Non ho mai provato odio verso le persone, anche quando mi hanno tradito, non sono mai riuscito ad odiarle veramente. Mai.
A volte, però, vorrei esserne capace, vorrei riuscire a guardare in faccia una persona e sputargli addosso, lasciare uscire tutti gli insulti di cui sono capace, fino a farla soffrire.
Almeno una volta nella vita vorrei esserne capace.

La prima volta che l'ho pensato è stato quando Beka mi ha lasciato, quando mi ha chiesto una pause e se n'è tornato in Kazakistan senza farsi sentire. Ho sofferto come non mai quella volta, in continua ricerca dei suoi passi in casa, del suo respiro alle mie spalle, delle sue mani sulla mia pelle. Invece niente, solo il vuoto e il silenzio rispondevano alle mie domande. Però ti amavo e quando sei tornato ti ho accolto a gambe aperte.
Progettavo il nostro futuro insieme, vedevo già la nostra vita, le nostre giornate, le nostre notti, ci vedevo da vecchi sulle nostre sedie a dondolo guardare i nostri nipoti pattinare sul laghetto davanti a casa.
Invece adesso vedo solo l'odio che dovrei provare verso di te.
Intorno a me i colori non sono sbiaditi, ma vorrei che fosse tutto grigio, perché io sono in lutto per la vita che avrei potuto avere.
La gente mi dice che sei stato uno stronzo, che non mi meriti, ma io so di essere stato quello che ha cominciato, quello che ti ha sedotto, quello che si è preso la tua verginità in una notte di neve. Eppure sono io quello che sta soffrendo di più, perché ancora una volta sei stato tu a fuggire da me, a scappare per rincorrere qualcosa di diverso.

Vorrei solo odiarti per il male che mi hai fatto, per le speranze che mi hai dato, per l'illusione che mi hai fatto vivere, ma non posso.
Perché so che ogni carezza era spontanea, che ogni bacio dato era carico di emozioni, ogni parola sussurrata al mio orecchio era vera.
Perché ti ho amato come non ho mai amato nessuno.