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Autore: Soul Mancini    05/09/2017    5 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

Of fun and friendship


System Of A Down - Soil



♫ Johanna ♫


Ero completamente in tilt, facevo fatica a respirare.

Magari Sako si era sbagliato, non potevano essere loro, non poteva trattarsi davvero dei Dub Inc!

Ragazze? State bene? Che ho detto?” domandò Sako con aria preoccupata, spostando lo sguardo da me alle mie amiche.

Oh cazzo... i Dub Inc? Ma sei sicuro?” mormorò Ellie scuotendo la testa. Era sconvolta quanto me, eravamo completamente senza parole.

Avete bisogno d'acqua? Di qualcosa? No, perché siete pallide... oddio, come mai siete così sconvolte? Li conoscete?” cominciò a bombardarci di domande Shavo, entrando in agitazione e tentando di attirare l'attenzione di Dave nonostante si trovasse dal lato opposto del locale. “Sako, renditi utile una buona volta, porca puttana!” sbottò poi, gesticolando freneticamente.

Ho capito, vado a prendere acqua! Che palle, mica sono il tipo delle commissioni” borbottò quello, mettendosi in piedi e allontanandosi in fretta.

Ma... voi non avete la più pallida idea di quanto queste due ragazze amino i Dub Inc!” si riscosse Melanie, saltando letteralmente dalla sedia e dando una pacca sul braccio a John, tanto era preda dell'entusiasmo.

Li conoscete?” domandò il batterista, sporgendosi verso di noi con aria incuriosita.

Bastardi, i Dub Inc apriranno il vostro live e voi vedrete un loro concerto... mentre noi ce ne staremo a casa a mangiarci le mani! Oddio, ma quanto siete fottutamente fortunati? Non verranno mai a fare un tour in America, noi non li vedremo mai!” esplosi. Non sapevo se farmi prendere dall'invidia e dallo sconforto, essere contenta per i System o essere contenta per i Dub Inc.

intanto Melanie aveva preso a saltellare e lanciare gridolini di gioia, canticchiando maldestramente una delle canzoni della band francese che le avevamo fatto conoscere. La nostra amica non era certo un'esperta o un'appassionata di musica: eravamo noi, spesso, a farle conoscere nuova musica, e lei andava in fissa con qualche canzone.

Non era una fan dei Dub Inc, ma alcuni brani la facevano impazzire e divertire.

Io sono sconvolta” proferì mia sorella.

Wow, se vi piacciono così tanto allora dobbiamo farci una cultura! Che genere suonano?” domando ancora John, cercando di tranquillizzarci con un sorriso.

Ecco l'acqua! Oddio, in questo posto si fa la sauna... Sam, fratello, mi accompagni fuori a fumare?” ci interruppe Sako, poggiando un paio di bottigliette da mezzo litro sul tavolo e intercettando il biondo che assisteva alla scena con le sopracciglia aggrottate.

Ero consapevole della figura di merda che io e mia sorella stavamo mettendo su, senza contare che come al solito avevamo attirato l'attenzione di mezzo locale, ma non potevo proprio credere alle mie orecchie!

In vita mia non avevo mai incontrato qualcuno che conoscesse i Dub Inc; non erano molto famosi e negli Stati Uniti avevano fatto decisamente poco successo, ma da quando io e mia sorella li avevamo sentiti per la prima volta ce ne eravamo innamorate, tanto che li includevamo nei nostri gruppi preferiti insieme ai SOAD. Il nostro più grande sogno era vedere un loro concerto, ma sapevamo che non sarebbero mai venuti in tour negli States e quindi non sarebbe stato possibile.

Il fatto che Shavo e gli altri li avrebbero conosciuti mi mandava in bestia, ma ero anche felice per loro perché ero sicura che i Dub Inc si sarebbero sentiti onorati di aprire una band del calibro dei System Of A Down.

Reggae, diciamo che fanno reggae, ma hanno molte altre influenze” spiegò Ellie, ancora frastornata.

Io ero incapace di parlare; afferrai la mia bottiglietta di plastica e tracannai metà del suo contenuto in un solo colpo, poi mi schiarii la gola e dissi: “Mel, piantala di saltellare, stai distruggendo il bar. Comunque, noi li adoriamo e siamo sicure che piaceranno un sacco anche a voi!”.

Ora mi state mettendo curiosità! Ma ditemi: state meglio? Avete bisogno di andare fuori a prendere una boccata d'aria?” ci domandò Shavo, premuroso come sempre.

Sorrisi intenerita e allungai una mano per dargli un colpetto sulla spalla. “Sciocchino, ti preoccupi troppo! Sei un caso perso!”

Stiamo meglio” affermò Ellie, inspirando profondamente per l'ennesima volta e rilassandosi completamente.

John scoppiò a ridere. “Sciocchino!”

Sciocchino anche tu!” lo rimbeccai.

Non avemmo l'occasione di entrare nello specifico, ma io avevo perso quasi del tutto la voglia di parlare. Non vedevo l'ora di trovarmi da sola con Ellie: già sapevamo che avremmo perso la testa, avremmo cominciato a gridare come matte e cercare di immaginarci quanto quei geni dei Dub Inc sarebbero stati contenti di aprire i System. Sarebbe stato epico vedere due delle nostre band preferite susseguirsi sul palco, era una sofferenza non poterci essere quel giorno.

Ben presto ci dovemmo salutare: l'indomani dovevo stare con Lindsay fin dalla mattina ed Ellie doveva studiare per il prossimo esame almeno un po', non potevamo permetterci di rincasare troppo tardi.

E poi il giorno dopo avremmo rivisto tutti.

Mentre cercavo di prendere sonno, mi tornò in mente la reazione di me ed Ellie quando avevamo appreso di dover aprire il live dei System al Trobadour: eravamo completamente impazzite, per giorni interi avevamo faticato a dormire la notte ed eravamo in fibrillazione per il fatto che molto probabilmente li avremmo conosciuti.

Era stata una reazione normale, dal momento che da anni erano ormai i nostri idoli; tuttavia quando li avevamo incontrati avevamo cercato di non dare troppo a vedere l'emozione che provavamo, li avevamo trattati come delle persone normali e avevamo addirittura preparato uno spuntino per loro.

Il nostro comportamento aveva portato a qualcosa che non ci aspettavamo: eravamo diventati amici, ma ormai non li vedevano più come delle star. Erano semplicemente John, Shavo. Serj e Daron.

Magari anche con i Dub Inc c'erano i presupposti per creare un bel rapporto, peccato che non l'avremmo mai potuto scoprire.



♫ Shavo ♫


Non vedevo l'ora di dare la notizia ai ragazzi!

Intanto io e John eravamo rimasti sconcertati dalla reazione delle gemelle: non ci avevano detto molto su questi musicisti che stimavano, se non che erano poco conosciuti, che non avevano mai trovato altri loro fans negli Stati Uniti e che sicuramente loro sarebbero stati contenti di aprire il nostro concerto.

Eppure era strano pensare che un gruppo reggae, un genere completamente diverso dal nostro, potesse essere onorato di suonare sul nostro stesso palco. Effettivamente una situazione del genere era parecchio insolita: spesso venivamo chiamati a suonare in festival esclusivamente rock e metal, raramente avevamo potuto interagire con altre realtà durante i tour.

John, muoviti! Perché cazzo vai a trenta? Non arriviamo più!” si lamentò Daron, sporgendosi in avanti. Io e lui occupavamo i sedili posteriori della macchina del batterista, mentre John stava al posto del guidatore e Serj a quello del passeggero.

Io non ho fretta, non abbiamo nessuno dietro che ci rincorre” affermò l'altro in tono pacato, fermandosi a un semaforo rosso.

Smettetela!” intervenni con uno sbuffo.

Echo Park, giusto?” domandò Serj, che nel frattempo stava riflettendo tra sé.

Esatto, e se questo qui giuda così tra due giorni non arriviamo nemmeno al quartiere...”

Daron, stai zitto!” si spazientì John, non potendone sicuramente più di sentire il chitarrista che gli urlava nelle orecchie; infatti Daron si era sporto tra i sedili anteriori e non faceva che controllare ogni singolo movimento del mio amico.

Fortunatamente nel giro di pochi minuti giungemmo finalmente al parcheggio e potemmo scendere dall'auto. Io e Daron ci accendemmo subito una sigaretta, mentre John chiamava le ragazze per capire se erano già al parco e dove si trovassero di preciso.

Ci sono quasi tutti, manca solo Noah. C'è anche la bambina” annunciò mettendo via il telefono e facendo cenno di seguirlo.

Io lo affiancai. “Pensi che ce l'abbiano con noi?” domandai.

Chi?”

Serj e Daron. Perché li abbiamo convinti a fare queste date in più...”

Non che fossi realmente preoccupato: se i due avessero avuto qualcosa contro di noi, gli sarebbe passata prima o poi. Non volevo che però eventuali dibattiti tra noi mettessero a repentaglio tutto il resto.

Secondo me no. Sai che quando Daron non è d'accordo lo fa presente; stavolta non ha obiettato per niente” mi fece notare il mio amico.

Speriamo bene per il futuro del gruppo” borbottai.

Adesso pensa al presente” mi consigliò John con la sua solita tranquillità.

Scorsi subito le persone che cercavamo: si trovavano in una panchina, sotto un albero.

Ehi, quanto tempo” ci salutò ironicamente Johanna con un cenno.

Che spiritosa!” ribattei, accelerando il passo.

Non mi sfuggì certo la bimba che giocava sul prato a pochi metri dalla panchina. Sembrava concentrata su un filo d'erba, probabilmente aveva adocchiato qualche insetto, ma non appena si accorse dei nuovi arrivati sollevò subito lo sguardo.

Ellie e Johanna salutarono brevemente me e John, poi la cantante prese immancabilmente a conversare con Serj.

Jake, abbi almeno la decenza di salutare!” Johanna rimproverò Jacob, che stazionava sulla panchina in uno stato di semi-coscienza.

Lui allora sbadigliò, si posò una mano sulla tempia destra e biascicò: “Ehilà fratello. Ieri mi sono preso una sbronza fulminante, l'ho finita alle cinque e mezza del mattino. Non mi sono ancora ripreso”.

Ridacchiai. “Merda, non ti invidio!”

Oh, il mio amichetto si è ridotto proprio male!” commentò Daron, prendendo posto accanto a Jacob sulla panchina e battendogli una pacca sul ginocchio.

Smettila di fare il coglione, non ne ho voglia...” si rivoltò l'altro con poca convinzione.

Li lasciai perdere e osservai Johanna che richiamava l'attenzione della piccola Lindsay: “Lindy, vieni qui! Non sei curiosa di conoscere i System?”.

La bimba si sollevò e corse subito al fianco della ragazza, poi si guardò attorno con attenzione.

Era davvero carina: indossava un giubbotto in similpelle nero su una maglietta dello stesso colore con una stampa che non riuscii a scorgere, un paio di jeans leggermente strappati e delle scarpe in tela nere. Aveva cinque anni e già lo stile era quello giusto!

Mi chinai in modo da essere al suo livello ed esordii: “Ciao Lindsay, io sono Shavo!”.

Sì, io mi ricordo di te! Come si chiama lo strumento che suoni?”

Sorrisi: mi stava già mandando in brodo di giuggiole. “Il basso, è come una chitarra ma ha qualche corda in meno.”

Ah. Io voglio imparare a suonare la batteria!” raccontò la bimba.

Davvero? Allora devi dirlo a John, magari lui ti può aiutare!”

Lei posò lo sguardo su Serj, poi su John e infine disse: “Non mi ricordo chi è John”.

Vieni, te lo presento!”

La presi per mano sotto lo sguardo divertito e intenerito di Johanna e la accompagnai dal mio amico. “John, qui abbiamo qualcuno che ti cerca!”

Lui abbassò lo sguardo e sorrise a Lindsay. “Sono tutto orecchi!”

Ciao John, io voglio imparare a suonare la batteria! Quando ti ho visto suonare nel concerto eri bravissimo perché muovevi le bacchette velocissimo e quasi non si vedevano più! Me lo insegni?”

Certo che te lo insegno, ma non è facile!” la avvertì lui con un occhiolino. Nel frattempo cercava anche di seguire la conversazione con Ellie e Serj dalla quale l'avevamo distratto.

Ascolta Shavo, io ti volevo dire una cosa: che nome strano Shavo, non l'avevo mai sentito!” mi si rivolse ancora Lindsay, osservandomi attentamente con un sorrisetto dipinto in viso.

Benissimo, ero nel mio elemento. Avrei passato tutto il pomeriggio con quella bambina e non mi sarei stancato, era troppo forte!

La presi nuovamente per mano e mi sedetti sulla panchina: era difficile parlare con quello scricciolo dal mio metro e ottantacinque.

Lei si posizionò tra me e Jacob.

In realtà il mio nome intero è Shavarsh ed è un nome armeno” spiegai.

Shavash! Cosa vuol dire che è un nome armeno?”

Scoppiai a ridere per come mi aveva chiamato, omettendo la r. la amavo sempre di più!

Vuol dire che è un nome dell'Armenia, che è un posto lontanissimo!”

E come mai hai una treccina nel mento? Anche quella è dell'Armenia?”

Non ce la potevo fare, ormai ridevo senza ritegno. Davanti ai bambini perdevo la dignità, non c'era niente da fare.

Ma no, questa l'ho fatta io perché mi piaceva!”

Lindsay allora prese a giocare con il mio bizzarro pizzetto, profondamente interessata.

Uh, ecco la colpevole! Ciao, io sono quello col naso grande!” la interruppe Daron pochi secondi dopo; si era piazzato di fronte a noi e sembrava intenzionata a disturbare perfino quella poveretta.

Tu ti chiami Daron, vero? Però è vero che hai il naso grande” si ritrovò a osservare lei, scrutandolo attentamente.

Ehi, non dirlo mai più!” finse di offendersi lui.

Altrimenti cosa fai?” lo sfidò Lindsay incrociando le braccia al petto.

Altrimenti ti inseguo e ti acchiappo e ti faccio il solletico per un'ora intera!”

La bambina lanciò un piccolo grido e poi, tra le risate, scivolò giù dalla panchina ed esclamò: “Allora prendimi se ci riesci!”.

Così i due iniziarono un inseguimento spietato e Lindsay non faceva che ridere, mentre il mio amico si fingeva minaccioso.

Incredibile: Daron aveva trovato una compagna di giochi che avesse esattamente il suo livello mentale, il che era grave considerando l'età di Lindsay.

Bambini, smettetela di fare casino! Attenti a non farvi male!” li sgridò Johanna ridendo sotto i baffi, per poi prendere posto sulla panchina tra me e Jacob. “Ho visto che stavi facendo già amicizia con la mia piccola” osservò.

È magnifica!” Annuii con gli occhi che quasi sicuramente brillavano.

Guarda Daron come si rotola nell'erba con Lindy! Non ti ricorda un po' quando anni fa si buttava in terra con la chitarra durante i concerti?” mi fece notare, indicando la scenetta che si stava svolgendo a pochi passi da noi.

Daron era scompostamente abbandonato sul prato, mentre la bambina gli saltellava attorno e lo superava abilmente con dei saltelli; a volte per cercare di acchiapparla si rotolava da una parte all'altra come un pazzo.

Devo immortalare per forza questo momento, avrò qualcosa con cui minacciarlo!” affermai, armandomi di cellulare.

Ciao a tutti!” Una voce familiare mi distolse dalla serie di foto che stavo scattando. Noah era finalmente giunto da noi, ma non era solo: al suo fianco trovai una ragazza snella, carina e dall'aspetto semplice e timido. Non l'avevo mai vista prima e nemmeno loro me ne avevano mai parlato.

Mi alzai subito per salutarli e per presentarmi; appresi quindi che si trattava di Kate, la ragazza di Noah, una tipa apparentemente tranquilla e riservata proprio come lui.

Ma mi accorsi subito che qualcosa non andava: Ellie era accanto a me e la sentivo parecchio tesa. Cercava di non soffermarsi troppo con lo sguardo sulla coppia e ogni tanto Johanna le lanciava occhiate preoccupate.

Improvvisamente un sospetto cominciò a prendere forma nella mia mente.

Ellie, tutto bene?” le domandai discretamente, senza farmi notare da nessuno.

Lei sospirò e si allontanò di qualche passo dal gruppo, fingendo di dare un'occhiata a Daron e Lindsay che giocavano. La raggiunsi e le posai una mano sulla spalla. “Ehi, che c'è? Certo, se non ti va di parlarne non fa niente...”

Sono una scema perché ci sto ancora appresso” mormorò. Non potevo vedere il suo viso poiché era di spalle, ma avvertii una certa malinconia nella sua voce.

A chi stai appresso?” Girai attorno a lei fino a ritrovarmela di fronte, poi le posai entrambe le mani sulle spalle.

Noah.”

Ci avevo azzeccato.

Mi dispiace Ellie” mi rabbuiai.

Lui pensa che ormai per me sia acqua passata, ma ancora non l'ho dimenticato. Ma del resto come posso fargliene una colpa?”

La abbracciai di slancio, profondamente dispiaciuto. La mia piccola amica era proprio in una brutta situazione, ma nessuno ci poteva fare niente. Quanto avrei voluto avere qualche potere per aiutarla!

Bene, ora che siamo tutti qui è arrivato il momento di parlare, ragazzi!” annunciò Serj, ponendo immediatamente fine a tutte le conversazioni.

Okay, ma nel mentre che parliamo che ne dite di mangiare un gelato? Io sto morendo di fame e ho anche caldo!” propose Johanna, raggiungendoci e pizzicando una guancia della sorella per cercare di tirarla su. Ellie sorrise e anch'io con lei.

Gelato!” strillarono Daron e Lindsay, raggiungendoci di corsa.

Affare fatto!” accettò John, cercando con lo sguardo un chiosco.

Così alcuni andarono a ordinare i gelati, mentre io, Jacob e Lindsay rimanemmo nella panchina per evitare che qualcuno ci rubasse il posto.

La bambina si avvicinò a me e prese a esaminare il bracciale in pelle che portavo al polso, il regalo delle gemelle che avevo subito indossato. “Che cosa c'è scritto?”

Il mio nome.”

Ah, Shavash?”

Sorrisi. “No, Shavo.”

Lei, inaspettatamente, si sedette sulle mie ginocchia e mi strinse in un abbraccio. I bambini erano così: si affezionavano subito. Lo sapevo, eppure non ci facevo mai l'abitudine, mi sorprendevo ogni volta!

Ehi mostriciattolo, mi hai tradito!” si lamentò Jacob.

Non è vero, dopo abbraccio anche te!” promise lei.

Il resto del gruppo tornò abbastanza in fretta e mi venne consegnato il mio cono al cioccolato.

Lindsay aveva preso lo stesso gusto, ma in una coppetta.

Tutti si posizionarono, chi accanto a me e chi in terra.

Lindy, se vuoi puoi andare a giocare” fece Johanna, cercando un pretesto per allontanarla.

Magari pensava che fosse di disturbo per me, così obiettai: “No, può stare anche qui, mi fa compagnia e mangia il gelato da brava e tranquilla. Vero Lindy?”

Lei annuì, totalmente assorbita dalla sua merenda.

Okay ragazzi, vi abbiamo voluti tutti qui perché vi dobbiamo parlare in quanto Souls” cominciò John, prendendo come sempre la parola per primo.

I quattro componenti della band si scambiarono occhiate perplesse e io potevo percepire l'agitazione crescere in loro.

Non vi vogliamo spaventare, è solo che si tratta di una cosa un po' seria” cercai di tranquillizzarli.

Il fatto è che abbiamo deciso, in un certo senso, di premiarvi” proseguì Serj.

I ragazzi sgranarono gli occhi; ormai prestavano poca attenzione anche al loro gelato, che rischiava sempre più di sciogliersi.

Con Jo ed Ellie ieri stavamo proprio parlando del nostro tour europeo che si terrà in autunno: sarà composto da otto date e toccherà i principali Paesi del continente. Come già vi abbiamo detto, tra l'altro, ci sarà quella tappa particolare in Francia” cominciò a spiegare il batterista. Io e gli altri ci scambiammo un'occhiata e decidemmo di lasciar parlare lui: sapeva sempre come esprimersi e cosa dire in situazioni delicate come queste, aveva il potere di incutere serenità in chiunque lo ascoltasse.

Ecco: in alcune di queste date, precisamente in tre, gli organizzatori degli eventi ci hanno dato il via libera per scegliere la band che ci aprirà il concerto; ovviamente noi, quando pensiamo a un gruppo spalla, cerchiamo sempre qualcuno che si meriti questo ruolo, che sia veramente bravo e si impegni in ciò che fa. Noi quattro, mentre discutevamo del tour, ci siamo consultati e stavamo pensando di chiederlo proprio a voi.”

Cosa?!” sbottò Johanna, strabuzzando gli occhi e agitando il gelato in aria, tanto che la pallina di crema si staccò e cadde tra l'erba.

Ehi, tranquilli, aspettate un attimo. Lo so che è una richiesta un po' insolita, ma...” tentò di riportarla alla calma John.

In ogni caso” intervenni, “avete un po' di tempo per pensarci. Sappiate che se ve l'abbiamo chiesto è perché ci fidiamo molto di voi, vi abbiamo visto suonare e abbiamo trovato delle grandi capacità e del talento. Inoltre, come ci hanno raccontato le ragazze ieri, avete intenzione di registrare qualcosa e questo è un altro punto a vostro favore.”

Shavo e John ci hanno raccontato che voi, gemelline care, ieri siete rimaste sconvolte dalla notizia dei Dub Inc” prese la parola Daron, sotto lo sguardo stupefatto di tutti. “Dobbiamo ammettere che questo ha rafforzato ancora di più la nostra scelta: vogliamo aiutarvi a realizzare anche questo sogno, portarvi da loro e farvi aprire un loro concerto. Eh sì: anche voi, nel caso accettaste, dovreste suonare lo stesso giorno! Il festival sta cercando artisti emergenti e noi abbiamo parlato bene di voi!”

Calò il silenzio per qualche secondo, poi Ellie scoppiò a piangere senza riuscire a contenersi.



♪ ♪ ♪



Lo so, lo so, troppi colpi al cuore ultimamente... oddio, speriamo che ai miei personaggi non venga un infarto XD
Io non so che altro dirvi, lascio a voi la parola! Solo: quanto è folle questa richiesta da uno a dieci?

Questi quattro System sono troppo dolciosi :3

Come sempre, grazie mille a tutti voi che mi sostenete e alla prossima (stay tuned perché potrei palesarmi prima del solito)!!! ♥



   
 
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