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Autore: Valethebest92    23/08/2017    2 recensioni
Kimberly, una studentessa normalissima con una media normale di voti, si ritroverà la propria vita stravolta da un'impensabile colpo del destino.
Qui alla Pacific High School di Toronto da generazioni due categorie di studenti combattono per emergere: quella degli Studenti d'Elite, alla quale appartengono gli studenti più brillanti e secchioni, contro quella degli Studenti Regolari, che racchiude l'altra enorme fetta di alunni con i voti che non eccellono ma che dopotutto rientrano nella media. Io, Kimberly Cooper, appartengo a quest'ultima categoria, anche se ancora non sapevo che ben presto la mia vita scolastica sarebbe stata stravolta completamente.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Qui alla Pacific High School di Toronto da generazioni due categorie di studenti combattono per emergere: quella degli Studenti d'Elite, alla quale appartengono gli studenti più brillanti e secchioni, contro quella degli Studenti Regolari, che racchiude l'altra enorme fetta di alunni con i voti che non eccellono ma che dopotutto rientrano nella media. Io, Kimberly Cooper, appartengo a quest'ultima categoria, anche se ancora non sapevo che ben presto la mia vita scolastica sarebbe stata stravolta completamente.

In quella noiosissima giornata di lezioni, noi studenti di terza dovevamo sorbirci la soporifera lezione di storia del professor Morton, uomo di mezza età che portava malissimo i suoi anni mostrandone addirittura il doppio, passeggiava lungo la classe col libro di testo in mano e leggeva qualcosa riguardo alla Guerra di Secessione, facendo addormentare parecchi miei compagni, mentre io osservavo distrattamente il cielo fuori dalla finestra, senza nemmeno ascoltare una parola di quello che diceva; fui comunque contenta quando la campanella risuonò all'interno dell'istituto, annunciando la fine delle lezioni di quell'ora e l'inizio dell'intervallo.

Il prof, dopo averci annunciato che avrebbe interrogato settimana prossima sull'argomento, uscì dall'aula, permettendoci di alzarci e dirigerci in giardino; siccome avevo dimenticato come al solito la merenda, dovetti rimettere prima tutte le cose alla rinfusa e velocemente le cose nel mio zaino se volevo sbrigarmi ed essere la prima ad usare le macchinette, vista la coda che si creava e molte volte ero rimasta senza mangiare.

Nella fretta, però, dal mio quaderno cadde un foglio di carta che, dopo aver svolazzato in aria per alcuni metri, si depositò sul suolo; mi accorsi che si trattava del compito in classe di mate che l'insegnante ci aveva consegnato l'ora precedente, così mi chinai a raccoglierlo.

Ecco però che una mano mi precedette, afferrandolo e togliendomelo dalla vista.

-Grazie..- feci, parecchio imbarazzata, alzandomi; soltanto quando mi accorsi di chi si trattava gelai sul posto: Brian, alto, magro, capelli corti e neri a caschetto, occhiali inconfondibili e vestito con la uniforme, uno degli Studenti d'Elite!

Parve non calcolarmi nemmeno, scrutando attentamente il test scritto, soffermandosi per alcuni secondi che parvero interminabili sul margine in alto a destra; solo dopo alzò lo sguardo, rivolse la facciata scritta verso di me e disse, divertito ma anche con una sottile vena schifata:

-Ma che schifezza è mai questa? Lo chiami un voto questo?-

Mi congelai sul posto, sgranando gli occhi per la sorpresa ed arrossendo un pochino per l'imbarazzo: non mi sembrava un voto così pessimo, ma in confronto ai suoi era veramente basso..

Fortunatamente, a togliermi dall'impaccio ci pensarono i miei tre migliori amici, che avevano assistito alla scena, parandomisi davanti come se mi volessero proteggere:

-Dannato Studente d'Elite, vuoi litigare per caso!?- esclamò Nathan, furibondo, alla quale seguì anche Zoey, che abbaiò, arrabbiata:

-Ci dai sui nervi col tuo atteggiamento da snob, chi diavolo credi di essere, eh?!-

Quello parve non voler replicare alle nostre parole, facendo dietrofront e dicendo, con fare superiore:

-Non vi ascolto neanche, non voglio essere contagiato dalla vostra stupidità-

-Che cosa!?!- urlarono di rimando i due avversari, facendo per inseguirlo ma venendo afferrati per il colletto da Jacob, che li trattenne senza fatica anche grazie al suo fisico atletico, facendoli dimenare i pugni all'aria e gridare dietro i peggior insulti; mi limitai a sospirare amaramente, leggermente triste: i nostri rapporti sono sempre stati così pessimi con loro..

Intuendo che il mio intervallo fosse scaduto, mi sedetti pesantemente sulla sedia al mio banco, stendendo le braccia sulla superficie ed appoggiandovici la guancia destra, affranta; probabilmente vedendomi giù di corda, i miei compagni mi affiancarono, afferrando le sedie e disponendole attorno, dandomi alcune pacche sulla schiena per consolarmi.

-Dai, Kim, non fare così- mi disse affettuoso il moro- Non rovinarti la giornata per colpa di quelli là-

-Jacob ha ragione- asserì la rossa- Quei ragazzi studiano sempre così tanto che hanno finito per perdere il loro cuore-

-A.. Almeno mi hanno presa in considerazione..- mormorai, tentando anche di convincermi, ma Nathan ribattè, serio:

-Questo non cambia il tuo voto, o come si è comportato quel mascalzone- poi aggiunse, sorridendo solare:

-Non dargli retta, essere stupidi ha il suo fascino!-

-Nathan ha ragione, non c'è nulla che non vada bene in te, Kim!- s'intromise la ragazza, sorridendo a sua volta; il terzo, invece, cercò di riportare alla calma la situazione ammonendoli leggermente con un "Ehi, ragazzi, non vi pare di esagerare un pochino?" però avevo capito quello che volevano dirmi ed erano riusciti anche a rincuorarmi un pochino, così sollevai la testa ed esclamai, sorridendo anch'io, felice:

-Penso che abbiate ragione voi, ragazzi!-

-Già, sorridi di più e tirati su, stupida ragazza!- gridò ancora Nate, abbracciandomi alle spalle e scoppiando a ridere, alla quale mi unii anche io e poi tutti gli altri. Però..

Finite le lezioni, salutai i miei amici, prendendoci ancora un pochino in giro per quello che era accaduto poche ore fa e tornai alla mia stanza nei dormitori femminili, dove la mia compagna era alle prese coi fornelli ed annunciandomi che avrebbe fatto una cena coi fiocchi; subito mi venne l'acquolina e le dissi che non vedevo l'ora, adoravo come cucinava quella ragazza fin dalla sera della prima volta che ci avevano assegnato la stessa stanza, così andai a farmi la doccia per sciacquarmi via con l'acqua calda tutta la tensione e stanchezza che avevo accumulato in quel giorno; nel mentre, però, nella mia mente, continuarono a venirmi in mente le parole che mi disse quello Studente d'Elite:

"E questo lo chiami un voto?"

"Me ne vado, altrimenti ci contageranno con la loro stupidità"

Sospirai amaramente, sconfitta, anche se dentro di me mi veniva un pochino di rabbia: ero ancora sotto shock che uno di loro avessero visto il mio voto, però era proprio necessario che dicesse tutte quelle cose? Improvvisamente scoppiai a ridere ed urlai, allegra:

-Immagino che non ci si possa fare nulla, il mio voto è cinque, è tutto sommato buono, giusto?- al quale seguì un lungo e nuovo sospiro, abbattuta: ma chi volevo prendere in giro?

Una volta sciacquata via lo sciampo dai miei lunghi capelli castani, uscì ed iniziai a rivestirmi mentre mi davo alcuni colpi di phon per asciugarli; fu allora che la mia compagna mi chiamò dalla sala, gridando per farsi sentire:

-Kim, non è che potresti farmi un piacere? Ho dimenticato alcuni ingredienti fondamentali per la cena di stasera e sono piuttosto occupata qui, potresti andarmeli a prendere tu?-

-Ma certo, vado subito!- urlai di rimando; finii in fretta di indossare i pantaloni, poi afferrai portafogli, biglietto della spesa e chiavi che mi aveva lasciato sul mobiletto dell'ingresso e dopo un "Io vado, a più tardi!" uscii.

Diretta verso il supermercato 24/7 più vicino alla scuola, attraversai camminando velocemente i cortili, quando ad un tratto un'enorme costruzione sulla mia destra attirò la mia attenzione, facendomi sgranare gli occhi per la sorpresa: i Dormitori degli Studenti d'Elite!

"Che fighi.. Sono veramente differenti dai nostri.." pensai, mentre ero completamente incantata ad osservarli, sentendo dentro di me come la sensazione che qualcosa stava per cambiare; riuscii ad uscire poco dopo dallo stato di ipnosi grazie alla mia pancia, che brontolando lievemente mi ricordò della cena che la mia compagna stava preparando, così ripresi il percorso, accompagnata dal canto delle cicale rivolto a quella notte e rimanendone affascinata.

Distratta da quel motivetto così melodioso, mi accorsi solo in un secondo momento di un lieve fruscio proveniente alla mia destra, anche se vi era solo il muro; iniziai a sudare freddo, bloccandomi e chiedendo, tentando di nascondere la mia paura più che evidente:

-C.. Chi è?-

Udii un secondo movimento, stavolta un pochino più vicino rispetto a quello precedente e cercai di scrutare nel buio chi potesse essere, senza alcun risultato; imprecai sottovoce contro la direzione che non aveva voluto mettere i pali della luce dicendo che era una scuola sicura e sperando che non si trattasse di un malintenzionato domandai nuovamente, stavolta in preda al terrore:

-C.. C'è nessuno?-

Fù allora che un'ombra saltò fuori dalla cima del muretto e con un'agile balzo mi atterrò davanti; i nostri occhi si incontrarono (anche se non ne sono sicurissima a causa dell'oscurità) e notai che era un'adolescente della mia stessa età che mi stava sorridendo; arrossì lievemente e tirai un sospiro di sollievo, adesso un pochino più tranquilla e feci per domandargli, quasi curiosa:

-Ma che stai..?-

Tuttavia, parve non gradire la mia domanda: infatti non appena emisi un suono, mi si avventò contro, afferrandomi e spingendomi fino alla parete, dove mi tappò la bocca.

"Qui finisce male!" mi dissi, nel panico, cercando di divincolarmi e fuggire il più veloce e lontano da quello che avevo ormai inquadrato come un maniaco, quando all'improvviso quest'ultimo si porta il dito indice sule labbra, premendolo lievemente e sussurrando, serio:

-Sssst, stai buona, non ho intenzione di farti nulla. Sei della nostra stessa scuola, giusto? Sto uscendo di nascosto, nessuno lo deve sapere altrimenti finirei nei guai, d'accordo?-

Pronunciata questa frase, mi liberò e potei tornare a respirare, asserendo, successivamente, impaurita:

-N.. Non lo dirò a nessuno-

Vedendomi in queste condizioni, sospirò amaramente e mormorò nuovamente, sinceramente preoccupato:

-Mi dispiace, forse sono stato un pochino troppo brusco..- aggiungendo, severo:

-Anche se una ragazza non dovrebbe girare per i cortili di notte a quest'ora, potrebbe essere veramente pericoloso, lo sai?-

-Eh!?- feci, spalancando gli occhi, stupefatta, presa alla sprovvista da quella ramanzina, per di più fattami da un perfetto sconosciuto; prima che potessi rispondere a tono, però, quello aggiunge, sbuffando lievemente:

-Forza, seguimi, ti accompagno fino a destinazione e poi ci dividiamo-

Lo osservai, perplessa: sapeva anche essere gentile..

Uscimmo scavalcando il cancello principale e ci dirigemmo verso il supermercato più vicino; fu un viaggio parecchio silenzioso perchè nessuno dei due aprì bocca ed io non sapevo esattamente cosa dirgli, facendo calare un silenzio carico d'imbarazzo, separandoci infine all'entrata: lui corse via, mentre io lo guardai, accigliandomi un pochino quando ripensai all'accaduto: ma chi diavolo credeva di essere quel ragazzo, atterrarmi improvvisamente davanti, coprirmi la bocca e sgridarmi in quel modo! Sbuffai sonoramente, leggermente infastidita, cercando di dimenticare tutto e varcando l'ingresso del mini market.

Una volta finita la spesa, tornai più velocemente possibile, fantasticando su che genere di piatti potesse preparare la mia coinquilina e finendo per farmi venire l'acquolina in bocca; fu un'enorme sorpresa per me quando, giunta ai Dormitori, vidi un capannello di gente davanti ad esso, che avevano tutti la testa verso l'alto ad osservare qualcosa.

Mi avvicinai, mentre avvertii dentro di me una bruttissima sensazione crescere e pregai che non fosse reale, chiedendo ad una studentessa di seconda, agitata:

-Ma che succede qui? Perchè siete tutte fuori?-

-Sembra che sia scoppiato un'incendio nella stanza al terzo piano- mi rispose, ansiosa- Ma nessuno sa che cosa possa averlo causato; comunque il Preside ha già chiamato i pompieri, dovrebbero arrivare a momenti-

"Impossibile.." mi dissi, alzando a mia volta gli occhi al cielo per osservare l'imponente edificio andare a fuoco e sgranare gli occhi per lo stupore: era proprio la mia stanza che stava bruciando! Il mio pensiero andò subito alla mia coinquilina che cercai tra la folla, ma non la trovai ed intuì che si trovava ancora là dentro, ma non potevo gettarmi tra le fiamme per salvarla od avrei rischiato pure io la vita, così l'unica cosa che mi fu concessa era stare a guardare e sperare che fosse ancora viva, stringendo i pugni fino a sbiancare le nocche e digrinando i denti, mentre dentro di me avvertii salire una sensazione di frustrazione: perchè non potevo essere più utile?

I pompieri furono velocissimi ad arrivare, cinque minuti dopo alla chiamata di soccorso, erano già nel cortile della scuola con la loro camionetta e cercavano di domarlo con le autopompe, riuscendoci soltanto alle prime luci dell'alba; la mia compagna era ancora viva, non appena la portarono fuori dall'edificio quasi mi misi a piangere per la gioia e commozione, mettendomi però davanti la manica della giacca per non farmi vedere da lei, aveva soltanto riportato delle lievi ustioni sul corpo ma stava bene e venne portata in ospedale per eventuali controlli.

A scuola non si parlava altro di questo, facendo le ipotesi più azzardate su come il rogo potesse essere divampato, ma nessuna sembrava essere probabile; per quanto riguarda me, beh, la mia stanza era stata completamente bruciata e quindi inagibile, ero stata convocata dal Preside durante le lezioni proprio per farmi trovare una nuova collocazione ed ora mi trovavo seduta su una sedia fuori dal suo ufficio, in attesa di una risposta; ma come ho già detto, a quanto pare il destino aveva intenzione di stravolgere completamente tutta la mia vita: infatti, proprio mentre ero convinta che ci avrebbero messo ancora un'eternità, una voce maschile mi chiede, premurosa:

-Ti trovi proprio in un bel guaio, eh?-

-Già..- risposi, sospirando amaramente, triste.

Solo qualche secondo più tardi realizzai che oltre a me c'era qualcun'altro, così sollevai lo sguardo e lo spostai a sinistra, dove si trovava un ragazzo alto, fisico asciutto e magro, capelli corti leggermente brizzolati biondi che mi sorrideva con fare apprensivo; dalla sua uniforme capii che si trattava di uno di quelli della Elite, ma chi era? Prima che potessi chiederglielo, ecco che lui parlò nuovamente:

-Tu sei Kimberly, non è vero?-

Sgranai gli occhi, stupefatta, domandandogli:

-Ma come fai a conoscere il mio nome?-

-Questo non è importante- ribattè lui, facendo il vago, aggiungendo poi, senza smettere di sorridere:

-Lascia perdere il Preside ed ascolta me, se vuoi ho una stanza libera da offrirti. Che ne dici?-

-D.. Davvero!?- gridai, contentissima, balzando in piedi e con gli occhi che mi brillavano: era salva!

Accettai immediatamente la sua offerta e lo seguii fuori dall'istituto, facendomi già mille viaggi mentali su come potesse essere la mia nuova stanza e la mia coinquilina; alla fine saltò fuori che mi condusse ad un'edificio che conoscevo molto bene, facendomi spalancare gli occhi dallo stupore ed esclamare:

-Ma questo è.. L'edificio degli Studenti d'Elite!?-

(To be continued..)
 
 
Angolo Autore:

Chi sarà quello strano ragazzo? E Kimberly farà mai parte della Classe d'Elite? Credo che sarebbe un colpo per i suoi amici, ahah xD Comunque salve a tutti, sono uno scrittore in erba che riprende la tastiera dopo tanto tempo dall'ultima pubblicazione del capitolo su "Leila e la Blu High Surfer" quindi mi dispiace se si trovano errori di battitura ed altri obbrobri lungo il testo, è la mia prima volta che mi cimento in un racconto in prima persona e spero di esserci almeno in una minima parte riuscito. Ci si rivede col prossimo capitolo, a presto (si spera)


Valethebest92              
   
 
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