Serie TV > Stargate
Segui la storia  |       
Autore: biatris    23/08/2017    0 recensioni
Sam si guardò intorno e sperò ancora una volta che arrivassero a salvarla il prima possibile. L'avevano lasciata sola per gran parte del tempo. Ogni tanto una donna del villaggio passava a portarle del cibo e dell'acqua e le chiedeva se andava tutto bene. Lei rispondeva sempre di sì. Cos'altro avrebbe dovuto dire? Era prigioniera su un altro pianeta solo in quanto donna e aspettava che qualcuno venisse a recuperarla spacciandosi per il suo compagno. E quel qualcuno sarebbe probabilmente stato il suo ufficiale superiore.
Ma lei stava bene, si disse. Era quello che si diceva sempre in fondo, pensò. Ne sarebbe uscita viva in qualche modo.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando Lya fu aggiornata sugli ultimi avvenimenti riguardanti Sam ci fu un attimo di silenzio. Poi la donna parlò.
“Non credo di potervi aiutare molto in questo momento. Come ho già detto non conosco il popolo di cui parlate. Posso darvi le coordinate dei pianeti dove siamo già stati, ma anche escludendo questi ne rimarrebbero molti altri” disse.
“Lo sappiamo” disse allora Daniel “Ma è anche l’unico modo che abbiamo per incominciare. Supponendo che il popolo che ha creato la pietra del matrimonio sia su un pianeta con uno Stargate e sperando di avere fortuna c’è qualche possibilità di ritrovarli…”
La donna annuì. Probabilmente doveva pensare che fossero tutti pazzi, si disse Daniel. Poi all’improvviso il suo sguardo cambiò.
“Lya, c’è qualcosa che non va?” chiese Sam.
“La pietra del matrimonio. L’avete con voi?” chiese.
Daniel scosse la testa.
“No. Quando l’abbiamo usata Sam stava per morire. Sinceramente non ho nemmeno pensato di tenerla sulla Terra. L’abbiamo rimandata indietro quando abbiamo visto che non ne venivamo a capo. E gli alieni ne sono stati ben felici. Non credo che ci permetterebbero di prenderla di nuovo” ammise.
La donna annuì.
“Ci sarebbe una possibilità di ritrovarla?” chiese.
Daniel  guardò il colonnello, che, a sua volta, guardò il generale.
“Se escludiamo il maggiore Carter dalla missione non penso ci siano grandi problemi a recuperarla” disse quest’ultimo.
“Generale, non credo che i nativi ci lascerebbero portare di nuovo con noi la pietra. Non dopo quello che è successo con Sam…” obiettò Daniel.
Lya fissò Daniel.
“Questo non è un problema. Posso venire io con voi” disse la donna.
Jack annuì.
“Bene. Generale, chiedo il permesso di partire subito”
Hammond stava già per acconsentire quando qualcuno si oppose.
“Generale! Voi vorreste tornare là senza di me!” esclamò.
Jack sospirò. Si chiedeva quanto ci avrebbe messo il cervello del suo bel secondo a processare l’informazione.
“Maggiore, lei è quasi morta l’ultima volta” sottolineò il generale Hammond.
“Siamo in questa situazione per colpa mia!” controbatté Sam.
Jack sospirò. Non si sarebbe arresa.
“Sam” la chiamò.
Lei si voltò.
“Pensaci bene. Hai già rischiato la vita una volta, non mi sembra il caso di riprovarci prima ancora di esserti rimessa del tutto…” le disse.
La donna si morse la lingua per non rispondere.
“Certo” disse solo “Generale, chiedo il permesso di tornare nel mio studio” si rivolse poi al superiore.
L’uomo le accordò il permesso e Sam si diresse all’uscita.
Quando se ne fu andata Jack guardò il generale.
“Capirà” disse “È solo arrabbiata perché le dà fastidio sentirsi debole. Dopo andrò a parlarle…”
Hammond annuì.
“Certo” concordò “Avete due ore prima della partenza.”
 
Dieci minuti dopo Jack bussava alla porta del laboratorio di Sam. Era inutile dal momento che era aperta, ma sapeva che in quel momento la donna non avrebbe preso bene una sua intrusione.
La vide alzare la testa e guardarlo.
“Posso?” le chiese.
Lei annuì.
“Temo che anche se le dicessi di no non cambierebbe nulla” sospirò.
Jack sorrise.
“Sam” la chiamò “So che sei arrabbiata perché non potrai venire con noi…”
“Non sono arrabbiata” obiettò lei.
L’uomo la fissò con un sopracciglio alzato.
“Ok, sono arrabbiata” acconsentì “Ma più di tutto mi sento impotente. Sono in questa situazione per causa mia e non posso fare nulla per risolverla. E io odio sentirmi impotente” concluse.
Il colonnello ci pensò un attimo, poi parlò.
“Non è colpa tua se sei in questa situazione e no, non interrompermi, non potevi farci nulla. È capitato a tutti noi prima o poi di trovarci a dover aspettare l’aiuto di altri e questa volta è toccato a te, così come altre volte è toccato a me. Non voglio che tu ti senta in colpa per qualcosa che non è colpa tua.”
Sam lo fissò. Jack aveva ragione, eppure questo non la faceva stare meglio.
“Vieni qui” le disse l’uomo avvicinandosi, per poi stringerla in un abbraccio.
Lei si lasciò trascinare in quella stretta che sapeva così tanto di sicurezza, di casa.
“Ti riporterò com’eri prima” le sussurrò Jack all’orecchio “Non preoccuparti. Torneremo in fretta. Te lo prometto.”
Il maggiore alzò la testa verso di lui. Si guardarono e forse per la prima volta da quando era iniziata tutta quella storia Sam si sentì sicura che tutto sarebbe finito per il meglio. In fondo Jack glielo aveva promesso, e lui era uno che le promesse sapeva mantenerle.
Jack, si disse, ormai per lei era normale riferirsi a lui in quei termini. E non avrebbe voluto tornare indietro, pensò fissandolo. Sì, si stavano ancora fissando.
Stettero in quella posizione, solo fissandosi, per un tempo che non avrebbero saputo quantificare. Così vicini da respirare la stessa aria. Ma quando erano arrivati così vicini?
Fu Jack a colmare la sottile linea d’aria che li separava, ma solo per un brevissimo istante. Poi si allontanò e uscì dalla stanza lasciando una Sam sola e piena di pensieri.
 
Quando i tre membri dell’SG1, accompagnati da Lya, partirono Sam li guardava dalla sala di comando Stargate. Avrebbe voluto esserci anche lei lì.
I quattro attraversarono il tunnel creato dallo Stargate e, quando si trovarono dall’altra parte, trovarono i membri del villaggio che avevano già conosciuto ad aspettarli.
“Daniel!” salutò il capovillaggio riconoscendo il dottor Jackson “Cosa vi porta al nostro Paese?” chiese prima di notare Lya “Lei non è una di voi…” disse poi.
Il colonnello O’Neill stava già per intromettersi nel discorso, ma un gesto di Daniel lo fece desistere. Sperò solo che l’amico sapesse cosa dire.
“No, Lya è una Nox, viene da un altro pianeta, ma è qui sotto la mia protezione” disse.
“E’ tua moglie quindi” asserì l’altro uomo.
Lya guardò Daniel e sorrise. Aveva parlato con lo scienziato che le aveva spiegato quale fosse il problema.
“Lo è” rispose lui “Ed è anche una donna molto intelligente. Abbiamo avuto un problema con la nostra amica Samantha e lei è qui per risolverlo” spiegò poi.
Il capovillaggio si accigliò, pensando che Daniel si riferisse ancora alla storia del matrimonio.
“Non preoccupatevi, sta bene” disse allora Daniel “È solo che la pietra del matrimonio deve aver avuto qualche effetto indesiderato su di lei, così speriamo di risolverlo riesaminando la pietra.”
L’uomo fissò il terrestre.
“Vorreste portarla con voi?” chiese “È impossibile. La pietra deve restare qui. Ve l’bbiamo già concesso una volta, ma è stata un’eccezione e…”
Jack stava già pensando di intervenire, ma Lya parlò prima di lui all’orecchio di Daniel, che annuì.
“Lya dice che le basterebbe vedere e toccare la pietra” spiegò.
Il capovillaggio annuì.
“Capisco. In tal caso ne parlerò con gli altri uomini del villaggio e vi farò sapere al più presto. Nel frattempo potreste essere nostri ospiti, seguitemi.”
 
Passarono quasi due ore prima che il consiglio degli uomini si riunisse e desse un responso, ma alla fine Lya e Daniel furono autorizzati ad entrare nel santuario dove veniva conservata la pietra del matrimonio.
Lya si avvicinò in silenzio. Daniel sapeva che non avrebbe parlato se non fosse stata sicura di cosa fare. Poi però la vide prendere in mano la pietra e sorridere.
“Hai buone notizie?” si azzardò a chiedere lo scienziato.
Lya annuì.
“È un artefatto degli antichi” spiegò “credevo non ne esistessero più.”
Daniel la guardò perplesso.
“Ed è una buona notizia?” chiese.
“Lo è” confermò lei “Il popolo che Samantha ha incontrato probabilmente in qualche modo discende proprio dagli antichi, anche se non è detto che loro lo sappiano. Gli antichi usavano la pietra per molti scopi, tra cui per guarire e per comunicare. Spero solo che i loro discendenti usino ancora la pietra per comunicare.”
Daniel annuì. Lo sperava anche lui.
“Ho bisogno di portare la pietra all’aria aperta” disse ad un certo punto Lya.
“Non credo che sia possibile” scosse però la testa Daniel.
La donna sorrise.
“Non penso sia un problema per me”
Daniel la fissò un secondo.
“Oh” disse poi ricordandosi delle abilità di invisibilità Nox.
Non fece nemmeno in tempo a chiedere nulla, che già Lya era sparita. Poco dopo la vide ricomparire.
“Tutto bene?” chiese allora.
“Aspetteremo fuori, vieni. Spero solo che il messaggio arrivi in fretta” disse la donna prendendo per un braccio Daniel e portandolo fuori dalla tenda.
 
Era sera ormai e la situazione restava immutata. Jack era nervoso. Aveva promesso a Sam di riportarla come prima, ma non era affatto sicuro di riuscirci. Decise che era venuto il tempo di accettare l’ospitalità aliena e schiacciare un pisolino, ma dubitava che sarebbe riuscito a dormire più di qualche ora.
Poi qualcosa attirò la sua attenzione.
“Dov’è Lya?” chiese a Daniel.
Teal’c si girò.
“Era al mio fianco poco tempo fa” disse.
Daniel scosse la testa. Non aveva visto uscire la donna, ma dubitava che Jack l’avesse persa di vista un solo istante.
“Andiamo fuori” disse.
Quello che li accolse fu uno strano spettacolo. La Nox stava fluttuando a mezz’aria e con lei c’era un ragazzino che avrà avuto più o meno quindici anni. Di sicuro non era un Nox anch’egli, si disse Jack. I due sembravano avvolti da fasci di luce e, a quanto pareva, stavano parlando. Poi tutto cessò e Lya fu di nuovo al loro fianco.
“Quello che avete visto era Yuji” disse.
Jack la fissò.
“Sam ha detto che Yuji è un alieno di centovent’anni o giù di lì!” obiettò.
“Non tutto quello che appare è come sembra” sorrise Lya.
“E cosa ti ha detto Yuji?” chiese allora Daniel “Potrà aiutare Sam?”
Lya sorrise ancora una volta
“Ci proverà” disse.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Stargate / Vai alla pagina dell'autore: biatris