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Autore: I_love_villains    27/08/2017    1 recensioni
[Interattiva. Iscrizioni aperte fino alla fine della fic]
I nostri cari vampiri si troveranno alle prese con le persone più odiose al mondo.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sopportare tutto quello per dei takoyaki …” mormorò Kino. “Non per una morale o per difendere qualcuno … ma per del cibo …”
Alcuni dei presenti annuirono come se stessero ad un funerale, quello del cervello di Ayato.
“Ognuno ha le sue priorità! Racconta tu, che fai tanto il nobile!” protestò il criticato.
“D’accordo. Io ho avuto la sfortuna di incontrare Adrian mentre andavo a caccia di Pokémon …”
Kino fu interrotto da Ayato e da Yui. I due, che avevano cominciato a parlare contemporaneamente, si guardarono.
“Facciamo flick flock” disse gioiosa la ragazza.
“Quei cosi sarebbero un motivo valido per sopportare un rompiballe?” chiese il rosso ignorandola.
“Ed io che ne sapevo che stava là?!”

Il vampiro guardava il bosco attraverso il suo cellulare. Era sicuro che lì avrebbe trovato un Pokémon raro, probabilmente di tipo erba. Ad un tratto avvertì una presenza alle sue spalle. Si voltò, trovandosi faccia a faccia con un ragazzo.
Aveva lunghi capelli castani legati in una coda bassa, dolci occhi blu e i lineamenti del viso, nonostante lui dovesse avere sui ventitré anni, erano infantili. Esprimeva tenerezza e allegria da ogni poro. Ovviamente, tali sentimenti non raggiunsero Kino, che al contrario era infastidito dalla sua vista. Indossava inoltre vestiti neri, forse in pelle, che mettevano in risalto il fisico prestante, e dietro la schiena aveva arco e frecce.
“Ciao, sono Adrian Hallowtower” si presentò il tizio sorridendo.
Tese la mano, che il vampiro non afferrò. Sperò che ciò bastasse a fargli capire che la sua presenza non era gradita. Riprese a camminare, e Adrian gli andò dietro.
“Perché cammini col cellulare in mano? Non stai chattando e non fai foto.”
“Lasciami in pace.”
“Non posso.”
“Perché?”
“Sono un Shadowhunter. Da generazioni la mia famiglia caccia demoni. Tu sei un sospettato.”
Kino si fermò, sorpreso. Non aveva mai sentito parlare di Shadowhunters. Il cacciatore sbatté contro di lui, poi fece qualche passo indietro e si scusò. Il moro si chiese come facesse un tipo del genere a cacciare demoni, ma preferì rivolgergli domande più interessanti.
“Perché sarei un sospettato?”
“Perché sei un vampiro.”
“I vampiri non sono demoni.”
“Invece sì.”
“No.”
“Sì.”
“No!”
“Sì.”
“Lo so meglio io che sono un vampiro, no? Quelli vivono all’inferno. E poi non esisterebbero un re dei vampiri e uno dei demoni se fossimo la stessa cosa.”
Il giovane lo guardò pensieroso. Fece spallucce.
“Sei pericoloso per i Mondani.”
“Se ti riferisci agli umani, sbagli. Io odio la mia specie. Ora smamma, mi hai messo di cattivo umore.”
“Oh, mi spiace. Ti suonerei qualcosa al piano, ma sai, quello è difficile da portare in giro. Però ti posso preparare da mangiare. In fondo non è la prima volta che incontro un vampiro buono e …”
Adrian si accorse che l’altro era distratto. Gli si avvicinò piano e guardò il cellulare anche lui.
“Ma che carino!”
Kino sobbalzò. Si allontanò da lui e si concentrò sulla cattura di Chikorita.
“Che cos’è?”
“Mai sentito parlare di Pokémon?”
“Sì, ma non mi sono mai interessato.”
“Beh, spero di farlo evolvere in fretta. Ciao, cacciatore.”
Il vampiro fece qualche passo indietro per teletrasportarsi, ma si accorse di non potersi allontanare molto. Si guardò il polso: Adrian lo aveva ammanettato a lui!
“Su quelle manette ho disegnato una runa, non le puoi spezzare” spiegò il castano, sorridente.
“Liberami subito!”
“Non ancora. Prima ti faccio giudicare da mio fratello.”
Kino sbuffò. Se fosse stato pericoloso come Adrian credeva lo avrebbe già assalito, ucciso e preso la chiave per liberarsi. Gli stava appunto esponendo un tale scenario quando lui lo zittì con un gesto della mano.
“Ascolta, dei picchi.”
“Pensa a portarmi subito da tuo fratello, se proprio devi. Ehm, ti somiglia?”
“No, il fratellone è più serio, un vero e proprio cacciatore. Io gli do una mano. Mi interessano di più viaggiare, il piano, la cucina e … l’avventura! A proposito, sento uno strano rumore.”
“Sarà qualcuno che fa una gita, ma che importa? Devi infastidire tutti quelli che incontri?!”
“Devo perlustrare il perimetro e renderlo sicuro” recitò il ragazzo.
“Comincia dal serpente sul tuo piede.”
Il vampiro rise vedendo che ci cascava, ma smise subito poiché Adrian, per guardare la terra sotto di sé, si girò in maniera talmente goffa che fece cadere Kino. Lo Shadowhunter lo aiutò a rialzarsi e rise per lo scherzetto. Si incamminò in una direzione diversa da quella intrapresa prima dell’ascolto dei picchi.
“Non dovevamo andare di là?”
“Devo scoprire cos’è questo rumore.”
“Sembra che qualcuno stia tagliando legna.”
“Non ti sembra strano?”
“Per niente. Aggiungi pure il fatto che non mi frega nulla” disse Kino apatico.
“Ma dietro potrebbe celarsi un mistero, come in Scooby-Doo, o un delitto, come in La signora in giallo, oppure …”
“L’avevo già capito che porti sfiga.”
“Ahaha, sei proprio divertente tu.”

“Potevi stenderlo senza ucciderlo” fece Ayato, ancora scocciato per la critica di prima.
“Non sono un tipo violento. E conoscere dei veri cacciatori di demoni mi interessava.”
“E ne è valsa la pena?” chiese Reiji.
“No … Comunque, Adrian aveva una particolare abilità nello scegliere il percorso più accidentato, cosa che lo faceva inciampare un passo sì e l’altro pure …”

Dopo un quarto d’ora un orso fuggì passando accanto a loro. Il cacciatore si fece più attento. Proseguì nella direzione da cui era scappato l’animale. Kino scorse prima di lui il tizio che spaccava legna. Lo stava facendo con un machete. Era alto, indossava una maschera da hockey e vestiti sbrindellati su un corpo altrettanto disfatto.
“Ah – ah, avevo ragione!” esclamò Adrian soddisfatto.
“Sai che da solo non ce la farai mai, vero?”
“Se segui miei movimenti posso usare l’arco e …”
“Attirare la sua attenzione per poi essere divorato. Come preferisci, ma liberami.”
Il giovane non gli diede retta. Incoccò una freccia e prese la mira. Dopo un paio di minuti il grosso zombie ne era pieno, ma ancora perfettamente attivo. Con la mano libera se le staccò dal corpo, dopodiché si guardò intorno, li individuò e cominciò ad inseguirli.
“Te l’avevo detto!”
“Eddai, tutti sbagliano! Di qua!”
Adrian svoltò, perse l’equilibrio ed assieme al vampiro rotolò giù per un declivio. Furono fermati da un albero. Kino si sentiva dolere tutto il corpo. Si accorse di essere sdraiato sopra lo Shadowhunter e si rialzò in fretta. Adrian si sedette, massaggiandosi la testa.
“Che botta, almeno la scorciatoia ha funzionato” commentò.
“Scorciatoia?! Non avevi la minima idea di dove andare!” strillò il moro, facendo volare via alcuni uccelli.
“Ssh, o ci ritroverà.”
“Liberami.”
“Ok …”
Il cacciatore si tastò le tasche, poi varie parti del corpo.
“No, non dirmi che …”
“Ehm, l’ho persa, già.”
Adrian fece un sorriso di scuse, grattandosi la testa e sussultando di dolore quando si toccò il bernoccolo da poco confezionato. Kino ringhiò frustato. Sospirò.
“Muoviti a portarmi da tuo fratello.”
“Sì, sì, subito. Allora …”
Dopo qualche attimo di riflessione il castano si mise in moto. Non sembrava minimamente provato dalla loro disavventura; era di buonumore.
“Ecco, ricordo quella grotta. Avevo pensato che potesse esserci un orso ed infatti ne abbiamo visto uno. Aspetta …”
“No, nessuna deviazione!”
“Dei cuccioli!”
Il vampiro fece resistenza, trattenendolo come se l’altro fosse un cane energico al guinzaglio.
“Sono solo dei cazzo di orsetti!”
“Potrebbero …”
“No, stanno benissimo! Noi due! Da tuo fratello! Ora!”
Passò qualche minuto di silenzio in cui camminarono e basta. Pian piano gli animali ripresero le loro faccende quotidiane.
“Non so ancora come ti chiami.”
“Kino Sakamaki.”
“E odi i vampiri …”
“Sì.”
“Perché?”
“Non ti riguarda.”
Ad Adrian sembrò che lo sguardo del moro si facesse triste, quindi cambiò argomento senza rinunciare a fare conversazione.
“Ti piace giocare al cellulare, eh?”
“Mh.”
“Perché?”
“Mi rilassa e diverte.”
“Perché?”
“Mi concentro sui vari giochi, così non penso al presente.”
“Perché?”
“Vinco sempre, nella realtà no.”
“Perché?”
“Ma la pianti?!”
Finalmente raggiunsero Julius, il fratello di Adrian. Lui liberò Kino ed insieme parlarono della sua professione. Intanto Adrian preparò un caffè sul fuoco dell’accampamento.
“Grazie per le informazioni, Julius. Ora è meglio che vada. Avete i telefoni, vero?”
“Ovviamente.”
“Bene, così ci teniamo in contatto.”
“Che bello fratellone, un nuovo amico!”
Adrian abbracciò Kino, che si divincolò dalla sua presa. Mentre il vampiro salvava il numero dettato da Julius, il più giovane degli Hallowtower, nel servire il caffè, inciampò e ne versò una buona parte sulle scarpe di Kino. Il cellulare si fece un bel volo, lanciato dal proprietario che strascicava i piedi per togliersi di dosso la bevanda.
“Ops, scusa ...” fece mortificato il giovane.
Kino recuperò il telefono, un ramo abbastanza robusto e inseguì Adrian finché non fu abbastanza stanco da lasciar perdere.



***Angolo Autrice***
Riconosciuto Jason? XD
Prossimo bersaglio: Kanato.
Che bello, mancano solo tre vampiri ^^
Alla prossima!
   
 
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