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Autore: _J2isreal_    27/08/2017    4 recensioni
Jared e Jensen sono fidanzati da quattro anni. La convivenza, tra alti e bassi, va benissimo, tanto che Jensen decide di fare il passo successivo.
Prepara tutta la serata alla perfezione, convinto che nulla la rovinerà.
Ma, proprio sul più bello, un vecchio e potente segreto di Jared metterà a dura prova tutto il lavoro fatto dal compagno.
Jensen riuscirà a passarci sopra? E Jared, riuscirà a farsi perdonare quel terribile errore?
Sta a voi scoprirlo!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jensen era seduto nella sala d'attesa.

Si mangiucchiava nervosamente le pellicine delle unghie, quelle le aveva già finite, muovendo convulsamente il ginocchio su e giù.

Misha era al suo fianco, bianco come un fantasma.

-E' tutta colpa mia. Sono uno stronzo!-

Alzò il tono della voce, alzandosi di scatto dalla poltroncina blu.

-So che Jared è testardo, ma che mi è saltato in mente! Perché non l'ho fatto salire prima.-

Continuava a tormentarsi. Piangeva.

Piangeva per il nervoso, piangeva per i sensi di colpa, piangeva perché non ce la faceva più. Voleva che finisse tutto all'istante.

-Non è colpa tua, Jensen.-

Provò a consolarlo l'amico, ma il biondo non l'ascoltava nemmeno. Camminò avanti e indietro per tutta la stanza, fino a quando- finalmente- un medico non entrò.

Aveva una cartellina gialla tra le mani, gli infallibili occhiali da lettura tenuti sul naso, lo sguardo serio rivolto verso di loro.

-E' il signor Jensen?- Domandò per prassi, anche se la sua espressione preoccupata parlava già da sè.

-Come sta?-

Il dottore aprì la cartellina, leggendo attentamente le informazioni scritte all'interno. Rialzò la testa con un sospiro, sistemandosi meglio gli occhiali.

-Il suo fidanzato ha subito una grave disidratazione. Ora sta facendo delle flebo, così da poter monitorare la situazione.
Le analisi non sono cattive. Sono tutti soggetti collegati fra di loro. La disidratazione e l'insonnia hanno portato ad un abbassamento di pressione, alimentato anche dalla poca assunzione di cibo. Favorendo, così, ad avere un basso sistema immunitario.

Due giorni di riposo qui dentro, una giusta dieta e tornerà come nuovo.-

Sorrise il medico, annuendo ai due ragazzi.

Jensen sospirò, asciugandosi una guancia.

- Posso vederlo?- Domandò impaziente.

-E' sotto l'effetto di un sonnifero, torni domattina. Ora vada a casa e si riposi. E' stata una nottata un po' movimentata.-

Consigliò, l'uomo sulla cinquantina.

Jensen sorrise. Quel dottore non sapeva nemmeno quanto avesse ragione. Acconsentì nella sua direzione, consapevole che tanto non sarebbe andato da nessuna parte.

-Vai a dormire, Mish. Grazie di tutto. Ti aggiornerò.-

Misha non aveva intenzione di lasciarlo lì, ma dopo le continue rassicurazioni da parte dell'amico, alla fine, acconsentì.

Quando Misha fu tornato a casa, lui si prese un caffè alle macchinette. Con la scusa che era notte inoltrata e i corridoi erano vuoti, si incamminò verso la camera di Jared.

Vi entrò in silenzio, chiudendo la porta alle sue spalle.

Accarezzò con dolcezza una guancia del suo ex ragazzo, sedendosi vicino a lui.

***

La mattina arrivò prepotente, palesando il suo arrivo illuminando l'intera stanza con i suoi raggi solari.

Jared aprì gli occhi, a fatica, sbattendoli ripetudamente. Li richiuse un paio di volte, prima di tenerli stabilmente aperti.

Sentiva tutti i muscoli del proprio corpo intorpititi, dolori intercostali ovunque. Provò a girare il collo verso verso il peso che sentiva sulle gambe, ma una stilettata di dolore lo travolse in pieno.

Sospirò, guardandosi le mani. Per un istante si domandò perché era in un ospedale, ma presto gli avvenimenti dell'ultima settimina fecero capolineo.

Sbadatamente si mosse in modo brusco, svegliando così anche Jensen.

-Ehy, buongiorno- Sbadigliò il biondo, allungando le braccia al cielo per stiracchiarsi meglio. -Ti sei svegliato, piccolo, come ti senti?-

Gli domandò con un sorriso stanco, passandogli una mano tra i capelli lunghi. Un piccolo gesto d'affetto che Jensen aveva per vizio.

Jared si rabbugliò all'instante, dopo il nomignolo, scuotendo il volto.

-Cosa c'è, non stai bene?- Tirò ad indovinare.

-Non..- Gracchiò Jared, tossendo. Non aveva mai avuto la gola più secca di così.

Jensen gli passò un bicchiere d'acqua, pronto per l'evenienza.

-Non.. chiamarmi.. così.- Riuscì a dire, abbassando il volto.

Il maggiore corrucciò le sopracciglia, non capendo esattamente cosa stava succedendo.

-Devo.. devo ancora..- tossì, fermandosi per prendere aria- Farmi perdonare.- Spiegò, finendo l'acqua nel bicchiere.

Jensen si coprì il viso con le mani, armandosi di santa pazienza. Sospirò rumorosamente, prendendo il suo mento tra le dita e girando il volto verso di lui.

I suoi occhi erano velati di lacrime, così un sorriso rassicurante si formò sulle proprie labbra.

-Sei un piccolo incoscente, Jared padalecki.- Lo riprese.- Ti avverto. Fammi passare un'altra settimana del genere e ti giuro su Dio, la prossima volta ti uccido.-

Lo minacciò, notando la confusione negli occhi dell'altro.

-Sì, ho detto la prossima volta. Usciti da qui tu torni a casa con me. Ero serio in quel ristorante, Jared. Ti amo e questa settimana mi hai dimostrato quanto anche tu mi ami me. Certo, ci vorrà del tempo per recuperare il rapporto che avevamo. Servirà a me per passare sopra a quello che ho scoperto, nonostante questo, però, ti chiedo scusa per aver esagerato con le parole. E mi dispiace di non averti  fatto entrare prima in casa.- Jared provò a fermarlo, ma Jensen lo ignorò. -Detto questo, sei ancora l'uomo che ho intenzione di sposare, Jared. Non riesco a vedermi in un futuro senza di te, quindi possiamo superare questa cosa insieme e lavorare duramente, ce la faremo.

Ma ti prego, ti prego, non farmi più una cosa del genere. Mi sono sentito morire quando ti ho visto inerme tra le mie braccia. Non posso perderti così-

Jensen non si era nemmeno reso conto di aver fatto la dichiarazione più bella che Jared avesse mai udito. Si tirò a sedere, anche se a fatica,e afferrò Jensen per avvicinarlo.

Lo abbracciò stretto, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. Singhiozzò sulla sua spalla, mentre Jensen lo coccolava. Giocava con le ciocche dei suoi capelli, lo tranquillizzava.
-Basta, piangere, piccolo. Io sono qui.- Lo rassicurò, il viso contratto in una smorfia dolce. -Non ti lascio, sono qui.- Ripetè, cullandolo tra le sue braccia.

Jared era tanto grande, quanto fragile.

Jensen si sedette sul letto vicino a lui, continuando ad abbracciarlo. Di tanto in tanto gli passava una mano dietro la schiena. Era una delle cose che calmava il compagno.

Quando nemmeno quello funzionò, Jensen pensò bene di baciarlo. Un bacio dolce, delicato, così delicato che Jared quasi credeva di averlo sognato.

-Amore, basta. Ti prego. Sai che non mi piace vederti piangere.-

***

Esattamente due giorni dopo, Jared rientrava nel loro appartamento. Era tutto come lo avevano lasciato la notte in cui era successo il casino.

Jensen riposò le chiavi della seconda casa in un cassetto, già pronte per ogni evenienza, e accompagnò Jared all'interno.

Il minore non parlava. Si sentiva un estraneo a casa sua.

-Possiamo parlare?-

Domandò d'un tratto, sedendosi sul divano.

Jensen sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi. Sospirò pensantemente, annuendo nella sua direzione. Prese posto al uso fianco, aspettando che l'altro cominciasse il suo discorso.

-Sei mesi fa, non è stato un bel periodo per nessuno dei due. Credevo davvero che la nostra storia sarebbe giunta al termine da un momento all'altro. Litigavamo un giorno si e l'altro pure. Volavano parole sempre più pensati. Una notte decisi di andare in un bar, volevo distrarmi, non pensare a niente per un po'.- Trattenne il fiato, sapeva che la seconda parte gli sarebbe piaciuta un po' meno. -Conobbi un tale, giocando a bigliardo. Lui sganciò una scommessa, disse che mi avrebbe pagato per sedurre un uomo. Che avevo troppo la faccia d'angelo, dovevo farlo per forza. Non ci trovavo nulla di strano, dovevo solo divertirmi. Per fartela breve, mi ha messo una droga nel bicchiere.

Non so esattamente cosa successe quella notte, ma so che puntualmente una volta al mese, mi arrivava un messaggio sul cellulare. Puntualmente mi diceva di andare in quel bar. Io volevo solo sapere chi fosse l'artefice, te lo giuro, Jensen. Non ti avrei mai tradito consensientemente. Non so nemmeno da dove sono uscite tutte quelle parole, io non me le ricordo..-

Jensen guardò il compagno allibito. Si coprì il viso con le mani, rimase così per qualche minuto, incapace di fare qualsiasi cosa.

Jared aveva il viso puntato verso il pavimento. Si sentiva così umiliato, così stupido, così vigliacco. Se fosse stato in Jensen si sarebbe fatto schifo anche lui.

-E quando pensavi di dirmelo?-

Il tono di Jensen era neutro, freddo, a tratti pauroso. Jared pensò bene di rimanere in silenzio, pronto ad un'altra sfuriata del fidanzato.

Il maggiore si alzò di scatto, camminando avanti e indietro per la camera da pranzo.

-Dio, sei stato drogato Jared!- Alzò la voce.- Perché non mi hai detto niente? Potevo aiutarti, potevo starti vicino! Misha è un agente dell'FBI, avremmo rinchiuso quel figlio di puttana una volta per tutte!-
E lì Jared capì. Il suo fidanzato non era arrabbiato con lui, era arrabbiato con loro, si sentiva in colpa per non aver capito che ci fosse qualcosa che non andasse.

-Ehy..-

Provò a richiamarlo il compagno, andandogli incontro.

-Tu stavi male! Io non l'ho capito.. Perché non mi hai permesso di aiutarti?-

Jensen aveva finalmente fatto cadere la maschera. Tutte le sue difese si stavano sgretolando sotto le parole del fidanzato. Gli nuovamente lucidi.

-Avevo paura che ti avrei fatto schifo, se lo avessi saputo-

Rivelò alla fine, abbassando il capo.

A quel punto Jensen alzò lo sguardo su di lui. Penetrò i suoi occhi con i propri. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata, faceva quasi male. Un peso al centro del petto.

Prese il suo viso tra le mani, baciandolo con tutta la frustrazione e l'amore che possedeva.

-Tu non potresti mai farmi schifo, amore mio, mai.-

Lo rassicurò, circondando la sua vita con un braccio. Azzerò anche quella poca distanza che li divideva. Passò una mano tra i suoi capelli castani, lasciandola dietro al collo.

Lo baciò di nuovo, spingendolo seduto sul divano. Si sedette a cavalcioni su di lui, staccandosi per guardarlo di nuovo.

-Mai, Jared. Ficcatelo in quella testolina dura che ti ritrovi-

Lo rimproverò.

Jared gli rivolse lo sguardo più innamorato che aveva. Strinse i fianchi del compgno, quasi come se non ci credesse che lui era lì. Era lì vicino a lui e lo stava amando.

Per minuti interminabili rimase a fissarlo. Voleva la sua immagine impressa nella mente anche quando non aveva Jensen vicino a sè. Si reputava il ragazzo più fortunato del mondo ad aver trovato uno come lui.
Lo amava talmente tanto da sentir il cuore scoppiargli nel petto.

-A cosa stai pensando?- Domandò, Jensen, accarezzandogli una guancia.

-Che ti amo da impazzire.- Rispose sinceramente, suggellando quella dichiarazione con un altro bacio.

****

I giorni passavano veloci. Jensen non si era staccato un millimetro da Jared. Non si allontanava nemmeno sotto tortura, non ci riusciva proprio.

Avevano riscoperto quei sentimenti che gli anni, spesso, spengevano un po'.

Jared aveva imparato a dirgli qualsiasi cosa, anche la più stupida e così faceva Jensen.

Avevano imparato a tenere sotto controllo gli orari sfiancanti dei propri lavori e se proprio non ce la facevano più a stare lontani, uno andava sul lavoro dell'altro.

La loro relazione era davvero alle stelle. Non potevano reputarsi più felici di così.

Era già passato un anno da quegli avvenimenti. Jensen aveva fatto in modo di rintracciare quel figlio di puttana che si era approfittato di Jared e con l'aiuto del suo migliore amico, lo aveva fatto finire dietro le sbarre per un po'.

Ora stavano per festeggiare il loro quinto anniversario. Jensen non voleva rinunciare alla richiesta in quel ristorante. Era il posto dove si erano conosciuti e dove avevano festeggiato il loro primo anno di fidanzamento. Quel posto aveva più ricordi che ricordi e Jensen era straconvinto che fosse il posto giusto per chiedergli di sposarlo.

Il maggiore spostò la sedia a Jared per farlo sedere, il tavolo lo stesso dell'altra volta.

Jensen prese la mano del compagno, era arrivato il fatitico momento, finalmente.

-Amore mio.- Cominciò. Jared pensò anche che la luce che brillava nei suoi occhi era qualcosa di sensazionale.- Quest'ultimi ultimi due anni sono stati abbastanza travagliati. Sono successe parecchie cose, abbiamo raggiunto punti di rottura, a volte credevo persino che non ce l'avremmo mai fatta. Ma, Dìo, ti amo troppo per lasciarti andare. Quel giorno quando ti chiesi di sposarmi, ti giurai che avremmo affrontato qualsiasi cosa insieme, e quella promessa è ancora valida. Oggi, finalmente, posso affermare con ancora più decisione, che non riesco a vedermi in un futuro dove tu non ci sei.

Voglio svegliarmi la mattina e trovarti vicino a me. Voglio sentire ogni giorno della mia vita la tua voce mentre mi racconta del lavoro, o di qualsiasi cosa ti passa per la testa. Voglio abbracciare i problemi che verranno insieme a te e affrontarli, più forti di prima.

Quindi..- si inginocchiò, un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra. Jared piangeva di gioia, non poteva crederci che finalmente stava per sposarsi. -Vuoi tu, Jared..-

Il castano si alzò di scatto, gettandosi alle sue braccia. Lo fece con talmente tanta enfasi che entrambi caddero per terra. Jared era quasi il doppio di lui, per altezza.

Jensen rise di felicità, mentre il compagno urlava tutti "Sì" alternati a tanti bacetti sulle labbra.

Il biondo si tirò a sedere, facendo così alzare anche Jared. Prese la sua mano sinistra nella propria, sfilando l'anello dalla scatolina blu. Lo infilò con lentezza all'anulare, guardandolo negli occhi.

-Ti amo.- Concluse Jensen, baciandolo.

-Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.-

A.A Questa è la seconda parte. Ringrazio chiunque la legga e lasci un commento. Buona serata a tutti!!!!
  
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