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Autore: janecaulfield    21/08/2017    2 recensioni
Sizzy; [Neighbours!AU]
Isabelle Lightwood si è appena trasferita a Brooklyn, allontanandosi per la prima volta in vita sua dalla sua famiglia. Simon Lewis vive la sua solita vita tra la band ed un amore non corrisposto. Cos'hanno in comune? Abitano nello stesso piano e proprio per questo la vita di entrambi potrebbe prendere una piega inaspettata.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy Lightwood, Simon Lewis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Isabelle Lightwood fissava desolata il pesante scatolone che teneva tra le braccia.
In realtà non era il primo trasloco della sua vita, si era già trasferita quando era bambina e i suoi genitori avevano deciso di lasciare Londra e andare a vivere a New York per motivi di lavoro.
Ma era la prima volta che si ritrovava a fare tutto da sola e stava andando un po’ nel panico. Eppure Alec le aveva promesso che sarebbe venuto e di solito manteneva sempre le sue promesse.
All’improvviso le vibrò il cellulare nella tasca. Isabelle posò lo scatolone a terra e rispose.
-Pronto?-
-Izzy?- domandò una voce profonda dall’altro capo.
-Alec!Si può sapere che fine hai fatto? Dovevi essere qui mezz’ora fa!-
-Lo so, perdonami, ma mi hanno affidato un compito all’ultimo minuto e temo che mi porterà via un bel po’ di tempo, quindi non potrò venire ad aiutarti con il trasloco, mi dispiace-
Dal tono di voce Izzy capì che era davvero dispiaciuto e si addolcì un po’, anche se era ancora più amareggiata di prima.
-Va bene fratellone, non preoccuparti. Ci vediamo stasera?-
-Sì, puoi venire a mangiare da noi-
-Okay, a stasera!- e riattacò.
Con un sospiro, si chinò di nuovo sulla scatola e si incamminò verso l’ingresso del palazzo. Era un palazzo un po’ vecchio, fatto di mattoni e si trovava in una zona piuttosto tranquilla ma non proprio di lusso. Aveva deciso di cambiare casa dopo che suo fratello le aveva detto che sarebbe andato a vivere insieme al suo ragazzo, Magnus.
Izzy era terribilmente felice per entrambi, ma l’idea di dover vivere da sola nella sua vecchia casa piena di ricordi del fratello…non sarebbe riuscita a sopportarlo. Inoltre le piaceva il fatto di cambiare ambiente e ricominciare tutto da capo, una sorta di nuova vita.
Si avvicinò all’ascensore e premette il bottone per aprire la porta, vi si infilò dentro e fece per premere il pulsante con il numero del suo piano quando qualcuno urlò, con la voce trafelata:
-Hey, aspetti un secondo!-
 
Izzy alzò lo sguardo e vide un ragazzo magrolino dall’aria buffa e accaldata, aveva dei capelli castani un po’ scompigliati e indossava un paio di occhiali neri. Quando la vide rimase per un po’ imbambolato a fissarla, ma si ridestò quando si accorse che la porta stava per chiudersi, allora si gettò di scatto nell’abitacolo.
Notò che un colorito roseo era affluito alle sue guance. Le veniva da ridere ma si trattenne.
-Sei la nuova inquilina del quarto piano?- chiese il ragazzo, incespicando un po’.
-Già, come puoi vedere, mi sto trasferendo- rispose Izzy indicando la scatola. Notò che il ragazzo la stava osservando attentamente, credendo probabilmente che lei non lo avrebbe notato, ma tanto era abituata ad avere sguardi di ragazzi e ragazze su di sé.
-Comunque piacere, io sono Lewis, Simon Lewis.- disse porgendole la mano.
Isabelle liberò un po’ a fatica una mano che era impegnata a tenere la scatola e strinse quella del ragazzo.
-Isabelle Lightwood, piacere-
Aveva delle belle mani con delle dita affusolate, ma erano molto sudate. Notò anche dei calli.
-Oh, ha ragione, che maleducato che sono! Vuole che la aiuti con la scatola?- chiese Simon mortificato.
Stavolta Izzy non potè trattenersi e ridacchiò sotto i baffi.
-No grazie, me la cavo da sola. Non è così pesante-
Isabelle guardò per un istante le braccia magre del ragazzo che sbucavano dalle maniche di una t-shirt di Batman. Dubitava fortemente che sarebbe riuscito a portare quella scatola senza fare una fatica immane, ma non glielo disse.
-Oh, siamo arrivati. Abito anch’io al quarto piano!- disse il ragazzo sorridendo. –Dia qui, su, non sarei un gentiluomo se le lasciassi fare tutta questa fatica da sola…accidenti, quanto pesa!- esclamò mentre le toglieva la scatola dalle mani.
Isabelle fece per protestare ma il ragazzo si era già incamminato, non sapeva dove, visto che era impossibile che sapesse quale fosse il suo appartamento. Seguì il ragazzo che sbandava di qua e di là con o scatolone.
-Di qua- disse, indicando la porta del suo nuovo appartamento.
Simon, che stava andando nella direzione opposta, fece dietrofront e appoggiò con un gemito la scatola a terra. Si tirò su con il volto paonazzo per la fatica.
-Bene, eccoci qui. Uh, signorina Lightwood, è stato un piacere- le disse porgendole di nuovo la mano.
-Piacere mio, e chiamami pure Isabelle, dammi del tu, siamo coetanei.- disse mentre stringeva per la seconda volta la mano del ragazzo. Ormai aveva le mani quasi bagnate.
Lui rimase confuso un attimo, poi sorrise e si passò una mano tra i capelli, spettinandoli ancora di più.
-Bene, Isabelle, spero di rivederti presto!-
Si girò e si avvicinò alla porta che si trovava dall’altra parte del pianerottolo, un po’ sulla sinistra rispetto all’appartamento di Isabelle.
La ragazza rientrò dentro casa ancora ridendo sotto i baffi.
Era proprio un tipo strano quel Lewis, ma in fin dei conti era abbastanza simpatico.
 
                                                                ***
 
Appena entrò nell’appartamento, Simon si tuffò sul divano. Aveva il cuore che gli batteva ancora all’impazzata, sia per lo sforzo fisico che per la sua nuova vicina di casa.
Non aveva mai visto una ragazza così bella, era rimasto quasi ipnotizzato dal nero dei suoi occhi e dal rosso delle sue labbra. Nell’istante in cui l’aveva vista gli era quasi sembrato che il tempo si fosse fermato per un istante. O forse era la stanchezza?
A lavoro era stata una giornata davvero estenuante e le prove con i ragazzi del gruppo andavano sempre a finire tardi.
Senza accorgersene si addormentò, per poi essere svegliato dalla suoneria del suo cellulare, la marcia imperiale di Star Wars. Era Clary.
-Hey Fray!-
-Simon! Ciao, senti, ti chiamo per dirti di domani sera. Non posso venire al concerto del tuo gruppo.-
-Oh-
Simon cercò di nascondere la delusione, ma sentiva come se qualcuno gli avesse dato un pugno allo stomaco.
-Non preoccuparti Fray, non succede niente se non vieni all’ennesimo concerto del mio gruppo-
-Mi dispiace tanto! Mi farò perdonare! Ti voglio bene, ciao- e riattaccò.
Simon rimase a vegetare un po’ sul divano pensando a come la situazione con Clary si era evoluta. Da quando lei era entrata in accademia era sempre impegnata con lo studio e si vedevano molto meno rispetto a prima, senza contare che lei aveva iniziato ad uscire con altra gente.
Sospirò. Poi ebbe un’illuminazione.
Avrebbe invitato la sua nuova vicina al concerto. Ma sì, perché no?
Ormai era deciso, il giorno dopo, se l’avesse incontrata in ascensore, le avrebbe dato un volantino.

 
Dopo anni e anni rieccomi con una long, sui Sizzy, che in poco tempo sono diventati una mia otp.

L'idea per questa storia mi è venuta un anno fa ma sono riuscita a scriverla solo ora. Sarà una long e ho intenzione di rispettare lo slow burn dei libri, ma vedremo.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
 Un saluto.
 
  
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