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Autore: paige95    24/08/2017    3 recensioni
Protagonisti di questa storia saranno Bulma e Vegeta.
In realtà protagonisti veri di questa storia saranno i sentimenti: contrastati, mutevoli, sì insomma, una metamorfosi di emozioni e sensazioni. Complice di tutto questo anche un triangolo amoroso, mai veramente superato, ma che farà sicuramente impazzire i nostri personaggi.
La nostra Bulma dà voce ai fatti e a queste travagliate emozioni.
Riscopriranno loro stessi o alla fine capiranno che l'amore può cambiare tutto ciò che credevano di essere?
Vi lascio con questa domanda con la speranza che questi presupposti vi abbiamo incuriosito almeno un po'. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Quel lieto evento che cambiò molte cose
 
Sento ancora sulla pelle quella dolce, ma amara, fragranza. Quell’orgoglio del principe e quella dolcezza dell’uomo.
 
Sento sulla mia pelle piccoli e dolci morsi, che incidono segni di un amore travagliato, di un’inconscia ma bisognosa paura di amare. Posso ancora sentire il tremore delle mie gambe e delle sue al contatto dei nostri corpi.
 
Ad oggi sono sicura che non ammetterebbe mai, nemmeno sotto tortura, quelle forti emozioni. Ma a me non può mentire, perché quello che ho provato quella notte e quello che lui ha provato era palpabile nell’aria e ancora queste pareti ne sono impregnate.
 
Quando siamo insieme cade tutta la fierezza e paradossalmente il grande principe si sottomette a me. I ruoli si ribaltano e mi è difficile riconoscere l’altezzosità che impiega in ogni cosa.
 
Non capisco però: è questa stanza che lo trasforma? Sono io che lo cambio? Non so rispondere a queste domande, l’unica questione chiara è che lo rinchiuderei qui dentro a vita pur di vivere ogni volta quell’emozione, pur di vederlo trasformarsi in quell’essere così docile.
 
Ora però non so come comunicargli la notizia, la più importante per me, ma non ho la più pallida idea di come lui la possa interpretare.
 
Resto sola su questo letto, unico testimone di quella notte così incandescente, immagino la sua reazione e maledico me stessa per essermi cacciata in questo guaio.
 
Potrei seriamente pensare di rinchiuderlo in questa stanza, indebolirlo con l’unica arma che conosco e quando è sufficientemente indifeso, sussurrargli con flebili e impercettibili parole sono incinta. Lui non potrà accusarmi di non averlo informato, avrei la coscienza più che pulita e mi sarei evitata un sofferto disconoscimento.  
 
Per come stanno le cose, potrebbe benissimo pensare che non sia suo. Potrebbe seriamente credere che sia di Yamcha. Abbiamo corso, ne sono consapevole. Non so nemmeno definire il tempo che è trascorso dal momento in cui è entrato nella mia casa e poi nella mia camera; immensi corridoi separano l’ingresso della Capsule Corporation dalla mia stanza, ma niente e nessuno è riuscito a contrastare lo spazio, un’attrazione a me inspiegabile ci ha uniti.
 
Non c’è pentimento, solo paura, una grande paura che la famiglia non sia nemmeno nei suoi più lontani progetti. E poi c’è Yamcha che, come un fastidiosissimo grillo parlante, mi implora ogni volta che mi vede di lasciar perdere un soggetto così arrogante e di tornare con lui, che mi perdonerebbe, che è stata solo una triste parentesi della nostra storia e che non c’è nulla di irrimediabile.
 
Ora però tutto è irreparabile. C’è qualcosa che mi lega per sempre a quel principe e mi separa dal mio storico e primo amore. Crescerà ogni giorno di più dentro di me, rendendo inevitabilmente visibile quella discrepanza.
 
Forse infondo l’amore, quello vero, quello con A maiuscola, non lo avevo ancora conosciuto realmente. È piombato dal cielo, mi è precipitato nel cuore. Non posso definirlo amore a prima vista, non puoi amare subito la sua arroganza e strafottenza, ma con il tempo ho imparato a vedere quella sua personalità sotto una luce diversa. Quella inspiegabile attrazione, che ancora oggi faccio fatica a definire, mi spinge spesso e volentieri fra le sue braccia e oserei dire inconsciamente, perché non tengo minimamente conto delle conseguenze.
 
Ma stavolta le conseguenze ci sono state e non so proprio come gestire questa nuova situazione. Temo che da un giorno all’altro possa lasciarmi. Ma questa notizia potrebbe essere sufficiente a farlo restare accanto a me? Se non tento la sorte, non lo saprò mai e rimarrò per sempre con questi atroci dubbi.
 
Mi alzo lentamente dal mio - più nostro ultimamente - letto. Mi avvicino all’armadio con l’intenzione di vestirmi. Cerco di sovrastare l’emozione, un’emozione che non ho ben chiaro da dove nasca, se dalla gravidanza o dalla conversazione che dovrò affrontare. Scelgo accuratamente gli abiti da indossare: non troppo stretti, anche se è decisamente presto per qualsiasi pensiero creativo, e non troppo larghi, per non mostrare un repentino  e sospetto cambiamento nel mio guardaroba.
 
Mi avvio lentamente per i corridoi della Capsule Corporation. Mille volte mi blocco pervasa da ogni sorta di ripensamenti. Anche io sono cambiata da quando sono iniziati i nostri assidui incontri: non pensavo di essere così debole, così poco temeraria, così fragile davanti a lui. Ci indeboliamo? Siamo diventati criptonite l’uno per l’altra? Ma è un bene questa storia o ci sta arrecando solo male? Ultimamente sono poche le domande a cui riesco a rispondere.
 
Lo trovo nella Gravity Room, la stanza che ho costruito per lui, visto che mi aveva riempito la testa con i suoi tanto amati allenamenti. Sorrido dalla porta, non oso nemmeno mettere un piede qui dentro.
 
“Vegeta”
 
Pronuncio il suo nome con tremore. Paure e dubbi vengono accentuati ora che lui è davanti a me. Lo amo? Domanda inutile ora che un piccolo noi cresce dentro di me.
 
Non alza lo sguardo, continua a tirare pugni al vento, contro un invisibile avversario.
 
Dopo secondi, che io percepisco essere interminabili, mi risponde.
 
“Che vuoi?”
 
Poche storie, devo dirglielo, devo togliermi questo peso dal cuore.
 
Glielo scandisco, ma nello stesso tempo lo comunico tutto d’un fiato per paura di cambiare idea proprio nel momento culmine.
 
“Sono incinta”
 
Non sferra più calci e pugni, si è bloccato, ma non si volta verso di me.
 
Mi ha capito? Provo a ripeterlo? Non riesco più a pronunciare quelle parole, ho avuto troppa difficoltà una volta.
 
Lacrime cominciano a bussare alle mie palpebre, il cuore minaccia di uscire dal mio petto.
 
Chiudo gli occhi e lo prego silenziosamente: ti prego non ricominciare gli allenamenti, parlami, reagisci, per favore!
 
Passi leggeri si avvicinano a me, una presenza si ferma ad un centimentro dalla mia persona, il calore del suo corpo riempie la distanza tra noi, il suo respiro pesante sul mio viso. Apro gli occhi e lui è immobile davanti ai miei occhi, mi fissa con espressione neutra, non mi dice nulla e al cospetto di questa incertezza io comincio davvero a tremare.
 
Continua…
 
Spazio dell’autrice
 
Salve a tutti!
Eccomi qui a scrivere la mia prima FF su Bulma e Vegeta. Sono un pochino emozionata *.*
Adoro soffermarmi sui sentimenti delle protagoniste e ammetto di essermi divertita a interpretare il travaglio interiore di Bulma XD
Chissà Vegeta come reagirà alla notizia…vi lascio con questo interrogativo.
A presto 😊
Baci :3
   
 
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