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Autore: kasumi    21/08/2017    4 recensioni
Breve omaggio alla serie di Lucifer. Contiene i pensieri di Lucifer su Chloe, dopo la 2x13.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucifer Morningstar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destinazione Las Vegas


 

Serie: Lucifer

Timeline: seconda serie, dopo l'episodio 2x13. Contiene spoiler.

Trama: i pensieri di Lucifer su Chloe, dopo la 2x13.


 

Nota dell'autrice: Lo so, lo so, è così breve, ma volevo comunque rendere omaggio a questo telefilm :) Segnalatemi pure se c'è qualche inaccuratezza, è passato qualche tempo da quando ho visto il telefilm.


 


 


 

La grande distesa di sabbia avvolgeva morbidamente i piedi scalzi di Lucifer, mentre camminava per riordinare i propri pensieri. Il respiro del mare alla sua destra lo faceva sentire a casa, quando una buona canzone al piano e un buon whisky non erano abbastanza.

La spiaggia di Los Angeles. Il rifugio dell'angelo caduto in mezzo alla città degli angeli. Il posto dove erano avvenuti così tanti eventi importanti. Il suo arrivo in città tra gli esseri umani, dopo essersi stancato di dirigere l'Inferno per millenni. Il posto dove aveva bruciato le sue ali, e il posto dove Chloe l'aveva incredibilmente baciato.

Le lunghe dita eleganti di Lucifer si poggiarono brevemente sulle sue labbra, cercando di ricordarne la sensazione. Morbidezza e dolcezza. Freschezza e spontaneità. Gratitudine e caloroso affetto. Un contatto così fugace, che l'aveva saziato e lasciato incompleto al tempo stesso. Saziato perché era da tempo che agognava il contatto con le sue labbra, e incompleto perché... l'aveva naturalmente lasciato a desiderare di più. Molto di più. Ma il desiderio di assaggiare Chloe era diverso da qualsiasi altro desiderio carnale che avesse mai provato in passato (e che aveva provato per Chloe stessa appena l'aveva conosciuta). Era più potente e profondo, e lo faceva sentire vulnerable. Lo spaventava decisamente a morte. Perché per quanto fosse un esperto delle passioni carnali, sapeva che con Chloe sarebbe stato diverso. E parte di lui voleva che fosse diverso.

Ma lui era il maledetto diavolo, per l'Inferno! Non avrebbe dovuto diventare lo schiavo di quelle stupide emozioni umane, giusto? Non poteva... poteva? Non doveva... doveva?

E proprio perché era il Diavolo, poteva crearsi le proprie regole e fare ciò che più gli piaceva. Anche se voleva dire mimetizzarsi così tanto in mezzo agli umani, da diventarne quasi uno.

Non che gli dispiacesse tanto, sentirsi umano. Gli umani gli piacevano. E aveva ripudiato per sempre la casa e il lavoro che suo padre gli aveva dato, nel momento in cui aveva bruciato il suo biglietto per tornare.

Cosa fare quindi? Tante cose nuove da vedere, tanti piaceri da soddisfare... e un'eternità per farlo. Anche se una parte di lui riteneva che il tempo passato con Chloe, valeva molto di più di un'eternità di anonimi divertimenti.

E allora perché aveva paura? Perché aveva così fottutamente paura di lei?

Perché sapeva di non meritarla. Sapeva che uno come lui, non meritava un angelo come lei. Nemmeno un angelo caduto. Lei apparteneva alla luce e lui... beh, alle fiamme dell'Inferno.

Erano così diversi. Era per questo che si sentiva così attratto da lei?

E sapeva che l'avrebbe ferita. Per l'Inferno, l'avrebbe ferita nonostante non avrebbe mai voluto farle del male.

E allora cosa fare? Starle distante per proteggerla? O continuare a starle vicino come amico, senza mai mostrarle la sua vera identità, nonostante la cosa diventava sempre più difficile? Tutti quei discorsi sul fatto che lo conosceva meglio di chiunque altro... Diavolo, come avrebbe voluto mostrarsi a lei e sentirsi accettato finalmente per quello che era. Ma la paura di spaventarla o di ferirla e di perderla per sempre era così grande.

Era prigioniero di questi pensieri, che gira e rigira non lo stavano portando a niente.

Giusto, la soluzione era dimenticarla!

E rimpiangere per sempre la possibilità di quello che avrebbe potuto essere tra di loro? Di essere finalmente... amato da qualcuno. Essere accettato per quello che era?

Bah! Lui era il diavolo, non gl'importava nulla di essere amato! L'amore era la più stupida emozione umana. Ti legava, ti rendeva debole, ti faceva compiere cose stupidissime, e... e... Maledizione.

Era proprio fottuto.

Lucifer calciò una piccola montagnola di sabbia, rimpiangendo i tempi in cui era tutto più semplice.

Quello di cui aveva bisogno era una buona distrazione. Come aveva sempre fatto, una buona distrazione. Una buona dose di sesso e il bere, e la musica e il gioco d'azzardo... Ohh, adesso sì che si ragionava. Ora si sentiva nuovamente se stesso. E cosa c'era meglio di Las Vegas per saziare questi appetiti?

Soddisfatto, facendo battere il pugno contro il palmo aperto dell'altra mano, l'uomo riacquistò l'usuale espressione tronfia e divertita e sicura di sé, e raccolte le lucide scarpe eleganti dalla sabbia, s'incamminò verso la sua auto sportiva.

Destinazione Las Vegas.


 


 

Fine


 

  
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