Ringrazio
anche solo chi legge.
Questa
è una What if in cui Goku, ed altri guerrieri
Z, decidono di andare a vivere su NeoVegeta-sei, evocato con le sfere
del
drago.
La
scena, specificatamente, tratta di Goku che dice
addio alla sua vecchia vita.
Song-fic
scritta sulla canzone Addio dei Finley.
Questo
è un addio
Goku
appoggiò la mano sulla navicella candida,
dimenava furiosamente la coda alle sue spalle.
Vegeta
si affacciò dalla navicella e sbuffò
rumorosamente.
“Sbrigati
a salire. La tua donna sta già dando di
matto” ordinò.
Goku
si voltò verso di lui e ridacchiò, passandosi la
mano tra i capelli neri a cespuglio.
“Mi
daresti solo cinque minuti, Vegeta? Ti preeeego”
supplicò. Congiunse le mani e
sgranò gli occhi, che divennero liquidi, sporgendo il labbro.
“Tsk, tre”
borbottò Vegeta. Incrociò le braccia al petto
muscoloso e rientrò.
“Donna,
vieni a darmi una mano!” si sentì risuonare il
suo urlo.
Goku
si grattò la testa e si girò, vedendo Yamcha
davanti a lui.
“Quindi
è vero, andate su Neo-Vegeta sei” disse con
voce rauca l’ex-predone del deserto. Pual gli volava intorno
alla testa, singhiozzando.
“Sì”
disse Goku. Strinse un pugno e alzò il capo,
guardando il cielo.
“Mi
sentirò sempre legato alla Terra, parte di questo
mondo, ma è tempo che io torni a casa.
Non
dimenticherò mai nonno Gohan e il giorno in cui mi
trovò, tanti anni fa, senza sapere neanche che nome darmi.
Io
sono Kakaroth, ma sarò sempre anche Goku. Questo
grazie a voi, che avete scelto quel mio nome, quella mia seconda
natura” disse
Goku.
“Senza
di te, chi difenderà la Terra?” chiese
Tenshinhan.
“Abbiamo
bisogno della tua forza” gli fece eco Rif con
vocetta stridula.
<
Fino alla fine per voi sono questo. I vostri
occhi lucidi sono una menzogna, non avete mai tenuto a me e questa
consapevolezza ferisce solo me > pensò Goku.
“So
che non è facile, ma non preoccupatevi. Anche se
questo è un addio, per la Terra ci sarò sempre.
Con il teletrasporto la
proteggerò sempre e poi, comunque, Bills-sama mi
darà la capacità di proteggere
tutta la Galassia del Nord. In caso di pericolo, Re Kaioh mi
avviserà” spiegò.
Chiuse gli occhi e gli sorrise.
“Non
pensavo che avrei mai visto partire i miei
migliori allievi e le loro famiglie. Ti prego, proteggi
Crilin” disse il Genio.
Goku
lo abbracciò.
“Grazie,
vecchio. Per noi non è facile, ma sento che
questo è il mio addio” sussurrò.
<
E forse tu sei l’unico a cui stia importando
davvero qualcosa > pensò.
“Bah,
secondo me stai facendo una pessima scelta. Stai
andando in un mondo di scimmioni pazzi, saranno tutti come Vegeta. Non
sono
convinto che abbiano perso il vizio di conquistare.
Vedrai,
ti mancheremo” borbottò Olong.
Goku
si staccò dal genio, che si tolse una lacrima
dall’occhio.
<
Sì, i vostri occhi sono bagnati da colpe che
feriscono solo me. Vegeta è cambiato completamente, ma per
voi sarà sempre e
solo un pazzo assassino. Ed io sono soltanto un ingenuo da sfruttare.
So
camminare solo, ormai, so farlo senza di voi. Ho
chi mi accetta davvero > rifletté.
“Grazie
a tutti quelli che hanno reso un po’ più dolci
le difficoltà, di un ragazzo come me, che è
arrivato su questo pianeta così
solo e abbandonato” ringraziò.
<…
e senza pietà di fronte a queste menzogne e alle
vostre false lacrime >.
“Anche
se ci mancherai, almeno questo mondo sarà più
tranquillo, senza quel namecciano, Junior, e quel saiyan,
Vegeta” disse Lunch.
Il vento le faceva ondeggiare i capelli blu cotonati.
“Vedrete,
tu, Bulma e Chichi tornerete sulla Terra
praticamente subito” disse Olong.
<
Non potrò piangere, non potrò fingere, sento che
questo è un addio: il mio addio > pensò
Son.
“Addio”
disse. Si portò la mano alla fronte e fece un
saluto, si voltò ed entrò nella navicella.