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Autore: Eevaa    24/08/2017    2 recensioni
Dopo alcuni mesi dalla grande battaglia contro Majin-Bu, gli abitanti della Terra sembrano vivere un armonioso periodo di pace. Ma, con il ritorno di Mirai Trunks, un nuovo pericolo incombe prepotentemente sulle vite dei nostri eroi e non solo.
Una particolare richiesta da parte del saiyan del futuro potrebbe sconvolgere per sempre il corso degli eventi, di cosa si tratta? Riusciranno i combattenti a far fronte ad una catastrofe apparentemente silenziosa?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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DRAGON BALL GA : GAME OF AGES



CAPITOLO 31 - IL SEGNALE
 
 
 
Hic et nunc

Nascondersi in casa di qualcun'altro non sarebbe stato di certo facile, questo Mirai Trunks lo sapeva bene sin dall'inizio. Probabilmente Tuurmerik conosceva a memoria ogni angolo remoto di quell'inquietante dimensione, non vi sarebbe stato modo di sfuggire ad un suo eventuale attacco, qualora avesse d'un tratto deciso di sferrarne uno.
Si sentì terribilmente sciocco in quella posizione rannicchiata alla penombra di una torre di ferro crollata in orizzontale, ma proprio non se l'era sentita di rimanere a spalle completamente scoperte in attesa di una qualsivoglia mossa del Padrone del Tempo. Oramai era passata circa mezz'ora da quando i suoi due "padri" erano partiti alla volta della Terra ed ogni istante trascorso in quel luogo desolato sembrava pesargli direttamente sui polmoni. Non era neppure tanto sicuro che lo scorrere del tempo in quella dimensione fosse lo stesso di quello sulla terra, ma tanto valeva non rimuginarci troppo su: il loop dentro al quale si trovava intrappolato era già sin troppo difficile da affrontare per la sua mente.
Ciò che lo confortava, arrivato a quel punto, è che se veramente Tuurmerik avesse voluto affrontarlo a brutto muso non ci avrebbe messo di certo così tanto per scoprire che era stato lasciato solo. Molto probabilmente era troppo divertito dal fatto che era riuscito a rapire uno di loro e si stava godendo quella piccola vittoria senza sentire il bisogno di immischiarsi in un'altra inutile e noiosa disputa.
Mirai Trunks digrignò i denti al pensiero del piccolo Trunks nelle grinfie di quell'essere che aveva solo potuto immaginare grazie alla descrizione di Vegeta e all'immagine riprodotta sul vecchio tomo trovato sulla Terra. Sperò con tutto il cuore che stesse bene, ma sopratutto che i due principi dei saiyan tornassero alla svelta e con due Goku a seguito per mettere in azione il loro piano probabilmente fallimentare.
Più e più volte durante quella mezz'ora aveva lanciato occhiate di speranza verso quella coltre giallo-violacea che erroneamente considerava "cielo", più e più volte aveva avuto l'occasione di rimanere intrappolato nei suoi pensieri e nei suoi sensi di colpa.
«In che razza di situazione mi sono cacciato...» mormorò tra sé e sé affondando il viso tra le ginocchia, stando però ben attento a non abbassare mai troppo la guardia.
Ripensò agli occhi increduli di sua madre quando era tornato a casa con lo zaino colmo delle Sfere del Drago dell'altra epoca, a malapena un mese prima. Sembrava essere passata una vita. Ripensò alla felicità e la commozione che ella aveva mostrato nel veder tornare in vita tutti i suoi vecchi amici e il suo amore perduto. Ricordò la fierezza con la quale aveva affrontato il suo vero padre per la prima volta, il padre che non aveva mai avuto modo di conoscere. Ricordò com'era stato deliziosamente abitudinario svegliarsi ogni mattina e sapere di trovarlo nella gravity room per combattere insieme, provare l'emozione di vivere come avevano sempre fatto nella timeline passata, avere una famiglia "normale" e spensierata, anche solo per un mese.
Aveva cacciato tutti in un mare di guai, ma ne era davvero valsa la pena. Sorrise per un istante, giusto il tempo di accorgersi di un ronzio a lui ben conosciuto che aveva iniziato a propagarsi in quella landa desolata.
Immediatamente balzò in piedi con il naso rivoltò all'insù, rimanendo sorpreso ed entusiasta da ciò che stava accadendo: le due macchine del tempo, con entrambe le cupole aperte, si stavano dirigendo verso il terreno mostrando ai loro posti di comando in una suo padre e nell'altra un Goku senza l'aureola.
Questo poteva significare solamente una cosa: ce l'avevano fatta.


Capirono che la prima parte del loro piano aveva funzionato non appena scorsero dall'alto le figure dei loro doppioni scendere dalle macchine del tempo e riporle all'interno delle capsule. Da sopra le nuvole, infatti, si poteva perfettamente vedere sotto. La testa di capelli lilla di Mirai Trunks apparve da sotto una costruzione e Vegeta tirò un sospiro di sollievo nell'apprendere che fosse ancora lì ad aspettarli, non avrebbe sopportato di perdere anche lui; nonostante non fosse a tutti gli effetti suo figlio, il legame che si era instaurato tra di loro durante il periodo della lotta contro cell era stato così sano e così forte da contribuire a farlo crescere per davvero.
In quel periodo era ancora totalmente in combutta con se stesso: aveva abbandonato Bulma prima che suo figlio nascesse per andare in luoghi lontani anni luce nel tentativo di diventare un super saiyan, era ancora egoista e pieno di sé, poco gli importava se a casa ci fossero due persone in attesa del suo ritorno. Fu solamente grazie a Mirai Trunks che il principe si rese conto di quanto importante fosse per lui essere un padre, capì quale ruolo avrebbe dovuto avere per quel nanerottolo in fasce. Era diventato un padre migliore grazie a lui, lui che era davvero sangue del suo sangue, solo di una differente epoca.
«Caspita, Vegeta. Mi sembra incredibile che tu sia così... ehm, così...» la voce di Mirai Goku interruppe violentemente i pensieri del principe.
La faccia di quell'idiota era persino più da ebete rispetto a quella del rivale della sua stessa epoca, e ciò fece innervosire non poco il saiyan più anziano, il quale si sentì osservato e scrutato in modo fin troppo insistente per i suoi gusti. Quella figura con l'aureola si portò una mano al mento, nel tentativo di trovare la parola adatta per descrivere la versione del passato di quell'uomo che, fino a pochi istanti prima, si trovava insieme a lui nella macchina del tempo.
«Così come?!» domandò spazientito Vegeta arrossendo leggermente sulle gote.
«Così diverso!» pronunciò Mirai Goku avvicinandosi leggermente al principe, il quale sollevò un sopracciglio confuso.
Come poteva quell'imbecille definirlo fisicamente "diverso" se gli anni che intercorrevano tra lui e la sua versione del futuro erano più o meno cinque?
«Insomma... mi sembra quasi che tu sia una persona normale!» azzardò l'ingenuo saiyan, non sapendo bene descrivere la sensazione che gli trasmetteva quell'uomo che, sì, poteva somigliare fisicamente al suo vero rivale, ma che era nettamente cresciuto. Lo si poteva percepire dallo sguardo che era maturo, che non era più lo spietato principe saiyan di un tempo, nemmeno lontanamente. Ciò che forse poteva immaginare, però, era che nonostante Vegeta fosse cresciuto i suoi atteggiamenti iracondi non erano poi così cambiati.
«Cosa diavolo intendi dire per "persona normale", razza di babbeo?! Senti chi parla, poi! Come se tu fossi normale» esordì ad alta voce Vegeta divenendo improvvisamente paonazzo.
«Ma no, non intendevo questo, era per dire che-»
«Baaah, per cortesia, fa' silenzio. Abbiamo questioni più importanti a cui pensare» lo interruppe nervosamente Vegeta abbassando nuovamente lo sguardo verso la nebbia giallastra.
Così agendo, diede modo a Mirai Goku di pensare che il suo atteggiamento nei suoi confronti fosse rimasto invariato rispetto a quello del principe del futuro. Ma quel burbero aveva ragione: il tempo stringeva e avevano un'importante missione da compiere.


Mirai Trunks rivolse un'altra volta il viso in direzione di quello strano e densissimo cielo, lo stesso fece Mirai Vegeta. Probabilmente i loro compagni oltre le nuvole erano in grado di vederli, ma dal basso tutto ciò che si poteva scorgere era quella fitta nebula invalicabile.
«Accidenti, questo posto è asfissiante» protestò Goku ansimando impercettibilmente. Era proprio come Vegeta gliel'aveva descritto: tetro, desolato, tutto uguale e con un'odore di ruggine così fastidioso da fargli perdere il contatto con la realtà.
«Sbrigati e facci uscire da questo dannato loop, Kaarot» intimò Mirai Vegeta, il quale aveva già abbondantemente perso la pazienza nonostante fossero tornati lì da meno di due minuti.
Con suo grande stupore non era successo niente durante la loro assenza, avrebbe giurato che quel farabutto di Tuurmerik avrebbe combinato qualcosa contro suo figlio, ma così non fu. Ciò che faceva fatica ad esprimere era che di questo era piacevolmente sollevato, se avessero perso anche Mirai Trunks sarebbe stata la fine. Era rimasto in pensiero per tutta la durata del loro ritorno sulla Terra, ma non l'avrebbe mai rivelato a nessuno, tanto meno al diretto interessato.
«Speriamo che funzioni...» commentò Mirai Trunks specchiandosi negli occhi di Goku il quale, con un cenno del capo, fece intendere che era pronto per compiere quell'ultimo disperato tentativo.
«Forza, avvicinatemi a me e mettete una vostra mano sulla mia spalla» dispose lui portando le due dita della mano destra adiacenti alla fronte, sentendo poi la potente mano di Mirai Trunks appoggiarsi di fianco all'incavo della clavicola.
«Tsk» soffiò Mirai Vegeta incrociando le braccia, indugiando ad avvicinarsi. Avere un contatto fisico con Kaarot che non fosse un pugno sferrato sul suo volto era proprio l'ultima delle cose che avrebbe voluto fare.
«Senti, caro mio, ci ho messo dieci anni per riuscire a farmi dare retta dal tuo sosia della mia epoca. Ahimè non ho tutto questo tempo, ti decidi ad afferrarmi il braccio o ti devo lasciar qui!?» minacciò Goku lasciando letteralmente a bocca aperta il padre ed il figlio dell'epoca futura. In una situazione normale non si sarebbe mai permesso di rispondere in quella maniera al principe dei saiyan - in quanto oramai sapeva perfettamente quanto detestasse essere forzato o contraddetto - ma quella non era affatto una situazione normale e inoltre non aveva alcuna voglia di provare ad addomesticare un altro Vegeta.
«Come osi!? Razza di-.»
«Papà!» lo ammonì puntualmente Mirai Trunks, trascinando l'attenzione del litigante su di sé. Non ci sarebbe stato tempo da perdere con le manie di superiorità di suo padre, in quel momento meno che mai. Erano giunti sin lì, ce l'avevano fatta ad attuare gran parte del piano prefissato, non restava altro che capire se il teletrasporto avrebbe funzionato a dovere nonostante quella dimensione dalle proprietà sconosciute e Mirai Trunks era curioso più che mai di scoprirlo. Guardò il principe dei saiyan con occhi di ghiaccio, facendogli così intendere che non aveva alcuna intenzione di aspettare un singolo secondo di più.
Mirai Vegeta, d'altro canto, non si sarebbe mai sognato in una situazione di pace di insudiciare le proprie regali mani toccando quell'insipida terza classe di Kaarot, neppure trattandosi di un altro Kaarot rispetto a quello conosciuto da lui; ma, in quel momento più che mai, si sarebbe sentito un perfetto idiota a perseguire la via dell'orgoglio, tanto più che probabilmente vi erano altri due saiyan sopra le nuvole gialle ad osservare quel quadretto disgustosamente complice. Soprattutto Vegeta, il suo doppione, non gliel'avrebbe fatta passare liscia se per una buona volta non avesse messo da parte la sua testa dura.
«Tsk...» soffiò il principe avvicinandosi alla coppia di saiyan con sguardo rivolto altrove, esitando leggermente prima di posare la propria mano sulla spalla libera dell'uomo che era l'esatta copia del suo rivale. Solo per quella volta, così si ripromise. Poteva anche aver imparato a considerarlo un "amico", ma da lì ad avere contatti fisici con lui ne sarebbe passata di acqua sotto i ponti.
«Bene. Ci siamo!» sussurrò Goku chiudendo gli occhi e concentrandosi il più possibile per trovare l'aura dell'altro Vegeta - quello che conosceva per davvero - il quale stava fluttuando comodamente sopra il tetto di nuvole malsane. Sembrava esserci qualche interferenza, la sua presenza sembrava così lontana da faticare a percepirla, ma in qualche modo avrebbe dovuto trovarla e recarsi da lui.
Si concentrò meglio, ma il compito sembrò rivelarsi più arduo del previsto. L'aria nefasta di quella dimensione sembrava aver assopito le sue sensazioni, così come la ricezione del segnale del suo amico.


«Perché ci mettono tanto?!» ringhiò Vegeta con lo sguardo fisso rivolto ai tre saiyan uniti sotto di lui. Oramai Goku avrebbe dovuto essersi già teletrasportato.
«Sto provando anche io a teletrasportarmi di sotto, ma è difficile poter sentire le loro auree! Sembra come se fossero dentro ad una bolla!» commentò Mirai Goku staccando le due dita dalla fronte, inspirando profondamente prima di riprovare.
«Accidenti!» imprecò Vegeta stringendo i pugni. «Perché deve sempre andare storto qualcosa!?»
«Cerca di calmarti, vedrai che troveremo un modo!» tentò di consolarlo Mirai Goku, abbozzando un ingenuo sorriso che fece però scatenare l'inferno nelle viscere del principe, il quale scattò improvvisamente in avanti per aggrapparsi direttamente al suo colletto.
«Calmarmi, Mirai Kaarot!? Calmarmi?» abbaiò Vegeta scuotendo con veemenza lo sprovvisto rivale del futuro, il quale tentò in tutti modi di divincolarsi, invano.
Se c'era una cosa di cui Mirai Goku fosse completamente certo era che quella versione diversa del principe dei saiyan era diventata ben più forte di lui, oltre i limiti di quello che avrebbe potuto credere. Scintille dorate dalle sue mani giunsero fino alla sua pelle rosea, provocando in lui brividi di terrore e ammirazione. Cielo, quanto avrebbe voluto battersi con lui, quanto avrebbe voluto sostenere uno scontro testa a testa con il suo rivale di sempre ancor più potenziato del normale.
Vegeta l'aveva superato per davvero ed era l'essere più forte che avesse mai visto in vita sua. Così forte da fargli provare un brivido lungo la schiena quando, in un istante, i suoi occhi neri come la pece si schiarirono al punto di diventare verde acqua per poi incatenarsi ai suoi in uno sguardo di pura frustrazione e agitazione.

Goku spalancò gli occhi e sorrise compiaciuto, premendo ancor più forte le dita contro la fronte.
«L'ho trovato! Ho trovato Vegeta!»


 

 
Angolo autrice:
Buongiorno amici! Agosto sta giungendo al termine e alla fine sono riuscita a fare meno della metà delle cose che avrei voluto fare, ma non voglio disperare! Mancano ancora un po' di giorni al ritorno alla routine lavorativa.
Ma torniamo a noi... i nostri eroi sono riusciti a ritornare nella dimensione di Tuurmerik e, a quanto pare, forse ce la faranno persino ad uscire da quello stramaledettissimo loop. Stiamo per giungere ad un punto cruciale della storia, signore e signori... rimanete sintonizzati perché prossimamente, su questi schermi, ne vedremo veramente delle belle (o delle brutte?).
Vi auguro buon fine settimana :)
Eevaa
 
  
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