Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: MackenziePhoenix94    26/08/2017    0 recensioni
SECONDO LIBRO.
Sono trascorsi due anni dall'ormai ribattezzata Civil War.
Bucky Barnes, Steven Rogers, Sam Wilson, Clint Barton, Sharon Carter, Scott Lang e Wanda Maximoff sono scomparsi senza lasciare alcuna traccia.
Charlotte Bennetts si è trasferita nell'attico di Tony dopo che il suo appartamento è stato distrutto.
Nick Fury è semplicemente furioso perché, usando parole sue, il progetto Avengers è andato a farsi fottere.
L'Hydra sembra essere, ancora una volta, solo apparentemente sconfitta.
E poi c'è James, che di normale ha solo l'aspetto fisico.
Sarà proprio una decisione impulsiva del ragazzo a scatenare una serie di eventi catastrofici...
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brock Rumlow, James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Tony Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I primi sei mesi trascorsero con una velocità quasi impressionante, perfino per lo stesso James.

Nick Fury in persona si era assicurato di dare un ritmo ben serrato alle giornate del ragazzo, in modo che fosse sempre occupato in palestra sotto la supervisione di Natasha; a lui bastava un solo sguardo per capire come era fatta una persona, di conseguenza aveva intuito subito che se non avesse dato delle regole al figlio di Charlotte non avrebbe fatto altro che portare guai a tutti loro.

James non aveva mai avuto il tempo di uscire dalla Base dello S.H.I.E.L.D una sola volta, con Peter scambiava appena qualche messaggio perché quando arrivava la notte si lasciava cadere nella brandina della sua stanza e si addormentava quasi subito.

Molte volte malediva Fury per tutto quello che gli faceva fare, ma allo stesso tempo era contento dei risultati che stava ottenendo e lo dimostravano i bicipiti e gli addominali che, piano piano, stavano prendendo forma nel suo corpo slanciato.

Charlie faceva visita molto spesso al figlio ed era orgogliosa di vedere che si stava trasformando in un giovane forte e di bell’aspetto, aveva anche deciso di iniziarlo alla magia, perché Jamie in parte aveva ereditato i suoi poteri di Gigante di Ghiaccio.

Non era affatto semplice quel secondo addestramento, però, perché in lui la parte del Soldato sovrastava quella Jotun: aveva ereditato quasi tutto dal padre e si vedeva che era più incline ad essere un Agente ed una spia, ma la ragazza non voleva che il suo popolo d’origine si estinguesse totalmente con lei.

“Ti devi concentrare” disse Charlotte al figlio, seduto nel pavimento della stanza, di fronte a lei “chiudi gli occhi e concentrati. Cerca d’incanalare tutta l’energia nel palmo della tua mano. Coraggio, ce la puoi fare”.

Il ragazzo seguì il consiglio della madre: chiuse gli occhi, provò a liberare la mente ma non accadde nulla, era sul punto di arrendersi quando sentì una strana sensazione pervadergli tutto il palmo della mano destra, come se ci fosse del ghiaccio a contatto con la pelle.

Aprì gli occhi di scatto e vide una debole fiamma blu che si spense quasi subito; a quell’ennesimo tentativo andato a vuoto lanciò un urlo seccato.

“Non ci riuscirò mai!”

“Non è vero, Jamie, devi solo allenarti”

“Sono mesi che ci provo e tutto quello che sono riuscito ad ottenere è stata solo quella fiammetta di poco fa. Evidentemente non ho ereditato quasi nulla da te, mamma. Sono un vero disastro”

“Sei troppo autocritico. Anche io ho impiegato anni per imparare a gestire il mio potere e tutt’ora non è semplice. Diciamo che dopo un po’ impari a conviverci, ad accettarlo” rispose la ragazza con un sorriso, allungò la mano destra e nel palmo comparve subito una fiamma blu, simile a quella che aveva creato James poco prima “all’inizio ho odiato scoprire la mia vera natura, perché volevo essere solo come tutti gli altri ragazzi. Poi ho capito che non c’era nulla di male nell’essere diversa. Che con i miei poteri potevo fare qualcosa d’importate. Rendermi utile”

“E come posso rendermi utile a mia volta se sono confinato in questa struttura?”

“Ti stai allenando da soli sei mesi. Io sono entrata nel progetto Avengers dopo quattro anni di addestramento ed era ancora troppo presto per me, ma non abbiamo avuto scelta. E poi avevo ventun’anni e nulla da perdere, d’accordo? Abbiamo già discusso più volte di questa faccenda e tu non farai mai parte di tutto questo”

“Ma Nat ha detto che sono migliorato tantissimo! Che l’ho sorpresa e che sono il suo migliore allievo dopo di te. Questo dimostra che io appartengo a questo mondo!”

“No, no e no”

“Sono sicuro che mio padre la penserebbe in modo diverso” sbottò James alzandosi dal pavimento.

“Oh, no, tuo padre sarebbe stato d’accordo con me”

“Quindi anche lui era un Agente dello S.H.I.E.L.D?” domandò il giovane, contento di essere riuscito finalmente a strappare qualche informazione dalla madre; per tutto quel tempo non aveva mai saputo nulla di preciso del padre, in realtà non sapeva nemmeno il suo nome.

Charlie si alzò a sua volta e finse di doversi sistemare con una certa urgenza le maniche lunghe della maglietta che indossava.

“Più o meno”

“Non mi hai mai parlato di lui. Non credi che sia arrivato il momento di dirmi di più? Per quale motivo non mi vuoi dire nulla?”

“Oh, James… Se fosse tutto così semplice lo farei subito…”

“Almeno provaci, per favore”.

Charlotte guardò il suo unico figlio negli occhi, capendo che non poteva più scappare e che doveva inventarsi qualcosa da dire.

“Tuo padre faceva parte di un Commando creato appositamente per eliminare un’organizzazione segreta chiamata Hydra. Lui era uno degli uomini migliori ed io l’ho conosciuto grazie ad un amico in comune. Durante una missione importante c’è stato un incidente e tuo padre si è sacrificato per salvare il suo migliore amico. Ho sofferto tanto per lui e soffro ancora molto. La cosa peggiore è che avevamo litigato quel giorno, quindi se ne è andato senza che avessimo il tempo di chiarire quella faccenda” raccontò lei a denti stretti, serrando anche le mani a pugno: quella che stava raccontando era in parte una bugia ed in parte la verità.

Perché quando Bucky era caduto nel dirupo una parte di lui non era mai più tornata.

Perché era stato Steve a farli incontrare.

E perché l’ultima volta in cui si erano visti avevano litigato a causa di Tony e Bucky aveva tentato di ucciderla; non ce l’aveva con lui, però, perché era stato indotto a credere a quella bugia.

E comunque non poteva di certo raccontare a Jamie tutta la verità in una sola volta, ci sarebbe arrivata piano piano, senza fretta.

“Dunque lui si è sacrificato?”

“Si, devi essere fiero di lui. Aveva appena ventisei anni. Era giovanissimo”

“ È per questo motivo che non vuoi che entro nello S.H.I.E.L.D?”

“Si, è per questo motivo”

“D’accordo” rispose il giovane chinando la testa in avanti; Charlie salutò il figlio perché per lei era arrivato il momento di tornare alla Stark Tower.

James continuò a pensare a quella faccenda per tutto il resto del giorno e quando arrivò la sera e tornò nella sua camera da letto decise di chiamare Peter; l’amico non rispose, così digitò il numero dello zio adottivo perché aveva davvero bisogno di parlare con qualcuno.

Dopo qualche squillo apparve il volto di Tony Stark nello schermo del cellulare.

“Buonasera, James. Ti trovo bene. A che devo l’onore di questa chiamata?”

“All’ora libera che mi è concessa in questa prigionia”

“Ahh. Ti sei reso conto che Fury è un tiranno, vero?”

“Non posso parlare perché qui ci sono occhi ed orecchie dappertutto. Ti devo chiedere un consiglio”

“Non credo di essere la persona più adatta a dare consigli”

“Sono stanco di essere qui a fare nulla. Sono sei mesi che mi alleno ogni giorni. Io voglio entrare in azione ma mia mamma non mi lascia e sono sicuro che se provassi a parlare con Nick otterrei più cose a discutere con un muro. Che cosa devo fare?”

“Non pensare. Agisci. Capito?”

“Cioè?”

“Infiltrati in una missione”

“E come posso fare?”

“Questo non lo so, devi trovare tu il modo. Infiltrati in una missione e cerca di distinguerti da tutti gli altri, no? A quel punto perfino quel bastardo di Nick non potrà fare altro che riconoscere le tue capacità e darti un ruolo importante”

“Ma tu sei dalla mia parte?”

“Certo. Io sono sempre dalla tua parte. Va bene?”

“Va bene. Grazie” mormorò il giovane chiudendo la telefonata, Tony gli aveva finalmente detto le parole  che desiderava sentirsi dire, ed era una soddisfazione sapere che l’uomo che ammirava di più al mondo riponeva in lui tutta quella fiducia.

A Jamie mancava solo un’occasione da sfruttare, ma quella arrivò appena pochi giorni più tardi in un momento del tutto inaspettato.

Stava passando per puro caso davanti all’ufficio di Fury, la porta era socchiusa ed alle sue orecchie giunsero stralci di una conversazione tra l’uomo e Maria Hill; quella era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare, così si avvicinò il più possibile alla porta, rimanendo comunque invisibile agli occhi di coloro che erano dentro all’ufficio.

“Sei sicura di questo, Agente Hill?”

“si, Direttore, il nostro informatore è stato chiaro”

“Al porto?”

“Si, signore”

“Andate tu e Romanoff. Porta anche qualcun altro, d’accordo? Risolvete questa faccenda in fretta ed in modo pulito. Raccogliete informazioni e riferitemi tutto”

“Si, signore” rispose una seconda volta Maria, si congedò dal suo capo ed uscì dallo studio, andando quasi a sbattere contro James “che cosa ci fai qui fuori?”

“Passavo per caso in questo corridoio. Posso farti compagnia?”

“D’accordo, ma devo solo portare nel mio ufficio questa cartella”

“Va benissimo, non c’è nessun problema” rispose James scrollando le spalle “posso sapere di che cosa stavate parlando tu e Nick?”

“Nulla che ti riguarda”

“Una missione, vero? Vi ho sentito dire qualcosa riguardo al porto e che deve venire con te anche Natasha. Quindi si tratta di una missione, giusto? Fury ti ha detto di portare anche qualcun altro. Porta me”

“No, non se ne parla nemmeno!” esclamò la donna spalancando gli occhi, perché in quella giornata già abbastanza incasinata ci mancava solo James e la sua assurda idea di essere già pronto per affrontare un incarico d’Agente dello S.H.I.E.L.D.

“Perché? Ti posso assicurare che non sarò affatto un peso! Natasha è una bravissima allenatrice ed ho già imparato molte cose”

“Non è questione di fiducia, James. Tua madre ti ha portato qui solo per ricevere un allenamento intensivo, non per essere ammazzato”

“Io ho bisogno solo di un’occasione per essere messo alla prova e so che non posso chiederlo a Fury perché mi darebbe un bel calcio in culo senza pensarci una sola volta. Per questo lo chiedo a te”

“Non se ne parla. Mi dispiace, ma dovrai aspettare un’altra occasione” sentenziò il braccio destro dell’uomo allontanandosi velocemente, lasciando l’altro nel mezzo del corridoio, ma Jamie non era intenzionato ad arrendersi così facilmente, dato che era cocciuto tanto quanto la madre ed il padre, così quella stessa sera provò la medesima tecnica con Natasha.

“Ho sentito che tu e Maria vi dovete occupare di una missione ed io voglio venire con voi due. Voglio rendermi utile”

“Così poi tua madre ha un buon motivo per uccidermi”

“Ma perché continuate tutti a ripetermi la stessa cosa? Io non sono un bambino”

“Beh, tecnicamente lo sei ancora”

“Io vi posso essere utile” tentò per l’ennesima volta Jamie, ma anche la spia rossa fu irremovibile nella sua decisione, così al giovane non rimase altro che fare ciò che Tony gli aveva suggerito: infiltrarsi nella missione.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: MackenziePhoenix94