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Autore: cormorant    21/08/2017    1 recensioni
03|02|2017: porca miseria non vedo l’ora! Domani arriveranno le prime casse del vaccino contro il cancro, l’LZ-143.
15/02/2017: tra ieri e oggi tutti gli altri pazienti morti si sono “risvegliati” ferendo tutti coloro che erano a tiro.
20/02/2017: cazzo loro sono qui! Circa mezz’ora fa hanno sfondato la porta e hanno subito attaccato i presenti ma io sono riuscito a chiudermi nell’ ufficio più vicino. Questo può essere il mio ultimo log, allego i dati delle analisi. Mamma, papà vi voglio un bene del mondo sappiate che resterò sempre nei vostri cuori. Addio
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 2: Una nuova speranza

Era un freddo giorno di pioggia, il terzo di quella settimana e lungo le strade dell’immensa Zootropolis non c’era anima viva. Tutto era stato abbandonato a sé stesso dopo l’Invasione: dopo che erano arrivati gli zombie. Lungo Gunfighter Road c’erano solo una dozzina di figure che si muovevano pigramente nella nebbia. Nick dalla finestra della sua casa li poteva vedere chiaramente: erano ammassati attorno a quello che una volta doveva essere un cavallo ma di cui ora restava veramente poco. Ad un certo punto una voce femminile proveniente da dietro di lui disse:” sono ancora lì fuori?”  Nick fece solo un cenno di assenso: uscire fuori con quelle chimere sulle strade si sarebbe rivelato un vero suicidio, avevano un udito e un olfatto più sviluppati del normale e Dio solo sa quanto correvano. Il problema più grosso era però che le loro scorte di cibo andavano esaurendosi e presto avrebbero dovuto spostarsi da qualche altra parte. Nick diede un ultimo sguardo alle loro scorte di alimenti: era rimasto cibo soltanto per due giorni, era necessario muoversi quella notte stessa, lui si spostò dalla finestra e guardò con apprensione la sua partner: stava dimagrendo troppo (come anche lui) e per le strade di Zootropolis c’era solo pochissimo cibo in breve tempo se ne sarebbero dovuti andare. Scesero al piano di sotto poi finalmente Judy disse:” ci dobbiamo muovere stasera vero? Quante munizioni ci sono rimaste?” Nick le rispose:” già se stasera non usciamo non lo faremo mai più” poi fece un rapido calcolo e riprese:” quanto a munizioni abbiamo due caricatori per le Glock e altri due per l’M-4 più ovviamente coltelli e bastoni e i caricatori già innestati”. Non fecero altro per il resto della giornata e attesero che la notte calasse e, quando il sole scomparve all’orizzonte, loro due si riattivarono: misero tutto il cibo nelle borse, mangiucchiarono qualcosa, caricarono le armi e uscirono in strada. Era Nick a fare strada poiché era l’unico ad essere dotato di una visione notturna. Senza fare rumore si avviarono lungo la strada diretti verso la metropolitana: quegli zombie erano forti e veloci ma sembrava avessero paura di scendere nei cunicoli della metro e quindi loro avevano deciso usare quei tunnel per spostarsi agevolmente attraverso la città infestata.
Nonostante quei tunnel fossero ormai inutilizzati mettevano lo stesso paura: erano fin troppo silenziosi e i loro passi riecheggiavano inquietantemente sui soffitti a volta. Poco dopo i due avvertirono un rumore in lontananza nel tunnel e si fermarono, imbracciarono le armi e puntarono le torce davanti a loro, i lunghi fasci delle torce illuminarono la parete dei tunnel e caddero su un paio di lontre che camminavano nell’oscurità, si coprirono gli occhi per proteggersi dalle luci abbaglianti e dissero a Nick e Judy:” non cerchiamo rogne! Stiamo andando verso il centro in cerca di cibo, non ci fate del male!” al che Nick e Judy abbassarono le torce e dissero loro:” ci stiamo andando anche noi! Non vi faremo nulla” e tornarono a camminare. Pochi minuti dopo raggiunsero le due lontre e si presentarono:” io sono Judy Hopps e lui è Nicholas Wilde” disse lei indicando prima sé stessa e poi la volpe, dopo una delle due lontre, un maschio di mezz’età, si presentò loro dicendo:” molto piacere, io mi chiamo Jack Carter e lei è mia moglie Lisa”.
Finiti i convenevoli ricominciarono la camminata, mentre si avviavano verso il centro città parlarono raramente un po’ per imbarazzo, un po’ perché ormai non c’era più molto di cui parlare.
Quando sbucarono fuori dalla metro era già tarda notte e la luce della luna cadeva diagonalmente lungo le strade deserte di quella che un tempo era una grande metropoli. Appena uscita di tunnel si guardarono attorno e Judy sussurrò a Nick:” vai avanti e dimmi se c’è qualcosa” lui fece un cenno di assenso e poi si allontanò confondendosi fra le ombre. Tornò poco dopo con un po’ di fiatone:” a sinistra ci sono alcuni condominii e ho contato cinque zombie lungo la via però non so quanti ce ne siano dentro a quei palazzi, a destra invece ci sono una decina di zombie e ho visto qualcosa che assomiglia ad un minimarket ma non so quanto cibo ci troveremo, sarà già stato saccheggiato e invece là davanti” ed indicò la via più grande delle tre “ là davanti è un suicidio, c’erano così tanti zombie che non sono riuscito a contarli escluderei di andare da quella parte” lui e Judy discussero un po’ e poi dissero anche alle due lontre:” se per voi va bene abbiamo deciso di andare verso il minimarket” le lontre parlottarono alcuni secondi e poi diedero un cenno di assenso. Quando arrivarono in vista del minimarket, come detto da Nick, videro che vi erano circa una decina di zombie che si muovevano lentamente nella luce lunare, allora si nascosero in un viottolo e tirarono fuori una serie di armi bianche da usare contro i non morti che andavano dalla plateale mazza da baseball chiodata di Nick passando per i più classici tubi di metallo delle lontre fino al grosso coltello da trincea di Judy.
Armi in mano si avvicinarono silenziosamente agli zombie lungo la via: subito Judy riuscì a neutralizzare un paio di mammiferi zombie piantando loro la lunga lama del suo coltello in testa (era il solo modo conosciuto di ucciderli), poi un leopardo zombie attirato dal rumore dei passi si girò di scatto verso la coniglietta e iniziò a correre nella sua direzione ma non arrivò nemmeno a metà percorso perché un potentissimo colpo della mazza chiodata di Nick gli fracassò il cranio, nel frattempo le due lontre avevano iniziato a menare coi loro tubi metallici uno zombie ciascuna, mentre cercava di staccare la mazza dal cadavere del primo zombie Nick vide un altro mostro che gli stava correndo incontro e, quando fu abbastanza vicino, Nick gli assestò un calcio al ginocchio spezzandone una gamba e facendolo finire a terra, questo gli diede il tempo di mettersi sopra di lui e spaccargli la testa con i pesanti stivali da combattimento. In pochi secondi sopraffecero anche gli altri zombie rimasti e alla fine riuscirono ad entrare al minimarket.
Quando entrarono per prima cosa sbarrarono la porta e si guardarono attorno in cerca di non morti: non sembrava esserci nessuno, solo dopo tutto ciò accesero le luci: contrariamente alle previsioni di Nick quel posto non sembrava essere stato toccato dalle razzie seguite all’Invasione e gli scaffali erano pieni di ogni tipo di alimentari. I quattro lanciarono grida di gioia e poi cominciarono a prendere tutto ciò che potevano portare e mettere negli zaini, riempiti anche quelli iniziarono a mettere le cose anche nelle tasche e finito definitivamente lo spazio iniziarono a mangiare di tutto. Per Nick e Judy quello era il primo pasto decente da giorni e quindi mangiarono di gusto qualsiasi cosa trovassero. Si saziarono solo una decina di minuti dopo e si diressero assieme alle lontre verso l’uscita e quando arrivarono videro che mentre mangiavano era sorto un problema: una gran folla di non morti si era radunata di fronte all’entrata attirata probabilmente dalle grida di gioia dei quattro così si diressero verso il retro. Aprirono lentamente la vecchia porta in acciaio che, dal magazzino, dava verso un vicolo ma anche qui vi erano numerosi zombie, troppi per affrontarli: erano in trappola. Pensarono a diverse soluzioni poi Jack disse loro:” si può passare dal retro ma bisognerà ingannarli” Nick e Judy lo guardarono interdetti poi lui riprese:” se ci ricopriamo vestiti e pelliccia di benzina o alcool, loro non sentiranno il nostro odore. È rischioso ma si può tentare…” tutti restarono per un po’ in silenzio poi Judy disse decisa:” va bene facciamolo” e si ricoprirono completamente con dell’alcool trovato nel magazzino.
Quando uscirono era ancora notte, e gli zombie erano ancora lì, per la paura indugiarono sulla soglia ma poi si decisero ad uscire e iniziarono a camminare. Passavano vicino agli zombie come se non ci fossero nemmeno e loro non li vedevano (erano carenti di vista e in più le prede stavano coprendo il loro odore) era: una situazione irreale. Mancava solo un centinaio di metri alla fine del vicolo e fu lì che successe un gran casino, mentre camminavano si sentì un urlo fortissimo: Lisa aveva messo un piede in fallo e si era slogata una caviglia, ma loro non erano gli unici ad aver sentito lo strillo infatti i non morti che erano lì vicino si “riattivarono” e cominciarono a correre nella loro direzione. A quel punto la silenziosità era diventata il loro ultimo problema così Nick e Judy estrassero le armi da fuoco e iniziarono a sparare verso gli zombie incombenti, poi Jack e Judy si caricarono in spalla Lisa che non poteva camminare mentre Nick faceva loro da copertura con l’M4. A passo spedito si avvicinavano verso una porta di una rete metallica alla fine della via, mancavano solo pochi metri a quel cancello dopodiché avrebbero potuto lasciarsi dietro tutti quegli zombie e sparire a nella notte, ma c’era un destino funesto ad aspettarli mentre stavano per arrivare, da una via laterale, sbucò uno di quei mostri in piena corsa che colpì Jack sul suo fianco destro facendo cadere anche Lisa e Judy. Jack iniziò a lanciare atroci urla di dolore quando lo zombie cominciò a mangiarselo partendo dalle costole e Judy trattene a stento un conato di vomito vedendo metà degli organi interni della lontra fuoriuscire da una enorme ferita sul fianco, poi si sentì tirare per il colletto della maglia e Nick le urlò:” non c’è più nulla da fare per loro! Vieni!” a quel punto anche lei si alzò e corse verso il cancelletto assieme alla volpe e, quando ci arrivarono, lo chiusero alle loro spalle lasciando a morire le due lontre. Anche quando si furono salvati non smisero di correre e in breve sbucarono su una delle vie principali del centro: l’enorme strada a sei corsie un tempo super trafficata era ora completamente libera.
Mentre correvano si sentirono chiamare:” ehi voi! Venite dentro, è pericoloso star fuori a quest’ora!” la voce proveniva da una finestra di un palazzo a tre piani in stile anni’ 70, loro non se lo fecero ripetere due volte ed entrarono. All’entrata vennero accolti da un grosso leone che imbracciava una potente doppietta calibro 700Nitro” mettete le armi su quel tavolo e poi seguitemi” loro obbedirono sapendo che una fucilata di quell’arma avrebbe potuto spaccare il cranio di un elefante e lo seguirono al piano di sopra dove tutta una serie di provviste di vario genere erano state sistemate e pronta per essere messe via. Il grosso leone appoggiò il fucile in un angolo e si sedette su una poltrona di pelle ed esordì dicendo:” io mi chiamo Bob, Bob Singer e voi chi siete?” ancora una volta fu Judy a presentarli:” piacere, io sono Judy Hopps e lui è il mio partner, Nick” il Bob parve sorpreso:” sei davvero la famosa Judy Hopps? Sai mia figlia Cassie stravede per te, adesso è a letto ma quando si sveglierà avrà una bella sorpresa” Judy non riuscì a non arrossire e Nick non poté trattenersi dal ridacchiare poi il leone riprese:” allora, che ci facevate fuori a quest’ora della notte? Vi state preparando anche voi per il grande viaggio?” Nick e Judy erano perplessi “quale viaggio?” chiese lei, Bob era ancora più sorpreso di prima” davvero non sapete niente della nave?” Nick e Judy si guardarono e poi chiesero all’unisono: “quale nave?!!”. Bob si alzò e tirò fuori da una vecchia cassa una radio la accese e, regolata la frequenza, alzò il volume dapprima si sentì solo dello statico poi una voce maschile gracchiò scandendo bene le parole:” A tutti i Sopravvissuti qui è il capitano Bradbury della USS Coronado attraccata al porto di Boston, siamo qui per portarvi in salvo, non temete …”.             

 Note
Salve ragazzi vi prego di scusarmi per la mia lunga assenza dal fandom, per farmi perdonare vi propongo questo nuovo capitolo di una ff che non andava avanti da troppo tempo ma che devo e voglio assolutamente finire (come anche le altre, soprattutto l’ultima uscita)
Per cui godetevi il capitolo, leggete e recensite e…A RILEGGERSI:P
   
 
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