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Autore: Nephrite ekips    05/09/2017    0 recensioni
Fin da bambina ero una grande fan di questa coppia, e siccome nel contesto originale non hanno avuto il loro lieto fine ho voluto scriverlo per loro.
Premetto che non sono una scrittrice professionista, è la mia prima storia, dunque non mi insultate perché potrei piangere tantissimo. (xD ovviamente sono ironica)
Spero gradiate la mia storia e spero di non aver fatto troppi errori grammaticali. (E' stata scritta in tarda notte quando le persone normali dormono).
Ci terrei comunque a sapere tramite recensioni o messaggi se quantomeno la storia sia interessante o se vi stia coinvolgendo. Grazie mille e buona lettura.
Un ringraziamento particolare va a Medea Astra che mi ha sempre incoraggiata a scrivere, e che sempre mi ha sostenuta per ogni cosa, questa storia è dedicata a te.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naru/Nina, Shitennou/Generali
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
Capitoli:
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Erano passati 4 mesi da quando avevo saputo di essere incinta, e da quel momento in poi Nevius non aveva mai smesso di dichiararsi felice di ciò, tuttavia la preoccupazione era stampata sul suo volto.
Temeva che in qualche modo il bambino avesse potuto danneggiarmi a causa dell’eventuale “Forza” ereditata da lui.
 
E tra le altre cose la gravidanza mi aveva preso malissimo, andavo e venivo continuamente dal bagno, le sensazioni di nausea erano sempre più forti e mi destabilizzarono totalmente.
Questa settimana fu in particolar modo insostenibile, mi alzai di scatto nel cuore della notte e corsi subito in bagno.
Rigettai i residui della cena e qualunque altra cosa fosse presente all’interno del mio stomaco.
Mi alzai per darmi una rinfrescata, avevo i capelli spettinati e le goccioline di sudore che mi cadevano sul viso.
Le labbra erano secche e leggermente screpolati, a malapena riuscivo a tenere gli occhi aperti, ero stanca e assonnata.
Nello specchio riflesso vidi Nevius si era svegliato, ed era lì, dietro di me a osservarmi in modo apprensivo.
 
«Puoi tornare a letto Neph, va tutto bene, non voglio che tu mi veda così.»
 
Si avvicinò senza dire nulla e mi tenne tra le sue braccia per qualche secondo, poi mi baciò amorevolmente la fronte.
 
«Così come? Io vedo solo la bellissima donna che ho sposato.»
 
 
«La tua bellissima moglie pallida che ha appena rigettato la cena, inoltre non mi entrano già più i jeans…» Dissi in tono sconsolato.
Nevius ridacchiò e mi strinse più forte a se, «E’ normale prendere dei chili durante la gravidanza, compreremo altri jeans.»
 
Gli sorrisi dolcemente e poi sentii una sensazione alla bocca dello stomaco, Nevius se ne accorse e iniziò a ridere. Sbuffai per l’imbarazzo, «Ho di nuovo voglia di torta con panna e fragola.»
 
Nevius si staccò da me e si voltò dirigendosi verso la cucina, «Vado a prepararla, siediti sul divano.»
 
 
Sorrisi entusiasta, Nevius stava dimostrando davvero un’ enorme pazienza, ero felice di avere un uomo come lui al mio fianco, in certi momenti mi sentivo persa, anche per le cose più stupide, ma lui era sempre pronto a tirarmi su.
 
Fissai l’orologio ed era l’una di notte, beh come orario non era proprio consono per mangiare una torta, però avevo la scusante delle voglie che andavano soddisfatte.
 
Osservai dal Nevius cucinare la torta, era così bello quando cucinava.
 
«Sai, ho voglia di cocco.»
 
Nevius aggrottò la fronte con la torta tra le mani, «Nina, siamo in aprile, non credo sia periodo del cocco.»
 
Misi il muso e mi strinsi nelle spalle, Neph si avvicinò e mi porse una fetta di torta, la presi e la addentai con fame.
 
La panna mi sporcò leggermente la guancia, potevo sentire la fragranza e la leggerezza del latte, e la dolcezza delle fragole, mi sentii così felice in quel momento.
Notai che Nevius mi stava fissando mangiare, prese un fazzoletto, e delicatamente lo passò sul mio naso.
 
Ci fissammo per un secondo negli occhi, sorrisi per quanto quella torta fosse buona, «Grazie amore mio, è buonissima, ma se ci fosse stata qualche fetta di cocco..»
 
 
Non feci in tempo a terminare la frase che Nevius sparì di fronte ai miei occhi. Tornò istantaneamente con una decina di cocchi tra le mani.
 
 
«Sei fortunata che io possa teletrasportarmi.»
 
 
«Lo so, sono fortunata ad avere te.»
 
 
Ci scambiammo un sorriso, poi Nevius occupò posto accanto a me, mi abbracciò mentre io divoravo il mio pezzo di torta.
Nevius accese la tv mentre io continuavo a mangiare i pezzi di cocco, e facendo zapping capitò su uno di quei canali per bambini che trasmettevano cartoni animati 24 h su 24.
Nevius corrugò le sopracciglia e si voltò verso di me, «Passeremo giorni a guardare questi cartoni.»
 
Mi venne da ridere per il modo in cui lo disse, non avevo mai visto quell’espressione sul suo viso, «Per la prima volta sembri seriamente spaventato.»
 
Sorrise anche lui a quella constatazione e poi sbuffò, «Odio le canzoni dei cartoni animati.»
 
«Beh, potremmo iniziare da adesso ad abituarci.»
 
Ci guardammo negli occhi e iniziammo a canticchiare le canzoni di un cartone animato che stava appena iniziando, dopo i primi minuti iniziammo a ridere senza controllo, ci sentivamo così tremendamente stupidi, ma incredibilmente felici.
 
~*~ ~*~ ~*~~*~ ~*~ ~*~~*~ ~*~ ~*~~*~ ~*~ ~*~~*~ ~*~ ~*~~*~ ~*~ ~*~
 
 
Il giorno seguente vennero gli altri generali, Nevius, Jack e Kaspar continuavano con le loro teorie mentre Zachar cercava amorevolmente di rassicurarmi, sapevo quanto avesse desiderato avere un figlio nella sua lunga vita, e probabilmente per questo si sentiva così premurosa nei miei confronti, fui molto felice della sua presenza in quei momenti.
 
 
«Abbiamo bisogno di altro materiale per saperne di più su questa storia, ci servono i libri dal santuario degli Shitennou.»
 
 
Kaspar riprese. «Andremo oggi stesso a verificare e ti comunicheremo tutte le notizie necessarie, tu resta con lei ok? E tienici aggiornati su eventuali fenomeni fisici.»
Nevius annuì serio, poi prese posto accanto a me.
 
I tre generali si congedarono e scomparvero in un lampo.
 
Non continuava a staccarmi gli occhi di dosso, e anch’io lo fissavo intensamente, tutte quelle congetture mi stavano logorando, io non volevo rinunciare al bambino. Era parte di lui e parte di me.
 
 
 «Non voglio toglierlo, neanche se le vostre teorie fossero vere…»
 
Nevius mi strinse forte e digrignò i denti al pensiero che il bambino potesse effettivamente causarmi dei problemi. «Andrà tutto bene Nina, nessuno ti farà del male.»
 
«Che ne dici di pranzare fuori? Potremmo approfittarne per fare una passeggiata.»
 
«Va bene, va a prepararti.»
 
Notai il suo viso distendersi e mi calmai anch’io, non mi andava che questo stress mettesse a repentaglio la gioia del momento che stavamo vivendo, meritavamo questa felicità e non avevo nessun’intenzione di rinunciarvi.
 
Mi precipitai verso l’armadio e iniziai a fissare qualche vestito, scelsi un jeans blu notte con una maglia rosa con scollo a cuore.
Notai amaramente che il jeans non mi entrava più bene come prima, lo fissai per qualche secondo, rammaricata, prima di accorgermi che Nevius era al suo lato dell’armadio per scegliere i vestiti da mettere.
 
Lo vidi osservarmi divertito e canzonatorio.
 
 
«E’ comprensibile che non ti entri amore, dopo tutto quello che hai mangiato in questi mesi.»
 
 
Spalancai occhi e bocca a dir poco offesa, lui rise di gusto e si avvicinò a me, prima di abbracciarmi da dietro.
 
 
 
«Dai, amore mio, non prendertela, abbiamo comprato a posta gli abiti pre mama, non fissarti con i tuoi vecchi abiti, potrai tornare a metterli in seguito.»
 
 
Sbuffai esasperata e presi dall’armadio un abito rosa fragola con dei piccoli fiorellini bianchi.
 
Mentre Nevius indossò panciotto e jeans nero, mentre sotto portava una camicia rossa con le maniche girate su se stesse.
 
 
«I vantaggi di non soffrire troppo il freddo, posso essere sempre bello e splendente.» disse pavoneggiandosi e inarcando un sopracciglio.
 
 
 
«Che sbruffone che sei.»
 
 
Scoppiammo entrambi a ridere prima di avvicinarci l’uno all’altra e di baciarci appassionatamente.
 
 
«Sei bellissima, amore mio, comunque tu sia, per me sei sempre bellissima.»
 
Appoggiai la mia testa al suo petto, e restammo lì a coccolarci per qualche secondo, mi sentivo così bene in quei momenti che volevo non finissero mai, poi Nevius si staccò da me e mi guardò furbetto.
 
 
«Qualcuno ha bisogno di mangiare, forza andiamo.»
 
Uscimmo da casa e quando vidi Nevius dirigersi verso l’auto, avvertii un senso di nausea, lui lo notò, e iniziò a ridere.
 
 
«Hai il pretesto giusto per non entrare in auto, vero?»
 
Scrollai  le spalle fingendomi ignara. «Non è colpa mia, tuo figlio vuole così.»
 
 
 
«Pfff.» disse fingendosi offeso. Ripose le chiavi in tasca e mi strinse per un fianco.
 
 
Così iniziò la nostra passeggiata.
 
 
Facemmo prima un giro al parco e poi gi dirigemmo in un ristorante al centro.
 
 
«Allora, cosa vuoi mangiare?»
 
 
Fissai il menù per qualche secondo, e poi decisi, «Allora, vorrei un bel piatto di ramen, questi pezzi misti di sushi e sashimi, e dei pezzi di pollo fritto.»
 
Nevius mi guardava inizialmente sconvolto, poi iniziò a ridere bellamente, «Nina, mi ricordi Bunny in questo momento.»
 
 
Tentai d’offendermi, ma non riuscii a trattenere la fragorosa risata.
Strinse la sua mano alla mia e ordinammo il pranzo, che fu consumato rapidamente.
 
 
Tornammo a casa nel tardo pomeriggio, e subito ci spaparanzammo sull’ampio divano, Nevius posò delicatamente la sua mano sulla mia pancia, e amorevolmente la accarezzò.
 
«Preferiresti un maschio o una femmina?»
 
Nevius assunse un’espressione pensierosa, si prese qualche secondo per pensarci sopra e poi sorrise, «Magari una femmina, sarebbe bello avere una te in miniatura che gira per casa col fiocco tra i capelli.»
 
 
Sorrisi mordendomi il labbro, mentre lui continuava ad accarezzarmi la pancia guardandomi teneramente negli occhi, «Io preferirei un maschietto, somiglierebbe a te.»
 
 
Ci guardammo entrambi sorridenti e ci abbracciammo affettuosamente, quando ancora una volta fummo interrotti dalla porta che si spalancò.
 
 
A fare il loro ingresso vi erano rispettivamente Zachar, e Kaspar ricoperto da migliaia di pacchi e buste.
 
 
«Sai Zachar nelle culture civilizzate questo si chiama sconfinamento.»
 
 
 
«Fortuna che non sei civilizzato.»
 
 
Kaspar non era in grado di fare nulla, aveva le mani e le braccia ricoperte da buste e pacchi, tentò di fare un cenno con la mano intento a salutarci, mentre Zachar continuava a sorridere.
 
Nevius si alzò dal divano e si precipitò in soccorso dell’amico a sistemare i pacchi e le buste per terra, poi si  voltò verso Zachar accigliato. «Cosa diavolo significa?»
 
 
Zachar rise spavalda. «Come tuo solito Neffy, non capisci nulla, ho preso qualcosina per l'arrivo del nipotino.»
 
 
«Qualcosina!?!?» Ribadì Nevius indicando la miriade di pacchi sparsi per la stanza.
 
Poi la fissò in modo malizioso con l'intento di punzecchiarla. «E per il sesso in conformità a cosa hai scelto? Non sai neanche se sarà maschio o femmina.»
 
 
Lei lo guardò offesa e irritata. «Ho preso colori neutrali. E comunque se siamo sfortunati ... e lo siamo probabilmente sarà un moccioso insopportabile, proprio come te!»
 
 
Nevius rise sghembo. «Ti piacerebbe ... sono unico io.»
 
 Zachar lo guardò acida e gli fece la linguaccia.
 
Kaspar ed io ci fissammo attoniti.
 
Ripensai alle parole di Zachar e mi emozionai al riferimento del "piccolo Nevius" che da lì a poco avrebbe girato per casa, la consacrazione di una vita felice.
 
 
A frantumare quei pensieri una forte fitta, Nevius si precipitò al mio fianco e mi prese tra le sue braccia, mi appoggiò con cautela sul divano, erano tutti lì intorno a me preoccupati, vidi Nevius passarsi ripetutamente la mano tra i capelli, era davvero nervoso.
 
Il dolore era quasi totalmente passato, mi misi seduta e li guardai in modo premuroso, ero felice che si preoccupassero per me, avevo davvero acquistato una famiglia al completo.
 
 
«Sto bene davvero, è stato un attimo.»
 
Nevius non riusciva a calmarsi. «Sì ma per quanto ancora riuscirai a resistere.» Batté il pugno sul tavolo, che per poco non si frantumò all'impatto. «Maledizione a quest'energia che ancora devo recuperare!»
 
Kaspar si alzò e gli andò vicino, intenzionato a calmarlo. «Devi stare tranquillo, solo tu puoi rassicurarla, noi andiamo a fare delle altre ricerche, ci vediamo più tardi.»
I generali si congedarono ed andarono via, Nevius tornò seduto accanto a me, e mi strinse le mani guardandomi negli occhi con espressione dolente.
 
 
«Zachar ci ha tempestato di regalini e vestiti, questo bambino è viziato ancor prima di uscire.»
 
 
Sorrisi e gli accarezzai il viso. «Dovremmo decidere il suo nome.»
 
Il suo viso si distese visibilmente, ero riuscita a distrarlo in qualche modo.
 
 
 
«Non ci avevo pensato.»
 
 
Passammo tutta la serata a mangiare biscotti e chiacchierare sul nome di nostro/a figlio/a.
Mai parola suonò così bene.
 
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Ero ormai incinta di sei mesi, ed a parte i soliti disturbi procedeva tutto bene, mia madre, Zachar e Bunny mi tartassavano ogni secondo tra abitini, culle passeggini e quant'altro, dal canto mio iniziavo a sentirmi sempre più stanca, avevo solo voglia di riposare o mangiare in alternativa, ma soprattutto avevo bisogno di Nevius, preferiva dileguarsi quando le tre donne invadevano casa. "riesco a sopportarne una alla volta, perdonami amore mio". Era ciò che diceva ogni volta, beh glie lo dovevo un po' di riposo ogni tanto, lui e gli altri generali non facevano altro che fare ricerche, dovevamo sapere ad ogni costo se il bambino fosse compatibile col mio corpo.
Non appena mia madre andò via, arrivarono I tre generali mancanti con Marzio che si unirono a me Bunny e Zachar.
 
Nevius aveva in mano un vassoio pieno di cibo. «Stando a quello che abbiamo trovato avendo molta forza consuma più energia, dunque devi mangiare di più o morirai di fame.»
In quel periodo avevo sempre fame dunque non mi dispiaceva per niente mangiare un po' di più. Ironica dissi: «Non graverà sulla mia siluette?»
 
Nevius inarcò un sopracciglio e poi rise.
 
Kaspar posò il libro che stava leggendo e ci interruppe: «La situazione è più complessa di quanto credevamo, il tuo corpo è troppo fragile Nina.»  Disse con abbattimento.
 
 
Nevius proseguì il discorso iniziato da Kaspar. «Nina, se non dovessi recuperare in tempo l'energia dovrai togliere il bambino.»
 
 
 
Gli occhi mi s’inondarono di lacrime, non poteva essere questa l'unica soluzione.
 
 
«Che cosa succede se porto avanti la gravidanza?»
 
 
Nevius mi guardò serio, era da molto tempo che non lo vedevo così autorevole. «Succede che ti ucciderà.»
 
 
Boccheggiai per qualche secondo e mi avvicinai a lui arrabbiata. «In ogni caso questa scelta non spetta a te.»
Sbatté forte le mani sul tavolo e mi fissò furioso.
 
 
«Qualunque cosa tu abbia nel grembo l’ho messa io. E se non posso scegliere per lui, semplicemente scelgo di non perdere mia moglie, non posso perderti Nina. Non posso scegliere una cosa del genere, non me lo chiedere.»
 
Le lacrime cominciarono a cadermi sul viso, come poteva dire certe cose seriamente, mi si spaccava il cuore solo a sentirle.
 
«Non t’importa nulla di lui?»
 
 
Restò impassibile, e non batté ciglio. «Qualunque cosa ti faccia del male è in automatico mio nemico.»
 
 
Zachar si avvicinò a lui premurosa, non l'avevo mai vista così nei confronti di Nevius, gli posò delicatamente la mano sulla spalla.
 
 
«Nevius cerca di calmarti, e soprattutto non siamo pessimisti, sicuramente riuscirai a..»
 
Non la fece terminare neanche che lasciò la stanza senza dire una parola, potevo leggere la rabbia e l'amarezza sul suo viso.
 
 
Zachar si avvicinò e mi strinse forte, poi sussurrò dolcemente al mio orecchio. «E' sempre stato terribilmente attaccato alle sue cose non farci caso.»
 
Mi guardò e sorrise calorosamente. «Cambierà idea.»
 
Una volta andati via gli altri generali mi diressi nella stanza da letto, trovai Nevius sul terrazzo ad osservare il cielo con aria malinconica, mi avvicinai lentamente a lui, che si voltò non appena fui più vicina.  «Mi dispiace Nina, sono solo preoccupato per te, non voglio perderti.»
Mi avvicinai ancora di più a lui e mi strinsi forte alla sua schiena, «Non mi perderai.»  
   
 
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