Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: lady_sayuri    20/08/2017    0 recensioni
Una misteriosa ragazza di nome Rose appare nella ormai tranquilla cittadina di Satan City per portare a compimento una missione importante. Incontrerà i Saiyan, con i quali restaurerà un bel rapporto; essi infatti sono fondamentali per portare a compimento il suo compito. Qualche tempo dopo, però, grazie soprattutto all'aiuto di Junior, Goku e gli altri Saiyan riusciranno a scoprire la sua vera identità. Infatti, la ragazza non è quello che sembra: sembra avere una correlazione con uno dei Saiyan. Riuscirà Rose a portare a termine il suo compito? E, soprattutto, chi è realmente?
La storia è ambientata tra la fine della Saga di Super C-17 e la saga dei draghi malvagi, dunque esattamente un anno dopo l'inizio della storia di Dragon Ball GT e poco prima della dipartita di Goku.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Goten/Valese
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 51

 

Bulma guardò l’orologio appeso nell’enorme salotto di casa sua: erano le nove e mezza. Fuori era buio già da un bel po’.

Era seduta sul divano vicino a Bra, ed entrambe erano intente a seguire il quiz televisivo più seguito dai Satan City, che però stava ormai per giungere al termine.

«Bra. Ti va un po’ di gelato?»

«Mmmm… va bene! Però poco che sono a dieta!»

Ormai era stanca di dover dire alla figlia che era già magra e che non ne aveva affatto bisogno, così la donna non disse niente e si alzò dal divano per dirigersi verso il frigo.

“Potrei chiederlo anche a Rose e David!” penso tra sé e sé, mentre tirava fuori il gelato. Lo posò per un attimo sul tavolo e si incamminò verso la camera di Rose.

Bussò una volta, ma non rispose nessuno.

Bussò una seconda volta, e ancora niente.

Quindi, decise di aprire silenziosamente la porta, per accertarsi che andasse tutto bene e che la ragazza fosse veramente lì.

Guardò dentro e i suoi occhi furono attirati automaticamente dall’unico punto in cui c’era la luce, ovvero dove si trovavano David e Rose, sdraiati sul letto e illuminati dalla luce della tv di fronte a loro.

Rose stava dormendo, mentre notò che David, con un braccio appoggiato sul corpo della ragazza e l’altro piegato sotto la sua testa, era ancora sveglio e guardava la tv.

«Oh, scusate!» disse Bulma a voce bassa, cercando di indietreggiare ed uscire dalla porta.

«Non fa niente. Puoi entrare!» disse David sussurrando.

«Oh. Posso?»

«Sì. Entra pure!»

La donna entrò cercando di fare il meno rumore possibile.

David la salutò sussurrando, mentre Bulma, ricambiando il saluto, si avvicinò a loro fermandosi poco dietro alla tv.

«Vedo che Rose è già crollata!» disse la donna, facendo attenzione a tenere bassa la voce, mentre guardava la ragazza sorridendo «oggi doveva essere parecchio stanca! L’ho vista un po’ distrutta»

«Già!» rispose lui «Si è stancata molto… soprattutto al Palazzo del Supremo!»

«Immagino!»

Prima non ci aveva fatto caso, ma adesso che si trovava molto vicino a loro, Bulma notò che la mano del ragazzo si trovava proprio sulla pancia della ragazza.

«Ma.. sta male? Ha mal di pancia?» chiese.

«Ah… no no! Non ti preoccupare!» rispose lui, guardando la propria mano appoggiata su Rose che Bulma aveva appena notato. La spostò subito, per evitare che Bulma si insospettisse troppo.

«Ma sei sicuro? Perché io ho visto che Rose è stata male oggi. L’ho vista correre al bagno per vomitare parecchie volte»

«Davvero?» disse lui, sperando tra sé e sé che il suo stupore potesse apparire reale agli occhi di Bulma «Non lo sapevo, non me lo ha detto! Quando si sveglia glielo chiedo»

«Sono un po’ preoccupata perché magari è stato qualcosa che ha mangiato… e se così fosse, vado subito giù nelle cucine a fare una bella ramanzina ai cuochi!»

«No, non ti preoccupare, Bulma! Magari stava male già di suo!»

«Sarà» disse Bulma, pensierosa «Comunque, sono venuta qui per chiedervi se volete il gelato. Rose dorme, quindi magari glielo lascio per domani… tu lo vuoi?»

«No, grazie! Lo mangerò anche io domani insieme a lei» rispose lui sorridendo.

«Va bene!» disse Bulma, dirigendosi silenziosamente verso la porta «Scusatemi ancora per il disturbo!»

«Ma figurati, nessun disturbo!» disse David.

Bulma uscì e chiuse la porta delicatamente.

Si avviò di nuovo verso la cucina, pensierosa.

Forse, Chichi aveva ragione. Non avrebbe dovuto metterli in stanze così vicine… da quando quel ragazzo era arrivato, li aveva visti quasi sempre insieme.

Però, anche se li avesse messi in stanze lontane, si sarebbero comunque cercati! Sperò tra sé e sé che Chichi avesse torto e che quei due non avessero combinato nulla di male. In fondo, sembravano due ragazzi così maturi e coscienziosi! Anche se doveva ammettere che, in ogni caso, maturi o non, restavano pur sempre due ragazzi molto giovani che avrebbero potuto combinare qualsiasi cosa.

Rose, in fondo, aveva la stessa età di Bra. Pensò che forse non avrebbe mai lasciato dormire la figlia da sola con un ragazzo, neanche se avesse lo conosciuto alla perfezione. D’altronde, i ragazzi erano pur sempre ragazzi…

 

Anche Bra, per quel poco che lei e Vegeta sapevano, frequentava un ragazzo da qualche mese. Erano venuti a saperlo solo da qualche settimana.

Il marito, senza mai fare domande alla figlia, quando aveva il sospetto che lei stesse per uscire con lui, puntualmente informava alla moglie che aveva da fare e che quindi doveva uscire.

Una volta, lo aveva addirittura visto avviarsi verso la stanza degli allenamenti, già vestito di tutto punto con la tuta addosso, ma, non appena aveva udito il “Mamma, papà, io esco!” della figlia, subito aveva cambiato la sua direzione ed era tornato in camera a cambiarsi. Qualche minuto dopo, lo aveva visto volare via dalla finestra.

Le tornò alla mente un avvenimento avvenuto giusto qualche giorno prima: Bra aveva detto a lei e Vegeta che sarebbe rimasta a dormire da un’amica.

Dopo aver risposto all’interrogatorio di Vegeta durato quasi 10 minuti, tramite il quale si era potuto informare nel dettaglio sugli spostamenti e i piani della figlia prima che lei mettesse piede in casa dell’amica per restare a dormire, Bra, visto i genitori che conoscevano bene la sua amica, ricevette il permesso di andare a dormire dall’amica.

Qualche ora più tardi, su esplicito sollecitamento di Vegeta, Bulma aveva chiamato la figlia per accettarsi che tutto stesse andando davvero come lei aveva detto loro.

Peccato che il telefono della figlia continuasse a squillare senza ricevere alcuna risposta. L’aveva richiamata più di cinque volte, ma invano.

Così, notando l’espressione sempre più seria e nervosa che stava comparendo sul volto di Vegeta, Bulma decise di dare un colpo di telefono anche all’amica di Bra che sicuramente li avrebbe rasserenati e dato loro un valido motivo per il quale la figlia non rispondeva alle telefonate.

«Pronto?»

«Ciao Jessica. Bra è lì con te?»

«Bra? Ehm…s-sì, c-certo»

«Me la puoi passare un attimo per favore?»

«Ehm… è che adesso è entrata in un negozio, e io la sto aspettando fuori…»

Dalla voce fin troppo acuta e tesa dell’amica, Bulma aveva capito che stava mentendo. Sicuramente c’era qualcosa che non andava.

«Ehm, guarda, non fa niente. Dille che abbiamo cambiato idea e che stasera non può più restare a dormire da te. Dimmi dove siete che la passiamo subito a prendere»

Vi fu un attimo di silenzio, dall’altro capo del telefono. Per un attimo, Bulma pensò che fosse caduta la linea.

«Pronto?»

«Oh, sì sì, scusi, signora! Ehm… io… cioè noi… siamo nei negozi davanti al teatro»

«Ok. Restate lì che passiamo subito a prenderla»

«Tzh. Lo sapevo io che ci aveva mentito» disse Vegeta, alzandosi dal divano «adesso vado a cercarla e se la trovo con quel tipo farà una brutta fine. Appena lo vedo gli spacco tutti i denti, così vediamo se la prossima volta ci pensa ancora ad approfittarsi di mia figlia!»

Sbattè i pugni uno contro l’altro, infuriato, e cominciò a sgranchirsi le mani.

«Vegeta! Calmati! Non essere così irruento. Mantieni la calma, per favore!»

«No. Devo  dare una lezione a quel ragazzo. Giuro che se li trovo insieme…» un ghigno di rabbia prese forma sul suo viso, mentre una vena cominciò nervosamente a pulsare sulle tempie.

Si diresse verso la finestra, pronto per spiccare il volo, ma Bulma fu più veloce di lui e si posizionò davanti alla finestra a braccia spalancate.

«Vegeta. Non essere così avventato! Pensaci, qualunque cosa Bra stia facendo in questo momento, sicuramente sarà costretta ad interromperla e ad andare dove si trova l’amica. Appena arriveremo lì, la prenderemo e la riporteremo a casa!»

«Io preferisco coglierla in flagrante! Così quel ragazzo non avrà scampo»

«E se fosse davvero insieme all’amica?»

Bulma tentò di aggrapparsi a quel bagliore di speranza, anche se sapeva che quella storia aveva solo il 10% di possibilità di essere vera.

«Se fosse così, beh, sarebbe meglio per lei»

Sollevò la moglie da sotto le braccia come se stesse sollevando una piuma e la appoggiò dietro di sé. In una frazione di secondo, spiccò il volo.

Alla fine, Vegeta non era riuscito a trovare Bra (per fortuna!), e Bulma la trovò assieme all’amica, esattamente nel punto in cui l’amica aveva detto loro di trovarsi.

Tornate a casa, vi ritrovarono Vegeta che le stava aspettando.

«Dove sei stata?» chiese alla figlia freddamente, cercando di mantenere un tono impassibile.

«Ero con la mia amica, esattamente come vi avevo detto» rispose la ragazza con fare estremamente scocciato, mentre, a braccia incrociate, rivolgeva lo sguardo da un’altra parte anziché al padre.

«E perché non hai risposto al telefono?»

«Avevo il silenzioso e non ho sentito»

«E non hai comprato niente, tesoro?» chiese la madre, sorridendo sarcasticamente «Strano, non è da te!»

«Non mi piaceva niente» rispose, continuando a guardare il muro, stizzita.

«Bra» intervenne Vegeta «Se fai un’altra volta una cosa del genere giuro che la prossima volta verrò a cercarti, che tu sia in capo al mondo o a Satan City, e resterai in punizione per tre mesi, senza comprare vestiti né nient’altro.

Inoltre, dì a questo ragazzo di fare attenzione, un passo falso e farà una brutta fine»

«La vita è mia e ne faccio quello che voglio!»

Vegeta le lanciò uno sguardo di pietra.

«Comunque, adesso sei un mese in punizione. Per averci mentito»

Bra girò immediatamente lo sguardo sul padre e lo guardò sconcertata e indignata.

«Ma io… io non vi ho…» non finì la frase e, voltandosi, sbuffò e corse via dalla porta.

 

Bulma sorrise ricordando quell’avvenimento. Nel frattempo, era tornata in sala con due bicchieri di gelato in mano, e sentì la figlia parlare al telefono con qualcuno:

«Anche tu mi manchi tanto! Sì, lo so, l’altra volta non abbiamo avuto molto tempo…»

Appena vide la madre, istintivamente riattaccò subito il telefono.

«Bra, devi stare molto attenta» la avvertì Bulma «Non devi fare più cose come quella dell’altra volta. Conosci tuo padre, e sai benissimo che potrebbe scatenare un pandemonio»

«Quindi mi stai dicendo che non posso uscire con nessuno?!»

«Ma certo che puoi, tesoro. L’unica cosa che ti chiediamo è di non mentirci. So che tuo padre farà un po’ di fatica ad accettare questa cosa, ma alla fine vedrai che riuscirà ad accettarla. Inoltre, cerca di essere cauta con questo ragazzo e di andarci piano»

«Va bene» mormorò la ragazza, leggermente scocciata.

«So che tuo padre è molto severo con te, ma lo fa perché ti vuole bene»

«Mm» la ragazza emise un verso indistinto con cui voleva far intendere di aver capito, e cominciò ad abbuffarsi di gelato assieme alla madre.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: lady_sayuri