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Autore: lullublu    30/08/2017    0 recensioni
Intorno al XIII secolo, come tutti noi sappiamo, nasce un famoso pittore di nome Giotto.
Quel che molti di voi non sanno, è che non fu solo un'artista...
Questa è la sua storia.
Genere: Comico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: G, Giotto
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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7 Dopo che i nostri eroi ebbero terminato la missione nel covo dei Mariuoli, tornarono al palazzo degli Angiò.
"Ah, non siete morti?" li accolse il Re.
"Ahaha, e io sono nuovo" si presentò a caso Asari.
Spaventato, il re Roberto, salì su di un tavolo "Tu sei il capo dei Mariuoli!!".
"Ah... adesso non più, è finito il gioco... adesso gioco alla mafia" spiegò Asari.
Ma la spiegazione allarmò ancora di più il Re, che si mise ad invocare aiuto.
"Calmati Roberto" gli disse Giotto prendendosi una confidenza che mai gli era stata data "lui è il mio braccio sinistro,ed amante del braccio destro".
Ed Asari, ascoltando quelle belle parole in suo proposito, ammiccò ancora.
"Primo, non puoi dire una cosa del genere" intervenne imbarazzato G "E TU NON AMMICCARE" si rivolse ad Asari lanciandogli poi cortesemente una sedia.
"V-va b-bene" annuì ancora spaventato Roberto "iniziate ad affrescare" suggerì, pensando che prima se ne fossero andati, prima si sarebbe sentito meglio.
"Che noia" si fece sentire Lampou.
"Io vi pago, muovetevi" esordì Roberto, prendendo un po' di coraggio.
"A me piace pittare!" disse contento Asari.
"Andiamo a pittare!" lo assecondò Giotto, contento di aver trovato qualcun altro che gli risparmiasse del lavoro.
"Anche io primo?" chiese speranzoso G, nella bottega Cimabue non l'aveva mai fatto dipingere.
"Tu porterai i colori" decise Giotto.
"Sì...primo" rispose deluso il braccio destro, andando poi a prendere i colori.
"Io posso restare qui a non fare niente?" chiese allora Lampo.
"Ovviamente no!" rispose Giotto, con la sua solita vena autoritaria.

Preso tutto il materiale (il povero G aveva dovuto spaccarsi la schiena portando avanti e indietro, tutto da solo, barattoli enormi di colore), iniziarono finalmente a 'pittare'.
Asari, preso da una vena artistica del tutto incompresa, cominciò a riempire il cielo del dipinto con la scritta 'The Game'.
"L'avevo detto che era idiota" commentò G.
"Non preoccuparti amico mio! Riuscirò a coprire tutti i 'The Game' col blu!" disse Giotto, e da qui, il grande pittore venne ricordato per aver reso per la prima volta un cielo realistico in pittura.
"Mi scoccio di applicarmi, come si fa una faccia sofferente?" chiese Lampo, che anche se controvoglia aveva iniziato a 'pittare', ed era anche piuttosto bravo.
Per farglielo capire, Giotto frustò G "questo è il dolore, questo! Ci sono domande, avete capito?".

In qualche modo, l'affresco venne terminato.
"Fantastico!" ammirò Roberto "ecco i vostri 500 soldi d'argento per il lavoro".
"Tanto non mi servivano" disse Lampou.
"Ma ne sottraggo 150 per le tasse, 100 per il viaggio e 40 solo perchè mi va" disse Roberto.
"Non importa, tanto qui abbiamo un ex Mariuolo" fece Giotto.
E fu così che Giotto e la sua famiglia, vennero cacciati dal palazzo.

I nostri amici vagabondarono per tutta l'Italia, finchè non incontrarono un prete in piena crisi esistenziale.
"Oh no, vi ucciderò tutti in modo estremo!!" fece il prete, che si chiamava Knuckle.
"Ahh Giotto scappiamo" disse a primo impatto Lampou, poi ricordandosi della fatica che gli sarebbe costata per correre, aggiunse "anzi no, mi scoccio".
"Ma dai, ahah lo dice per gioco" pensava Asari nella sua ingenuità.
"Tu sta zitto" disse G, tirandogli un calcio come al solito.
"Ah ah mi vuoi bene se giochi con me alla lotta" rispose Asari per niente provato dai tipici colpi di G.
"Lotta? Aaaah non posso, se no vi uccido tutti" si allarmò il prete.
"Caro prete" gli si avvicinò con fare calmo Giotto "se vuoi uccidere qualcuno, perchè non uccidi il mio braccio destro?".
"Primoo, perchè sei così cattivo con me?" piagnucolò G.
"Ma no, io ti voglio bene" rispose Giotto con una bambola woodo di G in mano.
"Su su, lui ti vuole bene anche se io di più" cercò di consolarlo Asari facendogli pat-pat sulla spalla, poi rivolgendosi al prete pazzo "prete non disperare, 'The Game'".
"Voi non capite" si disperò ancora di più Knuckle "io vi ucciderò".
"Sei una noia vivente, uccidici pure" disse Lampou.
"Ma io non voglio uccidervi, ma lo farooo" disse il prete che soffriva di evidente schizofrenia e doppia personalità.
"Amico aspetta un momento che ti passa, just moment" fece Giotto.
"Aiutatemi, anche se vi ucciderò tutti estremamente" diede pugni all'aria il prete.
"Primo io lo lascerei perdere" sussurrò G ad alta voce.
"Chi ti ha detto di parlare?" lo rimproverò Giotto.
"Io lo aiuterei, sembra così simpatico ahah" disse Asari.
Allora Giotto, valutando da bravo capo le opinioni di tutti, decise di aiutare il prete.
"Braccio destro, fa qualcosa di utile e calma questo prete pazzo".
G, per non deludere Giotto, ci provò: "tu non ci ucciderai,  perchè noi siamo... tuoi amici?".
"Non è vero, chi vi conosce" fece Knuckle.
Allora G, già provato per i continui maltrattamenti da parte del suo Primo, si disperò: "PRIMO IO NON CE LA POSSO FARE" e detto questo, andò in un angolino a disperarsi.
Anche Asari tentò di calmare il prete.
"Sta calmo amico, è tutto un gioco" dice, calmando il prete meglio di una camomilla.
E vedendo la scena, G si deprime ancora di più.
"Sei inutile" gli disse Giotto "non sai nemmeno fare la cosa più elementare" lo rimproverò.
E Lampo, immischiandosi nel discorso: "è vero, non servi proprio a niente".
Asari invece, che era dalla parte di G, lo abbracciò per consolarlo "i tuoi amici stanno scherzando".
"Non è vero, sto deludendo sempre il Primo, non valgo niente".
"Infatti, sei una delusione" continuò a rimbeccarlo Giotto.
"Infatti" annuì Lampo.
"Sù sù, il Primo non apprezza niente" cercò di consolarlo ancora Asari, poi voltandosi verso Giotto "ma chi è il primo?".
"Non lo so, forse io ma non ne sono sicuro" rispose Giotto.
"Asari, ti posso confessare una cosa?" sussurrò ad alta voce G, per non farsi sentire da Giotto.
"Dimmi, amico dai capelli rosa" rispose Asari.
"Ti... voglio.. bene...." disse G, con tutta la fatica che gli costava ammetterlo "sei l'unico che mi tratta bene".
"Muoviti G" interruppe Giotto "dobbiamo prendere il prete e scappare!":
"Subito Primo" si rialzò G e prese il prete,  senza avere il coraggio di guardare nessuno in faccia.



  
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