Dobbiamo essere pronti!"
Pochi minuti dopo la nave fu travolta da forti venti, che la sballottarono e quasi la rovesciatono più volte. Hiccup e i suoi amici, insieme ai tre draghi, si diedero da fare nell'aiutare i loro marinai a governare l'imbarcazione, anche se sembrava un'impresa impossibile.
Una delle corde che tenevano su la vela si spezzò, colpita da un fulmine, e la vela precipitò sul ponte. Hiccup accorse in aiuto di due marinai, travolti dalla caduta dell'oggetto, e li aiutò a liberarsi, quindi si arrampicò sull'albero, cercando di reggersi forte, nonostante la base non fosse molto stabile.
"Cosa stai facendo?!" lo chiamò la sua guardia del corpo, cercando di raggiungerlo.
"Bisogna rimettere a posto la vela!" spiegò il castano, arrivando in cima e afferrando una delle corde, per poter assicurare il grosso telo "oppure andremo alla deriva!"
Astrid stava per replicare, ma un fulmine illuminò l'aria in un istante accecando gli occupanti della barca, e contemporaneamente un frastornante tuono li assordò.
Quando questo cessò, fecero appena in tempo a vedere il loro capotribù precipitare verso terra, e Sdentato correre nella sua direzione per cercare di attutire la caduta.
Riuscì a rallentarlo, ma il giovane finì a terra, privo di sensi. Astrid corse da lui, per soccorrerlo.
"Dannazione... Non respira!" imprecò, mettendolo steso meglio e poggiando una mano sul petto dell'amico "NO! NO! NO! AVANTI! RIPRENDITI!"
Moccicoso scorse da lei, inginocchiandosi dal lato opposto e guardandola preoccupato.
"Astrid, stai calma, che succede?" domandò.
"Il cuore non batte!" riferì lei, ormai nel panico più totale.
L'altro lanciò un'occhiata a Testa Bruta, poi si rivolse nuovamente all'amica.
"C'è un modo per provare a salvarlo, ma devi essere lucida!" suggerì, prendendola per le spalle "Ricordi le lezioni di pronto soccorso di Skarakkio?"
"La rianimazione..." sussurrò la bionda, tornando in sé.
"Bene! Ora io gli faccio battere il cuore e tu gli dai aria!" ordinò, mettendo le mani, giunte come gli era stato insegnato dal vecchio fabbro, poco a sinistra dello sterno del cugino, quindi iniziò a spingere, con colpi regolari, e contando.
Astrid fece un respiro profondo, attese il segnale dell'amico, quindi si abbassò sul volto di Hiccup, chiudendogli il naso e soffiandogli la propria aria nei polmoni attraverso la bocca.
Ripeterono la procedura alcune volte, mentre Testa Bruta dava l'ordine ai marinai di invertire la rotta. Non era il caso di proseguire il viaggio in quelle condizioni, e dovevano approfittarne, visto che si erano appena allontanati dalla tempesta.
"Sta respirando da solo..." riferì Astrid, dopo un po', sentendo dei deboli respiri, mentre il moro continuava la manovra.
"Sì, anche il cuore ha ripreso a battere." confermò Moccicoso, tirandosi su e asciugandosi il sudore dalla fronte.
"Ma perché non si sveglia?" chiese l'altra, dandogli dei leggeri colpetti sulle guance, e non riscontrando alcuna reazione.
Bruta si avvicinò, abbassandosi e aprendogli gli occhi, delicatamente, osservandolo con attenzione.
"Credo sia in coma." disse "Mio fratello ci è finito un po' di volte a seguito delle nostre scorrerie, so riconoscerne i sintomi."
"Ma come..." balbettò la giovane guardia, sotto shock.
"Torniamo a Berk, Gothi saprà cosa fare." suggerì il moro, prendendo su Hiccup e trasportandolo verso la cabina "Il viaggio è annullato."
Astrid annuì, reggendosi a Sdentato, che sembrava preoccupatissimo.
Hiccup non poteva morire, doveva riprendersi al più presto!
Non l'aveva mai fatto prima, per quanto fosse credente, ma iniziò a pregare gli Dei del Valhalla perché salvassero il loro capotribù. 
   
 
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