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Autore: Mr Lavottino    04/09/2017    4 recensioni
STORIA AD OC
"Un'altra giornata lavorativa stava per iniziare per Chris, autista di un pullman, che, invece di essere contento ed eternamente grato a una qualche divinità per il lavoro trovatogli, in maniera piuttosto miracolosa, si lamentava con se stesso, sbattendo le palpebre più volte per via del sonno.
Erano a malapena le sei e lui, come di consueto, doveva eseguire il, noiosissimo, giro degli isolati per caricare gli studenti che sarebbero andati a scuola."
Un autista e alcuni studenti rimangono bloccati su un autobus per "cause sconosciute", riusciranno a salvarsi o soccomberanno per via delle entità?
*STORIA IN REVISIONE*
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altro personaggio, Chris McLean, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Furry | Contesto: Contesto generale
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Il risveglio fu un sollievo per tutti. Nessuno riuscì a capire se quei sogni fossero effettivamente tali o se erano delle visioni reali.
Inizialmente stettero tutti in silenzio, come se avessero paura di comunicare l'un l'altro. Solo dopo un po' riuscirono ad iniziare una conversazione, più precisamente quando si resero conto che stava piovendo. Le gocce d'acqua si andavano a scontrare contro il vetro, rendendo più difficile vedere all'esterno.
Quello scenario pareva così irreale che i ragazzi quasi rimasero straniti. Era la prima volta che pioveva da quando erano lì.
- Che facciamo? Andiamo subito?- chiese Ronaldo, osservando due gocce che facevano a gara. Seguiva l'acqua con gli occhi, mantenendo la testa ferma.
- No, meglio aspettare che spiova.- suggerì Chris. Si stese su due sedili, osservando il fondo del pullman. Il soffitto era rotto, motivo per cui un po' d'acqua stava cadendo all'interno della gabbia del motore.
- Quanto durerà mai?- Skarah si era persa completamente nel paesaggio fuori. Era abituata a vederlo statico e invariabile, ma grazie alla pioggia riusciva ad osservarlo in un altro modo. Gli alberi zuppi, il vento che li muoveva e il rumore dei fulmini che riempiva il silenzio causato dalle loro pause durante le discussioni.
Invece Pitch odiava la pioggia. Si era rintanato su un sedile, sperando che quel continuo rumore di sottofondo sparisse al più presto. Preferiva di gran lunga il sole e il caldo. Quando vedeva il cielo pieno di nuvole si sentiva oppresso, come se tutti i suoi problemi si rigettassero all'interno di quegli ammassi gassosi.
- Speriamo poco.- commentò, seccato. Sospirò profondamente, continuando a maledire una ad una le gocce che stavano scendendo in quel momento.
Invece a Lorde non fregava nulla. Di acqua le bastava quella che le era scesa dai suoi occhi fino a quel momento. Aveva pianto molto per la perdita di Hiro ed ancora faceva fatica ad accettarla. Quel sogno le aveva dato la forza di andare avanti ma non sapeva quanto quell'entusiasmo momentaneo sarebbe durato.
Non parlava da un bel po' e gli altri la lasciavano stare, consapevoli di ciò che aveva perso. L'unica cosa che le interessava era di salvarsi, così da non rendere vano il sacrificio di Hiro.
- Cosa facciamo nel frattempo?- domandò Ronaldo, stufo di dover aspettare tutto quel tempo: necessitava di tornare a casa immediatamente.
- Non so... qualche gioco?- propose Chris, scherzando. Ricevette un'occhiataccia dal moro, che lui ricambiò con un sorriso.
Skarah ridacchiò, continuando a giocare al suo telefono. Perse il livello e cliccò su un piccolo tasto che le permise di riprendere dal punto preciso da dove era morta. Si aprì un breve video di dieci secondi che, appena concluso, le permise di riprendere il gioco.
Inizialmente non badò a questo fatto ma, ripensandoci, si alzò in piedi di scatto.
- La connessione va!- urlò, osservando l'icona sul suo telefono che segnava il 3G. Gli altri fecero lo stesso, notando che effettivamente era come diceva la mora.
- Proviamo a contattare qualcuno.- propose Pitch, componendo un numero sulla tastiera del telefono. Aspetto qualche secondo, poi una voce femminile lo informò che il segnale era assente.
- Errore di chiamata, eh?- disse Chris, ottenendo un cenno affermativo da parte dell'altro. - Però se la connessione va potremmo chiedere aiuto su internet.- tentò di proporre qualcosa ma era consapevole che, anche fossero riusciti a contattare qualcuno, nessuno gli avrebbe creduto.
- Beh, possiamo pur sempre controllare le notizie.- Skarah alzò le spalle, digitando la pagina del notiziario sul browser. Cliccò sul primo sito, poi iniziò lentamente a scrollare le news, cercando quelle del giorno.
- Scontro tra autobus, ventotto morti e due feriti.- si interruppe subito, andando alla notizia successiva. Leggere di pullman le faceva venire il mal di pancia, soprattutto in quella situazione. - Serial Killer per le strade di Toronto. Panico nella città. Ha già compiuto dieci omicidi.- scrollò anche quella, cercandone altre. - Uscite le giornate di campionato, partenza difficile per la L.A. Galaxy.- si stoppò nuovamente, poco interessata alla cosa.
- Ehi, continua a leggere!- si lamentò Pitch, incuriosito. La mora lo ignorò, passando alla notizia successiva.
- Bomba in un centro commerciale, sette feriti e nove morti.- riprese la lettura, esponendo un altro fatto di cronaca nera.
- Cavolo, giusto un po' di morti, eh?- scherzò il castano, senza però ricevere risatine come risposta, solo qualche occhiataccia. La tensione era palpabile nell'aria. Soprattutto per Ronaldo, il quale era sempre serioso e concentrato.
- Su, un po' d'animo!- strillò Pitch, scattando in piedi. Ricevette solo degli sguardi da parte degli altri, troppo stanchi emotivamente per potergli stare dietro.
- Dimmi, ti è già passata la depressione?- lo incalzò Ronaldo, mettendo, di proposito, un pizzico di acidità nella domanda.
- Ho fatto un sogno.- disse, fermandosi subito. Mantenne lo sguardo con il moro, pensando a come rispondergli, ma un rumore attirò la loro attenzione.
Sentivano come un continuo ticchettio proveniente dalla gabbia del motore. Gli occhi di tutti erano puntati in quella direzione.
- Questa carretta sta cadendo a pezzi.- strillò Chris, ricordandosi della scena che aveva visto prima. Fece per avvicinarsi ma improvvisamente sentì un brusio provenire dall'interno. - Ma che diavolo...- venne colto alla sprovvista da mano che colpì con forza la grata, facendolo indietreggiare spaventato.
- Ehi, che succede?- abbozzò Ronaldo, tentando di capire il perché del comportamento dell'autista. Quello si limitò ad indicare il punto incriminato con la mano.
- Là... c'è qualcosa. O meglio, qualcuno!- urlò, lasciando tutti di stucco. Non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa avesse effettivamente detto, perché quel "qualcuno" di cui parlava uscì fuori dalla gabbia del motore.
Una figura spuntò fuori, reggendosi ai bordi per poter uscire definitivamente da quella specie di box. Il suo corpo era bruciato, cosa intuibile dalla pelle presente solo in alcune parti della superficie, però un po' di capelli erano intatti. Un ciuffo blu. Aveva anche un occhio marrone scuro, unico rimasto dato che l'altro pareva essersi squagliato, che li squadrava lentamente. Non parlava, emetteva solo grugniti. L'aspetto ricordava vagamente quello di un essere umano, solo che decomposto.
Non ci misero molto a capire chi fosse.
- Katherine...- esclamò Skarah, facendo spalancare gli occhi degli altri. Indossava la solita gonnellina nera e il giubbotto blu, entrambi però leggermente bruciati.
- Ma che cazzo sta succedendo?!- urlò Pitch, indietreggiando. La ragazza, se così si poteva ancora chiamare, si mosse verso di loro, barcollando. Il gruppo si fece indietro, spaventati dalle sembianze dei Katherine, la quale proseguiva imperterrita verso di loro.
- Che cazzo facciamo?- gridò Ronaldo, aspettando che qualcuno avesse delle idee migliori. L'unico che provò a fare qualcosa fu Chris, che afferrò il martello e colpì con violenza il volto della creatura, perché non volevano credere che quell'essere fosse Katherine, facendola cadere per terra.
- È... morta?- sussurrò Skarah, tremando leggermente. Pitch le si avvicinò lentamente al corpo, facendo attenzione ad ogni suo possibile movimento.
Si voltò, dandole le spalle per fare un cenno positivo ai compagni, i quali sospirarono di sollievo. Ci fu un attimo di silenzio poi un grido straziante risuonò per tutto il bus.
Katherine si era alzata ed aveva morso il castano su una spalla. Si mosse repentinamente, allontanandola da sé, poi prese il martello e la colpì numerose volte sulla testa fino a ridurla in poltiglie.
Subito dopo si gettò a sedere su un sedile, toccandosi l'arto dolorante. Dei rivoli di sangue iniziavano ad uscire lentamente, costringendolo a tenere premuta le ferita per impedire un'emorragia.
Skarah gli si avvicinò immediatamente, estraendo della sua borsa il kit medico che aveva preso da quella di Miranda.
- Togli la mano. - lo incitò, vedendolo obbedire senza troppe rotture di scatole. Prese del disinfettante e lo gettò sula ferita con noncuranza. Si accorse di aver esagerato solo dopo che il ragazzo ebbe emesso un flebile gridolino, che la fece sobbalzare.
- Fa piano!- si lamentò il castano, senza nemmeno guardarla negli occhi. La mora continuò imperterrita la medicazione, facendo più attenzione.
Concluse in qualche minuto, bendando attentamente il morso e disinfettandolo.
- Ti fa male?- chiese, mentre cercava di tenere attaccata la benda con del nastro adesivo. Pitch si toccò più volte la spalla, costatando che il dolore era diminuito.
- Va meglio, grazie.- abbozzò un sorriso, cambiando immediatamente espressione per la vergogna. La ragazza ricambiò, rimettendo il tutto dentro la borsa.  
- Che diavolo era?- Ronaldo si avvicinò al corpo, o meglio dire a quello che ne restava, esaminandolo senza avere il coraggio di toccarlo. Quel che prima era un corpo mezzo carbonizzato aveva anche perso la testa, rendendolo ancora più disumano.
- Era Katherine, ne sono sicura. Però lei è morta...- disse Skarah, cercando di capire cosa stesse succedendo.
- Innanzitutto gettiamola via.- propose Chris, indicando il "cadavere" della ragazza steso sul pavimento. L'autista si avvicinò al volante, pronto a premere il pulsante, ma un rumore attirò la sua attenzione. Dei continui colpetti sul vetro lo portarono a girarsi, osservando quell'orribile visione. Un altro essere, come Katherine, si trovava là fuori, in attesa che aprisse la porta. Cacciò un urlo, convocando i ragazzi a sé.
- Ma cosa...- abbozzò Ronaldo, venendo però sovrastato dalle parole dette poco dopo dal castano.
- Sasha...- i suoi occhi si spalancarono non appena la vide. La mora stava ripetutamente battendo la testa contro il vetro, tentando di entrare. Il buco sulla pancia era ancora visibile e la pelle era biancastra. Inoltre la sua espressione era completamente priva di emozioni.
Si limitava a colpire la parete, come una mosca che cerca di uscire dalla finestra.
- Non è più umana.- sussurrò Lorde, facendo spaventare Pitch. La pioggia continuava incessante, bagnando completamente la ragazza al di fuori del bus, che continuava imperterrita nello svolgere l'unica azione che le riusciva fare.
- Dobbiamo andarcene.- esclamò Chris, sedendosi di getto su un sedile. - La situazione potrebbe farsi ancora più pericolosa.- deglutì con forza, cercando di non immaginarsi ciò che darebbe potuto accadere.
- Cosa vuoi dire?- il castano chiese spiegazioni, massaggiandosi la spalla dolorante con una mano.
- Potrebbero arrivare degli altri.- si voltò verso di lui, tralasciando vedere il suo sguardo preoccupato a tutti i presenti.
- Non capisco.- ribatté Pitch. Non riusciva a comprendere, o meglio non voleva comprendere. Il solo pensiero di quella cosa gli metteva un'ansia terrificante addosso.
- Tutti i morti. Hiro, Lazaro, Miranda e gli altri. C'è la possibilità che anche loro siano in queste condizioni.- l'autista espose la sua tesi, venendo supportato da Skarah, la quale si era persa in un ragionamento simile.
- Ha ragione. Credo la causa possa essere la pioggia. Non è un caso che si siano rivelati proprio ora.- la mora portò le dita sotto il mento, tentando di capirne di più.
- Andiamocene. Subito.- Ronaldo prese la sua roba, incitando gli altri a fare lo stesso. Si prepararono in poco tempo, senza però tenere conto della presenza di Sasha fuori dal bus.
- Come facciamo con lei?- L'autista ammiccò verso la ragazza, che continuava imperterrita a colpire il vetro con la testa. Si guardarono per un po', gettando gli occhi maggiormente su di Pitch, che si limitò a starsene in silenzio.
- La colpirò non appena scenderemo.- spiegò Ronaldo, ottenendo dei cenni positivi da parte degli altri. Si misero in posizione, il moro davanti alla porta e gli altri leggermente defilati, attendendo che Chris aprisse la porta.
Non appena schiacciò il pulsante il ragazzo si avventò contro Sasha, colpendola con ferocia in volto. Attese qualche istante in guardia, tenendo fermamente d'occhio ogni suo movimento. Fece scendere il gruppo dal veicolo, pronto a scappare verso la casa.
La pioggia bagnava i loro volti, rendendo la situazione ancora più tragica. Sembrava uno di quei film horror dove, giunti quasi alla fine, dovevano cercare disperatamente di andarsene. E infondo sapevano fosse così.
Però non avevano fatto i conti con la tenacia delle "creature". Sasha si rialzò, pronta ad attaccare Lorde, quella rimasta più indietro. Si muoveva agilmente seppur in maniera piuttosto scoordinata. Le sue braccia dondolavano, quasi come se fossero queste a dare equilibrio a tutto il corpo. E, usufruendo delle sue unghie piuttosto lunghe, sferrava feroci attacchi, cercando di graffiarli. La bionda venne protetta da Chris che, essendo sceso per ultimo, riuscì a stendere a terra la mora, che venne infine colpita ripetutamente alla testa da Ronaldo, con l'aiuto del martello.
Questo si dimenò nuovamente, riuscendo a ribaltare le posizioni. In un istante fu sopra di lui, pronta a morderlo. Fu l'intervento di Pitch ad evitarlo.
Colpì la ragazza con un pugno, facendola cadere per terra.
- Andiamo!- urlò, indicando la direzione in cui si sarebbe dovuta trovare la casa. Cercò di non pensare a ciò che aveva appena fatto, così da non averne il rimorso, correndo come non mai. Si voltò un paio di volte, notando che tutti erano riusciti a stargli dietro.
Sasha continuava ad inseguirli, costringendoli ad addentrarsi nella foresta. Riuscirono a seminarla dopo un po', avendo così l'occasione di riprendere fiato.
Numerosi pensieri si erano inculcati nelle loro teste, mentre i loro arti inferiori si muovevano a malapena per colpa della corsa appena fatta.
Avevano dato fondo a tutte le loro energie. Quello che ne risentiva di più era Pitch.
Il castano si sentiva più affannato del solito, come se non riuscisse nemmeno a muovere un arto. Faceva fatica a camminare e anche a respirare. Esausto, si gettò per terra, respirando affannosamente.
Portò, con fatica, la mano sul cuore, costatando, con suo disgusto, che non batteva. Deglutì rumorosamente, mentre delle piccole gocce di sudore, che si andavano a scontrare con quelle d'acqua, che ancora stavano cadendo, gli bagnavano la fronte.
Sentì un groppo in gola, motivo per cui boccheggiò per qualche istante. Si sollevò, con difficoltà, con la schiena, tenendo la mano ferma sul petto.
La tenne premuta per una ventina di secondi aspettando, e pregando, che un qualsiasi rumore si facesse sentire. Nulla.
Preso dallo spavento si toccò il collo, ottenendo lo stesso risultato, così come il sentirsi il polso non portò a niente. Era parecchio agitato, tanto che i compagni si resero conto di ciò.
- Ehi, va tutto bene?- chiese Ronaldo, notando l'atteggiamento strano del castano. Questo tentò di rispondere ma anche dire una parola era per lui stancante. Dopo poco riuscì a far uscire un po' di voce.
- Battito. Il battito.- cercò di far capire agli altri cosa volesse dire. Chris si avvicinò a lui, appoggiando la mano sul suo petto. Rimase a bocca aperta quando si rese conto che effettivamente non c'era battito. Rabbrividì, per poi tornare a guardarlo con diffidenza.
- Ti ha morso, vero?- gli chiese, allontanandosi di un passo. Pitch alzò la testa al cielo, riflettendo. Non si ricordava cosa era successo prima.
- Non ricordo, credo di avere un lapsus.- disse, toccandosi la fronte. Questa risultò essere piuttosto fredda, cosa che lo portò ad allontanare subito la mano.
- Sì, Katherine lo ha morso. Perché?- Skarah si intromise nella conversazione, curiosa di sapere dove stesse andando a parare l'autista. Quello esitò un po', capendo il peso che quelle parole avrebbero potuto avere, ma alla fine decise di essere il più chiaro possibile.
- Potrebbe averti contagiato.- il castano si sdraiò per terra, iniziando una lunga e tormentata risata. Cercava di fermarsi ma non ci riusciva. Seppur ridere gli provocasse un infinito dolore al petto continuava a farlo, shockato.
- In effetti sembra simile ad una epidemia zombie.- Ronaldo ripensò ai due "corpi" incontrati fino a quel momento. Avevano in tutto e per tutto le sembianze di morti viventi, soprattutto Katherine. E, avendone viste a bizzeffe di pellicole del genere, era consapevole che tramite il virus veniva passato tramite il morso. Osservò Pitch con diffidenza per un po', senza sapere precisamente cosa fare.
- Andiamo ma state scherzando?- il castano si tirò su con fatica, aiutato da Skarah. - Non è possibile.- disse, con un tono leggermente alterato in volto. Tentò di alzarsi ma le sue gambe cedettero, facendolo cadere di colpo. Tossì per un po', venendo colpito leggermente sulla schiena dalla mora per tentare di fermarlo, ma questo non accennava a stopparsi.
Improvvisamente del sangue uscì dalla sua bocca, macchiandogli la mano. Osservò il liquido per qualche istante mentre l'arto iniziava a tremargli.
- È pericoloso portarlo con noi.- disse Ronaldo, osservandolo attentamente. La sua carnagione si stava facendo sempre più chiara, così come il suo copro era sempre più freddo. Si scambiò uno sguardo con Chris, il quale la pensava esattamente come lui.
- Ha ragione.- l'autista lo assecondò, senza avere nemmeno il coraggio di guardare Pitch in faccia.
- Ma state scherzando?!- urlò Skarah, alzandosi con foga. Tenne il suo sguardo contro il più grande, il quale si limitò a distoglierlo. Nemmeno lui voleva farlo, ma non c'era altra soluzione.
- Ferma...- il castano le afferrò la maglietta, impedendole di avvicinarsi a Ronaldo. - Hanno ragione loro.- abbassò la testa, come sconfitto. Era consapevole di non avere più possibilità di salvarsi, pertanto non voleva costare la vita ai suoi compagni.
- Come puoi dire questo?- chiese lei in lacrime. I due rimasero sorpresi nel sentire quelle parole, tanto che per un momento esitarono.
- Legatemi qua. Non vorrei causarvi dei problemi.- si accostò con fatica al tronco di un albero, lasciando cadere il peso su di esso.
Ronaldo prese la borsa di Skarah ed estrasse due corde, pronto a fare come deciso. Si preparò mentalmente, poi girò la corda intorno al castano, legandolo con forza. Dopodiché la bloccò con un nodo.
Dopodiché si diresse davanti a lui, dove lo aspettavano tutti gli altri.
- Potreste allontanarvi? Vorrei parlare da solo con Skarah.- il castano guardò Chris negli occhi, il quale non poté fare altro che acconsentire a quell'assurda richiesta.
- Va bene.- accettò, dirigendosi assieme a Ronaldo e Lorde un po' più in là nella foresta.
- Ma che cazzo ti è preso?!- nel momento in cui fu sicura di essere da sola con Pitch parlò, senza però urlare. Un semplice tono abbattuto usato per la consapevolezza che non c'era più nulla da fare. Ormai aveva preso la sua decisione.
- È per il bene del gruppo.- sussurrò lui, abbassando la testa. Non voleva morire. Non ancora. Ma ormai era come destinato. Sentiva gli arti sempre più pesanti e un leggero mal di testa farsi sempre più forte.
- Ma che diavolo significa? Metti noi prima di te stesso?- Skarah non capiva, motivo per cui si ostinava a fare continue domande. Si chiedeva perché quel ragazzo fosse così testardo, scemo e allo stesso tempo maturo. Aveva visto in lui una maturazione partita dal primo giorno in cui erano arrivati sul bus fino a quel momento. Era cambiato. E in meglio.
Voltò la testa di scatto, come se non volesse sentire la risposta. Sapeva che sarebbe stato in grado di convincerla. Lo sapeva fin troppo bene. In fondo lei si lasciava persuadere fin troppo facilmente.
- Skarah, ormai è finita. Lo sento.- ridacchiò, probabilmente per un qualche attacco isterico. Sollevò la testa, mostrando le lacrime che avevano iniziato a rigargli il volto. Singhiozzava, conscio che questo sarebbe stato il suo ultimo, straziante, pianto.
- Non piangere...- cercò di finire la frase per tentare di tirargli su il morale, ma si accorse di star piangendo anche lei. Oltre alle gocce della pioggia, le quali le avevano completamente bagnato il volto, si erano aggiunte anche quelle, pregne di tristezza.
- Vai, Skarah. Raggiungili.- disse Pitch, cercando di sorridere, ma ciò che uscì fuori fu solo un'espressione strana, misto tra disperazione e tristezza. La mora tentò di trovare delle parole adatte alla situazione ma si accorse di non essere molto brava in quel tipo di cose.
Decise dunque di passare ai fatti. Si avvicinò lentamente la castano, cercando di azzerare la distanza tra i loro volti. Aveva il batticuore. Sentiva un rumore increscente provenire dal petto.
Però, non appena si sporse verso di lui, vide qualcosa di strano sul suo volto. I suoi occhi erano completamente rossi. Il ragazzo tentò di morderla, senza riuscirci. Skarah si fece indietro, osservandolo con uno sguardo perso. Anche il castano, quando si rese conto di ciò che aveva fatto, tentennò. Balbettava, cercando di esporre delle scuse che però non uscirono mai dalla sua bocca.
La mora indietreggiò istintivamente, portandosi ad una distanza di sicurezza. Vedeva il viso pieno di sconforto di Pitch. Riusciva a percepire quella sensazione di rimorso che aveva dentro. Lui avrebbe voluto vivere. Ma ormai la sua avventura era finita, interrotta nel modo più brutale.
Probabilmente non era in vena di smancerie o cose del genere, ma decise che, almeno per una volta, avrebbe fatto l'egoista. Si gettò a capo fitto su di lui, appoggiando le sue labbra su quelle del castano. Fu un gesto veloce, che colpì il ragazzo totalmente alla sprovvista.
Pitch si vergognò talmente tanto da non riuscire ad alzare la testa per qualche secondo. Balbettò qualcosa, venendo però immediatamente fermato dalla mora.
- Ti prego... non dire niente.- lo guardò negli occhi, cercando di contenere le lacrime, che ormai stavano cadendo a dirotto andando a bagnare la, già umida, erba. E il castano decise di obbedire. Non disse nulla.
Fece solo un ultimo sorriso, nel quale le mostrò tutto il suo affetto nei suoi confronti. Le mostrò i denti, affilatissimi, con quel gesto, motivo per cui rise anche lei. Poi vide i suoi occhi spegnersi lentamente. Altre, numerose, piccole gocce scesero, costringendola a levarle con la mano. Si girò, cercando di essere forte. Doveva farlo. Per tutti e due. Poi si toccò le labbra, consapevole che non le sarebbe rimasto ancora molto tempo.
Si diresse verso i tre, i quali avevano osservato la scena nascosti dietro un albero poco distante da lì. Non disse nulla. E nemmeno loro chiesero.
Si limitarono a proseguire la strada verso la casa, con il solo scopo di fuggire da quell'inferno.
- Quanto manca?- chiese Ronaldo, controllandosi dietro per vedere se qualche altra strana creatura li stava inseguendo. Fu sollevato nel constatare che, almeno per il momento, non sembrava essersi nulla di pericoloso nella vicinanze.
- Una decina di minuti.- rispose Chris, continuando in direzione dell'edificio. Le due ragazze si limitavano a seguirli, senza dire una parola. Nessuna delle due era in vena.
In altre circostanze avrebbero pianto o si sarebbero disperate, ma ormai avevano passato di peggio. Avevano entrambe perso la persona amata. Stavano vagando in un vortice di tristezza immenso da cui difficilmente sarebbero uscite. Però, sicuramente, ci avrebbero provato, perché rendere vani i sacrifici dei loro amati sarebbe stato meschino.
- Dobbiamo capire come aprire il portale.- constatò il moro, osservando l'autista con un po' di dubbi. In tutto quel putiferio si erano dimenticati di pensare alle cose più importanti come, ad esempio, cercare un modo per scappare da lì.
- Sì. Ci penseremo a tempo debito.- si fermò per un istante, voltandosi alla sua destra. - Ehi, Rex, hai controllato che non ci sia nessuno?- domandò Chris, assottigliando gli occhi. L'altro venne sorpreso da quella domanda.
- Sì, perché?- chiese poi, dubbioso.
- Bel controllo di merda...- si lasciò sfuggire, poi si voltò verso gli altri incitandoli a correre. - Veloci!- urlò, senza nemmeno spiegare per bene cosa stesse accadendo. Improvvisamente dal bosco sbucarono circa una decina di creature, tutte simili a quelle viste prima e, soprattutto, di loro conoscenza.
Miranda, Lazaro, Gabriel, Hiro, Matthew e Manuel.
Li videro corrergli incontro ad una velocità impressionante. Senza nemmeno pensarci si fiondarono verso l'autista. Non dissero una parola, troppo impegnati a regolare il respiro per correre più veloce.
I sei cercarono di raggiungerli, emettendo dei versi animaleschi che ben poco si addicevano al loro essere ancora, per lo meno fisicamente, umani. Nessuno di loro, eccezion fatta per Manuel e Lazaro, aveva gravi ferite.
Videro in lontananza la casa, motivo per cui accelerarono in un disperato tentativo di lasciarli indietro. Il primo ad arrivare fu Ronaldo che, con forza, aprì la porta, permettendo ai tre di entrare. Dopodiché si richiuse la porta alle spalle, cercando subito un qualcosa per bloccarla. Guardò per un attimo il mobile alla sua destra poi lo rovesciò, coprendo l'entrata.
- Questo dovrebbe farci guadagnare un po'.- disse poi, indirizzando il gruppo verso il piano superiore. Tra i quattro Lorde era quella che stava peggio. Inizialmente il suo istinto di sopravvivenza aveva preso il sopravvento, portandola a correre lontano in cerca di un rifugio, ma più pensava ad Hiro in quello stato e più le veniva da vomitare. Era morto per colpa sua. Soltanto sua. Ed ora era in quello stato. Respirò affannosamente, salendo le scale con lentezza estrema.
Osservava Skarah, provando invidia per lei. Sembrava riuscire a fingere che non fosse successo niente. Ma la verità era che anche lei era shockata, al punto di non riuscire a dire una parola. Per lo meno si era risparmiata la visione di un Pitch in versione zombie.
- Hai la chiave?- domandò Chris, rivolgendosi a Ronaldo, il quale stava contemplando il cadavere di Drake sperando non si alzasse per attaccarli. Si prese qualche secondo, poi rispose.
- Sì. - gliela lanciò, indicandogli la porta. L'autista ringraziò con un cenno della testa, aprendo successivamente la porta. Fece entrare Lorde e Skarah, seguendole. Estrasse la chiave, osservando Ronaldo, che li stava raggiungendo.
Improvvisamente un rumore attirò la loro attenzione. Drake, o meglio il Drake versione zombie, si era alzato ed aveva aggredito Ronaldo, mordendolo alla gamba. Il moro lo prese per il collo e lo sbatté con violenza contro il muro, cercando di fratturargli il cranio. Questo si dimenò parecchio, cercando di attaccarlo nuovamente, ma il ragazzo riuscì a contrastarlo, stendendolo al tappeto con diversi colpi sul volto.
Poi si voltò verso di Chris, gettando prima uno sguardo al morso. Sorrise, poi girò la mano, facendogli cenno di chiudere la porta. L'autista esitò ma dopo aver sentito un rumore, proveniente dal piano di sotto, probabilmente causato dai sei che li stavano inseguendo, si decise, chiudendo definitivamente l'entrata. Prese spunto da ciò che aveva fatto Rex prima, gettando un armadio davanti così da sbarrarla per un po'.
Il moro rimase in piedi ad aspettare gli zombie. Uno era riuscito ad ucciderlo, quindi perché non provare con gli altri? Pensò quello, ma era chiaramente autoironico. Sentiva dei passi sul parquet, sempre più lenti. Poi li vide. Il primo a fare la sua entrata in scena fu Lazaro, che gli sembrò quasi sorridente.
Fu seguito da gli altri che, dopo qualche secondo, gli si gettarono addosso. Cercò di opporre resistenza, riuscendo ad allontanarne due, ma sentiva le forze lasciarlo. Tanto che dopo un po' si arrese, lasciandosi aggredire da quei mostri. Urlò di dolore con tutta la voce, mentre la pelle gli veniva lentamente staccata dal corpo. Sentiva gli altri staccarsi sotto gli strattoni di quei mostri, poi perse coscienza. Chiuse gli occhi, lasciando che il dolore si dileguasse per lasciare spazio al nulla.
Morì dissanguato, soffrendo ma contento di essere riuscito a far salvare quei tre. Ovviamente aveva anche i suoi dispiaceri. Il suo ragazzo, i suoi genitori, con cui avrebbe volentieri fatto pace, e tutto sommato anche il resto delle cose che gli erano state concesse in quella vita così ingiusta.
Chris pianse per lui. Emise quelle lacrime che, dopo tante morti ingiuste, vennero fuori da sole. Però, per quel che gli riguardava, poteva solamente avere pietà di quel povero autista e dei passeggeri che erano stati coinvolti per colpa sua in quel sadico gioco.
Eh sì, colpa sua. Colpa di uno spirito errante che, in preda al rancore, non era riuscito a controllarsi. Si era convertito al lato oscuro e ciò gli era costato la sua sanità. Era dovuto intervenire in prima persona, manipolando lo sfortunato protagonista di quella tragica storia, così che potesse pentirsi, ma ciò non era bastato.
Da quanto era? Due o tre giorni minimo, forse anche di più. Da quando aveva visto la prima morte, più o meno.
Si era impossessato del corpo di Chris, aprendo il pullman grazie ai suoi poteri. Ma così facendo aveva lasciato pieno controllo all'entità, che aveva potuto quindi amministrare il tutto senza restrizioni.
Ripensandoci forse era stata una brutta idea. Chris era sepolto nella sua coscienza, bloccato in un viaggio spirituale che aveva avuto un esito positivo, o almeno così aveva potuto capire dal sogno fatto la notte prima.
La verità era che Andrew si era affezionato a quel ragazzi e non voleva che morissero. Ma non era riuscito a fare niente. Il suo rancore era stato usato per far loro del male.
Ora doveva solamente capire come uscire da lì, così da poter ridare il corpo al suo legittimo proprietario. Il vero demone si era presentato al gruppo come Andrew, seppur fosse un essere totalmente differente.
Ma in fondo con Satana non si scherza, no?
 
 
ANGOLO AUTORE:
Salve! Ecco a voi il capitolo 12!
La nostra squadriglia perde due elementi fondamentali, quali Pitch e Ronaldo.
Nel mio progetto iniziale Rex sarebbe dovuto campare un capitolo in più, poiché avrei voluto fare un altro chapter, ma non mi è stato possibile.
E così finisce il cerchio amoroso della Skitch, conclusosi, ahimè, in maniera purtroppo macabra. Almeno un bacetto se lo son dati, su.
Tra l'altro avevo scritto un pezzo intero, nel chapter 9, in cui i due di slinguazzavano per un po', ma ho preferito rinviare il tutto per avere più patos.
Beh, che dire, sono rimasti in tre. È morto Rex. REX! Uno di quelli che gradivo maggiormente! Per lo meno è morto da eroe, rest in peace, guy.
Nel prossimo capitolo, l'ultimo, ho deciso di aggiungere, nell'angolo autore, la classifica di morti, e di come queste sarebbero dovute accadere, nella versione alpha della storia. Che tra l'altro ho segnato nelle note del cellulare.
E niente, concludo dicendo che quella degli zombie è un'idea che mi stava girando in testa da molto tempo, visto che ultimamente mi sto sparaflashando con anime di quel genere.
In più i continui sogni fatti al riguardo, tra cui uno in cui c'era tutti quelli che ho conosciuto su Efp, ma ehi, era piuttosto trash. Chissà, forse ci scriverò una storia eheheheheh adoro quel genere, per gli anime eh, i film apocalittici non sono molto di mio gradimento.
Beh,mi sono dilungato fin troppo. Ci vediamo nel capitolo 13. Vi ricordò che, per quanto quello sarà l'ultimo, il giovedì della stessa settimana uscirà l'epilogo.
See you___
   
 
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