La missione di recupero dei prigionieri è cominciata, ma ci sono già state le prime vittime. Malefica, con uno dei suoi terrificanti nuovi incantesimi, è stata in grado di uccidere quasi tutti i namecciani incaricati di proteggere i detenuti, ma Nail è stato in grado di sopravvivere, essendo tra di loro il guerriero più forte.
Quest'ultimo, poi, ha impedito che Flame venisse accusata ingiustamente, rivelando successivamente l'identità della talpa...
... ovvero Orochimaru, il quale aveva preso il posto dell'ormai defunto Shiro Yamanaka, ingannando tutti i suoi amici.
Nel mentre, l'esercito di Kagaku ha cominciato il suo feroce piano di sterminio. Riusciranno, i Rivoluzionari, a salvare tutti i prigionieri?
Alucard e Seras accetteranno nuovamente di stare al fianco di Dragon Oronar?
Qui, di seguito, il pulsante delle OST! :-) e BUONA LETTURA!KINGDOM
HEARTS: THE LEGEND OF THE
EARTHLY YILANCAR
Orochimaru,
il sennin della
leggenda!
Hollywood
Prison - 05:10
FLAME
La
battaglia all’interno della prigione di Hollywood era
cominciata. Paperino,
Pippo e Nail decisero di affrontare Malefica, mentre io mi impuntai nel
prendermi da sola Orochimaru come avversario.
Il
nostro combattimento era decisamente in favore del primo, con mio
enorme
disappunto. A differenza mia, infatti, lo shinobi leggendario contava
sulla
maggiore esperienza, freddezza e velocità di pensiero,
mentre i miei unici
vantaggi erano la velocità e la resistenza ad alcune
tecniche ninja
dell’elemento fulmine...
... e contro
un
Sennin, dovetti constatare, quei vantaggi avevano valori vicini allo
zero!
“Tutto
qui quello che sai fare, ragazza di
gomma?” mi prese in giro lui, lanciandomi contro
diversi kunai, sui quali
vi erano attaccate delle carte Bomba.
Riconoscendo
quelle pericolose armi, utilizzai la velocità del mio Gear
Second per sfuggire alla
potenza della deflagrazione. Non mi accorsi del movimento furtivo, alle
mie
spalle, di due serpenti che mi saltarono addosso, azzannandomi sul
collo.
“Ma
che… AAAAHHHH!”
Anche se
il mio corpo era fatto di gomma, le zanne di quei rettili perforarono
con
facilità la mia pelle e percepii il loro mortale veleno
miscelarsi col mio
sangue.
“GOM...
GOM... BALOON!”
Il mio
corpo si gonfiò come un pallone, costringendo le due serpi a
mollare la presa e
ritornare dal loro padrone, ma il mio sangue cominciò a
colare lentamente dai
quattro fori sul collo.
Cazzo!
L'avevo
preso sottogamba, e mi ero fatta cogliere impreparata!
“Il
veleno che ti ho iniettato è
letale…”
mi avvertì Orochimaru, soddisfatto dell’operato
dei suoi animali “… ti
rimangono soltanto venti minuti di
vita, ragazzina!”
Digrignai
i denti, furibonda. Pensai alla promessa fatta a Clairy...
... pensai a
Kairi...
…
no! Non avrei
accettato così facilmente di morire!
“VORRA’
DIRE CHE CI METTERO’
VENTI MINUTI
PER PORTARTI CON ME ALL’INFERNO, BASTARDO!”
Sgonfiai
il mio corpo e mi preparai ad un altro attacco. Dovevo fare in fretta,
o il
veleno sarebbe circolato troppo in fretta.
“GOM
GOM GATLING!”
Seppur
mi trovassi a più di venti metri di distanza, Orochimaru si
ritrovò costretto ad
evitare una mitragliata di pugni rapidissimi. Proprio mentre evitava il
primo
colpo, il ninja evocò due copie di se stesso che si
gettarono all’attacco.
Nemmeno
questa volta fui in grado di prevedere le intenzioni del ninja, e mi
ritrovai
lanciata in aria da due poderosi calci dal basso verso l'alto, mentre
il vero
corpo dello shinobi si portò sopra di me, sganciando la sua
mascella, proprio
come un serpente. Come se non bastasse, le altre due copie mi
bloccarono tutti
i movimenti.
"SONO CURIOSO
DI SAPERE SE, OLTRE PER IL SESSO... LA TUA
CARNE SIA SAPORITA ANCHE COME SPUNTINO!"
Non ebbi
nemmeno il tempo di reagire. Quando vidi le fauci del ninja sempre
più vicine,
fui certa di essere diventata la colazione di quell’essere
viscido…
... ormai
ero in
trappola!
“COLLIER
SHOT!”
“TECNICA
A TRE SPADE! TAGLIO DELL’ORCO DEL PURGATORIO!”
“THUNDERBOLT TEMPO!”
[Luffy
Moukou - ONE PIECE]
Un istante
prima che Orochimaru riuscisse ad affondare il colpo finale sul mio
inerme
corpo, un uomo dai capelli biondi, con indosso uno smoking, ci aveva
raggiunto,
saltando in aria come una cavalletta, e mi aveva liberato dalla presa
ferrea
delle copie del mio nemico, con due precisi calci, permettendomi di
sfuggire
alle fauci del ninja e di sferrargli io stessa un calcio con tutta la
potenza
di cui disponevo.
Orochimaru
fu letteralmente colto alla sprovvista e precipitò verso il
suolo, proprio
vicino ad un altro uomo dai capelli corti e verdi, il quale con una
spada in
bocca ed altre due per le mani, lo ferì sul petto con le tre
lame.
Il ninja
sentì più di una decina di affondi sul suo corpo,
prima di cadere stremato e
sconfitto per terra a pancia all’insù. Solo allora
si rese conto dell’enorme
nuvolone che si era appena creato in aria sopra di lui, a causa di una
donna
dai capelli arancio, e del fulmine che lo avrebbe colpito.
Se non
mi fossi allontanata da lì, probabilmente, avrei fatto la
stessa fine di Orochimaru...
…
fritta ed
arrostita sotto una scarica da milioni di volt!
Io ed i
miei tre nuovi alleati ne approfittammo, nascondendoci
all’interno di uno dei
capannoni per rifiatare. Solo a quel punto mi voltai verso di loro,
cercando di
riconoscerli...
... prima
di
ricevere un caloroso
abbraccio dalla donna dai capelli arancioni, che cominciò a
piangere di gioia.
“Fla…
Flame... sei… sei
viva... buahahahah…
buahahahahah…”
Quando mi
resi conto di chi fossero i miei salvatori, rimasi letteralmente
pietrificata
dall’emozione. Era da più di cinque anni che non
vedevo mia madre e gli amici
di mio padre.
Sanji
Vismoke...
originario del Germa 66, il miglior cuoco di tutto All Blue...
…
Zoro Roronoa... si dice fosse in
grado di tagliare qualsiasi cosa,
perfino dei continenti...
…
Nami la Gatta Ladra... la donna del
Re dei Pirati... aveva sul viso
il segno della vita che stava avanzando, ma anche il sorriso di chi era
pronto
a combattere per la mia vita...
…
e le lacrime di
chi aveva ritrovato la sua unica figlia dopo cinque lunghi anni!
“Ma…
MAMMA!”
Trattenermi
fu impossibile. L’istinto mi portò a ricambiare,
tremante di gioia, l'abbraccio
di mia madre, ed iniziai a piangere anche io.
“Ci
hai fatto preoccupare molto, lo sai?” mi
rimproverò scherzoso Sanji,
l’uomo dai capelli biondi, mentre Zoro si piazzò
vicino alla porta, pronto a
intervenire qualora fossimo stati nuovamente attaccati, non prima di
avermi
scompigliato i capelli.
“...
perchè... perchè
siete qui?” domandai confusa a mia madre
che, dopo
essersi asciugata le lacrime, cominciò a spiegarmi tutta la
situazione, con la
solita grinta per la quale era conosciuta.
“Quasi
un mese fa, due persone sono atterrate sul nostro pianeta e, insieme a
loro,
siamo riusciti a far decadere il Nuovo Governo Mondiale! Ora molti pirati sono entrati a far parte
di un esercito rivoluzionario, che punta a sconfiggere Glacial una
volta per
tutte. Tutti gli amici di papà
sono qui
e ci sta aiutando anche la tua ciurma!”
“Adesso
però basta parlare… dobbiamo
sbrigarci e portarti via di qua!
Hai bisogno di un antidoto!”
affermò Sanji preoccupato.
“Il
sopracciglione ha ragione...”
gli
dette ragione Zoro, altrettanto agitato “...e dobbiamo fare anche in fretta! Quella
serpe è sopravvissuta all'attacco!”
Tutti e
quattro facemmo un cenno deciso, col capo, mentre io mi toccai due dei
quattro
fori insanguinati sull’incavo del collo.
Cominciavo
già a sentire i primi sintomi dell'avvelenamento...
…
mal di testa... bruciore sulle
ferite... fatica a respirare...
... Sanji
aveva
ragione! Non avevo più molto tempo!
L’unico
in grado di procurarmi un antidoto era Chopper, un altro dei leggendari
compagni del Re dei Pirati. Quest'ultimo, però, si trovava
ancora all’interno
dell’astronave, intento a curare tutti i prigionieri ancora
ammalati, perciò
saremmo dovuti uscire dalla prigione, circumnavigando tutto il terreno
di
battaglia tra Malefica e gli altri.
Tutti e
quattro assistemmo sgomenti al potere spaventoso di quella strega, che
stava
man mano sovrastando i Maestri del Key-Blade, gli altri Mugiwara ed i
miei nuovi
tre amici Nail, Paperino e Pippo.
Mi morsi
le labbra, abbattuta. Malefica era troppo potente. Pregavo
affinché i miei
amici non perissero durante il combattimento, ma non potevo far nulla
fin tanto
che lei fosse rimasta avvelenata. Per questo motivo decisi di non
fermarmi,
proseguendo il nostro cammino.
Riuscimmo,
seppur con fatica, ad oltrepassare il campo di battaglia, superando
anche gli
ultimi due capannoni senza essere visti.
Ad una
decina di metri, l’enorme portone in acciaio ci separava
dalla mia salvezza. Ma
si sa. La vita sa essere molto bastarda a volte...
…
a volte dona e a volte
toglie...
... e questa volta, le aspettative non furono le più rosee quando, davanti a noi, apparì Orochimaru, completamente illeso!
[Crimson
Flames - NARUTO]
"Eravate
così vicini... che peccato..."
All’inizio,
tutti e quattro rimanemmo senza parole nel ritrovarci il leggendario
shinobi di
fronte all’entrata della prigione. Sapevamo fosse
sopravvissuto all’attacco, ma
non che ne fosse uscito senza alcuna ferita.
Sanji e
Zoro decisero comunque di provare un attacco frontale, mentre Nami si
portò
davanti a me con in mano il suo bastone dorato, il Sorcery Clima Tact.
Tuttavia,
i due uomini avevano commesso un errore imperdonabile. Entrambi erano
eccellenti utilizzatori dell’Haki, una particolare tecnica di
controllo del KI,
ed una delle loro capacità peculiari era quella di prevedere
gli attacchi dei
loro avversari. Fu per questo che decisero di affrontare a viso aperto
il
ninja. Orochimaru, però, avendo fatto molte ricerche sui
possibili
rivoluzionari da affrontare, conosceva questo loro potere, e fu per
questo
motivo che decise di giocare la carta dei Gen-Jutsu, ovvero tecniche
illusorie
in grado di annichilire i cinque sensi ed il sistema nervoso...
…
tecniche in grado
perfino di annichilire l'Haki!
Immaginate
lo shock dei due pirati quando si resero conto di non poter
più prevedere i
movimenti del Sennin...
... che
dette loro
il colpo di grazia con un ultimo, terrificante Gen-Jutsu!
Zoro e
Sanji provarono una delle esperienze più orripilanti della
loro vita, al punto
che provavano brividi di terrore a quel ricordo.
Ciò
che
Orochimaru fece loro provare fu un solo assaggio di ciò che
subimmo noi
prigionieri a Hollywood, ma nessuno dei due si sarebbe dimenticato un
dolore
simile, tanto atroce quanto straziante.
In quel
momento, però, io e mia madre non potevamo saperlo. Potete
solo immaginare la
paura che ci avvolse quando vidimo i due uomini accasciarsi a terra,
senza essere
sfiorati dallo shinobi, due leggende della pirateria che urlavano come
se
fossero impazzite, come se stessero loro straziando le carni…
…
io avevo già
sentito qualcuno urlare in quella maniera… ovvero Shiro,
durante la tortura del
generale Himmur... durante il suo scorticamento a carne viva!
“Sorpresa…”
Noi due
ci accorgemmo troppo tardi di essere finite tra le braccia del vero
Orochimaru,
mentre la copia davanti all’ingresso si dissolse in una
nuvola di fumo. Ci
voltammo alle nostre spalle, a bocca aperta e paralizzate per lo shock,
mentre i
nostri corpi vennero stretti da una morsa indistruttibile...
Quando
Zoro e Sanji si liberarono dal Genjutsu di Orochimaru grazie all'Haki
del Re
Conquistatore, di noi due non era rimasta più alcuna traccia.
Santa
Monica – Los Angeles - 05:20
Come
avevamo fatto ad apparire nel bel mezzo della spiaggia?
Nami ed
io ci osservammo attorno, ancora scombussolate dopo il trasferimento.
Rimanemmo
senza parole, quando vidimo in lontananza il monte Lee, con la scritta
di
Hollywood in acciaio, a distanza di chilometri dalla nostra nuova
posizione.
Quella
vista ebbe un solo, agghiacciante ed orripilante significato…
...
l’ultima
speranza di salvarmi era andata in fumo… raggiungere di
nuovo l’astronave in
meno di dieci minuti era impossibile!
“No…
dimmi che è un
incubo… non può essere
vero…” cominciò a farfugliare
mia madre, stringendomi a se in lacrime.
Io,
d’altronde, non riuscivo a staccare gli occhi dalla cima del
monte. La
consapevolezza di morire è una delle sensazioni
più brutte che potrete mai
provare nel vostro animo. Descriverla è impossibile.
Era
colpa mia. Se fossi morta, la colpa sarebbe stata soltanto mia. Io mi
ero fatta
ingannare da Malefica ed Orochimaru, io avevo messo in pericolo tutti i
miei
amici…
…
io, in fondo, mi ero meritata
quel terribile castigo.
“Finalmente
avete compreso la reale gravità della vostra situazione!”
affermò
divertito l'Eremita dei Serpenti, camminando lentamente sulla fine
sabbia di
Santa Monica.
Nami si
voltò verso di lui, staccandosi dolcemente da me e
stringendo il suo Sorcery
Clima-Tact fra le mani.
“Non
preoccuparti, piccola mia… troveremo un altro modo!”
provò a
tranquillizzarmi, mettendosi davanti al suo tesoro più
prezioso “Non lascerò che
quel bastardo si porti via
mia figlia!”
“No
mamma… non farlo! Scappa finché puoi!”
provai a convincerla, disperata,
ma Nami scosse il capo contrariata e con fermezza dichiarò.
“Non
ti permetto di morire qui, Flame! Tu
diventerai la Regina dei Pirati! Quello
che hai passato qui è straziante e doloroso… ma la tua vita non finisce qui! Non accetto che tu
ti arrenda così per
me, mi hai capito?! Io sono Nami la Gatta Ladra, navigatrice
e cartografa
dei Mugiwara, moglie del mitico Monkey D. Rufy…
quell’Orochimaru ha trovato pane per i suoi denti!”
La donna
più grande si preparò ad attaccare lo shinobi,
facendo roteare il Sorcery
Clima-Tact.
“Ti
mostrerò il motivo per il quale mi hanno dato una taglia da
5.000.000.000 di Berry,
lurido serpente da quattro soldi!”
“Accomodati
pure, pirata!” la sbeffeggiò
lui avvicinando la mano alla sua bocca.
Ad
entrambe, per poco, non venne un conato di vomito quando Orochimaru
rigurgitò
la custodia di una spada. Da essa, il ninja sfoderò una
katana dalla
lucidissima e affilatissima lama, non più larga di cinque
centimetri, e si
preparò ad affrontare quel combattimento.
***
OROCHIMARU
Kusanagi…
…
con quella lama, nessuna delle
due avrebbe avuto scampo…
…
una considerazione, però, si
annidò nella mia mente… volevo davvero farla
tanto semplice?
Perché
invece non
provare a divertirmi con i loro sentimenti?
Sarebbe
stato spassoso giocare con la madre, mentre la figlia moriva tra atroci
sofferenze...
…
perchè non dare
loro una vana speranza?!
“Perché
non scommettiamo? Se tu riuscirai
a
colpirmi anche solo una volta prima che tua figlia muoia... io le
darò
l’antidoto al veleno!” affermai
divertito, estraendo una piccola fiala
dalla mia tasca, contenente un denso liquido nero.
Quello
che avevo mostrato loro era davvero l’antidoto, ma non lo
avrei mai concesso
loro.
Le due
donne si voltarono di scatto verso di ME, l’incantatore...
…
loro erano due
serpenti che ascoltavano il suono del flauto!
“E
se non dovessi riuscirci?” mi
domandò
Nami, con sospetto.
Ero
sicuro che quella donna non sarebbe cascata subito nella mia trappola,
ma non
avevo nulla di cui preoccuparmi. Non avevano altra scelta che accettare.
“Se
non ci riuscirai… io prenderò il cadavere della
tua Flame e ne abuserò senza
alcun ritegno… PER IL RESTO DEI MIEI GIORNI!”
“Cos…
NON SE NE PARLA!” esclamò
indignata la madre di Flame, fissandomi con
sguardo assassino.
“Ne
sei proprio sicura?” feci notare loro,
sempre più divertito “Io
non ci vedo nulla di svantaggioso in questa proposta… visto
che il corpo di tua
figlia l’ho già provato diverse volte, senza che
lei ne sapesse nulla! Anche
prima di camuffarmi in Shiro… succhia davvero molto bene!”
“Brutto…
farabutto…” affermò
la pirata adulta, tremante di rabbia.
“ACCETTIAMO!”
“Flame!
Aspetta...” affermò Nami,
sbalordita dalla figlia, che però non cambiò
idea.
“E’
la nostra occasione!”
le disse
convinta Flame “Provare a
raggiungere l’astronave
in dieci minuti è impensabile… quella
fiala è l’ultima speranza che ci rimane! Anche se
fosse una trappola, provare
non ci costa più nulla!”
“Amore
mio… se
non riesco a batterlo, il tuo corpo…”
“...
e cosa accadrebbe se non combattessimo? Non
cambierebbe nulla, mamma! Preferisco
mettere in gioco questo corpo pelle ed ossa, piuttosto che arrendermi!
Nemmeno io mi fido fino in fondo di quel bastardo… ma mi
restano soltanto… COUGH! COUGH!
C… C…”
I conati
di vomito presero alla sprovvista la figlia di Nami che, in preda alle
vertigini ed al bruciore di stomaco, perse i sensi accasciandosi sulla
sabbia.
Sogghignai,
soddisfatto. Le rimaneva davvero molto poco, ed entrambe avevano perso
un
minuto prezioso a litigare come delle sceme.
“Merda!
Flame!”
“Dieci
minuti… dieci minuti separano il corpo ed i piaceri di tua
figlia dalle mie
mani!” la avvertii, divertito.
Fu
un’altra,
però, la frase che la fece scoppiare definitivamente.
"Dimmi
un po', Gatta Ladra... perché, invece, non ascolti la mia
nuova proposta? Se in
cinque minuti, tu non mi sfiorerai nemmeno una volta, io
potrò prendere anche
la vita di tua figlia… ovvero, la guarirò e la
utilizzerò come la mia puttana
personale!"
[Kakuzu - NARUTO]
Nami
elettrificò
la punta del suo bastone e si getto su di me, provando a fulminarmi con
degli
affondi. Evitai agilmente tutti gli attacchi della pirata, cercando di
tagliarle la testa con la mia Kusanagi. La pirata parò la
lama con il suo
Clima-Tact, e con fatica riuscì a distanziarsi dal
sottoscritto.
“Ho
detto qualcosa di sbagliato... Gatta
Ladra?” continuai a prenderla in giro, piantando la
mia spada nel terreno “Tua
figlia ha imparato dei giochetti molto divertenti in questa prigione...
è
sopravvissuta per cinque anni facendo la puttana dei suoi seviziatori!
Sai come la chiamavano? Fiamma
Succhiacazzi! Chissà da chi ha imparato a fare
quei pom…”
“STA
ZITTO! TU NON SAI QUANTO ABBIA SOFFERTO
FLAME!”
“...
e non mi interessa saperlo! Arte
del Fulmine – KUSANAGI CHIDORI!”
Potenti
scariche elettriche si propagarono su tutto terreno sabbioso, ed
avrebbero
folgorato entrambe le donne se Nami non avesse preso in braccio sua
figlia, evitando
l’attacco con il suo Clima-Tact. Semplicemente, la
navigatrice sfruttò la punta
del suo bastone, ancora elettrificata, poggiandola sul terreno, mentre
lei si
portò in cima a quella isolata dalla corrente, salvando
entrambe.
Rimasi
molto colpito dalla rapidità di pensiero della donna adulta.
Aveva combattuto
molte più battaglie rispetto alla figlia, questo si vedeva.
Ciò
però
non mi intimorii affatto...
“Tecnica
proibita – OMBRA DELLA SERPE!”
Decine
di serpenti fuoriuscirono dalle maniche del mio kimono, strisciando
verso le
due. Bastava un morso, a ciascuna delle due, per fregarle.
Nami,
ancora in cima al suo bastone, non si fece tuttavia cogliere
impreparata.
“MIRAGE
TEMPO – FATA MORGANA!”
I miei
serpenti andarono completamente a vuoto. Si era appena creato un
miraggio, nel
quale vidi sei Nami, completamente differenti l’una
dall’altra. Un illusione,
compresi, ma non mi poteva ingannare. Ero in grado di percepire gli
odori ed i
sapori più nascosti, grazie alla mia lingua sottile e
biforcuta.
Fu
grazie a ciò che riuscii a scovare la vera Nami, la quale
aveva estratto la mia
Kusanagi da terra ed aveva provato ad affondare un colpo verso di me.
Riuscii
a schivare anche l’ultimo attacco della pirata, perdendo
soltanto un lembo del
suo kimono. Poi mi allontanai verso l’acqua, camminandoci
sopra controllando il
chackra che imprimevo sui miei piedi.
“Niente
male, Gatta Ladra!” mi complimentai,
stupito “Molti ninja del mio pianeta
sarebbero caduti letteralmente ai tuoi
piedi… ma non ti trovi di certo davanti a un dilettante!”
“Lo
ammetto anch’io… di tutti gli avversari che mi
hanno affrontato, tu sei il
peggiore di tutti!” ammise Nami,
ansimando per la fatica, prima di
mostrarmi un ghigno da furba volpe “Di
certo, però, non sei il più sveglio!”
Aggrottai
le sopracciglia, stranito dalla risposta della mia avversaria. Solo
allora mi
resi conto della misteriosa assenza di Flame…
...
un
momento! Quella stronza non poteva muoversi da...
“GOM
GOM RIFLE!”
Venni
colpito in pieno da un pugno, così forte da farmi vomitare
fiumi di sangue
dalla bocca, e talmente rapido da farmi perdere tutta la mia
compostezza. Fui scagliato
a decine di metri dalla riva, verso l’oceano, mentre il
braccio della figlia di
Rufy ritornò tranquillamente al suo posto.
"Ottimo
lavoro, mamma!" si complimentò la
giovane con la Gatta Ladra che
cominciò a preparare il suo ultimo attacco, sicura della sua
ormai imminente
vittoria.
Mi
rialzai a gran fatica, letteralmente inviperito dalla rabbia, e con le
vene che
pulsavano freneticamente sulla mia tempia...
…
ora col cazzo che
le avrei lasciate andare! Le volevo catturare vive per martoriare e
giocare coi
loro putridi corpi da troie! Le avrei usate per i miei esperimenti,
imbalsamandone gli organi e trasformando i loro corpi in bambole di
piacere!
“TU!
LURIDA PUTTANA! PERCHE’ SEI IN GRADO
DI
MUOVERTI?! NON DOVRESTI NEMMENO STARE IN PIEDI CON IL VELENO CHE TI
CIRCOLA NEL
SANGUE! LA MIA SCOMMESSA ERA RIVOLTA SOLTANTO A TUA MADRE! PUOI
SCORDARTI
L'ANTIDOTO PER QUANTO MI...”
Mi si
spezzò la voce, orripilato, quando Flame mi
mostrò una fiala di vetro
completamente vuota. Solo a quel punto compresi di essere stato
ingannato, a
mia volta, da Nami. Quella pirata da quattro soldi, provando a colpirmi
con
Kusanagi, non aveva puntato a ferirmi, ma a tagliare la tasca del mio
kimono per
recuperare l'antidoto.
“Non
mi chiamano Gatta Ladra senza motivo, viscido serpente!”
mi prese in
giro Nami, trionfante, lasciando la spada sulla spiaggia, pronta a
darmi il
colpo di grazia con il suo ultimo attacco “Non
ti hanno mai insegnato che non si fa il
bagno durante un temporale? BLACK BALL – THUNDERCLOUD ROD!”
Mi resi
conto di essere in pericolo di vita quando vidi la frusta elettrizzata
uscire
dal Sorcery Clima-Tact della pirata, colpendo con potenza immane la
superficie
dell’acqua sulla quale stavo camminando.
Avevo
una sola speranza di sopravvivenza…
***
FLAME
La
potenza di quell'esplosione fu talmente forte da alzare onde anomale
nel punto
della deflagrazione, provocando un immenso tsunami. L’onda si
elevò al di sopra
della costa che affondò nell’oceano. Io e mia
madre ci salvammo giusto in tempo
per non essere immerse dall’acqua, arrampicandoci su un
palazzo abbastanza
alto.
Entrambe,
appena raggiunto il tetto, provammo a cercare il corpo di Orochimaru
con lo
sguardo, ma trovarlo ormai era impossibile.
Tutte le
strade di Los Angeles erano state inghiottite dall'oceano. Tutte le
case che,
un tempo, erano state le mie prigioni di lavoro e sottomissione
sessuale, erano
state letteralmente divelse dallo tsunami.
“Lo
hai colpito, mamma…” affermai
tranquillamente a mia madre “... il
suo corpo si trova sicuramente
sott’acqua!”
“Si…
non ci sono altre spiegazioni...”
mi
dette corda lei, tirando un sospiro di sollievo “... dobbiamo
muoverci…
l’astronave potrebbe partire a momenti!”
Annuii,
vittoriosa, poggiando un braccio sulla spalla di mia madre che sorrise
commossa…
…
fu
allora che la morte la portò via con se.
***
OROCHIMARU
La
navigatrice non si rese conto di nulla. La spada Kusanagi le trafisse
il cranio,
uccidendola sul colpo. Il corpo della pirata venne lentamente ed
orribilmente tranciato
in due, davanti allo sguardo della figlia sotto shock. La lama si mosse
da
sola, e lentamente, come se ci fosse un fantasma a controllarla,
affondando
dentro al cadavere come un coltello che affettava un pezzo di pane. Il
Sorcery
Clima-Tact scivolò dalla sua mano, assieme a qualche organo
del suo cadavere, ed
il tutto cadde in un tonfo dal suono dissonante.
Flame
assistette impotente ed inerme all’esecuzione di sua madre,
con i suoi vestiti
macchiati ed imbevuti del suo sangue che ancora schizzava senza freno
dalle due
metà di ciò che rimaneva di Nami.
La
giovane non aveva nemmeno il coraggio di avvicinarsi al corpo.
Un
trauma simile sarebbe stato troppo forte da sopportare per
chiunque…
...
sua
madre
era morta, uccisa come un vitello al macello… il sangue le
stava annegando i
piedi… sentiva la puzza del cadavere… vedeva gli
occhi vitrei ed il suo sguardo
sereno… gli organi che penzolavano e fuoriuscivano
lentamente dagli squarci…
Fu solo
a quel punto che mi mostrai nuovamente a lei, mentre due serpenti
strisciarono
dalle maniche del mio kimono, avvicinandosi inesorabilmente a
ciò che restava
di Nami, sganciando le loro mascelle.
Come
avevo fatto a sopravvivere?
La
risposta era molto semplice, ovvero attraverso una tecnica ninja molto
difficile da imparare, la Dislocazione Istantanea. Chi la conosceva,
era in
grado di tele-trasportarsi anche a distanza di molti chilometri, a
seconda
della propria abilità. Tuttavia, poteva raggiungere solo
luoghi nei quali era
stato imposto un sigillo da parte dell’evocatore.
Questo,
però, non era un problema per un abile shinobi come me, che
pensava sempre a
tutto.
Utilizzare
una tecnica simile contro un ninja esperto era quasi impossibile,
poichè
imprimere un sigillo sul corpo dell’avversario richiedeva
infatti dei riflessi
quasi sovrumani.
Solo un
altro shinobi era riuscito ad impararla e sfruttarla per i
combattimenti, un
ninja molto più famoso e in gamba di me…
…
il Quarto Hokage!
Sfruttando,
infine, la peculiarità della mia Kusanagi, che poteva essere
controllata a
distanza di centinaia di metri grazie al chackra, ero stato in grado di
uccidere all'istante colei che mi aveva quasi mandato all'altro mondo.
Ora io
mi trovavo davanti alla carcassa della vittima e, con un cenno, feci
capire ai
miei serpenti il mio malsano desiderio...
"La
colazione è servita..."
La
giovane pirata sgranò gli occhi, orripilata, mettendosi una
mano davanti alla
bocca e vomitando copiosamente a causa dello shock, mentre fu obbligata
ad assistere, impotente, alla scena più
rivoltante della
sua vita.
I miei
serpenti ingoiarono i due tronconi del cadavere di Nami per intero, uno
ciascuno, centimetro dopo centimetro. Ogni organo, ogni capello, ogni
osso,
ogni muscolo. Niente venne risparmiato dai due rettili, i cui stomaci
iniziarono a sciogliere, più rapidamente del normale, tutta
la carne da loro
trangugiata, digerendo il tutto all'istante.
Percepii
quel sapore, grazie al legame che possedevo con i due animali, i quali
tornarono
immediatamente dentro il mio kimono.
“Non
volevo fare sul serio con voi… credetemi, ci ho messo tutta
la mia buona
volontà per trattenermi… MA DOPO AVERMI QUASI
UCCISO... MI AVETE FATTO PERDERE
LA PAZIENZA! TECNICA DELLA PRIGIONE ACQUATICA!"
Avevo svolto
molti studi sugli effetti collaterali dei Frutti del Diavolo nel corso
di quei
mesi, per ordine della mia padrona, ed avevo fatto
un’importante scoperta.
La
giovane pirata venne avvolta da una sfera piena
d’acqua…
...una
prigione dalla quale lei
non poteva fuggire!
Lei non
poteva nuotare né
rimanere sott'acqua senza respirare!
Flame
perse immediatamente le forze all’interno della sfera
d’acqua. La
seconda battaglia era già
finita.
Non ero
ancora soddisfatto. Non volevo soltanto ucciderla.
Volevo
umiliarla…
cancellare per sempre ogni traccia della sua dignità!
Flame doveva
pagare per ciò che aveva fatto, ed in preda all'euforia
fui colto dall’idea
più malsana e deplorevole di tutte.
***
FLAME
In tutti
i modi cercavo di non far entrare acqua dentro il mio corpo, ma non
sarei
riuscita a sopportare ancora per molto. Dovevo trovare un modo per
liberarmi di
quella prigione, prima che lui mi potesse uccidere.
Mi resi
conto, terrorizzata, che le intenzioni di Orochimaru fossero perfino
peggiori
di quelle che temevo.
Lo shinobi infilò le mani all’interno della bolla d’acqua, afferrandomi le gambe e facendole uscire fuori, lasciandomi il bacino fuori dalla prigione da lui creata. Poi mi strappò di dosso tutti i vestiti.
Quel mostro aveva deciso di giocare con
il mio corpo, cominciando a seviziarlo con la sua disgustosa e
repellente lingua.
Fu ancora peggio quando, a tortura terminata, lui ricacciò la sua lingua e scostò il suo kimono con le mie mani. pronto a compiere l'orrendo atto.
"Non ti sei voluta arrendere... non sei voluta diventare un mio esperimento... e hai perfino cercato di uccidermi! Questa è la tua miserevole fine, Monkey Portugas D. Flame!"
Ogni protesta fu inutile. Le mie carni, nonostante non fosse la mia prima volta, vennero lacerate e il mio cervello andò completamente in tilt a causa del dolore. Per troppi anni avevo provato quelle orribili sensazioni, ma stavolta era perfino peggio perchè a farmi tutto questo era l'assassino di mia madre, colui che aveva rubato il corpo dell'uomo che amavo.
Cercai di
liberarmi in
ogni modo da quegli affondi laceranti, ma fu tutto inutile. Il ninja
evocò
altre due copie che mi immobilizzarono del tutto, ponendo fine ad ogni
mio tentativo di resistenza.
... era
finita...
... non
sarei sopravvissuta...
... ero
condannata a morire lì,
affogando in quella prigione acquatica mentre venivo stuprata ed
umiliata
definitivamente.
Prima di svenire, anche il mio busto venne fatto uscire dalla bolla d’acqua, lasciando imprigionate soltanto la mia testa e le mie braccia.
Un ennesimo laceramento, dall'altra
parte del mio corpo, mi fece capire che quella tortura sarebbe soltanto
peggiorata. Perfino la terza copia aveva deciso di divertirsi,
immergendo la sua lingua dentro la bolla d'acqua e infilandomela con la
forza dentro la mia bocca ormai semi-spalancata.
Avrei tanto
voluto dirvi che fui
in grado di liberarmi da quella morsa con le mie stesse
forze.
Orochimaru si divertì con il
mio corpo per un tempo incalcolabile, seviziandomi nei modi
più disgustosi e
orribili che possiate immaginare. Il mio corpo, privato di ogni
libertà, fu obbligato a cedere a quello del Sennin, che
raggiunse il suo apice di piacere, facendo letteralmente a pezzi il mio
corpo e la mia anima per sempre.
Mentre percepivo il disgustoso seme di
quel mostro insinuarsi e riempire ogni centimetro della mia
intimità, comresi quale fosse la reale sensazione che ci
descrisse Kairi, quel
giorno.
***
Quando vi
viene strappato il
cuore dal corpo… smetti di provare sentimenti…
gioia e dolore non esistono più…
non puoi muoverti in alcun modo… sei invisibile…
non esisti più, ma non puoi
nemmeno morire… e la cosa più brutta è
che ne sei consapevole. Sai di aver
perso il cuore, ma non puoi più riprendertelo… ve
lo posso assicurare, amici
miei. Baratterei tutte le sofferenze che avete provato, tutte le vostre
umiliazioni, piuttosto che farvi provare, anche solo per un secondo,
quella
sensazione agghiacciante.
***
Quello
stupro mi portò quasi a morire.
... almeno così credevo.
Per fortuna, avevo sempre qualcuno su cui contare e a cui chiedere aiuto, nonostante l'avessi insultata e mandata a quel paese.
Lei mi raggiunse. Lei mi salvò.
Lei mi raccolse come un gatto abbandonato, portandomi via dall'orco cattivo e salvandomi la vita per l'ennesima volta.
Uno dei miei tanti tesori...
... la mia migliore amica!
Los
Angeles – 05:30
Io e
Kairi attraversavamo la città con l'intento raggiungere il
monte Lee, assieme a
Dragon, agli androidi ed ai nostri nuovi alleati vampiri quando, con la
coda
nell’occhio, sentimmo l’immane esplosione
proveniente dalla costa di Los
Angeles. Un enorme tsunami fu in procinto di abbattersi su di noi ma,
per
fortuna, riuscimmo ad evitarlo, raggiungendo la cima di un palazzo con
le
nostre individuali abilità, mentre l’enorme massa
d’acqua inondò tutte le
strade della roccaforte militare di Kagaku.
“Da
dove proviene? Non dirmi che sta accadendo qualcosa vicino al mare?”
esclamò allarmata Kairi, accendendo il Rilevatore recuperato
da Glacial 01 e
leggendo i dati sullo schermo.
“Ci
sono tre forze combattive vicino a Santa
Monica!” affermò sicuro Dragon, leggendo
i dati sul suo “La
più potente ha un KI di 937, mentre le altre due sono di 521
e 624! E’ meglio
che qualcuno vada a controllare! Potrebbe esserci un nostro alleato in
difficoltà!”
A quel
punto, dentro al mio mondo interiore, uno dei cercoteri con cui mi ero
alleato
mi spinse a farmi avanti. Non ne capivo il motivo, ma decisi di fidarmi.
“Andrò
io!” mi
proposi con grinta “Posso
cavarmela contro tutti e tre!”
“Verrò
anch’io per sicurezza!” mi
seguì a ruota Kairi “Ho la strana sensazione che una
di quelle tre presenze sia un nostro amico!”
“Per
me va bene!”
acconsentì Dragon,
facendo un cenno agli altri “Noi continueremo ad andare avanti!
Acceleriamo il passo, giacché ora possiamo permettercelo! Voi due…
fareste meglio a tornare vivi, per il vostro bene!”
Dragon
si voltò dall’altra parte, proprio mentre C-17 e
C-18 si libravano nuovamente
in volo. L’ex generale si trasformò nel Drago Nero
e volò in direzione
dell’entroterra, seguito dagli androidi, mentre i due vampiri
semplicemente
sparirono alla nostra vista.
Ciò
che
riuscii a vedere, con il mio nuovo Rinnegan, furono soltanto due
leggere
foschie rosse che si allungavano lungo i grattacieli di Los Angeles.
"Andiamo!"
"Ok!"
Io e
Kairi cominciammo a muoverci rapidamente.
Lei,
grazie ai suoi poteri da Maestra del Key-Blade, riusciva a saltare da
un
tetto
all’altro e ciò facilitò la nostra
rincorsa verso il luogo dello scontro. Io la
seguì a ruota, pronto ad intervenire qualora la mia amica
avesse, per sbaglio,
mancato un tetto.
“Il
livello di 624 è sparito!” si
agitò improvvisamente la mia amica in
preda alla paura “Oh no... dimmi
che non è troppo tardi!”
Entrambi
accelerammo il passo, in preda al panico, fin quando…
“ECCOLI!
SONO LI’!”
esclamò lei
indicando il tetto di un palazzo non molto più basso di
quello su cui avevamo
poggiato piede.
Poi,
però, ci irrigidimmo, sbarrando gli occhi in preda
all'orrore.
Tre
figure identiche stavano perversamente giocando con il corpo di una
povera
donna. Due la stavano stuprando, mentre l’ultima
stava orrendamente affondando le sue zanne sul corpo della giovane
vittima,
dilaniandole le carni.
Ci
sentimmo ancora peggio quando riconoscemmo la ragazza che veniva
stuprata.
“FLAME!
LASCIALA STARE! FIRAGA!”
La magia
di Kairi raggiunse il suo avversario in pochi istanti ma
quest’ultimo lo evitò
agilmente, liberando un'incosciente Flame dalla sua bolla
d’acqua e cessando
quella insulsa ed inutile violenza. Le altre due figure,
però, non furono
altrettanto fortunate e vennero arse dalle fiamme. Meglio
così. Ora eravamo
nuovamente in superiorità numerica.
Kairi
atterrò proprio accanto alla nostra amica, mentre io mi misi
davanti a loro
tenendo d’occhio il nostro nuovo nemico...
... un
momento! Io
avevo già visto quel tizio... ma dove?
Provai a
osservare le condizioni di Flame. La sua pelle era quasi blu ed era
incosciente. Inoltre, era completamente
nuda e ricoperta di
sangue, e dalla vita in giù le sue carni pendevano, come se
non fossero
più attaccate
al suo corpo.
Fu troppo
ovvio ciò che quel pervertito avesse fatto a Flame, e
capimmo
anche che quello
stupro era durato parecchio.
“Flame…
oh Flame… che ti ha
fatto quel… oh mio Dio!”
[Dark Horror Trap - BEST OST IN THE WORLD]
Mentre
Kairi si apprestava ad usare un incantesimo di cura per rinsavirla, io
mi
voltai di nuovo verso quel bastardo.
L'avrebbe
pagata cara per quello che aveva fatto alla nostra amica!
“Guarda
un po’ chi si rivede…
il soldatino
dello Sharingan!”
Fu
quella frase a scoperchiare il vaso di Pandora. Ora
ricordavo.
“Ma
certo! Tu sei quello che mi ha venduto ed iniettato lo Yilar dello
Sharingan!”
“Hai
buona memoria, mia giovane cavia!” si
complimentò con me quella
nullità, presentandosi a me e Kairi “Il mio nome è Orochimaru, e sono
l’ultimo
ninja rimasto in vita del pianeta Kaguya!”
“Come
hai osato fare del male alla nostra amica!?”
gli urlò contro Kairi,
usando l’unico braccio che aveva per poggiare Flame su di se.
La pirata cominciò
a tossire pesantemente, sputando e vomitando tutta l'acqua che aveva
nei
polmoni...
... si stava
riprendendo!
Meno male!
“Parli
di quella troia? E’ a causa sua e
di
sua madre se la città è immersa
nell’acqua! Per poco quelle due non mi hanno
fatto secco!”
“E
TI SEMBRA UNA BUONA SCUSA PER STUPRARLA,
BRUTTO MAIALE?!”
“Lo è,
mia cara… e a te accadrà lo stesso se non ve ne
andate subito senza di lei!”
la minacciò con ferocia Orochimaru "SE NON VOLETE DIVENTARE I MIEI
NUOVI ESPERIMENTI, MOLLATE SUBITO QUELLA NULLITA' E PERMETTETEMI DI
AVERE LA MIA RIVINC..."
“Scordatelo!
Ormai non hai scampo!”
gli
feci notare io “Arrenditi o
sarò
costretto a usare la forza!”
Lo
shinobi, per tutta risposta, cominciò a ridermi in faccia,
come un folle.
“Ahahahahahahahahahahahah!
Tu usare la forza contro di me? Avrai anche ottenuto il Rinnegan, ma
non sarai
mai in grado di sconfiggermi! Ho passato sedici anni della mia vita ad
ampliare
le mie ricerche sugli Yilar più efficaci e pericolosi di
tutti! Non sarà di
certo una mia ingenua cavia a sconfiggermi!”
Kairi si
voltò verso di me, confusa e schifata.
“Di
cosa sta parlando quel bastardo? Tu
lo
conosci?”
“E’
stato lui a iniettarmi lo Yilar...”
ammisi io ancora sorpreso “... all’epoca pensavo facesse parte degli
scienziati di Kagaku... non potevo immaginare che questa carogna fosse
ancora
in vita!”
“Esattamente…”
confermò il ninja
leggendario, raccontando tutta la verità “...
sedici anni fa, una navicella spaziale atterrò non molto
lontano dal mio laboratorio
sul pianeta Kaguya. Io riuscii a catturare quei poveri soldati e a
farmi
rivelarmi le loro intenzioni, scoprendo di Glacial e delle sue
macchinazioni
contro il nostro pianeta. Capii al volo che
l’impero e gli shinobi non si
sarebbero mai alleati e perciò, invece di rivelare
inutilmente la verità al mio
Hokage… decisi di barattare con
l'imperatore stesso! Io avrei avuto salva la vita, ma in cambio avrei
rinunciato ad
essere
uno shinobi, entrando ufficialmente nel corpo degli scienziati
imperiali! Così, resi completamente vani i tentativi di
Dragon Oronar, che aveva cercato di convincere i Kage di non combattere
e di arrendersi subito!”
“Sei
un mostro… hai condannato a morte tutti i tuoi compagni!”
affermò
disgustata Kairi, ma Orochimaru non si fece impressionare e
continuò la sua
storia.
“Durante
il mio soggiorno con Oss Burk, ho
imparato ad apprezzare la tecnologia dell’impero e sono
venuto a conoscenza dello
Yilar… avevo passato un intero secolo a cercare un qualcosa
che potesse
rendermi invincibile... ed ora la
soluzione era davanti ai miei occhi! Cominciai a formulare delle
ipotesi e a
studiare gli effetti di quella sostanza, cercando di scoprire il
segreto per
poterne assimilare in quantità infinite come i Kagakuriani!
Nessun limite,
nessun rischio di rimanere sopraffatti… creare lo Yilar
perfetto!
Lo
shinobi sghignazzò diabolicamente e con i suoi occhi da
rettile ci fissò
intensamente tutti e due. Entrambi rabbrividimmo davanti a quello
sguardo
assassino.
“Fu
per questo… eheheheheh…
che decisi di
farlo saltare in aria! Nessuno
avrebbe mai saputo della mia esistenza. Tutti avrebbero
pensato fossi morto
assieme a lui. Solo in questo
modo,
riuscii a riprendere le mie ricerche e dopo aver usato molte cavie
umane…
finalmente riuscii a creare lo Yilar definitivo... e tu, mio caro
ragazzo, sei
la mia cavia principale!”
“Eppure
non capisco… quando ti ho conosciuto, tu ti trovavi
all’interno dei laboratori
dell’esercito… allora come mai non ti hanno
riconosciuto? Possibile
che…”
“Non
l’hai ancora capito, vero? Mi è bastato attivare
un Gen-Jutsu sullo scienziato
a te assegnato, facendogli credere di averti già iniettato
la sostanza! Entrare
di nuovo all’interno di quelle stanze fu un gioco da
ragazzi... e tu non ti sei
reso conto di nulla!”
Io mi
misi una mano sulla spalla.
Ricordavo
perfettamente quel giorno. Il dolore che avevo provato fu immenso, ma i
risultati
ora si vedevano. La scoperta più scioccante era il fatto che
il mio non fosse
un vero Yilar, ma una copia fasulla creata da uno shinobi traditore.
Una copia,
tuttavia, molto più efficace dell’originale, a
sentire le sue parole.
“Se
fossi in te comincerei a pronunciare le mie ultime preghiere…”
mi
avvertì lo shinobi con sguardo assassino “...
e non temere… con tutti e tre ci andrò molto
più leggero di quanto non farebbe
la mia signora!”
“La
tua… la tua signora...
aspetta! Non starai per caso parlando di…”
esclamò incredula Kairi, ricevendo la conferma di
Orochimaru…
... i cui
occhi si
colorarono di ambra!
“Ebbene
sì... parlo proprio della signora
Malefica!” ammise lui, con lo sguardo perso nel
vuoto “Sono caduto ai suoi piedi
più di tre mesi fa… ricordo ancora il primo
ordine che ricevetti! Procura un veleno mortale al comandante Bear, ed
aiutalo
a uccidere il piccolo Re Topo... ed in cambio, mi ha donato un potere
inimmaginabile…”
Tutti e
due rimanemmo sbigottiti, quando attorno a noi apparvero una decina di
Heartless, tutti pronti ad assalirci e a strapparci i cuori.
“Merda!
E' in grado di evocarli!”
esclamò Kairi, preoccupata. La mia amica aveva
Flame abbracciata a se e non poteva lasciarla a terra, o gli Heartless
ne
avrebbero approfittato.
Fu per
questo che io decisi di usare la Tecnica della Moltiplicazione del
Corpo per
creare una copia di me stesso.
“Ci
penserò io a riportare Flame sulla navicella!”
proposi alla mia amica,
prendendo la pirata in braccio.
Ebbi un
fremito di vergogna quando la mia copia sfiorò le gambe di
Flame con le mani,
ma fu molto breve. Essa si allontanò quanto più
in fretta possibile, mentre io
mi affiancai a Kairi, pronto a combattere contro gli Heartless.
Fu
allora che i cercoteri all’interno del mio corpo decisero di
farmi presente un
loro desiderio.
***
Mondo
Interiore di Junion
- Facci
combattere! -
- Kurama!
Sicuro di volerlo fare?
–
-
E’ a causa di quello stronzo se siamo stati separati dai
nostri Jinjuurichi e sigillati in quella statua mastodontica! Se
l’impero fosse entrato in possesso del nostro potere, sarebbe
stato un disastro. Per
questo decisero di
dare a Shiro, uno degli Anbu più capaci e coraggiosi, quei
sigilli che ti ha insegnato… se non fosse
stato per
Orochimaru, Naruto e tutti gli altri sarebbero ancora vivi! –
- Kurama ha
ragione! E’ a causa
sua se Killer Bee è stato ucciso! E’ nostro dovere
fargliela pagare per ciò che
ha fatto! –
-
Gyuki… anche tutti voi siete
d’accordo? –
- Il
Kazekage ha dato la sua vita
per provare a salvare il villaggio! Io, Shukaku, non posso ignorare
questo
debito! –
- Io,
Matarabi, ho un dovere da
svolgere per l’onore degli shinobi, e non posso di certo
lasciar fare a quel
verme ciò che vuole! –
- Il mio
ultimo Jinjuurichi era
una povera ragazzina… non posso accettare che Orochimaru
abbia fatto una cosa
simile a quella donna. Io, Isobu, prometto di ficcargli la mia coda
acuminata
dritta dentro al… -
- Io, Son
Goku, gli aprirò le
chiappe per facilitarti il compito, Isobu! –
-
Orochimaru
farà una brutta
fine… parola di Kokuoh –
- Io,
Saiken, appoggio con forza
i miei compagni. Orochimaru è già morto!
–
- Chomei,
qual è la tua
decisione? –
- Ma che
domande mi fate!? Certo
che sono d’accordo, ma ci stiamo dimenticando di
un’altra cosa… -
- Ovvero?
–
- LA
RAGAZZA! Dobbiamo darle una
mano contro quelle creature oscure! E poi dovrà anche
combattere contro quella Malefica, quando avremo finito... dobbiamo
renderla forte abbastanza da contrastare la strega! –
- Chomei ha
ragione… lasciate
fare a me! Ragazzo, chiedi alla rossiccia di darti la mano! –
***
Realtà
Mi
voltai verso Kairi. Dovevo avere una faccia piuttosto basita,
poichè lei mi
fissò con sguardo incerto e perplesso.
“Junion…
perché mi guardi così? Non… non penso
che questo sia il momento adatto per
fissarmi in quel modo!” provò
preoccupata ad indicarmi gli heartless,
con lo sguardo.
- Mocciosa!
Prendi la mano del
tuo amico! –
Kairi
per poco non si prese un colpo sentendo la voce di Kurama dentro la sua
testa,
ma io ne approfittai per prenderle la mano, come il cercoterio dalle
nove code
mi aveva ordinato.
***
OROCHIMARU
“Sono
proprio curioso di sapere le vostre intenzioni… pensate
davvero di poter
sconfiggere tutti questi Heartless da soli? Un castrato ed una
mutilata…”
li accusai, ancora più divertito dalla situazione che fosse
nata.
Non
avrebbero
mai potuto sconfiggermi.
Junion non
aveva
acquisito il massimo dei suoi poteri...
... e
Kairi…
l’ultima volta che le erano stati mandati contro due
Heartless, si era quasi
fatta uccidere!
Ora ce
n’erano più
di dieci, e tutti erano stati degli eccellenti shinobi, quando avevano
ancora un cuore!
Forse
sedici anni fa avrei fatto molta più attenzione. Forse
sedici anni fa non mi
sarei lasciato sovrastare dalla frenesia e non mi sarei fatto prendere
in giro
da due avversari qualunque. Nemmeno in quel momento mi stavo davvero
rendendo
conto di non essere più lucido. Questo, per uno shinobi
leggendario come me,
era un vero e proprio insulto.
Allora perché mi stavo comportando così? Perché non mettere subito fine alla vita di Nami e Flame? Perché mi ero spinto, per vendetta, a violentare sessualmente una di loro e a non ucciderla subito?
Perché non mi occupavo io personalmente di Junion e Kairi?
Io non ero così sprovveduto. Io ero uno scienziato che ambiva all'immortalità e ad apprendere ogni conoscenza del mondo...
... perchè, allora mi
ero spinto a tanto?
***
Third
Person
La
verità era soltanto una, ed era più incredibile
di quanto possiate
immaginare...
... dentro
il suo
cuore, infatti, il Sennin provava rimorso nell'aver tradito il suo
popolo!
Orochimaru
si era pentito amaramente della sua scelta presa sedici anni fa
portando, con
il suo tradimento, all’estinzione degli shinobi...
... lui che
era stato uno dei più
grandi!
In quel
momento, il suo unico desiderio era quello di incontrare qualcuno in
grado di
tenergli totalmente testa…
…
in grado di
sconfiggerlo e ucciderlo senza problemi!
Nemmeno lui se ne rendeva più conto dato che il suo cuore, in quegli anni, era sprofondato nell’Oscurità proprio a causa di quel rimorso. Malefica, tre mesi prima, aveva approfittato proprio di quella sua debolezza.
Orochimaru
vide Junion prendere l’unica mano della ragazza dai capelli
rossi, che di punto
in bianco venne avvolta da un'immensa energia fiammeggiante. Un chackra
che il
ninja aveva riconosciuto bene…
…
lo shinobi era sbigottito!
“La
volpe a nove code?! COME DIAVOLO E’ POSSIBILE?!”
Che storia
era questa?! Come
aveva fatto Junion a liberare il cercoterio... e perchè
Kurama aveva accettato
di farsi possedere un'altra volta da un mortale?!
Kairi si
osservò per bene. I suoi capelli erano diventati arancioni e
la sua pelle ora
era gialla. Gli occhi non erano più azzurri, ma rossi e
demoniaci, ma lei non
poteva vederli...
... tranne
due
persone… ed una di queste stava letteralmente tremando dalla
paura!
“DEVO
FUGG… UGH! PERCHE’ NON
RIESCO A
MUOVERMI?! ASPETTA… NO! NON PUO’ ESSERE!”
Orochimaru
si accorse troppo tardi della sua ombra fusa con quella del suo
avversario
Junion, che cominciò ad avvicinarsi a lui.
La tecnica
del Controllo
dell’Ombra, un’abilità innata del clan
Nara di Konoha... permetteva a colui che
la utilizzava di prendere il controllo dell’avversario e di
muoverlo come una
marionetta.
Di
conseguenza, Orochimaru si mosse con gli stessi passi del ciclope, che
si fermò
a un passo dal suo avversario. Quest’ultimo, con il Rinnegan,
osservava determinato
lo scioccato shinobi.
Come era
possibile?! Era assurdo!
Come aveva fatto il ciclope a raggiungere il Risveglio?!
“Il
mio Yilar non comprendeva soltanto lo Sharingan, non è vero?”
affermò
Junion, guardando la Kusanagi ai suoi piedi “In
esso sono contenute tutte le abilità innate del pianeta
Kaguya!
Se
Dragon non mi avesse risparmiato e non mi avesse fatto partire per quel
mondo,
non lo avrei mai scoperto… e senza l’aiuto dei
cercoteri non avrei mai imparato
a sfruttare queste tecniche... avevi ragione, Orochimaru. Il
tuo Yilar è
davvero unico al mondo e ti ringrazio per il potere che mi hai
concesso… ma hai
fatto del male alla mia amica e questo non posso accettarlo!”
Il piede
del ciclope si alzò di scatto e, con una semplice pedata,
spezzò la leggendaria
lama.
Nel
frattempo, Kairi sconfisse con estrema facilità tutti i gli
Heartless anche
grazie al chackra di Kurama. Non aveva nemmeno usato un centesimo di
quel
potere. Non le era servito.
La
ragazza si voltò verso Junion e gli disse.
“Io
raggiungo il carcere! Sento che Malefica sta mettendo in
difficoltà i miei
amici… grazie per questa energia!”
“Di
niente… ma ricorda che quel chackra è limitato!
Appena giunta alla prigione ti
resteranno pochi minuti prima di tornare come prima!”
Kairi
annuì, accettando il consiglio dell’amico. Si era
appena voltata, quando notò il
Sorcery Clima-Tact per terra. Non sapeva cosa fosse, ma qualcosa,
dentro il suo
cuore, la spinse a credere che quella fosse un’arma di Flame.
Decise
perciò di prenderlo, partendo in direzione di Hollywood
Prison, sparendo alla loro vista.
Junion
si voltò di nuovo verso Orochimaru, che
all’improvviso aprì la sua bocca
sputando una decina di shuriken e kunai in direzione del suo
avversario. Il
ciclope venne avvolto da uno strano scheletro di chackra rosso
rimanendo del
tutto illeso all'attacco dello shinobi.
Il sennin
rimase
senza parole… quello era davvero il Susanoo?
Quante
tecniche aveva risvegliato
quel bastardo?!
Orochimaru
provò a giocarsi un'ultima carta, quella dei Gen-Jutsu.
“E’
tutto inutile… non puoi
nulla contro
quest'occhio!”
Lo
shinobi sbiancò letteralmente...
... era la
terza
volta, in tutta la sua vita, che gli dicevano la stessa frase!
Si rese
conto di non potersi più muovere. Junion stava usando la
tecnica dello
Strangolamento dell'Ombra.
Nove
immani esplosioni di fumo avvolsero e circondarono il palazzo sul quale
si
trovavano. Le creature più grandi e maestose che potessero
esistere in tutto l’universo
erano attorno a loro, grandi quanto il Drago Nero dalle Angeliche Ali
ed altrettanto
imponenti.
Lo shinobi,
tuttavia, non ne vide
la magnificenza… ma i nove sguardi assassini carichi di odio
e sete di
vendetta…
... una
condanna a morte già
scritta!
“Mi
spiace, Orochimaru… ma non posso fare
diversamente... addio per sempre!”
Fu il
segnale definitivo...
... i nove
cercoteri si accanirono sul corpo del ninja, senza dargli il tempo di
sostituirsi, di tele-trasportarsi od invocare altre tecniche ninja...
...
uccidendolo definitivamente!
Così
morì Orochimaru, l’ultimo shinobi del pianeta
Kaguya. Ma non sarebbe stato
l’ultimo shinobi di tutti i tempi…
…
Junion, grazie al
suo Yilar, avrebbe continuato la loro discendenza, diventando uno dei
guerrieri
ninja più conosciuti e temuti dell'intero Universo!
La sostanza che Orochimaru aveva creato non sparì per sempre. Qualcuno, nell'ombra, era riuscito a rubarne una fiala, il giorno prima che il Sennin distrusse il laboratorio di Oss Burk, e la portò via con se.
Ricordatevi queste mie parole...
... perchè quello Yilar, un giorno, diventerà decisivo per la vita di molti innocenti.