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Autore: Kya_63    03/09/2017    0 recensioni
Percy Jackson pensava che la sua vita sarebbe stata tranquilla, ovviamente nei limiti di un mezzosangue, ma non pensava che stesse tutto per cambiare.
Harry Potter aveva combattuto la sua battaglia, aveva sconfitto il Signore Oscuro e salvato i suoi amici e il mondo maglico, ma qualcosa stava cambiando.
Due mondi diversi, due eroi diversi e un pericolo in comune che minaccia di distruggere il mondo. Questa è la storia che nessuno ha il coraggio di raccontare, che nessun poeta o scrittore conosce veramente sino in fondo e che non ha mai trascritto. Questa è la storia che pure gli Dei hanno paura a narrare.
(Spoiler di Eroi dell'Olimpo, la saga di Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo e Harry Potter. Non tiene conto di TOA)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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DISTRUZIONE

Era giunto il tempo, orai. La cosa migliore per tutti. Avevano già deciso. Reyna ci stava male, ma era necessario. Mancavano si e no nove mesi alla grande guerra e loro erano ancora in Europa. Dovevanoa ndare lontano, viaggiare per tutto il globo e tornare a New York, poi andare a San Francisco. Dovevano fare presto. Era il 21 marzo. tre mesi per girare il mondo... poco. Ed era lì, sul ponte, a guardare Parigi. Non le era mai piaciuta la città dell'amore, ma solo in quel momento riuscì ad apprezzarla. Alex la raggiunse sul ponte. Stavano assieme da qualche mese, ma solo Reyna sembrava metterci tutta sè stessa in quella relazione. Lui sembrava essere interessato solo al potere della semidea. Perchè la figlia di Bellona aveva potere al Campo Giove e Alex sembrava essere interessato solo a quel potere. Reyna credeva di dover sistemare le cose. Così erano sul ponte. reyna era seria e lo guardava. Guardava i capelli castani che arrivavano poco sotto il mento e gli occhi color rame, che l'avevano catturata la prima volta.
-Tutto okay, Reyna- chiese lui. Reyna scosse la testa. No, non era tutto okay. Avevano dei problemi, loro due. Problemi che dovevano risolvere, perchè Reyna non poteva andare avanti così, a dubitare costantemente della fedeltà di lui.
-Dimmi che cosa ti turba- le disse e allora Reyna buttò fuori tutto quello che provava, i dubbi, senza trattenere nulla, perchè era stanca di trattenere i suoi sentimenti, Si era pentita quando non aveva detto a Jason che cosa provava per lui. Era stata gelosa di Piper per qualche mese, per poi scoprire che Jason non le piaceva così tanto. Doveva buttar fuori tutto. Alex l'ascoltava annuendo e poi, quando la ragazza finì, disse:-Hai ragione Reyna. Forse è il caso di finirla qui. Voglio solo precisare un fatto: io non stavo con te per il potere... no. Io stavo con te per le informazioni. Sapevo che Annabeth ti avrebbe confidato tutto e devo ammettere che all'inizio puntavo a lei, ma c'era già Percy, perciò sono venuto da te.
Reyna spalancò gli occhi neri. Era lui che passava le informazioni ai nemici, perchè era da un po' che sapevano dove si dirigevano e attaccavano non appena ne avevano l'opportunità. Reyna lo sapeva che qualcuno passava le informazioni ma non sapeva chi. Ora, conosceva il volto della spia. Sfilò la spada, Reyna, dal fodero e la puntò contrò Alex, alla gola. Con le lacrime agli occhi, Reyna urlò:-Scendi dalla nave. ORA!
Il suo urlo rimbombò sulla nave. Si sentì la porta sbattere e vide Johanna correre verso di loro con dei coltelli in mano. Alex, intanto, aveva sfilato dal fodero un gladius e aveva attaccao Reyna. La figlia di Bellona era veloce, ma Alex era un discendente di Noto, un dio del vento, e questo gli tornava utile contro la figlia di Bellona. Johanna corse, con i coltelli in mano e si unì alla battaglia. Presto giunsro Jason, Percy, Talia e Annabeth al seguito. Quando li vide, Alex saltò sopra al parapetto, ormai messo alle strette dalle due ragazze, e saltò giù, gettandosi di schiena, salutando prima i semidei e lasciandoli con la promessa che si sarebbero rincontrati, prima o poi. Scomparì, poi, nel vuoto. Reyna era arrabbiata con lui, con sè stessa. Aveva permesso ad Alex di controllarla. e sfruttarla per fare il doppio gioco. Era così che Reyna si sentiva: usata. Strinse forte l'elsa della spada. Appena si sarebbero scontrati, non avrebbe avuto pietà per il ragazzo. Lui non sarebbe uscito vivo dalla battaglia, la prossima volta, perchè nessuno poteva giocare con i sentimenti di Reyna Avila-Ramirez Arellano. Avrebbe combattuto per vendicarsi.
-Reyna- la chiamò Johanna- Non senirti in colpa, okay?
Reyna annuì, ma lo fece solo pe far contenta òa figlia di Marduk. Reya si sentiva in colpa e avrebbe voluto tornare indietro nel tempo, ma non poteva.

Hermione stava uscendo dalla sua cabina. Aveva pianto per l'ennesima volta. Ron non riusciva a capirla e lei ci stava male. Soffriva, Hermione. Mentre usciva dalla cabina, si asciugò l'ultima lacrima. Sentì la porta accanto alla sua chiudersi e lo vide: Draco Malfoy. I capelli platino gli cadevano sul viso, gli occhi ghiaccio erano arrossati e il volto era quasi scheletrico.
-Hey- la salutò Draco. Un sorriso si fece spazio sul volto del ragazzo. Hermione abbozzò un sorriso:-Hey.
Perchè era così attratta da lui? Perchè voleva sentire le sue labbra sulle sue? Perchè voleva essere abbracciata da lui.
-Come stai, Hermione?- domandò il serpeverde  avvicinandosi. Hermione prese a tremare come una foglia:-Bene.
-Non è vero, Hermione. Hai qualcosa e non vuoi parlarne con nessuno. Perchè non parli?
Draco le aveva preso le mani della ragazza tra le sue, fredde. Hermione non le ritrasse. Aveva bisogno di qualcuno che l'aiutasse ad uscire da quell'orribile situazione. Draco, al momento, era l'unica, la peggiore probabilmente, ma l'unica.
-Draco- mormorò la grifondoro- Ho bisogno che...
-Che io ti stia lontano?- chiese lui- Hermione, non lo capisci, eh? Io ho bisogn di stare con te. Ho bisogno che tu sia felice perchè solo quando sorridi, sorrido anche io. Vederti stare con Weasley, che ti fa soffrire così, mi uccide dentro.
-Draco... Dio santissimo, perchè ti comporti così?!- sbottò la ragazza sfilando le mani- Perchè prima sei dolce e comprensivo e dopo antipatico?
-Hermione... Non capisci che ti amo?
-Non posso, Draco.
E mentre stava per andarsene, Draco l'afferrò per il polso, l'attirò a se e siguardarono negli occhi. Poi, il serpeverde la baciò e Hermione non capì più nulla. Muoveva le labbra in sintonia con lui. Era quasi magico. L'energia che trasmetteva quel bacio, l'attraversava. Tutto il suo corpo era percorso da quella carica elettrica. Draco le chiese di schiudere la bocca, una domanda muta, mentre passava la lingua sulle labbra della ragazza. E lei rispose di sì a quella domanda, facendo sì che diventasse tutto ancora più magico. Draco la prese in braccio, continuando a baciarla con foga.
-O Dei santissimi!- esclamò una voce femminile. hermione interruppe il bacio, si voltò, incontrando il volto paonazzo di Annabeth. La bionda era lì che li guardava con occhi spalancati, mentre Percy era un gradino più in alto e stringeva la spalla della figlia di Atena. Annabeth aveva i lunghi capelli biondi scioldi sulle spalle che cadevano davant agli occhi, come se volesse non vedere quello che stava succedendo. Il figlio di Poseidone, invece, teneva stretti i pugni , come se stesse sopprimendo la voglia di picchiare qualcuno. Hermione era preocupata. Che cosa stava accadendo? Perchè era così impulsiva nell'ultimo periodo?
-Hermione- disse Annabeth- Perchè?
-Annabeth, posso spiegarti... davvero...- mormorò Hermione in procinto di piangere. Annabeth la guardava e basta, senza emozioni e Hermione non sapeva che cosa fosse peggio, se lo sguardo gelido della bionda o i pugni serrati del suo compagno.
-Non c'è nulla da spiegare- commentò la semidea- Se vi amate...
-Non possiamo farci nulla- terminò Percy- Vi chiedo soltanto di dirlo a Ron, il prima possibile.
Percy si girò e salì le scale, senza voltarsi indietro. Annabeth lo seguì, ma lei chiese scusa, enormente imbarazzata. Hermione li guardava salire e si chiedeva che cosa avesse combinato. Si scostò da Draco e gli disse:-Devo mettere a posto delle cose...
-Hermione, perchè nascondi i tuoi sentimenti?- le chiese il serpeverde. Già... perchè? Hermione se lo chiedeva spesso. Perchè nascondeva  sempre tutto? Affondò le mani nelle tasche della felpa che le aveva prestato Annabeth. Si voltò e corse via, lasciando Draco in mezzo al corridoio a guardare la ragazza, mentre scappava da lui.

Dovevano andare via, lontano. dovevano lasciare la nave. Almeno loro.
Ziah camminava avevanti e indietro lungo la sua cabina. Che cosa stava facendo? Perchè era andata a cercare risposte sulla sua famiglia? Che cosa aveva fatto? Ora, come avrebbe dovuto comportarsi? Il cuore le batteva troppo forte ogni volta che ci pensava.
Al bussare della porta, Ziah sussultò. Comparvero dei capelli rosa e un viso dolce. Kya, la figlia di Ishatr, la cugina di Percy.
-Hey- la saluò lei- Come stai?
-Bene- rispose Ziah acida- Hai bisogno di qualcosa?
Forse era stata troppo brusca. Kya scosse la testa, mantenendo sempre il sorriso, poi aggiunse:-Volevo solo parlarti, prima che partiate.
Il cuore di Ziah batteva forte. Che la semidea avesse scoperto il segreto che Ziah s'ostinava a nascondere a tutti i suoi amici? Possibile, la ragazza era sveglia e non si lasciava sfuggire nulla, su quella nave.
-Ah... O-Okay- mormorò l'Occhio di Ra, quasi balbettando. Kya le sorrise e s'accomodò sul letto. Ziah era preoccupata, il cuore le batteva troppo fore e Kya sembrava percepirlo. Ziah non aveva mai visto una semidea così potente, senza considerare Percy, ovviamente, ed temeva la giovane che si trovava davanti a lei. Inoltre, temeva che anche tra le forze nemiche ci fossero semidei potenti come la figlia di Ishatr e si domandava come sarebbero riusciti a fermarli.
-Ziah... io so che è scioccante quello che hai scoperto... ma è la verità- disse piano Kya. Ziah scoppiò a piangere. La figlia di Ishatr l'abbracciò, accarezzandole i capelli scuri. Perchè era così complicata la sua vita? Perchè doveva sempre andare così? E così, Ziah confessò tutto alla ragazza. Le parlò del villaggio, di chi era suo padre: un Jackson a quanto sembrava. Le disse he aveva paura. Temeva che il Caos l'avrebbe cercata per farle versare anche il suo sangue ed era per quello che il padre l'aveva tenuta nascosta finchè poteva, cambiandole anche il cognome. A quel punto, Kya le mostrò il suo bracciò, dove solo pochi mesi prima Zoey le aveva procurato il taglio per farle versare il suo sangue sulla terra, per risvegliare la parte mesopotamica del Caos. Le disse che non era nulla, solo un taglio, inflitto da persone malvagie. Non doveva aver paura, ma Ziah non ce la faceva. Dei, se aveva paura... nelle sue vene, scorreva il sangue dei Jackson... ecco perchè era riuscita a fermare Apophis, bandendolo per un po' da questo regno.
-Kya- la chiamò percy entrando in camera. Le vide lì, una in lacrime e l'altra che la consolava.
-Che succede?-chiese il semidio- Ziah... che ti prende?
- Èuna di noi, Percy- mormorò Kya- Lei è una Jackson.
-Ma credevo che...
-Suo padre è nato da una relazione segreta tra nostro nonno e una donna del Nord Africa, ma è una di noi. Nel suo sangue c'è il gene dei Jackson.
Si guardarono negli occhi, i due cugini: viola e azzuro. S'aggiunsero anche gli occhi oro di Ziah. Assomigliavano tanto a delle pepite d'oro che brillavano alla luce del sole. Entrò poi Annabeth che li guardava fissarsi. si capivano. Ziah iniziava a leggere i loro occhi interpretando i pensieri dei due cugini. La figlia di Atena, intanto, rimaneva in silenzio. Forse anche lei leggeva i loro sguardi. Lei, effettivamente, era molto vicina all'essere una parte della famiglia Jackson, rimanendo, però, una Chase. Eppure, ormai, era una loro e faceva parte della famiglia.
-Si stanno preparando a partire- disse infine la figlia di Atena. Ora cosa doveva fare? Doveva andare, seguire Sadie e Carter, o rimanere sulla nave con i suoi parenti? Era confusa. Kya e Percy le stavano dicendo di andare, con gli occhi. Le stavano dicendo che quello era il suo posto, vicino a Carter e Sadie, perchè loro avevano bisogno di lei, come lei di loro. Non parlò, l'Occhio di Ra, voleva che il silenzio l'avvolgesse, solo per riflettere.  Voleva avere il Sole sul volto, sentendo il calore sulla pelle scura.
-Andiamo- mormorò Ziah, alzandosi da letto. Afferrò la borsa e uscì dalla cabina, seguita da Percy, Kya e Annabeth. Si diresse sul ponte, dove la stavano aspettando. Avrebbero viaggiato grazie ai portali, mentre gli altri avrebbero proseguito con la Heroes. Il luogo di ritrovo era New Delhi, in India. Da lì, tutti asieme, avrebbero raggiunto l'Australia, risalendo, poi, l'America Latina, arrivando, infine, a New York, entro il solstizio d'estate. Una lotta contro il tempo.
-Buona fortuna- disse Percy a Carter. Erano lui, Sadie, Ziah, Walt, Jaz, Cleo, Butch, che si era offerto volontario per andare con loro, Luna, Zeyla, Kate, Logan e Jo. Loro avrebbero viaggiato in Africa, mentre gli altri affrontavano le insidie dell'Europa.
-Che gli Dei siano con voi- disse Carter stringendo la mano del semidio. Leo, mentre abbracciava Sadie, mormorò:-Speriamo bene.
-Ci rincontremo a New Delhi e poi torneremo a casa, finalmente- mormorò Sadie abbracciando Annabeth. Si salutarono, un po' tristi, poi saltarono dentro al portale che Sadie aveva aperto con la magia di Iside. Percy sospirò, per poi urlare:-Tutti ai vostri posti! Facciamo rotta per Berlino.

Atterrarono in mezzo ad una grande folla urlante, riunita vicino ad un grande blocco nero. Erano circondati da una grande costuzione bianca, dalle alti e sottili torri e cupole d'oro.
-Dove siamo?- chiese Logan.
-Alla Mecca- rispose Carter- Siamo nel centro della religione Islamica.

Angolo Autrice che chiede cortesiamente di leggere, perchè si.
Allora, buon salve a tutti, come state? Io bene. Finalemente sono riuscita a pubblicare, applausi per me. Allora, che ne pensate? Voglio solo chiedervi di non abbandonare la storia solo perchè ci sono delle scene Drarmione o coppie che non sono canon, per favore, perchè non rimarrà tutto così, okay? Grazie mille. Ma ora, passiamo alle cose serie. Allora, mi è stato fatto notare che, siccome ci sono molti personaggi, è difficile ricordarsi tutto, quindi a fine di ogni capitolo (sempre se me ne ricorderò), farò una sorta di breve descrizione dei personaggi che appaiono oppure che appariranno, ma che conoscete già, magari allegerherò anche delle foto di persone molto simili ai personaggi. Allora, oggi affrontiamo Alex, Kya, James e Valentina.

Alex Smith: nato il 12 Settembre e suo padre è Noto, il dio del vento del sud per i romani. Appartine alla II coorte del Campo Giove, o almeno vi ci apparteneva. Prima di questo capitolo, era fidanzato con Reyna, anche se per scopi puramente malefici, come avrete capito sicuramente.

Kya Natasha Jackson (Colinwhere):  nata il 7 Novembre. Sua madre è Ishatr la dea dell'amore e della guerra per i babilionesi. Si riconosce per i capelli rosa, gli occhi viola e il carattere dolce e privo di tatto allo stesso tempo. Suo padre la nascose a Pierre dopo un attacco alla casa di Sally Jackson ( sorella del padre della figlia di IShatr), cambiando anche il cognome in Coliwhere. Appartiene alla casa 1 del Campo Mesopotamia. I suoi poteri vanno dall'amore alla guerra. Ha l'abilità di percepire i sentimenti, riesce a trasformarsi in una leonessa quando è senza armi. Inoltre è un'ottima combattente, l'unica, oltre ad Annabeth, che riesce a tener testa a Percy Jackson. Ha instaurato una relazione con James Brenson.

Kya Natasha Jackson

Kya Natasha Jackson

James Brenson: nato il 30 maggio. Sua madre è Bau la dea della medicina per i sumeri. Ha i capelli castani e occhi verde smeraldo. Ama la torta al cioccolato e il cappuccino con la panna. Appartiene alla casa 2 del Campo Mesopotamia. Esperto in medicina, James ha sempre un rimedio per ogni ferita. Inoltre, è anche uno degli ultimi maghi mesopotamici del mondo. Ha instaurato una relazione con Kya Jackson.

Valentina Romanov: nata il 21 dicembre, la ragazza, appena quattordicenne, è la figlia di Chione, la dea della neve

Valentina Romanov: nata il 21 dicembre, la ragazza, appena quattordicenne, è la figlia di Chione, la dea della neve. Capelli bianchi e viola e occhi azzurri come il ghiaccio.Ha l'abilità di creare neve e ghiaccio con le mani (Elsa approva). Di origine russa, la giovane si trasferì in America con il padre per questioni di lavoro. Parla correttamente americano e russo.

Valentina Romanov (più o meno)

Valentina Romanov (più o meno)

Bene, per oggi è tutto, gente. Baci e abbracci 😘💙

   
 
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