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Autore: Soul Mancini    21/08/2017    1 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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ReggaeFamily

Capitolo 38



Sunset Boulevard era una grandissima via dalle mille sfumature: in ogni angolo si potevano scorgere bancarelle, ristoranti, fast food, negozi di ogni sorta, allegri turisti che passeggiava e disperdevano le loro risate in aria, e artisti di strada che allietavano i passanti con la loro musica.

Sai cosa mi piace di questo posto?” esordì Cathleen dopo aver respirato per qualche minuto, senza fiatare, la magica e festosa atmosfera di quel luogo.

Un sacco di cose, scommetto” ribatté Lionel, che passeggiava accanto a lei e ogni tanto la osservava con la coda dell'occhio, contento di vederla così felice e luminosa.

Per lui Cathleen era bellissima, quel sorriso sognante che aveva stampato in volto da diversi minuti le donava, e gliela faceva amare ancora di più.

Sì, ma soprattutto amo l'insieme di cose così diverse che sono radunate tutte nello stesso posto.”

In quel momento entrambi vennero catturati dal suono di un violino; si trattava di un ragazzo sui vent'anni, alto, piuttosto magro e dalla carnagione olivastra che suonava all'angolo di una viottola laterale. Il musicista era completamente assorbito dal suo strumento e non dava la minima importanza a chi lo circondava, sembrava poco interessato ad attirare l'attenzione. Nonostante ciò un piccolo gruppetto di persone si era stretto attorno a lui; tutti erano rimasti colpiti suo dal modo dolce e sentito di comporre melodie.

Cathleen e Lionel si unirono al ristretto pubblico, seguiti subito dopo dal resto dei loro amici.

È bellissimo” commentò la ragazza, cercando un contatto con Lionel; gli posò infatti una mano sulla spalla con fare esitante, indecisa se fosse o meno la cosa giusta da fare.

Ed è molto malinconico” aggiunse lui, osservando con ammirazione la padronanza che il ragazzo aveva dello strumento.

So che è una cosa stupida, ma mi piacerebbe comporre e cantare una canzone accompagnata da un violinista, uno bravo come lui” si lasciò sfuggire Cathleen, arrossendo leggermente.

Non è stupido, sono sicuro che sarebbe una bellissima canzone! Magari potrebbe parlare proprio di qualcosa che ti ha colpito particolarmente di Los Angeles” osservò il ragazzo con entusiasmo, circondandole le spalle con un braccio.

Dopo qualche minuto il violinista concluse la canzone e, con aria stanca, prese posto direttamente sul marciapiede con la schiena poggiata alla parete e abbandonò il violino sulle sue gambe. Nel frattempo uno scroscio di applausi per lui riempì l'aria e alcuni gli rivolsero apertamente dei complimenti, mentre la maggior parte degli spettatori levava le tende e tornava alla sua vita come se nulla fosse accaduto.

Prima che Cathleen e Lionel potessero accorgersene, si ritrovarono accanto all'artista di strada mentre Tiffany, Ben e Kelsey intrattenevano una conversazione con lui.

Sei davvero molto bravo! Da quanto tempo studi musica?” gli domandò Tiffany con ammirazione.

Da quando avevo sette anni, ma non sono mai andato a lezione” mormorò lui a disagio.

Non sembrava affatto un tipo loquace ed espansivo, sicuramente anche i complimenti lo mettevano in imbarazzo.

Oh, quindi hai imparato tutto da autodidatta? Non ci credo!” esclamò Ben meravigliato.

Dovresti fare un provino per entrare in qualche orchestra” commentò Kelsey con la sua consueta serietà.

Il violinista arrossì vistosamente e scosse la testa. “Non mi prenderebbero mai. E poi non suono per guadagnare, ma solo per passione. La strada è il mio grande palco, perché mi permette di regalare qualcosa di mio a milioni di persone senza che loro paghino un biglietto.”

In ciò che fai ci metti il cuore, si sente” aggiunse Cathleen. “Per esempio ho notato che il brano che hai suonato era molto triste, ma ciò che mi ha permesso di capirlo sono state le emozioni che mi hai trasmesso.”

Io suono prima di tutto per me stesso, come sfogo. Ma sapere che riesco a fare qualcosa di buono mi gratifica; non posso che ringraziarvi.”

Grazie a te, continua così e non smettere mai di suonare!” Tiffany gli sorrise.

Tutti gli strinsero amichevolmente la mano come segno di saluto mentre lui, incredulo, continuava a ringraziarli e ribadire che non meritava tutti quei complimenti.

Infine i sette si allontanarono e continuarono a commentare l'accaduto per qualche minuto.

Ecco, vedi? Se vieni in vacanza qui a Los Angeles, giuro che ti riporto da lui!” fece Lionel dando di gomito alla bionda accanto a lui.

Lei ridacchiò. “No, io voglio che tu mi suoni il violino!”

Ma io sono già impegnato con l'equitazione, e si sa che i ragazzi non riescono a fare due cose contemporaneamente nella loro vita!”

Smettila di cercare scuse, scansafatiche! Ora ti trascinerò con me a fare un po' di shopping!” affermò lei tra le risate, prendendolo sottobraccio e raggiungendo gli altri, dal momento che erano rimasti qualche passo indietro.


Tiffany era stanca, non ne poteva più di girare a vuoto e stava cominciando ad avere seriamente fame. Sunset Boulevard era davvero fantastica, una via stracolma di colori, suoni e persone, le piaceva un sacco; ma cominciava a sentire su di sé il peso dell'afa e della fastidiosa presenza di Alex. Quest'ultimo non perdeva occasione di ronzarle attorno e punzecchiarla e, per quanto la ragazza cercasse di ignorarlo, la sua pazienza si stava pian piano esaurendo.

Dai, basta, entriamo in un locale qualsiasi e pranziamo!” ripeté per l'ennesima volta Tiffany, lanciando un'occhiata truce alla grande busta che aveva riempito con varie cianfrusaglie, acquistate durante le ultime ore tra bancarelle e deliziosi negozietti in Sunset Boulevard. Era felice dei suoi nuovi tesori, ma quel bagaglio la stava devastando.

Fermiamoci al Mc!” propose Ben, facendo un cenno verso un fast food Mc Donald's a pochi metri da loro.

A essere sincera questo posto non mi ispira. Prima ho adocchiato una specie di pub, era in stile irlandese o scozzese, e il cibo non sostava tanto! Che ne dite di andare lì?” obiettò Cathleen indicando la direzione da cui erano arrivati.

Ma sei pazza? Non ho nessuna voglia di fare nuovamente tutta quella strada!” protestò Alex aggrottando le sopracciglia.

Basta! Chi vota per il Mc?” intervenne Grace con calma per cercare di placare la discussione, che trovava piuttosto stupida e inutile in quel momento.

Ben, Alex, Lionel e Tiffany sollevarono la mano, così Cathleen si ritrovò a sospirare.

Kelsey, tu?” domandò ancora la mora.

L'importante è che metta qualcosa sotto i denti. Il mio stomaco si sta digerendo da solo” rispose lui con un'alzata di spalle.

E Mc Donald's sia!” decise infine la ragazza, incrociando lo sguardo di ognuno dei suoi compagni di avventura. Tranne Ben; il solo fatto di guardarlo negli occhi la metteva in imbarazzo, avrebbe fatto qualsiasi cosa perché lui non se ne rendesse conto.

Il gruppo si diresse all'interno dell'affollato fast food e, fortunatamente, riuscì a trovare un tavolo abbastanza grande da accoglierli tutti.

Al momento delle ordinazioni, Grace si guardò attorno spaesata: non aveva per niente fame, lo stomaco le si era chiuso da quella mattina e la sola idea di mandare giù qualcosa le provocava uno strano senso di nausea. Optò per una porzione di patatine fritte che, ne era certa, non avrebbe nemmeno assaggiato.

Grace, ma... come mai solo le patatine? Non è un pranzo sostanzioso!” si preoccupò subito Tiffany.

Ehm... non ho molta fame” biascicò con lo sguardo fisso sul piano del tavolo.

Improvvisamente sentiva una grande ansia addosso. Si stava pian piano rendendo conto che di lì a poche ore tutta l'America avrebbe potuto vedere al cinema il suo volto e la sua performance da attrice, avrebbe sentito la sua voce, l'avrebbe potuta valutare. Stava per diventare famosa: si sentiva davvero pronta?

Avrebbe lei stessa guardato il lavoro svolto e la cosa la imbarazzava, ma la cosa peggiore è che sarebbe stata in compagnia di sei persone che, in realtà, non conosceva nemmeno tanto bene.

Era una situazione bizzarra, surreale, che la faceva sorridere ma allo stesso la buttava giù.

Stava male, ma non voleva darlo a vedere. Anche nella vita reale avrebbe dovuto recitare.

Grace” la richiamò Tiffany, che sedeva accanto a lei, dopo qualche minuto. “Non hai toccato cibo, qualcosa non va?”

La ragazza cadde dalle nuvole e si ritrovò automaticamente a scuotere la testa. “Tutto bene” mentì.

L'agitazione può giocare brutti scherzi” suggerì Lionel quando finì di masticare il boccone, lanciando un'occhiata rassicurante a Grace.

Può essere” ammise lei, in imbarazzo per essersi tradita da sola.

Sei stata molto coraggiosa; io non sarei mai riuscito a girare un film, con la consapevolezza che poi sarei finito sugli schermi di tutta l'America!” commentò Ben.

Perché no? Secondo me invece sarebbe una figata!” lo contraddisse Alex con aria sognante.

Qualcuno è più portato per stare al centro dell'attenzione” tagliò corto l'attrice. “Se volete potete spartirvi le mie patatine, io non le voglio” aggiunse poi, spingendo il suo vassoio al centro del tavolo.

Ma Grace, devi mangiare qualcosa, altrimenti ti sentirai male!” tentò di convincerla Tiffany con aria preoccupata.

Nel frattempo, approfittando della distrazione generale, Cathleen aveva lanciato uno sguardo a Kelsey con la coda dell'occhio; il ragazzo consumava tranquillamente il suo panino, seduto tra lei e Alex, e seguiva le conversazioni degli altri senza prendervi parte.

Che c'è?” domandò alla ragazza, notando il suo sguardo leggermente malinconico.

Scusa Kel” sussurrò lei.

Per cosa?”

Mi sento in colpa perché... tu partirai presto e io, al posto di passare con te tutto il tempo a disposizione, ti sto trascurando.”

Kelsey, senza scomporsi troppo, si lasciò sfuggire una risatina sotto i baffi e replicò prontamente: “Ho capito perfettamente ciò che sta accadendo, quindi non scusarti e goditi il momento. Io sono contento lo stesso, anche solo per il fatto di essere qui.”

Cathleen arrossì vistosamente. “Oddio, la cosa è così palese?”

Non lo so, ma io me ne sono reso conto tanto tempo fa, forse perfino prima di voi.”

Grazie Kel, sei un vero amico!”

Lui scosse la testa come per sminuirsi e si adoperò nuovamente per finire il suo pranzo.

Dieci minuti più tardi il gruppo lasciò il locale; ma i ragazzi non fecero in tempo a fare pochi passi che vennero intercettati da un simpatico signore situato dietro un colorato stand: “Giovanotti, volete dello zucchero filato?”

Loro si fermarono a osservarlo, interdetti.

Zucchero filato? Non lo assaggio da quando avevo otto anni!” commentò Alex con aria scettica.

Ecco, questa è l'occasione giusta per mangiarlo di nuovo! Ditemi un po': siete qui in gita scolastica?” L'uomo finì di preparare un bastoncino di zucchero fuso e sventolò la dolce nuvoletta davanti ai loro visi.

Diciamo di sì. Però, che buon profumo!” esclamò Tiffany, contenta come una bambina la mattina di Natale.

Il signore ridacchiò divertito. “Mi piacete, sembrate dei ragazzini svegli. Vi regalo un bastoncino a testa, d'accordo?” propose.

Cosa? Ma siamo in sette, ne è sicuro?” fece Lionel incredulo.

Non vogliamo impoverirla!” aggiunse Ben con una risata.

Lui scoppiò a ridere di gusto. “Siete troppo forti! Su, signorina dai capelli neri e lunghi, è tutto tuo! Ora preparo anche gli altri!”

Grace si ritrovò con una bacchetta di zucchero filato tra le mani e si rese conto che non poteva rifiutare. Avrebbe fatto uno sforzo: quello sarebbe stato il suo pranzo, anche se l'idea la nauseava un po'.

Qualche minuto più tardi Grace, Cathleen, Alex, Lionel, Ben, Kelsey e Tiffany passeggiavano tra la folla con una nuvola bianca davanti al viso, facendo attenzione a non impiastricciarsi troppo e non sporcare le persone che passavano accanto a loro.

Si sentivano dei veri e propri turisti e, nonostante la maggior parte non lo volesse ammettere, camminare in Sunset Boulevard nel mentre che divoravano il loro dolce e rimanere sorpresi da ciò che li circondava era un vero e proprio sogno.


Non è possibile!”

Cathleen e Tiffany non facevano che esultare e lanciare urletti di emozione. Si erano armate di macchina fotografica e cellulari per scattare una miriade di foto.

Anche i ragazzi, seppur con più discrezione, non potevano credere di trovarsi in Hollywood Boulevard, precisamente sul marciapiede destro decorato dalle leggendarie stelle.

Quando mamma vedrà la stella di Harrison Ford morirà d'invidia, me lo sento!” esclamò Tiffany, dando un'occhiata agli ultimi scatti fatti.

Ho trovato Walt Disney!” si illuminò Ben, indicando una stella ai suoi piedi.

Il primo ad avvicinarsi fu Kelsey, profondamente interessato, ma venne quasi scaraventato a terra dalle ragazze e Lionel.

Oddio, io sono cresciuta con i film della Disney!” strepitò Cathleen, ammirando la stella rosa davanti ai suoi occhi.

Io so che da qualche parte c'è anche quella di Topolino... avrei voluto vederla, ma non so dov'è” affermò Grace.

È una vergogna: abitiamo a Los Angeles e solo ora abbiamo visitato questo posto” commentò Lionel rivolto a suo fratello.

Già. E se cercassimo quelle dei Beatles? Secondo voi sono molto lontane?” propose Alex, cercando di scorgere le scritte delle stelle più avanti.

Magari sono dall'altra parte” gli fece notare Ben, indicandogli il marciapiede dalla parte opposta della strada.

Kel, tu hai qualche richiesta in particolare?” domandò Tiffany, mentre Alex e Ben erano alle prese con un enorme pupazzo con le sembianze di Lisa Simpson. Da quando avevano messo piede in quel posto, erano stati intercettati da sosia di un sacco di personaggi famosi che chiedevano una foto a pagamento. Alcuni erano davvero simili ai personaggi che cercavano di imitare, ma fino a quel momento nessuno aveva ceduto.

Lisa Simpson invece stava riscuotendo parecchio successo.

MI sarebbe piaciuto vedere la stella di Charlie Chaplin, ma abbiamo poco tempo” ammise lui.

Possiamo cercarlo quando usciamo dal cinema!” lo rassicurò Cathleen.

Dai, è tardi, andiamo! Dobbiamo essere a El Capitan Theatre alle quattro!” si agitò Grace dopo aver consultato l'orario dal suo cellulare.

Siamo molto lontani?” s'informò Tiffany.

No, è poco prima del TLC Chinese Theatres, dove c'è il muro con le impronte” spiegò la ragazza, sistemandosi nervosamente i capelli dietro le orecchie.

Ormai non riusciva più a mascherare l'agitazione, le sue capacità recitative non servivano più a niente. La verità era che avrebbe voluto essere in qualsiasi altro posto pur di scappare a quella situazione.

I suoi genitori avevano ragione: aveva sbagliato tutto, quella dell'attrice non era la carriera giusta per lei, perché avrebbe dovuto sopportare il peso di milioni di sguardi su di sé.

Tiffany si accorse subito del suo malumore, così la prese sottobraccio mentre si incamminavano verso la loro meta.

Te lo immagini se un giorno decideranno di dedicare una di queste stelle a te?” esordì la bionda.

Sinceramente no.”

Dai, non essere così negativa! Ricordati che se ti hanno scelto per questo film, è perché hai talento e lo hai dimostrato!”

Grace tacque, indecisa su cosa ribattere. Non aveva voglia di parlare con nessuno, come al suo solito preferì chiudersi in se stessa e ascoltare le conversazioni altrui.

Non fiatò finché non si ritrovarono nella grande sala cinematografica, nei posti d'onore riservati agli attori del film. E nel buio si lasciò sfuggire qualche lacrima di cui nemmeno lei sapeva spiegarsi il motivo.



* * *


Ciao a tutti! ^^
E anche questo capitolo incentrato su Los Angeles è andato! Che ve ne pare? Io ho cercato di raccontare almeno un minimo i luoghi in cui i ragazzi sono stati, ma non mi sono potuta dilungare più di tanto per non rendere troppo pesante la lettura. Spero di aver comunque reso l'idea, in ogni caso approfondirò maggiormente Hollywood Boulevard in un prossimo capitolo!

La settimana prossima ci sarà un aggiornamento particolare per questa storia: racconterò un po' la storia del film (di cui non ho parlato quasi per niente) inserendo ogni tanto qualche ricordo di Grace. Sarà in un certo senso uno spin-off, spero di riuscire in quest'esperimento!!! :3

Grazie a coloro che sono ancora qui, mi auguro che la storia continui a piacervi anche in questi ultimi episodi! ♥



   
 
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