22/08/2017
1 recensioniNon doveva venire fuori una fic così lunga, speravo di farla molto molto breve, e invece…
È la prima fan fiction che scrivo all’indicativo presente, non sono abituata, spero sia venuta bene :)
Buona lettura (il compleanno di Maki è il 19 aprile)!
Tomato
«Maki...» dice Nico, sdraiata sul prato. O meglio, su un telo da mare di un rosa accecante, perché non lascerebbe mai che i suoi adorabili vestiti si sporchino di terra e erba. Maki è vicino a lei, su un telo molto più sobrio. Un albero le ripara dal sole e quell'angolo di parco è poco frequentato, un'atmosfera perfetta per un appuntamento.
Anche Maki è sdraiata, entrambe vedono le foglie che si muovono sotto una brezza pigra.
Quando Nico pronuncia il suo nome, Maki drizza le orecchie. Oggi è il suo ventunesimo compleanno e Nico non le ha ancora fatto gli auguri. Sicuramente se ne è dimenticata e questo decisamente non le fa piacere (non è mai successo che non le abbia fatto gli auguri), ma non può fare a meno di sperare che se ne sia ricordata all'improvviso.
«Mmh?» risponde, voltandosi.
«Che ore sono?» chiede l'altra, con gli occhi semichiusi.
Wow, proprio quello che Maki sperava di sentirsi dire. Fruga nella borsa e prende il cellulare. «È mezzogiorno meno un quarto».
Nico sorride.
«Perché, hai fretta di andare via?» chiede Maki, irritata. «Pensavo non avessi impegni, oggi».
«No, non devo andare da nessuna parte. Quanto sei nervosa, rilassati. Goditi la primavera e la presenza della ex-super idol».
Non è facile rilassarsi, quando la tua ragazza non si ricorda del tuo compleanno, ma Maki ci prova comunque e chiude gli occhi. All'improvviso sente la mano di Nico sul viso e sbuffa.
«Non fare smorfie, ti verranno le rughe».
Maki apre gli occhi. «E tu non essere irritante».
Nico sorride, sembra all'oscuro della causa del malumore di Maki, che si gira dall'altra parte.
«Sei tu che sei irritante, è tutto il giorno che sei di cattivo umore» la rimprovera, seccata.
Maki non risponde. Vede una ragazza e un ragazzo che camminano tenendosi per mano, da lontano, e pensa che sicuramente il giorno del compleanno della ragazza, il ragazzo le ha fatto gli auguri... Guardali, come sono feli-
Maki strilla in modo molto poco raffinato e si alza di scatto, con un dolore pulsante all'orecchio.
«Mi hai morso l'orecchio!» si lamenta, massaggiandosi. È stato un morso abbastanza forte.
«Ti ho appena sfiorato, esagerata!» dice Nico ridendo.
Se prima Maki era solo infastidita, ora è furiosa. Come si permette Nico di dimenticare il suo compleanno e di comportarsi come una ragazzina dispettosa (cosa molto frequente), tutto nello stesso giorno?!?
«Perché lo hai fatto?!».
«Perché mi ignoravi».
«Ti ignoro perché... perché sei insopportabile!». Ecco, perfetto, stanno litigando, Nico le ha rovinato il compleanno.
Maki la ama tanto, ma a volte quella ragazza è così fastidiosa che le viene voglia di defenestrarla. È impossibile ora che sono in un parco e non ci sono finestre (ovviamente Maki non lo farebbe mai davvero, neanche se ci fossero) e l'arrabbiatura rimane.
Nico ha ancora quel sorrisetto odioso. «E che cosa ho fatto per essere così insopportabile?».
Maki non ce la fa più. «Lo vuoi proprio sapere? Non mi hai-.».
«Buon compleanno, Maki».
...
Passa qualche secondo.
Silenzio.
Maki sbatte le palpebre, la bocca semiaperta, gli occhi spalancati e la rabbia congelata.
«...Cosa?». Maki arrossisce.
«Buon compleanno, ho detto».
Maki abbassa la testa. «...Te ne sei ricordata, alla fine». Non sa se essere felice perché finalmente la sua ragazza ha mostrato un minimo di premura nei suoi riguardi, o se essere arrabbiata perché l'ha mostrata troppo tardi.
Stavolta arrossisce Nico. «N-non penserai mica che mi sia venuto in mente solo adesso...».
«E allora perché lo hai detto solo ora?».
«Perché...», Nico incrocia le braccia, distogliendo lo sguardo. «Perché volevo vedere la tua espressione sorpresa. Più tempo fosse passato, più sarebbe stata sorpresa. E poi... la volevo vedere bene, con più luce possibile, quindi ho aspettato l'illuminazione migliore a quest'ora... Ne valeva la pena». Ormai la povera Nico è un peperone.
«...Pensavo che non mi avresti detto nulla... Per questo ero così spazientita» dice Maki, ma intanto sorride. Doveva immaginare che Nico non sarebbe arrivata a quel punto. La mora è sì, a volte, esasperante come una zanzara alle tre di notte, ma Maki in fondo sa benissimo che ha un gran cuore e non può non stravedere per lei.
«...Potresti almeno apprezzare le mie parole. Passerà un bel po' di tempo prima che io mi abbassi di nuovo a fare dichiarazioni tanto smielate».
Be', su questo non c'è dubbio, del resto tra loro i "ti amo" sono una rarità, nonostante siano entrambe ultraventenni e non più due adolescenti immature intente a misurare ogni parola affettuosa. Hanno raggiunto un certo equilibrio, negli anni, ed entrambe hanno smussato alcuni lati del loro carattere e sono riuscite a far funzionare la loro relazione. Il romanticismo (almeno a parole) non è proprio il loro forte, ma a Maki piace la Nico dolce che vede ogni tanto... Sempre lasciando un velo di imbarazzo, come adesso.
«Le apprezzo, anche se all'inizio ci sono rimasta male» risponde Maki, rossa e sorridente, prendendole le mani e guardandola. Non esprimendo quasi mai i propri sentimenti a parole, hanno imparato a dirsi tutto con gli occhi.
«Ma di' la verità, ti sei divertita a vedermi fremere per l'attesa» dice Maki.
Nico sogghigna. «Mmh, forse... Ah, ho un regalo per te!». Pesca dalla borsa un pacco.
Maki lo prende. «Oh... Grazie... Non dovevi».
Nico sbuffa. «Poi mi avresti tenuto il muso per una settimana, figurati...».
«N-non è assolutamente vero!».
«Su, aprilo» la incoraggia, ignorando il commento.
Maki scarta il regalo. All'inizio vede qualcosa di rosso, duro, poi apre tutto e scopre... una sveglia a forma di pomodoro. È un po' infantile, forse, e leggermente ridicola, ma tutto sommato Maki ama i pomodori ed è un regalo simpatico, e ride. «È molto carina, grazie. Hai fatto bene a non prendermi qualcosa di costoso, questa va benissimo». Si sporge e abbraccia Nico, che la stringe a sua volta.
«Non sapevo cosa prendere ad una riccona viziata che ha tutto come te, perciò sono andata sullo spiritoso. E poi con questa sveglia ogni mattina penserai alla tua splendida fidanzata che ti ha fatto un regalo tanto carino» dice Nico accarezzandola, ma Maki le tira un codino. «Non sono viziata…».
Nico scioglie l'abbraccio. «Davvero? E chi era che "Oh, Nico, mia salvatrice, ti prego, vieni a fare il pranzo, i miei non ci sono e la cameriera è in ferie e io non so fare neanche un uovo al tegamino..."», la imita con un'espressione di dramma assoluto sul viso.
Maki sgrana gli occhi. «N-non ho detto questo! Ho detto solo che, visto che le tue abilità culinarie sono leggermente superiori alle mie, avrei preferito mangiare i tuoi piatti...».
«Saresti morta di fame, senza di me».
Maki la guarda male. «...Silenzio».
Nico sta per riaprire la bocca, ma stavolta Maki è pronta.
E quale miglior silenziatore di un bacio?
Non volevo fare la solita roba banalissima dei fiori di ciliegio, quindi l’albero sotto cui si trovano è un albero qualsiasi lol Anche perché forse il 19 aprile i fiori già non ci sono più a Tokyo, boh. Spero che vi sia piaciuta <3