Dopo 4 anni dall'addio di Larry al museo di storia qualcosa lo fece tornare.
Come insegnante ormai non riusciva ad andare avanti. 
Non era un lavoro soddisfacente con le nuove generazioni in arrivo, sempre meno interessati alla storia antica.
Ed eccolo entrare nel museo durante il primo turno notturno. 
Notò che la maggior parte dei loro amici era scomparsa. 
Per esempio: il posto di Therodore Roosevelt era stato occupato da un misero poster con la sua foto, il direttore disse che un bambinofece cadere la statua e si ruppe un braccio, mentre cercavano di sistemare il danno la statua si sciolse per l'ampio calore.
Ma in compenso come incarico doveva tornare al British museum per una consegna. 
Dopo essersi messo in viaggio più di un sospiro uscì dalla sua bocca, preoccupato per il suo ribelle figlio ancora indeciso nella scelta del suo futuro.

Larry Pov.

Ormai manca poco all'arrico in Inghilterra e non riesco a pensare ad altro che a Nick.
Ha iniziato il college ma non lo vedo così sicuro di quella scelta.
Sembra che l'abbia iniziato solo per evitare di sentirci lamentare.
All'arrivo decisi di aiutare Tilly, la guardiana ingele.
Notai che era dimagrita e che si era schiarita i capelli.
Difatti, la sua luminosa treccia bionda era appoggiata sulla spalla. 
Quando mi vide, oltre a salutarmi mi chiese di "Le", il mio gemello primitivo innamorato della guardiana.

"Mi dispiace Tilly non so niente di Le, non l'ho nemmeno visto al museo. Dove dobbiamo portare questo scatolone?" Chiesi, tirandomi su le maniche della divisa.

"COSA? HANNO TOLTO LE? MA NON POSSONO FARLO; LUI é LA STATUA PIù DOLCE DEL MONDO. E' PER LUI CHE HO LASCIATO IL MIO RAGAZZO."

Per mezz'ora buona Tilly parlò da sola di Le, senza ascoltare le mie richiesta di aiuto. Portai lo scatolone dentro e appena lo aprì sbarrai gli occhi. C'erano tutti: Ottavio, Jenedia, Le, Dexter e Attila. Mi salutarono e io non potei fare a meno di sctringerli tutti e accettare l'affettuoso schiaffo da parte di Dexter.
Appena vidi la nuova statua la aiutai a scendere e la presentai a  Tilly. Dal vestito e da i tratti del viso capìì immediatamente qual'era il suo reparto. 

"Tilly, lei è Nefertari, è da portare nel reparto Egitto." 
Parlai praticamente da solo perchè notai che stava guardando Le.
Sospirai e le porsi il braccio.

"Che posto strano, che cos'è?"
Chiese la principessa egiziana,smarrita.

"Un museo, dove bambini, ragazzi e addirittura adulti imparano qualcosa. Ora ti porto nel tuo reparto, okay?"

"Certo, va benissimo."

Mi seguì senza discutere e ovviamente fummo interrotti da Lancillotto.
Sbuffai e scossi la testa.
Volevo bene a quella statuama era troppo pesante.

"Buonasera o splendida fanciulla."

Disse lui, mettendo in mostra il suo splendido sorriso.

"Ehm salve."

"Come vi chiamate? Un bel nome per una bella fanciulla come voi."

"Nefertari, ora scusaci ma dobbiamo davvero andare."

La statua mi stupì, mi aveva letto nel pensiero.
Iniziammo a camminare verso il reparto Egitto e notai che Lancillotto ci seguiva,
finchè non apriva bocca andava bene, perciò non protestai.
Nefertari si staccò dal mio braccio e notai meglio il suo vestito. 
Indossava una lunga tunica, classica per la sua epoca, ma era ricoperto di gioielli preziosi, quello dimostrava che era una nobile.

"Ra." Urlò lei e appela lui si girò, sorrise e corse a prenderla per le mani.

"Nefertari, finalmente. Ti ho aspettato per tutto il tempo che ho trascorso nei due musei."
Disse lui, accarezzandole il volto con lentezza, forse per ammirarla al meglio.
Dopo un po' lui avvicinò la testa alla sua e attaccò lentamente le labbra alle sue.

Lancillotto stava estraendo la spada, io lo bloccai, scuotendo la testa.

"Lasciamoli da soli."

Sussurrai lasciando il reparto con lui al fianco.