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Autore: Altair4    26/08/2017    0 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Redol finalmente sedeva al posto d’onore, dove di solito era Brexol, il presidente dello Stato Supremo. Indossava il Digimental ed aveva appena finito di condizionare tutte le più alte cariche di stato, compresi i membri del Consiglio Scientifico. Zefirad la sua compagna sedeva alla sua destra, Meredol alla sua sinistra: una “trinità” del male del mondo dei Niani.
         -Finalmente ho il potere! Lo sapevo che non ci sarei mai riuscito senza le maniere forti-
         -Allora perché mi hai fatto aspettare tutto questo tempo confinata su Ni? Sai quanto è desolato, non voglio tornarci mai più- Disse Zefirad con il broncio.
         -Non eravamo pronti mia adorata. Ti prometto che non ci tornerai in futuro, governeremo sui Niani e sui terrestri. L’unica che forse poteva contrastarmi se ne è andata, ma non la passerà liscia, la scoveremo sul quel sasso desolato che i terrestri chiamano Marte e la schiacceremo come un insetto-
         -Padre…però non siamo riusciti a trovare Yal…- Intervenne Meredol con voce titubante.
         -Non avevi detto che era tutto sistemato?-
         -Credevo anche io, ma quello nella sua nicchia di ibernazione era un ologramma…ci è sfuggito!-
         -Hai fatto controllare bene?-
         -Sì, è sparito, nessun rilevatore lo registra in tutta la base, ma ho trovato un suo messaggio nel computer…-
         -Uno stupido messaggio e cosa diceva?-
         -“Preferisco morire che sottomettermi al tiranno Redol…” Disse Meredol abbassando il capo.
         -Solo questo?-
         -No ecco… il resto non è importante!-
         -Dimmelo! Voglio sapere ogni dettaglio anche se a te sembra irrilevante!-
         -Va bene…se insisti…diceva “Preferisco morire che sottomettermi al tiranno Redol, a quell’arpia di Zefirad e a quel coglione di Meredol”-
Redol fece una grassa risata.
         -Yal è sempre il solito! Ha proprio ragione! Sei un coglione!-
         -Padre…verrà un giorno…-
         -Sì certo, verrà…intanto pensiamo alle cose serie! Yal è solo, non sarà un problema e poi è talmente pazzo che forse si è suicidato davvero-
         -Ora che gli organi maggiori dello stato ti ubbidiscono qual è il passo successivo?- Li interruppe Zefirad. Come nella leggenda Niana degli spiriti della Foresta delle Ombre, la compagna di Redol aveva scaglie di cristallo e l’aspetto angelico. Al contrario la sua voce non era gentile ma fioca, quasi sibilante.
         -Da quello che ho letto nelle menti degli scienziati questo Donnie ha inventato un portale per creare un tunnel spaziale, i nostri scienziati hanno migliorato ancora questa invenzione ma non è sufficiente per raggiungere Marte o Terra…- Disse Redol.
         -Quindi come faremo?- Chiese Zefirad.
         -Sono sicuro che i nostri possano fare meglio di quel regredito terrestre, porterò al massimo le loro capacità e miglioreremo la formula per l’energia, è l’unico neo di tutta l’invenzione-
         -Facendo così potresti ucciderli, poi come faremo senza scienziati?-
         -Ti fai dei problemi mia adorata? Ne abbiamo quanti ne vogliamo nel freezer!-
         -Quale freezer?-Disse Meredol.
La grassa risata di Redol risuonò nuovamente nella sala del congresso.
         -Farò finta che tu non capisca perché sei della nuova generazione…sto parlando degli altri scienziati in ibernazione!-
         -Quelli del Consiglio Scientifico sono i migliori che abbiamo…-
         -Zefirad, fidati di me, farò con cautela, non li terminerò tutti-
La famigliola inquietante lasciò la sala del congresso, mentre i membri dello Stato Supremo e del Consiglio Scientifico si riprendevano dalla fusione con Redol. Ormai le più alte cariche di Ni avevano idee ispirate dal dio Marte, il bel pianeta blu adesso era terra di conquista. Quando tutti furono tornati ai loro alloggi, un’ombra si staccò dal soffitto.
         -Quell’idiota di Meredol non ha controllato accuratamente la sala del congresso, nella confusione era difficile notarmi, ma è proprio un coglione!-
Yal aveva sempre l’abitudine di parlare da solo. Scese agilmente a terra, senza farsi vedere arrivò nell’alloggio di Leiad e si nascose nella stanza segreta. Doveva trovare il modo di avvertire Astrid e gli altri. L’unica speranza era andare al ponte nove ed aspettare il FIR, i prescelti l’avrebbero mandato di sicuro appena si fossero accorti che la base non aveva fatto i salti iperspaziali. Purtroppo temeva che avrebbe dovuto aspettare un anno terrestre, perché era più probabile che mandassero l’insetto nanotecnologico solo al secondo salto mancato. Nel frattempo doveva sopravvivere e spiare Redol. Si sdraiò sulla piccola brandina che aveva usato anche Frel, quando vide su una mensola un luccichio. Si alzò e prese l’oggetto, era un piccolo riproduttore di ologrammi. All’inizio pensò che non fosse il caso, poi non resse alla sua curiosità da scienziato e lo accese; l’immagine di Astrid bambina si proiettò nello spazio angusto, poi apparve Sol sorridente, poi la sua adorata Leiad quando ancora non aveva subito la chirurgia, bloccò l’immagine.
         -Quanto sei bella…certo proprio il mio migliore amico dovevi scegliere…non ho avuto nemmeno la possibilità di corteggiarti…chissà, forse avresti scelto me…se fossi stato un pessimo amico…ma come potevo…meglio non pensare troppo…la tua immagine forse mi impedirà di impazzire nell’attesa di rivederti…-
 
Nei giorni successivi Redol stava spremendo il più possibile gli scienziati fuori dall’ibernazione. Passava nei loro alloggi a controllare che lavorassero ed uno in particolare, il migliore di tutti, lo aveva già condizionato bene perché avesse come unico interesse: il tunnel.
         -Allora Quorel non vorrai mica arrenderti, vali forse meno di quel terrestre dotato di guscio?-
         -No Redol, ma ci vuole tempo e poi è una sua invenzione, dovremmo comunicare con lui, sono sicuro che insieme ce la potremmo fare-
         -Sai bene che non possiamo collaborare con loro, dobbiamo conquistarli, sono dei selvaggi-
         -E’ vero sono selvaggi e li odio con tutto le mie forze…ma quel Donnie ha realizzato qualcosa di incredibile…non dobbiamo sottovalutarli…-
         -Non lo farò, non temere, ma tu devi fare la tua parte-
Redol si avvicinò a Quorel, gli mise le mani sulle tempie e cominciò ad amplificare le sue capacità, avrebbe migliorato le prestazioni ma a spese delle sue cellule neurali. Lo scienziato si mise subito a lavoro come se fosse posseduto. Era velocissimo nell’eseguire passaggi logici ed anche i suoi movimenti erano accelerati, avrebbe lavorato così per ore. Alle spalle del pazzo criminale apparve Zefirad, silenziosa come una vipera.
         -Allora come procede?-
         -Presto avremo il nostro supertunnel mia adorata. Abbiamo anche le coordinate precise di quello su Marte, ci sarà molto utile perché una volta agganciato useremo anche le riserve di energia dei prescelti-
         -Non pensi che potrebbero fermarci? Cercheranno sicuramente di contattare la base con quell’insetto quando vedranno che non ha compiuto i salti iperspaziali-
         -Vedrai li prenderemo di sorpresa, sono in pochi e non possono sapere cosa abbiamo in mente! Senza contare che Kerad potrebbe essere riuscita nella sua missione, vedrai quando andremo lì sarà solo per fare una parata e festeggiare la nostra vittoria-
         -Ad ogni modo noi saremo pronti a tutto!-
Yal si era nuovamente mimetizzato con il soffitto della base e si muoveva indisturbato. Aveva capito benissimo cosa il suo peggior nemico avesse in mente, ma sabotare il supertunnel non sarebbe stato facile. Al momento non era saggio prendere iniziative, rischiava di essere scoperto, prima doveva avvertire Astrid e gli altri. Rimase immobile, qualcuno stava arrivando.
         -Madre…lui non mi apprezza perché non ho i poteri ipnotici come Kerad e nemmeno la sua forza psichica, ma nessuno degli altri figli ha poteri ereditati da lui…allora perché…- Disse Meredol quasi piagnucolando.
         -Smettila di lamentarti, tu sei qui con noi, gli altri sono soldati non ti basta?- Rispose Zefirad.
         -Sì però…-
         -Vedrai ti apprezzerà…-
         -Io credo che non apprezzi nemmeno te…credo che volesse quella Leiad al suo fianco…-
         -Non dire sciocchezze! Quella sciocca smorfiosa non lo avrebbe mai aiutato come ho fatto io! E poi quella non è un soldato preparato come me, sa solo fare due o tre mossettine e si crede una valorosa guerriera, proprio come sua madre-
         -Ma…era molto potente e la stessa Astrid sembra che non sia il fallimento che pensavamo tutti…-
         -Nessuno è come Redol, nessuno potrà mai contrastarlo, mettitelo bene in testa!-
         -Nessuno un par de ciufoli- pensava Yal mentre faceva la carta da parati -vedrete come vi concerà per le feste lei e tutti i prescelti marziani! Ma guarda Zefirad è proprio uguale a Kerad, speriamo che non le somigli troppo, speriamo che qualsiasi sia la missione che aveva in mente sia fallita. Certo però con tutti i figli che hanno avuto…e se non erro erano almeno una trentina quando hanno invaso la base...ma nessuno di loro ha ereditato il grande potere psichico di Redol…deve essere colpa di quella testa di gallina di Zefirad. Tanto il suo compagno è intelligente tanto lei è stupida, ecco perché i figli gli vengono delle schiappe cerebrolese. Invece chissà che figli intelligenti sarebbero venuti a me e Leiad…vabbè inutile fantasticare qui ci vuole un goccio per tirarsi su-
Yal si stava dirigendo alla sua stanza, voleva assolutamente recuperare il suo sidro di bacche, gli sarebbe stato utile per sopportare l’attesa. Per fortuna non c’era un’anima in giro, i Niani si affidavano sempre troppo ai loro sistemi di sicurezza. Anche per Redol ed i suoi era stato facile prendere la base. Certo nessuno si aspettava che quel criminale albino avesse un piccolo esercito e che avrebbe disattivato con facilità tutti i robot guardiani. Yal pensava che avessero usato un accesso segreto, il piano era stato ben congegnato e ideato forse da secoli. Arrivato al suo alloggio controllò che non ci fossero trabocchetti. Frel gli aveva insegnato una bella lezione. Quando si erano introdotti nell’alloggio di Redol, aveva rischiato di cadere in trappola e farsi affettare da un terribile rettile robot.
         -Se non ci fosse stato quell’insegnante convertito a guerriero di Frel non sarei sopravvissuto-
Tremava ancora al pensiero. Fortunatamente era tutto regolare, niente trappole. Lo stavano sottovalutando come sperava. Prese alcuni cristalli e la sua bottiglia blu con il sidro, stava per rientrare nel corridoio quando sentì delle voci, si appiattì nella sua stanza e si mimetizzò.
         -Hai visto cosa è successo a Quorel …gli si è fuso il cervello da quanto si è spremuto…-
         -Però hanno fatto un altro passo avanti, quella formula per il supertunnel è stata migliorata ancora, non manca molto ormai e molto presto potremo sottomettere i terrestri!-
         -Lo so…ma non deve morire più nessuno dei nostri…mi farò sentire! Possiamo farcela lo stesso a completare la formula, ci metteremo più tempo ma le vite dei nostri scienziati sono importanti-
         -Dammi retta, non farti sentire da Redol…-
         -No invece mi sentirà…ne parlerò prima con Zefirad…diciamo che ho una certa influenza su di lei-
         -Ma sei impazzito? Lei e Redol fanno la fusione totale, ti scoprirà!-
         -Non la fanno più da un pezzo…-
         -Non importa, non ci vuole niente per lui, gli basta leggerle la mente anche sbadatamente, Zefirad sarà bella ma a forza psichica…lascia molto a desiderare…-
         -In qualche modo mi farò sentire-
Yal scuoteva la testa quel poveretto sarebbe stata la prossima vittima di Redol. Appena il corridoio fu libero, tornò alla stanza di Leiad. Si infilò dentro l’appartamento appena in tempo, prima che delle guardie potessero vederlo. Entrò nel nascondiglio segreto, accese il riproduttore di ologrammi e bevve un po’ di sidro, doveva centellinarlo, sarebbe stata un’attesa molto lunga.
 
Dall’altra parte della galassia e più avanti nel tempo, la Tartacapsula procedeva senza intoppi nel nulla stellato dello spazio. All’interno però non mancavano le difficoltà, dopo il bel momento ero seguito un po’ di imbarazzo e con la scusa dei turni i due viaggiatori avevano parlato pochissimo. Mikey finalmente si era accorto di quanto fosse preso da Farad, la trovava assolutamente stupenda ma non voleva forzare la situazione.
         -…ma adesso...cosa faremo?- Chiese Farad.
         -Non lo so esattamente zucchero…non mi tiro indietro ma vorrei andarci molto piano…-
         - …zucchero?-
         -Sei dolcissima…una cosa da terrestri…-
         -Mi piace…-
         -Facciamo un gioco?-
         -Sì esattamente quello che pensavo io…- Farad colpì la sua fronte con la mano e così produsse uno schiocco involontariamente.
         -Bello questo gioco lo faccio anch’io!-
Mikey la imitò riproducendo lo stesso suono.
         -Visto come sono stato bravo?-
         -Quando fai lo scemo del villaggio non so se ridere o piangere-
         -Scherzavo-
L’avvicinò a sé e la lasciò senza fiato di nuovo.
         -Dolcezza…non mi ero reso conto di quanto tu mi potessi mancare…mi sono ritrovato a parlarne con Hedgy! Perfino lei sapeva come avrei dovuto comportarmi…-
         -Vuoi dire che ti ha detto di baciarmi?-
         -No…mi ha detto che dovevo insistere e parlarti…-
         -La mezza Vtozit ti ha consigliato di venire a cercarmi ed intavolare una discussione? E cosa altro ti ha detto?-
         -Ma no niente…ha visto solo che mi mancavi, forse non sa nemmeno cosa vuol dire parlarsi…comunque adesso che ci siamo chiariti…ti chiedo solo di aspettare a fare la fusione totale…so che in certe situazioni non è facile trattenerla, me lo ha detto Donnie…però… -
         -Tu…mi stai parlando di fusione totale?- Chiese Farad strabuzzando gli occhi.
         -Non intendevi…cioè fammi capire…non vuoi una storia seria con me?-
         -Credo di sì…-
         -Credo?-
         -Ecco….-
         -Lo sapevo ci sto ricascando di nuovo! Non posso crederci!- Disse Mieky portandosi le mani alla faccia.
         -Cosa vuoi dire?-
         -Anche Isabel era insicura…-
         -Io non sono Isabel! Non te lo scordare mai-
         -Va bene…non ti arrabbiare…-
         -Sono sincera quando ti dico che mi piaci da morire e sono felice insieme a te, ma sono molto giovane, non voglio legarmi subito…-
         -Infatti non ti chiedo la fusione totale, ma se vuoi qualcos’altro oltre il bacio da me senza sentimento te lo puoi scordare!-
         -Sbaglio o questo è un comportamento che non corrisponde a quello attuale tra i giovani terrestri?-
         -Cosa vuoi dire?- Chiese Mikey.
         -Ti comporti come un uomo del medioevo!-
         -Sì sono vecchia maniera, va bene? Cosa ci posso fare? Non avrei fatto tutte queste storie prima di baciarti!-
         -Margaret aveva proprio ragione…-
         -Riguardo a cosa?-
         -Le ho parlato di te, della tua storia d’amore…dice che sei speciale-
         -Lo dici come se fosse un difetto…mettila come vuoi…sono così, anzi volevo proprio sposare Isabel prima di avere qualsiasi rapporto, ma non me ne ha dato il tempo…-
         -Vuoi dire che si è approfittata di te?-
         -Diciamo che ha cominciato lei…-
         -Raph invece… mi hanno detto…che prende sempre l’iniziativa…-
         -Allora perché non vai da lui?-
Mikey aveva cambiato tono e la guardava con disappunto.
         -Ma io…- Farad rimase senza parole.
         -Senti non rimpiango di averti baciato, ma forse hai ragione, meglio lasciar perdere. Dimentica che ti ho parlato di fusione totale, dimentica che volevo cominciare una storia con te, sicuramente non sono pronto, non capisco cosa mi sia preso…forse pensavo che avessi capito cosa volevo dirti, pensavo che fossi maturata…io scherzo per esorcizzare il dolore, le difficoltà e perché dire qualche stupidaggine ogni tanto fa liberare la mente …ma tu forse non mi prendi davvero sul serio-
         -Mi dispiace…tu hai fatto un grande sforzo per me…ti sei rimesso in gioco…ma io non immaginavo questa mia reazione…ho paura- Disse Farad dispiaciuta ed imbarazzata.
         -Di cosa hai paura?-
         -Non lo so esattamente, questi sono sentimenti nuovi per me…quando mi hai rammentato la fusione totale mi sono chiesta se è veramente quello che voglio-
         -Lo sapevo…era quello che temevo…forse uno dei motivi per cui non avevo il coraggio di avvicinarmi troppo a te…tu vuoi un Niano…vuoi avere dei piccoli normali…è la solita storia…-
         -Non ci avevo pensato ai piccoli-
Farad fece uno sguardo tenero e prese il viso di Mikey tra le sue mani.
         -Cos’è la normalità? Una parte di me è terrestre non te lo ricordi? E noi Niane troviamo voi tartarughe davvero attraenti. Credimi non è questo il problema, sono solo un po’ spaventata. Mi hanno detto che il mio cervello è stato modificato perché non provasse troppi sentimenti, invece credo che adesso ci sia un oceano di emozioni dentro di me…quando mi baci mi manca il respiro, ho paura che più andiamo avanti e più rischierò l’attacco cardiaco!-
Mikey prese le mani di Farad e le baciò entrambe sui palmi facendole venire i brividi.
         -E’ solo questo il problema, la paura delle emozioni?-
         -Credo di sì-
         -E se facessimo l’amore adesso? Pensi che non moriresti di cuore? E se dicessi che non provo nulla per te? Sarebbe più facile per te?-
         -Mikey…non ti so rispondere…forse morirei di cuore in tutti e due i casi…infatti adesso mi hai spaventato!-
Farad cominciò a tremare, quasi cercava di divincolarsi.
         -No piccola non fare così, faremo tutto con i tuoi tempi, ho aspettato tanto, cosa vuoi che sia-
Lei si tranquillizzò e si fece abbracciare, poi lui disse:
         -Perché non riposi un po’? Adesso è il mio turno vegliare, ti proteggo io-
Mentre finiva la frase qualcosa urtò la capsula.
         -Che diamine succede?-
         -Possibile che il radar non abbia rilevato niente prima che ci colpisse?- Disse Farad.
         -Forse è un pezzetto di roccia molto piccolo…abbiamo perso energia, il sistema dà errore…chiamiamo Donnie presto! Grazie al Tartunnel possiamo parlare in tempo reale-
         -Non funziona, devono averlo bloccato per fermare quel malefico di Redol-
         -Mandiamogli un messaggio, dovremo aspettare quaranta minuti per la risposta, i danni non sembrano gravi, manteniamo la rotta senza problemi, vedrai ce la caveremo-
Mikey era il solito ottimista, ma solo all’apparenza. Dentro di sé era spaventato ma non voleva assolutamente che Farad entrasse nel panico.
 
Mentre Roby trasferiva i cloni marziani, macchinari ed oggetti di tutti i giorni nella nuova base, Donnie stava fissando ancora la formula migliorata da Gead. Sapeva che poteva fare ancora di più. La Niana gli aveva dato la giusta ispirazione ma voleva essere lui per primo a migliorare il Tartunnel e prendere di sorpresa Redol. Ad un certo punto vide che gli era arrivato un messaggio dalla Tartacapsula, l’aprì subito, era un filmato di Mikey:
         -Donnie qualcosa ci ha urtato, alcuni sistemi del computer danno errore, né io né Farad sappiamo aggiustarlo, ti ho inviato i dati così puoi dirci cosa possiamo fare…sai ci siamo baciati… potrebbe diventare tua cognata, fai qualcosa ti prego!-
         -Oh Mikey! Ma quanto sarai scemo!-
Dopo quaranta minuti, arrivò la risposta da Marte.
         -Tranquilli niente di grave, vi ho mandato le istruzioni. In pratica dovete riprogrammare il radar e renderlo più sensibile anche a piccole porzioni dei meteoriti. Ho visto che avete perso molta energia, probabilmente quello che avete sentito è solo uno dei tanti frammenti che vi hanno colpito, molti sono piccoli come granelli di sabbia ma la Tartacapsula è meno solida delle altre capsule, questi urti vi stanno risucchiando l’energia. Vi suggerisco appena avrete sistemato il radar di entrare in ibernazione, è solo una precauzione, così avrete tutta l’energia che vi serve. Vi ripeto è solo una precauzione, arrivereste qua senza problemi comunque. Tutto chiaro? Ah per la cronaca non importa che Farad diventi mia cognata per aiutarvi ad uscire dai guai…ma comunque sappi che mi farebbe tanto piacere-
Donnie gli fece l’occhiolino, la comunicazione finì.
         -Mio fratello è un genio! E poi così non avrò la tentazione di saltarti addosso-
         -E’ incredibile come riesci a scherzare anche nelle difficoltà-
         -Soprattutto nelle difficoltà-
         -Senti Mikey…-
         -Dimmi, cosa c’è?-
         -Possiamo farci ibernare abbracciati?-
         -Non rischiamo qualcosa?-
         -No possiamo assumere le posizioni che vogliamo, ma ho tanta paura di non risvegliarmi…vorrei che mi tenessi stretta anche poco prima che perdiamo i sensi-
         -Ascoltami bene, se Donnie dice che non ci sono problemi io gli credo ciecamente, altrimenti sarebbe venuto lui di persona a prenderci, ma ti abbraccerò lo stesso, è una cosa così romantica!-
Si strinsero forte forte, poi il computer rilasciò il sonnifero e piano piano cominciarono a perdere ogni sensibilità, naufragarono nel sonno senza sogni dell’ibernazione.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Ecco Redol finalmente! Un cattivone con tutti i crismi :-). Con l’aiuto della compagna Zefirad e del figlio Meredol, anzi di una trentina dei suoi figli si è impossessato della base orbitante di Ni. Per fortuna Yal, il medico amico di Leiad, non si è fatto trovare impreparato e resterà in attesa del FIR (Flying Insect Recorder) per comunicare con i nostri eroi, in pratica è un flashback.
Ma torniamo al presente. Farad e Mikey sono nello spazio per portare la Tartacapsula su Marte, entrambi non possono scappare e prima o poi dovranno affrontare le loro paure.
Non perdete il prossimo capitolo.
 
Ciaux
Altair
   
 
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