Storie originali > Avventura
Segui la storia  |      
Autore: fiore di girasole    07/09/2017    2 recensioni
Colapesce, come l'uomo della leggenda, sembra nato per vivere in simbiosi col mare. Racconto fuori concorso per il contest "Il Cantastorie" http://www.freeforumzone.com/d/11407995/Il-Cantastorie-/discussione.aspx organizzato da Little_Rock_Angel5, per il quale avevo scelto il Pacchetto 4 - “Colapesce”. Un grazie ad Alessandroago_94 che mi ha dato dei consigli preziosi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Quanto possa essere dura la vita per un vecchio lupo di mare, è qualcosa che in pochi possono comprendere", pensava l'uomo mentre se ne stava da solo, sugli scogli, a ricordare gli eventi che avevano segnato la sua vita.
Ne avrebbe avute di storie da raccontare, se solamente non si fosse ritrovato isolato dal mondo! Non che l'isolamento fosse una difficoltà per lui, che aveva sempre rifuggito i legami affettivi e, a dirla tutta, si era impegnato nell'allontanare le persone. La verità è che il vecchio da sempre si sentiva a suo agio in acqua mentre sulla terra ferma era un vero pesce fuor d'acqua. Fin da ragazzino aveva subito il fascino dell'oceano e da allora aveva vissuto come in simbiosi con esso: ogni qualvolta aveva un po' di tempo libero, quando litigava con qualcuno, se era triste o felice, o se aveva voglia di condividere un segreto... per lui nulla era più spontaneo che tuffarsi in mare e nuotare. Questa sorta di richiamo era più di una semplice passione e non era neanche una vocazione, era più simile a un "destino" che lo attirava a sé sia nel bene che nel male, donandogli al tempo stesso sollievo e tormento. Se avesse studiato di più avrebbe potuto dire che quell'attrazione era come il legame che unisce un magnete a un metallo: una forza attrattiva a cui vari oggetti non si possono sottrarre e senza una forza opposta non possono venire separati.

C'era stato un tempo però in cui non era stato un uomo solitario. Gli si dipinse un sorriso sul volto mentre ripensava alla sua infanzia. Rivedeva la madre che lo svegliava dolcemente, che gli raccontava tante leggende legate a quei luoghi; lei che lo lasciava libero di esprimersi e talvolta lo richiamava dai giochi coi coetanei insegnandogli al contempo la libertà e l'obbedienza; lui ricambiava la fiducia datagli, obbedendo volentieri ai compiti affidatigli e non tardando mai a rincasare per non impensierirla. All'epoca stare in casa costituiva una delle grandi certezze della vita e ciò lo faceva sentire bene con sé stesso, ma fuori casa era tutta un'altra storia. Fuori casa aveva molta libertà e poche certezze, per questo più cresceva e più la sua inquietudine aumentava. Inoltre la sua insofferenza veniva ricambiata da quella stessa gente che fino a poco prima l'aveva trattato come uno di loro. Così, crescendo, imparò quanto a volte possa essere doloroso vivere in un piccolo villaggio di mare per un giovane che vorrebbe nuotare libero, attraversare gli oceani, sentirsi parte del mondo.
Quando restò orfano aveva già collezionato numerosi soprannomi, tutti insulti più o meno offensivi e allusivi del fatto che non si accompagnasse alle fanciulle, che dedicasse più tempo al nuoto che al lavoro, che vivesse di sogni... quasi fosse una colpa per un giovane vivere in modo spensierato.
Allora per qualche tempo provò ad adeguarsi per compiacere il prossimo: si inventò il lavoro di pescatore di perle, poi quello di cercatore di tesori... tutti fattibili solo per lui che seppur giovanissimo dopo anni di allenamenti era diventato un vero campione di apnea. Certi giorni era rimasto sott'acqua tanto a lungo che i pescatori avevano scommesso dei bei soldi circa la sorte del ragazzo e più di uno l'aveva dato per spacciato, ma uno come lui avrebbe potuto inghiottirlo solo la terra, non il mare, che ricambiava la sua dedizione e finiva col risputarlo sempre fuori, per la disperazione dei suoi simili che non riuscivano in nessun modo a liberarsi di questo essere tanto diverso da loro. C'era però anche un altro motivo di disappunto: Colapesce, così lo chiamavano, era dotato di una bellezza fuori dal comune, cresceva armonioso senza particolari sforzi, aveva un volto bello e gentile con lineamenti che sembravano disegnati direttamente da Dio e gli occhi di un bel blu profondo che sembravano capaci di scrutare le coscienze, inoltre un portamento elegante che faceva sfigurare i suoi pari. Gli uomini erano tutti gelosi della sua bellezza, spaventati dall'idea che avrebbe potuto ottenere l'amore incondizionato di qualunque donna egli avesse voluto, e lo denigravano con l'intento di minarne l'autostima.
Ma lui, per fortuna non si preoccupò a lungo delle loro angherie e dei loro pettegolezzi. Grazie all'eleganza di cui era naturalmente dotato, ogni torto, ogni insulto, ogni insinuazione gli scivolavano addosso senza lasciare traccia.

Lavorando sodo riuscì a mettere da parte dei soldi e a salpare con una nave, verso nuovi mari e nuove spiagge e quello per lui fu come un viaggio interiore, che lo temprò maggiormente nello spirito e nel corpo e come d'abitudine ci si dedicò con tutto sé stesso, finché non fu in grado di comprarsi una nave sua e di assoldare una ciurma di marinai forti, abili e rispettosi della sua autorità.
Fu in uno dei suoi vagabondaggi per il grande oceano che incontrò i due esseri viventi che da lì in poi lo avrebbero accompagnato. Una nave era stata attaccata dai pirati e di essa restava ben poco. Se non si fosse trovato a navigare sulla stessa rotta, presto quell'imbarcazione sarebbe affondata portandosi appresso le carcasse degli uomini ammazzati, di quelli feriti, una donna e un pappagallo, i quali erano stati risparmiati giacché non costituivano una minaccia. Portarono i superstiti sulla loro nave e, mestamente, lasciarono andare gli altri.

La donna si chiamava Vanessa, era minuta, aveva capelli ricci scuri una carnagione candida e tante deliziose piccole lentiggini. Lui se ne innamorò subito, ricambiato. Anch'ella stregata dalla bellezza dell'altro, in più mossa dalla riconoscenza per averle salvato la vita, gli si concesse quella stessa notte, in fondo chi è appena scampato a una brutta fine perde momentaneamente il senso del pudore. Fu la prima volta per entrambi e l'inizio di un grande amore, l'unico che egli avrebbe mai conosciuto.


...
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: fiore di girasole