Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Pervinca13    20/08/2017    0 recensioni
I fatti narrati avvengono subito dopo la battaglia dei bastardi, ho provato ad immaginare come deve essersi sentito Jon a vedere l'uomo che ha violentato sua sorella ( anche se non è proprio così) e come deve essersi sentita Sansa nel rivedere Ramsay, e cosa sarebbe potuto nascere fra loro due.
" Io non c'ero per te" le disse Jon alzandosi e andando verso la porta
" Ci sei ora!" Disse lei, rimanendo in ginocchio.
Jon non poteva vederla così, meritava di provare il vero amore, almeno una volta, un amore vero, che non portasse violenza, ma pace.
E' la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia. Sono aperta a critiche e commenti costruttivi.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Ramsay Bolton, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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L'inverno del terrore

Sansa guardò Jon con un misto di terrore e gratitudine quando ricoperto di fango aveva pestato a sangue Ramsay per svariati minuti senza fermarsi, finché non era arrivata lei, forse non voleva che lei lo vedesse così arrabbiato, così violento o forse non voleva che i ricordi di terrore generati da Ramsay tornassero ad attanagliare la mente di sua sorella.
Quando la vide, con i suoi capelli rosso fuoco, i suoi occhi color del ghiaccio freddi ed impauriti, il suo vestito blu, agganciato con forti lacci, capì che la sua bellezza, la bellezza di Sansa, era diventata una bellezza severa, non era più una bellezza che chiunque poteva prendere, come un fiore in un campo, e lasciarla morire, era un regalo che lei avrebbe concesso al più meritevole, lei e solo lei. Si sentì terribilmente sporco, così conciato, così animale da aver quasi ucciso un uomo a mani nude davanti a lei. Si alzò immediatamente e lasciò lì Ramsay: ne facesse ciò che più riteneva giusto.
Sansa vedendo la scena decise di scappare nella sua vecchia stanza, non prima di aver ordinato alle guardie di chiudere Ramsay nel canile con i suoi mastini. Entró nella sua stanza, nulla era cambiato da quando Ramsay l'aveva violentata in quella stessa camera, le ferite ancora bruciavano nonostante i pesanti strati di vestiti, il ricordo straziante delle sue urla, delle sue suppliche che non ottennero mai accoglienza, le lacrime, il sangue....si era chiesta fino ad un minuto prima se ne avrebbe avuto la forza, se avrebbe avuto la forza di eliminare colui che le aveva strappato l'anima, colui che aveva strappato la sua dignità dandola in pasto ai suoi mastini; ma ora dopo essere tornata in questa stanza si era resa conto che il dolore non sarebbe mai sparito, neanche con la sua dipartita, ma se non poteva togliere il dolore, forse poteva almeno togliere la paura che lui avesse ancora accesso al suo corpo e alla sua anima. La decisione era presa, si lavò il viso, si cambiò d'abito, si rifece l'acconciatura e indossando la sua armatura mentale andò nel canile.
Jon non incontrò Sansa mentre risaliva dal canile, era così arrabbiato che andò a camminare sulle mura, lo doveva sapere, forse aveva sbagliato ad andare da lui, Sansa non avrebbe voluto, ma lui doveva sapere cosa lui le aveva fatto, cose le aveva fatto solo perché lui non era stato lì a salvarla da quel mostro, l'incontro era vivido e devastante nella sua mente.
" Jon Snow il bastardo che riconquista Grande Inverno, salve vostra altezza, cosa posso fare per voi? Volete favorire un altro colpo?"
Lo aveva schernito Ramsay. 
" Dimmi cosa le hai fatto, fino a che punto è arrivata la tua depravazione?"
" Oh oh, un fratello non dovrebbe fare queste domande al marito della sorella" disse con un sorriso sprezzante.
" Ma poiché morirò fra poco ti dirò esattamente alcuni dettagli stuzzicanti con cui potrai gingillarti questa notte; vediamo vuoi che parta dalla nostra notte di nozze, oh era bellissima mio caro, vestita di bianco, così pura, così candida" ammiccò " Lei diceva che il nano non l'aveva mai toccata e in effetti era vero, lo capì quando uscì un fiotto di sangue nel momento in cui la penetrai; chiesi anche il parere di Reek, ah ma aspetta tu lo conosci come Theon, e lui confermò che era sangue di vergine, mentre lui guardava la girai e le legai i polsi al letto, cominciai a farle piccoli tagli sulla pelle, il colore del suo sangue simile a quello dei capelli era bellissimo, poi i suoi seni, ah bellissimi, li ho morsi così forte, e lei urlava e mi diceva di non farle del male e ..." " ZITTO!" Urlò Jon che era diventato pallido, il viso era disgustato. " Sei un animale, morirai e soffrirai per ciò che le hai fatto, te lo giuro" Ramsay sorrise " Oh Jon Snow, non sai ancora la cosa più simpatica, lei sarà per sempre mia, ha il mio marchio sul suo corpo, nessuno la vorrà mai più. MIA. Per sempre!" A quel punto Jon pieno d'ira si alzò, gli diede un pugno tanto forte da farlo svenire e pieno d'ira uscì dal canile; aveva deciso che se non lo avesse fatto Sansa lo avrebbe fatto lui, lo avrebbe ucciso lui.
Sansa risalì nella sua camera che la notte era ormai scesa, era stranamente sollevata, lui non c'era più, non l'avrebbe mai più toccata, si tolse i guanti ed entrò nella sua stanza, richiuse la porta alle sue spalle, ma appena si girò vide Jon seduto sul suo letto.
" Jon, cosa ci fai qui?" Era stranamente felice di vederlo li, era bello suo fratello, ed era buono. Aveva un profumo così delicato per un uomo.
" È morto?" Disse con gli occhi carichi di lacrime e di tristezza.
" Si Jon, è fuori dalle nostre vite"
Jon era stranamente silenzioso, era strano.
" Cosa c'è Jon? "
" Ho parlato con lui, prima che morisse, mi ha raccontato di cosa....cioè della vostra....oddio". Si portò le mani sul viso.
" Della nostra notte di nozze. " annuì Sansa con più coraggio di quanto non avesse "Perché lo hai chiesto?" Il suo volto non era arrabbiato, era spaventata al ricordo.
" Dovevo sapere, è colpa mia, io non ti ho protetta, nostro padre mi ucciderebbe se fosse ancora vivo!"
" Jon, nessuno mi ha protetta, né te né nessun altro!"
" Mi ha detto del marchio..." a quelle parola Sansa ebbe un cedimento e cadde a terra, Jon la prese appena in tempo prima che si scaraventasse al suolo. Jon non osó pensare al dolore che le poteva aver causato .
" Nessuno doveva saperlo, o mio Dio!" Sansa piangeva. Dopo svariati minuti che Jon la abbracciava e baciava i capelli lei smise di piangere e disse a Jon:" Ti mostrerò ciò che mi ha fatto, ma tu non ti sentirai in colpa, mai, mai. L'unico colpevole di ciò è morto."
" No, Sansa" Jon non avrebbe resistito, non poteva entrare nell'intimità di sua sorella in quel modo.
" Dovrò mostrarlo a qualcuno, tu mi hai salvata, mi hai aiutata a riconquistare Grande Inverno, sei mio fratello, io ho bisogno che qualcuno lo veda, ma saró nuda Jon, il suo marchio è molto esteso."
Jon deglutì, e Sansa cominció a slacciare il suo abito, prima tolse la pelliccia, poi il corpetto e la gonna, rimase solo con la sottoveste, Jon non staccó gli occhi dai suoi, non voleva guardare più di ciò che lei era disposta a mostrare. La sottoveste scivolo via come seta lasciando un terribile spettacolo sotto di essa.
La prima cosa che Jon notò erano i segni dei morsi sul seno e sulle spalle, quelli sul seno erano cicatrizzati e lividi, poi piccoli tagli, cicatrici e lividi pesti ovunque, poi sul basso ventre una scritta RAMSAY, inciso sulla sua pelle d'alabastro, le gambe portavano i medesimi tagli, solo le braccia e il viso sembravano essere sopravvissuti a quel devastante attacco.
" Ora mi girerò Jon." La sua voce era carica di apprensione, mentre si girava lentamente.
La schiena raccontava una storia più cruenta, il segno dei Bolton, l'uomo scuoiato era inciso sulla sua schiena.
" Diceva che così conciata nessuno avrebbe più voluto prendermi, nè da davanti né...." Qui arrossì visibilmente " né da dietro...." Quasi piangeva.
 Una vista troppo violenta per Jon che con gli occhi carichi di lacrime si inginocchiò ai piedi di Sansa, non poteva più guardare. 
Sansa si rivestì in fretta, indossò solo la sottoveste e la pelliccia, si inginocchiò davanti a lui, si scusò per averlo obbligato a vedere quell'orrore, quel suo corpo martoriato; lo abbracció. 
" Io non c'ero per te" le disse Jon alzandosi e andando verso la porta
" Ci sei ora!" Disse lei, rimanendo in ginocchio.
Jon non poteva vederla così, meritava di provare il vero amore, almeno una volta, un amore vero, che non portasse violenza, ma pace.
Si inginocchiò e le accarezzò una guancia, provó timidamente ad attirarla verso di se e lei lo seguì piano, non sapeva dire perché, ma lo voleva anche lei. Il bacio fu un bacio disperato, di fame d'affetto, d'amore, un bacio sbagliato; entrambi ne percepivano l'inadeguatezza ma nessuno dei due osava staccarsi, Jon fece scivolare la sottoveste di Sansa a terra, mentre Sansa cominciò a spogliarlo scoprendo gli addominali e le sue cicatrici, le accarezzò lentamente " Anche tu hai delle cicatrici." Disse con gli occhi carichi di lacrime. " Non fanno più così male quando ci sei tu" disse Jon.
 Cominció a baciarle una per una. Poi lei si alzò e si sdraiò sul letto, lui la seguì. Iniziò a slacciarsi i pantaloni, era tardi, dovevano dormire ma lei era così bella, si sdraiò con lei nel letto, cominciò a baciarle il collo, le braccia le mani , scese verso i seni ma qualcosa negli occhi di Sansa lo fece fermare, lei aveva paura, anche di lui.
" Hai paura?" Le disse
" Io non ho mai ricevuto altro che violenza in camera da letto"disse lei a mo di scusa.
" Condivideresti il letto con me? Vorresti che io provassi a togliere il suo ricordo dalla tua mente"
 Sansa piangendo urló:" È sul mio corpo, anche se togliessi il suo ricordo dalla mia mente è qui sul mio corpo, sempre, e tu guardandolo saprai sempre che dovunque tu vada lui c'è già stato prima!"
" Non dovunque" e le toccò il cuore " Questo è l'unico posto di una donna in cui un uomo dovrebbe voler entrare! Io voglio essere lì, tutto il resto sarà un regalo che tu mi concederai se vorrai."
I suoi occhi erano buoni, era gentile e bello; Sansa sapeva che con lui sarebbe stato diverso ma il suo cuore era troppo pieno di paura per poter concedere più del suo dolore quella notte. Lei si accasció sul letto e Jon si appoggiò ai suoi seni accarezzandole il ventre; lei cadde addormentata quasi immediatamente.
Sansa si svegliò in piena notte, presa dal panico sentendo qualcuno nel suo letto che la stringeva, il fantasma di Ramsay tornò a farsi largo fra i suoi pensieri, si girò di scatto ma vide solamente Jon che dormiva tranquillo, una serenità pacifica, un uomo sereno e al sicuro. Sansa si intrufolò ancora di più in quelle braccia, ma si accorse subito dopo di essere nuda, anche Jon lo era. Mise le mani sulle sue cicatrici e il contatto creò una strana eccitazione che non le era familiare, voleva che Jon la baciasse in quel momento, che lui fosse l'unico uomo a cui avesse deciso di concedersi. Piano e timidamente stampò un bacio sulle sue labbra, non ci mise molto a sentire le labbra di Jon che ricambiavano quel bacio proibito, le sue mani che la portavano più vicino al suo corpo caldo e accogliente, lui le accarezzò i capelli prendendole la testa, con forza senza essere brutale, poi aprì gli occhi, quasi a chiederle il permesso di andare oltre, gli occhi di Sansa erano un abisso nero di tristezza, una muta richiesta di darle amore e tenerezza. Jon scese sui seni lividi cominciando a baciarli mentre con le dita accarezzava il ventre e la cicatrice di Ramsay, la sua schiena si inarcava ai suoi baci e ai suoi tocchi, era così piccola, eppure così forte. La strinse mettendosi a cavalcioni su di lei senza smettere di baciarla neanche per un secondo, poi scese verso il basso ventre dove la cicatrice di Ramsey le deturpava il corpo, scese più in basso, baciandola e leccandola senza lasciarle il tempo di riprendere fiato. Sansa era felice, così appagata da quell'intimità che le venne da piangere, stese Jon sul letto  e provò timidamente a riprendere il controllo del suo corpo posizionandosi sopra di lui, la cosa eccitò Jon a tal punto da dare una prima seppur debole sferzata nella sua direzione, Sansa cominciò a muoversi, movimenti lenti e imbarazzati all'inizio ma quando Jon si lasciò andare totalmente anche lei non riuscì a trattenersi, fu un rapporto dolce, scandito da baci e abbracci, Sansa si stava fidando di lui e Jon era commosso da quei baci. L'orgasmo fu forte e stremante, Sansa cadde su Jon dopo un ultimo bacio, si sdraiarono vicini e nei loro cuori sapevano che quello non era stato che l'inizio. Fuori cominciava ad affacciarsi una debole luce che rischiarò i loro corpi nudi; Sansa guardò Jon, ringraziandolo con lo sguardo, lui la guardò come se fosse la donna più bella mai apparsa sulla faccia della terra; l'avevano capito, ormai si appartenevano.
 
   
 
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