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Autore: Midluuna    21/08/2017    1 recensioni
"Cosa ne sarà di me, d'ora in poi?"
Questa era l'unica cosa che fui in grado di pensare, poco di perdere la mia coscienza e anche me stessa. Morire è incredibilmente triste e, probabilmente, la peggior cosa è che non hai nemmeno il tempo di rendertene conto.
Un grido soffocato mi fece riacquisire la coscienza.
Sentii il suo piccolo corpo affondare giù.
"Così... il mio sacrificio, la mia battaglia sono stati inutili? No... no! Non voglio diventare la sua tomba! Non lo permetterò!"
In pochi istanti, tutto divenne nero. L'unica cosa che riuscii a vedere, era un volto bianco sorridermi in modo inquietante.
E la bambina aprì gli occhi.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Il gelo penetrava attraverso il suo maglione verde. Sfigghy si stringeva da sola, strofinando le mani già congelate sulle maniche del maglione. Avanzava tremante guardandosi attorno: non riusciva a vedere altro oltre alla neve e agli alberi che circondavano il sentiero. Era tutto molto silenzioso, l'unico suono che si poteva sentire era quello dei suoi stivali che affondavano nel bianco.

Più camminava però, più sentiva tesa. Aveva come la sensazione di essere seguita, infatti le parve di sentire un suono di passi che non era suo. Si voltò per guardare dietro di sé, ma non vide nessuno: una leggera foschia le impediva di guardare un po' più in là.

Si morse il labbro e continuò ad andare avanti, voltandosi ogni tanto, per vedere se qualcuno la stesse pedinando, però il suo campo visivo era limitato con quella neve e foschia. Continuò ad avanzare un altro po', fino a che non si ritrovò davanti ad una serie di aste conficcate nel terreno. Sembravano quasi un ostacolo, ma lo spazio fra esse era troppo largo per poter impedire a qualcuno di oltrepassarle.

In quel momento, sentì un suono di passi provenire dietro di lei. Non poteva essere lei a produrre quel rumore, perché si era fermata. Fissava il vuoto davanti a sé, paralizzata dalla paura, mentre il suono di quei passi, lenti, si faceva sempre più vicino alle sue spalle.

Chiunque si trovava dietro a lei, in quel momento, smise di camminare. Lei poté sentire un sospiro gelido dietro la sua nuca.

Rabbrividì.

- Frisk...- disse una voce profonda e maschile, con un tono che sembrava privo di alcuna emozione- Perché non ti volti e saluti un vecchio amico?

Col cuore che batteva a mille e il sudore che si stava congelando sulla sua guancia, la bambina si voltò lentamente, e ciò che vide la lasciò sorpresa: un omino bianco, basso quanto lei, la stava osservando con le mani nelle tasche della mantella nera. Aveva il cappuccio tirato su, e su di esso c'era della morbida pelliccia bianca.

Non appena lei si voltò e lui poté guardarla meglio in viso, la sua espressione cambiò: il sorriso svanì lentamente, e le pupille nelle cavità dei suoi occhi si fecero più piccole.

- … oh.- disse lui, tornando a sorridere, spostando poi lo sguardo altrove- questo è piuttosto bizzarro...

Sfigghy, ora un po' più tranquilla, ma sempre intimorita, lo guardò incuriosita, aggiustandosi gli occhiali. Quella figura era bassa, ma aveva una voce adulta, ciò lo rendeva un po' buffo ai suoi occhi. Non sembrava essere una minaccia per lei, però era meglio restare prudenti: nemmeno quella strana rana nelle rovine sembrava pericolosa, e ciò che accadde dopo non se lo era proprio aspettato. Inoltre, l'aveva chiamata “Frisk”. Quel nome lo aveva sentito più volte, e probabilmente aveva a che fare con il bambino che aveva visto in quella strana visione. Quell'omino doveva sapere qualcosa, e non poté trattenere la propria curiosità- M-Mi dispiace signore, ma io non sono Frisk... però... tu chi sei? E... e chi è Frisk?

- … huh... frisk? non so di cosa parli, heheh.- disse lui, ridacchiando in modo buffo.

- Hai appena detto quel nome! Non puoi non sapere nulla!- controbatté lei, agitando appena le braccia.

- beh, io non so proprio chi sia, credimi. però posso dirti come mi chiamo: io sono sans... sans lo scheletro.- disse lui, tendendogli la mano.

La bambina lo guardò sorpresa, quasi incredula- Sei... uno scheletro?

- già. cosa potrei essere sennò?- chiese lui spostando lo sguardo, sempre sorridendo.

- Huh... i-io ti facevo più pupazzo di neve...- confessò la bambina con imbarazzo.

Lo scheletro reagì a quelle parole sgranando appena le sue orbite, assumendo un espressione sorpresa- … wow. la fantasia non ti manca per certo, eheh...- rispose facendo uno strano sorriso. Poi tornò a guardarla attentamente- e tu invece? come ti chiami?

- Io mi chiamo... Sfigghy.- disse imbarazzata, distogliendo lo sguardo, avvicinando la mano alla sua. Appena la strinse, il suono di un peto fuoriuscì dalla mano di Sans. Quest'ultimo lasciò la mano della bambina, mostrando il cuscinetto che aveva emesso quel suono molesto.

- hehehe, è sempre un bel modo di dare il benvenuto a qualcuno. benvenuta nell'underground, amica.- concluse lui, facendo l'occhiolino.

La ragazzina alzò un dito come per dire qualcosa, ma non sapeva davvero cosa dire dopo quello che aveva visto e sentito. Nel frattempo Sans l'aveva superata ed aveva oltrepassato “l'ostacolo”- avanti, seguimi. non vorrai mica restare qui tutto il tempo, hai un viaggio da compiere, no?

La bambina non se lo fece ripetere due volte e passò in mezzo a due travi, seguendo lo scheletro fino ad uno spiazzo.

- oh... sta per arrivare mio fratello. sai, è capitano della guardia reale, e dà la caccia agli esseri umani. Ti conviene andare dietro a quella roc-

Lo scheletro non fece in tempo a finire la frase, che la bambina era già andata dietro alla lampada che lo scheletro stava indicando con una mano.

- … wow.

- SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAANS!- gridò una voce acuta e maschile. Sul posto arrivò correndo uno scheletro molto alto e dalle forme allungate. Indossava un'armatura scura con vari simboli e una sciarpa verde acqua. Stringeva i pugni guardando Sans con un espressione innervosita.

- hey, fratello. ancora a caccia di umani, eh?

- OVVIAMENTE, SANS! IO CI TENGO AL MIO LAVORO A DIFFERENZA TUA, PIGRONE!

- fratello, io son fatto così. preferisco prendermela comoda e fare lunghe pause, piuttosto che spaccarmi l'osso sacro come fai tu.

- NON MI DARO' PACE FINCHE' NON AVRO' TROVATO UN UMANO! COSI' LO CATTURERO'! E FINALMENTE AVRO' TUTTA LA FAMA E L'ONORE CHE UN CAPITANO MERITA!- disse lui, iniziando a fare un espressione sognante- FAMA... ONORE... RISPETTO... MOLTA PIU' DI QUELLA CHE SI PRENDE QUEL MIO SOTTOPOSTO RUGOSO!

- perché non provi a guardare dietro a quella roccia?- chiese Sans, indicando la lampada con un cenno del capo, continuando a sorridere.

- NO SANS! NON CI CASCHERO' ANCHE QUESTA VOLTA! TU PIUTTOSTO, TORNA AL LAVORO, MENTRE IO CONTINUO A PATTUGLIARE LA ZONA! NYEHEHEHEH… TI FARO' VEDERE, FRATELLO. CATTURERO' UN UMANO E FINALMENTE AVRO' TUTTO CIO' CHE MERITO! NYEHEHHEHEHEH!- concluse lui, girando i tacchi e andandosene da dove era venuto.

- … puoi uscire adesso.- disse Sans, volgendo lo sguardo nella direzione della lampada. L'umana uscì allo scoperto, guardandolo confusa.

- Q-Quello era... tuo fratello... ?- domandò lei aggrottando le sopracciglia, indicando il punto in cui era scomparso quello strano scheletro.

- già... da quello che puoi vedere è un tipo molto fico. tuttavia, per quanto sia bravo a combattere, non è affatto violento. cercherà di catturarti in ogni modo, però affinché ci sarò io, non dovrai preoccuparti di nulla.- la rassicurò sempre con tono rilassato ma allegro, facendole l'occhiolino- capiche?

La bambina annuì incerta, realizzando poco dopo di aver visto uno scheletro fare l'occhiolino. Ciò era molto surreale.

- ora riprendi pure a camminare, va' senza pensieri amichetta. e... ah... non pensavo che agli umani piacesse fare giardinaggio sui propri capelli.

E-Eh? Che cosa?- domandò lei, confusa, per poi passarsi una mano sui capelli. In quel momento sentì qualcosa di morbido fra di essi. -M-Ma cosa...- borbottò la bambina, girandosi dall'altra parte e toccando a toccare in continuazione quel corpo estraneo. Provò a tirarlo via per vederlo meglio, ma quell'oggetto sembrava essere ancorato fin troppo bene. Si voltò nuovamente verso lo scheletro, per chiedergli cosa avesse fra i capelli, ma lo scheletro non c'era più.

La ragazzina rabbrividì e si guardò attorno confusa. Sans era sparito e non era più da nessuna parte.

Camminò avanti continuando a tormentarsi la chioma, finché non inciampò di fronte ad una pozza d'acqua ghiacciata. Quando alzò il viso lo pulì dalla neve, per poi guardare l'immagine riflessa sullo specchio naturale. Sgranò gli occhi quando si accorse di avere fra i capelli un fiore celeste. Era simile a quelli che aveva visto un po' ovunque, ma il colore era leggermente diverso e, come se non bastasse, brillava di luce propria. Restò per un po' a fissare quell'immagine riflessa, incantata e confusa al tempo stesso. Tentò nuovamente di rimuovere quello strano fiore luminescente, ma così si stava solo facendo del male, era come se fosse cresciuto sulla sua testa. Dopo un ultimo tentativo sospirò e si rialzò in piedi per riprendere il cammino.

 

Durante il tragitto la ragazzina incontrò molti mostri dall'aspetto strano, e cercò di evitare con loro lo scontro come poteva. Spesso fuggiva, o cercava di convincerli del fatto che non avevano motivo per cui aggredirla.

Dopo un po' vide qualcuno più avanti: erano quei due scheletri. Sans e Papyrus erano a pochi metri da lei. Senza nemmeno pensarci, allarmata, Sfigghy si riparò dietro ad una roccia poco distante da lei.

“Oh no, la guardia reale è qui... se mi scopre è la fine!” pensò mentre il cuore le batteva forte nel petto.

- QUINDI, STAVO PARLANDO DI GERSON...- diceva Papyrus, con la sua voce nasale.

- ooh... quel gerson, fratè?- disse Sans, con tono giocoso.

- ESATTAMENTE, SANS! QUELLA TARTARUGA SI PRENDE SEMPRE TUTTI I MERITI, COME AL SOLITO, MENTRE IO LAVORO TUTTO IL GIORNO!- si lamentò l'altro, battendo il piede sulla neve- E POI E' ANCHE PELATO!!

- ma fratello, nemmeno tu hai capelli.- puntualizzò lui, sorridendo ancora di più e guardando altrove.

- DETTAGLI!- esclamò lo scheletro, ancora più alterato. In quel momento la bambina iniziò ad avvertire un fastidioso pizzicore al naso e una sensazione molto familiare. Si coprì la bocca, pallida in volto. “Oh no... non adesso per favore!” pensò mentre sudava per la paura anche con tutto quel freddo.

- IO, IL GRANDE PAPYRUS, CATTURERO' UN UMANO, E GLIELA FARO' VEDERE A QUELLA STUPIDA TARTARUGA!- gridò stringendo i pugni- TUTTI MI ADORERANNO E DIVENTERANNO MIEI AMICI!

Sfigghy si scoprì lentamente la bocca, essendo riuscita a reprimere quello starnuto. Stava ascoltando il discorso, e inclinò il viso d'un lato, pensierosa.

“Quello scheletro vuole catturarmi... per avere degli amici?” pensò grattandosi la testa.

- ma papyrus, tu sei già figo così, hehehe... non hai bisogno di catturare nessuno.- rise Sans, tirando delle gomitate amichevoli al fratello.

- MA... FRATELLONE!- controbatté lui, facendo un espressione quasi abbattuta- IO DEVO FARLO! ALTRIMENTI NON SARO' MAI UN BUON CAPITANO!

- ma su, certo che lo sei!- cercò di rassicurarlo lui, dandogli delle piccole pacche sull'armatura che copriva il suo petto- su, su...

- SIGH... STO INIZIANDO DAVVERO A PENSARE CHE NON RIUSCIRO' MAI A VEDERNE UNO!

- AAEEEETCCIUU'!- starnutì Sfigghy. A quanto pare quello starnuto non era riuscito a reprimerlo. Sgranò gli occhi coprendosi la bocca, anche se troppo tardi!- Oh no...

Papyrus sobbalzò a quel suono, spostando la testa in direzione del suono, mentre l'altro scheletro rimase immobile, senza voltarsi nemmeno.

- SANS... HAI SENTITO ANCHE TU QUELLO CHE HO SENTITO IO? QUALCUNO DEVE AVERCI SEGUITO...

- ... ah, giusto, hehe. ho dimenticato di presentarti la mia nuova amica.- disse Sans, sorridendo al fratello, per poi avvicinarsi alla roccia dove si nascondeva la bambina. Quest'ultima si era rannicchiata tremante, e quando capì che Sans fosse abbastanza vicino, alzò lo sguardo guardandolo intimorita. Lui le tese la mano e le fece l'occhiolino, sorridendo come al suo solito.

Sfigghy non sapeva cosa fare in quel momento, era piuttosto scettica, ma una parte di lei le diceva di doversi fidare di quel buffo scheletro. Sentiva di non avere altra scelta, così gli prese la mano e lui l'aiuto ad alzarsi.

Quando Papyrus vide la piccola, sgranò le sue grandi orbite per lo stupore, dopodiché fece un gran bel sorriso- SANS! MA QUELLA E'... QUELLA E'... UN'UMANA!!

- ehm... no.- rispose l'altro, ridendo fra sé e sé, mentre la ragazzina la guardava confusa.

- COME? MA SANS, A ME SEMBRA DAVVERO UN'UMANA! IO MI SONO DOCUMENTATO! HO LETTO UN LIBRO ILLUSTRATO AL RIGUARDO, E SEMBRANO ESSERE FATTI PROPRIO COSI'!- insistette lo scheletro, alterato.

- beh, ti sarai informato sugli umani, ma ci sono molte cose che devi ancora scoprire...- disse Sans, indicando con l'altra mano la bambina- in effetti, questa creatura non è un'umana...

- AH DAVVERO? E ALLORA COS'E'?- domandò Papyrus, mettendosi a braccia conserte e guardando il fratello ancora più spazientito.

- è una pianta. o più precisamente... una piantagrane.- concluse lui, rivolgendo un occhiolino alla bambina, che in quel momento si sentì morire.

“Ti prego, dimmi che questo è uno scherzo...” pensò portandosi una mano alla fronte.

- … SAAAAAAANS! QUAND'E' CHE LA SMETTERAI CON QUESTE BATTUTE ORRENDE?!- gridò Papyrus, tenendosi disperatamente la testa con le mani.

- guarda che sono serio. non lo vedi che crescono dei fiori sulla sua testa?- chiese Sans, con fare tranquillo. A quel punto suo fratello si avvicinò e guardò l'umana attentamente. Nel frattempo la piccola guardava a terra, sentendosi spacciata.

“Questa storia è troppo stupida...” pensò lei a capo chino, tremando un pochino “Non c'è modo che lui possa cascarci.”

Papyrus, dopo aver notato il fiore, sospirò abbattuto- BEH... IMMAGINO CHE ABBIA RAGIONE TU. GLI UMANI NON HANNO I FIORI SULLE LORO TESTE, E SICURAMENTE NON TREMANO IN QUEL MODO!

La bambina sgranò gli occhi incredula. Non avrebbe mai immaginato che quello scheletro ci sarebbe cascato come un salame.

- eh già... solo le piantagrane tremano in quel modo!

- SANS NO, NON DUE VOLTE DI SEGUITO!- gridò Papyrus, battendo il piede a terra, furioso. Nel frattempo Sfigghy alzava gli occhi al cielo. Era vero che le stava dando una mano, ma quella battuta era tristissima.

- okay, okay, hehe... la smetto. suvvia, rilassati fratello, troppa serietà fa male alla salute! dovresti prendere con più leggerezza il tuo lavoro, così non farai altro che stressarti.

- SANS, NO! NON SONO PIGRO COME TE! IO...

- oh, ma guarda un po'! devo tornare al lavoro...

- INTENDI DIRE A NON FAR NULLA?!

- hehe, tu sì che mi conosci bene!- disse Sans, facendo l'occhiolino al fratello.

Papyrus abbassò il capo sospirando, per poi tornare a incrociare le braccia sul petto- SIGH... SEI SEMPRE IL SOLITO, SANS!

- duh, piuttosto... perché non passi un po' di tempo con la mia nuova amica? questo tipo di pianta dalle sembianze umane adora le lunghe passeggiate, le risate e, indovina un po'... a lei piace la pasta!

Lo scheletro spalancò le orbite, sorpreso da ciò che gli aveva detto Sans, mentre la bambina guardava i due terrorizzata. Davvero Sans voleva lasciarla nelle mani di quel cacciatore di umani?

- UNA PIANTA... CHE MANGIA... PASTA? BEH... CURIOSO!- esclamò Papyrus, facendo uno dei suoi sorrisi- POSSO FARLE MANGIARE I MIEI SPAGHETTI! PERO'... SEI SICURO? IN FONDO E' UNA TUA AMICA...

- sicuro fratè.- rispose l'altro, facendo l'occhiolino- e assicurati che arrivi a waterfall... dopotutto, questo posto è troppo freddo per una pianta.

- GIUSTO!- esclamò lui- A DOPO SANS!

Sans si stava già allontanando. Rivolse un saluto con la mano scheletrica senza nemmeno voltarsi, mentre svaniva fra gli alberi innevati. Sfigghy deglutì, per poi voltarsi lentamente verso Papyrus. Quest'ultimo continuava a fissare nella direzione dove il fratello se n'era andato, per poi sospirare.

- SIGH... MA CHI VOGLIO PRENDERE IN GIRO?- disse fra sé e sé, mentre il suo sorriso diventava triste- ANCHE SE CONTINUERO' A IMPEGNARMI AL MASSIMO NON RIUSCIRO' MAI A FARMI NOTARE DA RE ASGORE, O A DIVENTARE FAMOSO... O AVERE DEGLI AMICI.

La bambina guardò la sua espressione triste e in quel momento ai suoi occhi parve diverso. Fin dall'inizio, pur essendo uno scheletro, non le sembrava pericoloso, ma in quel momento sembrava davvero inoffensivo e fragile: nonostante quell'aspetto e statura, sembrava solo un bambino, proprio come lei.

Sfigghy fece un respiro profondo, e poi provò a dire qualcosa per confortarlo.

- Oh... dai, non dire così...- la voce era così fina e debole che persino lei se ne sorprese- Uuhm... probabilmente ha ragione tuo fratello, devi solo preoccuparti di meno...

- FOSSE COSI' FACILE...- disse lui, sospirando ancora e facendo un espressione ancora più abbattuta- SONO GIORNI, MESI, ANNI CHE CERCO UN UMANO, MA NESSUNO DI LORO SI FA VIVO... NON RIUSCIRO' MAI AD ESSERE RICONOSCIUTO COME SI DEVE...

La piccola aggrottò le sopracciglia, provando una sorta di empatia. Vedere le persone tristi la metteva sempre a disagio, e l'unico modo per far passare quella brutta sensazione era sempre stata una sola: aiutarle. Ma come? Non ne aveva la più pallida idea, ma nel suo cuore sentiva di dover fare qualcosa. In fondo quello scheletro non sembrava affatto cattivo. Così disse la prima cosa che le passò per la testa.

- Non preoccuparti, ti aiuterò io a trovare un umano.

A quel punto, Papyrus la guardò quasi scioccato, mentre piano piano la bambina iniziava a pentirsi di quello che aveva detto.

- DI... DICI SUL SERIO?!- esclamò speranzoso, tornando a sorridere.

- E... Ehm...- ormai lei capì che era troppo tardi per tornare indietro: non poteva spezzare il cuore di quello scheletro- s... s... s-sì... ?

- MA... MA QUESTO E' FANTASTICO!- gridò felice, stringendo i pugni- HAI SENTITO GERSON?! HO UN AIUTANTE ADESSO! ED E' UNA PIANTA!

La piccola ridacchiò nervosamente, pensando di essere spacciata.

- AVANTI, ANDIAMO! PRIMA DI PROCEDERE CON L'OPERAZIONE DI PATTUGLIAMENTO DEVO PORTARTI A CASA MIA, COSI' POTRO' PREPARARTI DA MANGIARE!- esclamò allegro, iniziando ad avviarsi.

Non vedendo alternative, Sfigghy lo seguì.

“Bella mossa, hai combinato un bel pasticcio!” si rimproverò, sospirando.

 

Nel frattempo, Sans osservava la scena da dietro un albero. Quando vide i due allontanarsi sospirò sollevato. Suo fratello era molto ingenuo, e finché lui non avesse scoperto la verità, la bambina sarebbe stata al sicuro per il momento, dopotutto Snowdin era un posto molto tranquillo. Papyrus non era un tipo pericoloso, quindi, anche se avesse fosse venuto a conoscenza della verità, non avrebbe comunque fatto del male a Sfigghy. Ma avrebbe potuto catturarla o segnalare la presenza di un umano ai suoi sottoposti o al re, e in quel caso sarebbero stati guai seri. Però per ora era tutto sotto controllo. Ora doveva soltanto andare a controllare una cosa.

Dopotutto la bambina era uscita dalle rovine.

Lei doveva averla vista attraverso le telecamere di sorveglianza.

Lei probabilmente ne era al corrente. Era al corrente dell'arrivo dell'umana nel sottosuolo, ed il suo intuito gli diceva che tutto ciò non prometteva nulla di buono.

Sans si guardò attorno, controllando di non essere osservato, per poi chiudere gli occhi e svanire nel nulla.

 

   
 
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