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Autore: Hi Asija    30/08/2017    0 recensioni
«Sembra che una parte di me ti abbia amato sin dal principio.»
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Detroit, 2000.
Le strade della capitale del Michigan sono affollate da malviventi e da futuri esordienti nel campo della musica hip-hop. Qualcuno prega per due dollari, qualcuno li ruba.
Tra loro, si nasconde il volto ingenuo, sbagliato e giovane di Diana, una cantante e bassista diciassettenne della periferia di Detroit, e quello serio e confuso di Marshall, un rapper esordiente di venticinque anni, re di quella strada in cui entrambi vivono da svariati anni.
Diana e Marshall si conoscono da quando lui e la madre si sono dovuti trasferire su quella che è la strada più malfamata di Detroit.
Sono due persone completamente diverse: lei è timida, mentre Marshall risulta sicuro di sé.
Eppure, qualcosa d’importante e forte si svilupperà tra loro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~L'amore non è fatto per quelli come Marshall, che mollano subito perché sono stati distrutti una volta.

Quelli che amano un'altra persona a tratti, senza capire mai ciò che realmente vogliono.

Quelli che hanno la paura di rimanere delusi in tutte le fottute occasioni.

Quelli che cercano di distinguersi, ma alla fine non ci riescono perché hanno paura.

Quelli che sono stanchi di provare a cogliere un'occasione che probabilmente non arriverà mai.

Quelli pieni di rabbia, gelosia e tristezza.

Marshall era così, si reputava inferiore alle altre persone, ai neri, a chi lo circondava.

Marshall Mathers, ventisette anni, classe '73, uno dei tanti ed anonimi rapper esordienti bianchi della caotica e malfamata Big D. Un bel ragazzo: alto, muscoloso e con uno sguardo perennemente incazzato. Aveva dei corti capelli tinti di biondo, una carnagione chiara e dei bellissimi occhi blu. Tutti lo soprannominavano Rabbit, perché "era veloce e scopava un sacco".

Non era mai stato un genio a scuola, infatti la lasciò a sedici anni, ma era un grande appassionato di musica hip hop e di freestyle. Si perdeva tra milioni di possibili rime e frasi. A volte immergeva la mente in lunghi e complessi testi: quando faceva freestyle era sciolto, puro e appassionato. Questa sua passione non aveva mai portato un buon profitto, fino al '97 quando pubblicò il suo primo album prodotto dal grande Dr. Dre. Alla faccia di sua madre.

Debbie Mathers, una donna che aveva sempre avuto poco nella vita. Droga, la sua unica amica.
Il padre di Marshall non era ma stato presente nella sua vita, e probabilmente era stato meglio così.

Debbie Mathers era una donna anonima. Dei lunghi capelli biondi e mossi erano la sua caratteristica. Era solita frequentare il Bingo, dove spesso trovava uomini più giovani di lei che le garantivano una vita sessuale attiva.

Il migliore amico di Marahall era Chris, un cocainomane che lo seguiva dalle scuole medie.
Chris era un vero e proprio personaggio, non c'era nulla da dire sul suo conto se non che adorava farsi di qualsiasi droga, le donne e la musica. Però era intelligente allo stesso tempo, bravo a scrivere e un buon amico. Senza Marshall non esisteva Chris, e senza Chris non esisteva Marshall. Basti solo pensare che si conoscevano da talmente tanto tempo che a volte nemmeno si ricordavano come si erano conosciuti.
Grazie a Chris, Marshall aveva conosciuto Kim, quella che in seguito era diventata sua moglie e nel '95, la madre di sua figlia, Hailie Jade.
Kim era particolare, non aveva un carattere semplice e mostrava la sua vera se stessa solo con poche persone. Nei confronti di Marshall era gelosa e allo stesso tempo permissiva: le cose si sfasciarono in seguito dopo svariati tradimenti e a vantaggi/svantaggi della sua vita.

Erano così differenti:
A Kim piaceva essere in vista,
A Marshall piaceva starsene sulle sue.

Lo potevi trovare alle quattro del mattino sulla sua scrivania a scrivere, scrivere della vita che viveva tutti i giorni e che non avrebbe mai voluto avere: una famiglia distrutta, una figlia lontana, un fratello in casa famiglia, una moglie così. Pensò persino al suicidio. Le uniche due cose che lo salvarono furono Hailie e le battaglie di freestyle, tutti i venerdì sera.

La sua casa, se così si può definire, era una casa mobile nel trailer park della 8 Mile, numero civico un po' scassato, ma ancora 19946. La casa era sempre immersa in casino immenso, tra orgasmi, urla, insulti, pianti, litigi, si poteva sentire spesso una melodia, della musica hip hop, forse ascoltata ad un volume troppo alto per coprire quei litigi di sua madre in cui lui non c'entrava nulla.

Al contrario, la casa della sua vicina di casa era tutt'altro che caotica. Dalla mattina alla sera non si sentiva nulla, a volte della musica, a volte degli orgasmi di donna.

Quella era la casa di Diana Robinson.

  
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