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Autore: Vulpes Fennec    05/09/2017    1 recensioni
Ispirata dalle parole della vecchia canzone di Claudio Villa " La capinera" e la serie animata "Miraculous Ladybug & ChatNoir".
Tratto dal testo:
"... I monelli giocavano per strada, e tra di loro una bambina dalla chioma corvina cercava di riprendere un nastro cremisi, che faceva coppia con uno che le teneva metà dei capelli raccolti in un codino.
La bambina mi osservò sorridendomi, ..."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il tempo passato con lei sembra essere stato pochissimo e ora, che mi ritrovo qui a scrivere di lei, piccoli brandelli di dolci ricordi mi rimembrano. 
Ci sono così tanti aneddoti su di lei eppure ora, che guardo il presente e la penna che scrive su questo foglio, potrei riassumere tutto in poche e dolcissime parole "il mio grande amore".
Mettiamo in chiaro, la differenza d'età, che infondo sarebbe sparita con la crescita di entrambi, mi ha portato a pensare per tanto tempo che fosse un amore simile a un imprinting in quanto mi sentivo in dovere di tenerla al sicuro e protetta... tra le mie braccia. 
Sono troppi i racconti che vorrei elencare eppure credo che questo mi farebbe divagare enormemente sulla storia principale, perciò cercherò di non perdermi troppo tra le storielle che pian piano mi hanno sempre più portato ad amarla, amarla per davvero.

Quel mattino di dicembre fu lei a svegliarmi saltando sul mio letto come una bambina di dieci anni in meno di quelli che aveva, ma come biasimarla questo sarebbe stato il suo primo natale festeggiato assieme.
-Marinette ma che diavolo fai?- dissi stringendomi di più nelle coperte e aprendo un occhio in quanto l'altro era troppo stanco per svegliarsi.
-Adrien!!! Oggi è natale! È natale! - disse scuotendomi.
-E appunto per questo credo che sia sacro santo anche fare una bella dormita- dissi prendendola e trascinandola in un abbraccio tra le coperte.
-Noo!!!Daaaiii!!- disse perforandomi i timpani.
-Ahia! Il mio udito!- esclmai.
La guardai severo come se avesse esagerato, ma rilasciai quella serietà immediatamente iniziando a farle il solletico. 
La lasciai libera solo dopo un paio di minuti in cui mi supplicava di smettere.
-Allora non ne sono sicuro, ma credo che giù da basso ci siano dei regali infiocchettati ad aspettar..-
Ancora prima di finire la frase la vidi sparire mentre usciva dalla mia camera nella nuvola della sua camicia da notte.
-Allora muoviti che la colazione è già pronta e le croissant sono ancora calde- alla sola idea dei dolci che mi aspettavano al piano inferiore mi fiondai giù dal letto, mi misi la vestaglia e scesi le scale. 
La vidi seduta vicino l'albero decorato da piccole palline di vetro colorate e i regali incartati.
-Quale apro per primo?- disse guardandomi languida.
-Direi questo- le passai un pacchetto appena nascosto dietro l'albero.
La sua accuratezza nello spacchettare quella carta decorata e il fiocco di raso, sembrava avesse paura di strappare la carta.
In pochi secondi si ritrovò sommersa dalla carta colorata e la velina che ricopriva il regalo. 
Inspirando profondamente tirò fuori dal pacchetto un magnifico vestito di taffetà colore nude decorato sulla chiusura da piccole roselline di un tenue rosa venezia e con le maniche semidiafane.
-Ti piace?- le chiesi in attesa di una risposta. Notai Marinette boccheggiare alla ricerca delle parole adatte, anche se non servirono quando notai il luccichio nei suoi occhi.
Mi saltó al collo con un abbraccio, risi a quel gesto e le dissi -Che aspetti? Va a provarlo sù-. 
La vidi sparire sulle scale, verso camera sua e quando tornò giù teneva i capelli raccolti con una mano mentre con l'altra sorreggeva il vestito dalla scollatura e le spalle le cadevano larghe sulle braccia.
-Non arrivo alla chiusura- si fece velata di rosa sulle gote e poi si girò rivelando la schiena coperta dalla lingerie bianca con il vestito aperto in una profonda scollatura a V.
La osservai un secondo per poi scuotermi e riprendermi per allacciarle l'abito.
Lasciò cadere i capelli sulla schiena e glieli sistemai pettinandoglieli facendo passare le dita affusolate tra le ciocche corvine.
-Fatti vedere- le ordinai, forse troppo autoritario.
Si girò lentamente ed era come guardare la luna piena, splendente e affascinante.
Il vestito le calzava a pennello e sentivo, guardandola negli occhi, un magnetismo che mi portò ad avvicinarmi a lei.
Le accarezzai le guance, valate di un virgineo rossore, spostai la mano passandola tra i suoi capelli.
Lei piegava sempre più la testa per mantenere quel contatto visivo, in quanto più bassa di me di parecchi centimetri, vedevo il mio sguardo riflesso nei suoi occhi chiari.
L'avvicinai ancora un pochino a me e le posai un casto bacio sulla fronte pallida.
-Sei magnifica-
Lei si scosse leggermente -Grazie-

La colazione era fantastica, un po' strana senza più la presenza di Alya con noi a tavola.
Ninò a quanto pare si era messo a fare sul serio con lei e convivevano da un paio di mesi e mi mancava la sua presenza in casa, ma grazie a Marinette la casa non ne risentiva. 

Sali nella mia camera per prepararmi all'arrivo degli ospiti.
Fissai la busta aperta sulla mia scrivania per pochi secondi e poi la buttai nel cestino.

L'acqua calda sulla mia pelle era estremamente piacevole e mi aiutava a concentrarmi. 
Pensai a quella busta di pregiata filigrana chiusa da uno stemma in ceralacca rosso e ad il suo contenuto, un invito alla festa di natale di questa sera nella regale villa di mio padre.
Era la prima volta a cui non partecipavo e la prima volta che disubbidivo a mio padre o a un suo invito.
Il cigolio rimbombante del rubinetto mi svegliò da quello stato di trans nei miei pensieri.
Uscii dalla doccia, mi coprii la vita con un asciugamano e uscii dal bagno accolto con un brivido nella mia camera fredda. Mi preparai velocemente e quando tornai giù Alya e Nino si stavano già togliendo i cappotti cosparsi di piccoli fiocchi di neve.
Il pomeriggio lo passai suonando al piano allegre canzoni natalizie e aiutando le fanciulle che armeggiavano in cucina mentre Ninò ci intratteneva con racconti fantasiosi e barzellette che di conseguenza facevano riempire l'aria del suono più dolce, la risata melodica di Marinette.

Eravamo tutti seduti in salotto a sorseggiare del Rare Cognac e spiluccando dolcetti e biscotti.
-Adrien posso un goccio pure io?- Marinette mi si avvicinò indicando il liquido ambrato nella bottiglia.
-Mi sembra troppo forte per una fanciulla che non ha mai bevuto-
-Ma lasciaglielo assaggiare, credo che abbia un'età un cui possa iniziare- Il commento non richiesto proveniva da Nino accoccolato ad Alya il quale guardai male però accettai il suo punto di vista - .. solo un assaggio piccolo- ... quasi.
Le porsi il mio bicchiere in quanto conteneva si e no mezzo centimetro di cognac.
Quando tutto il contenuto del bicchiere finì giù per la gola di Marinette, il suo volto fu abbastanza esaustivo.
-Ma è fortissimo!- 
-Appunto, non è roba per la tua età- sentenziai.
-Fa caldo non trovate?- disse sventolandsi la mano per farsi un po' d'aria.
-E non lo reggi nemmeno- notai le sue gote farsi più rosee per il caldo provocato dall'alcolico.
Sentii il campanello suonare e mi avviai alla porta. Ad aspettarmi oltre la soglia c'era un uomo alto spigoloso e impettito.
-Salve padre- dissi timoroso di una sua risposta.
-Sei solo?-
-No, sto festeggiando in compagnia di alcuni miei amici- 
Il suo sguardo era freddo e arido.
-Una buona motivazione per non passare il natale con tuo padre- disse sarcastico. Ero terrorizzato eppure mi sforzai a non farlo notare.
-Non mi fai entrare?- disse. 
-Non hai una festa a cui tornare?-
-Ovviamente, ma credo che gli invitati possano sopravvivere un'ora anche senza il padrone di casa- e senza aspettare un mio invito mi scavalcó avviandosi verso il salotto.
A metà del corridoio venne fermato dalla piccola figura barcollante di Marinette che per poco non gli finì addosso.
-Tutto bene Adrien? Noi...- sembrò pietrificarsi davanti alla figura che le si stagliava avanti.
Mi avvicinai a lei e le appoggiai una mano sulla schiena, il suo cuore batteva forte nel petto e il suo respiro era accelerato, proprio come il mio.
-Padre, lei è un'amica di vecchia data di Ninò ed ospite qui da me- improvvisamente la gola mi si fece secca a pronunciare quella mezza bugia.
-Ma certamente, Marinette...- il sangue mi si raggeló nelle vene -...Chloè mi ha parlato di te- disse scrutandola dall'alto in basso.
-Chloè non sa niente di lei, siamo andati da lei per un thé un po' di mesi fa e ha iniziato a sputare sentenze senza nemmeno conoscerla, perciò le sue critiche nei suoi confronti non mi sembrano una buona base da cui partire per fare la sua conoscenza.- dissi stringendola al mio fianco. In quel momento notai che il suo profumo era coperto da un odore ancora più forte, Rare Cognac, il suo respiro era pesante e respirava nuvolette intrise d'alcol. Eppure io le avevo dato solo il fondino che era rimasto dal mio bicchiere.
-Bene, allora credo che mi tratterro un po' con voi così da poterla conoscere meglio.- ci superò ed entrò nel salotto, ove uno sbronzo e infatuato Ninò scherzava con Alya in modo provocante mentre, sul tavolino, la bottiglia di Rare Cognac poggiava vuota.
Guardai Marinette arrossata e barcollante al mio fianco che mi tirò leggermente la manica richiamandomi a se.
-Non mi sento tanto bene- mi disse con voce incrinata e con il respiro appesantito dall'alcol.
Le gambe le cedettero ma la risollevai in fretta appoggiandola sulla poltroncina vicino al pianoforte e velocemente presi mio padre per le spalle.
-Siamo quasi al fine della serata, abbiamo bevuto e ci siamo divertiti, ma purtroppo sei arrivato tardi, ora siamo stanchi e non saprei quanto sia possibile intrattenere un discorso lucido.- 
Ci ritrovammo di nuovo davanti alla porta, lui scuro in volto e sbigottito per il mio comportamento sgarbato.
-Va bene, vado. Ma sappi che non mi importa quello che fai con quella ragazza, l'importante è che rimangano cose tue private, qui va in gioco la reputazione della famiglia.-
-Marinette è solo una mia ospite sotto la mia tutela e non ti permetto di insinuare certe cose senza sapere come stiano realmente. In più sono sempre stato piuttosto riservato e credo che sia meglio che tu non tragga conclusioni affrettate. Ma ora basta, è natale e non ho la minima voglia di discutere. Perciò ti saluto e buon natale padre.-
Non ribadí in alcun modo, semplicemente mi squadró, fece un lieve cenno con il capo e se ne andò senza convenevoli.
Tornai nel salotto stanco, Ninò e Alyà erano mezzi addormentati sul divano fusi in un abbraccio e Marinette sulla poltrona assonnata. 
Mi sedetti sul bracciolo della poltrona dove stava accasciata. Era silenziosa e la testa le oscillava un poco per l'effetto dell'alcol e non feci neanche in tempo a chiederle come stava che si alzò in fretta e furia per correre al bagno inciampando nei suoi stessi piedi ogni metro.

Mezz'ora dopo eravamo ancora lì, io che le sorreggevo i capelli e la fronte mentre lei rimetteva tutto l'alcolico nella porcellana.
-Scusa- mugugnó piano scossa dai brividi.
-Shhh, tranquilla, non è mica colpa tua. Bevi un po' d'acqua- le posai un bicchiere d'acqua sulla labbra aride. -Hai finito?-
Lei annuì leggermente mugugnando un velato "si".
L'aiutai a mettersi in piedi, ma le gambe non le ressero.
La presi in braccio e lei si raggomitolò come un gattino al mio petto, la posai sul mio letto e la scoprii dai vestiti madidi di sudore lasciandola solo con la biancheria di seta bianca.
Non mi scoposi alla visione di Marinette con quel semplice vestito intimo e meticolosamente la coprii con le lenzuola pesanti.
Il suo respiro era pesante e io inutilmente preoccupato mi sdraiai sopra le coperte affianco a lei vegliando per tutta la notte.

Angolo autore
NON PREOCCUPATEVI, SONO VIVA! 
Dopo la batosta presa nel mio post precedente mi sono rimessa, lentamente, in moto. 
Mi spiace per essere così lenta, ma ho anche un sacco di altri progetti per la testa.
Ho dei calorosi ringraziamenti di fare a due mie amiche che mi sostengono nel progetto di questa fanfiction Althe e Gaia.
E anche voi dovreste ringraziarle, perché prima di postare , le signorine qui sopra nominate decifrano, modificano e correggono lo schifo che in realtà scrivo prima di servirvelo bello caldo su questo sito.

Ci si sente alla prossima e spero di riuscire a completare questa storia prima della fine del millennio.
Bye bye 😘

   
 
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