Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Geani    08/09/2017    1 recensioni
Non tutti gli angeli sono buoni e saggi. Sono creature estremamente vicine agli umani. Un angelo può cambiare per sempre, può essere esiliato e vivere sulla terra.
Danyas non è un semplice essere alato, è il fratello della Regina; una regina che però non è più lucida da molti anni, forse troppi. Il mondo non è fatto di buoni e cattivi, non e' fatto di angeli e demoni ma di creature di ogni tipo il cui animo brilla di mille sfumature diverse. Il cuore, che quasi mai segue la mente, detta troppo spesso le regole. Dopo una guerra tra angeli e demoni, quello che resta è una guerra tra fratelli.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9



Alex si sorprese di leggere il nome dell’angelo sullo schermo del telefono. Era assolutamente inaudito che lo cercasse di spontanea volonta’. Nonostante il dubbio accenno’ un sorriso soddisfatto e rispose, curioso di sapere il motivo di quella chiamata.
-Sei a casa?-
-No, ma posso andarci se devo.- Disse con un sorrisetto, facendo segno alle ragazze sedute attorno a lui di allontanarsi.
-Ho bisogno di distrarmi e Alaska e’ fuori citta’.- Il suo tono, per i gusti del demone, era troppo serio.
-E cosa ti annoia cosi’ tanto? Stancato della bella vampira?-
-Ti va di uscire o no? Dio, mi sono abbassato a questo...- Borbotto’ fra se’ e se’.
Alex ridacchio’ poi si alzo’ per prendere prendere la camicia che aveva lanciato sul divanetto del locale. Non usciva da li’ da giorni e, forse, rivedere la luce del sole gli avrebbe fatto bene.
-Dove vuoi andare?- Chiese poi.
-Non lo so, al cinema?- Propose l’angelo.
-Sei proprio diventato come gli umani.- Alex fece una smorfia a quel pensiero ma, mentre si allacciava i bottoni, ci ripenso’. –Va bene, non ho voglia di camminare o stare in piedi, almeno li’ posso dormire. Ti aspetto fuori.- Concluse chiudendo la chiamata e incamminandosi verso quello che una volta era stato un teatro. Forse una delle scelte piu’ intelligenti mai fatte: trasformare un teatro che cadeva a pezzi in un cinema.
La forte luce del pomeriggio gli feri’ gli occhi a primo impatto ma, col tempo, si rese conto che mancavano poche ore al tramonto. Quanto tempo aveva passato chiuso sempre nel locale in cui lavorava non l’avrebbe saputo dire.
Si passo’ una mano fra i capelli biondi e corti mentre si fermava davanti all’entrata, osservando le locandine dei film di quella settimana. Alcuni parevano promettenti e, stranamente, non si dispiacque di aver accettato quella uscita. 
-Finalmente, gli angeli solitamente non sono piu’ puntuali?- Disse con arai scocciata il demone, stiracchiandosi, una volta visto il suo compagno di film avvicinarsi.
-Non mi andava di volare.- La risposta di Dan non ammise altre discussioni sull’argomento.
-Vuoi davvero vedere il film o vuoi sfogarti su qualcosa che e’ successo?- Chiese alzando un sopracciglio. –Sei cosi’ acido da essere troppo anche per me.-
-Non penso capiresti.-
-Sono un demone, qualsiasi stronzata tu abbia fatto non mi puo’ sconvolgere piu’ di tanto.-
-Ho messo incinta Isabelle.- Dan lo attentamente, aspettando la sua reazione.
-Ma non e’ tecnicamente impossibile?- Aggrotto’ la fronte Alex.
-A quanto pare no. Ora e’ incinta e non ci crede, non so se lo terra’ o meno e non so nemmeno a quale delle due cose incoraggiarla. Io lo voglio, ma non penso sia per le giuste ragioni.- Confesso’.
Alex si schiari’ la voce, ripensando a quello che aveva appena sentito. Nonostante non riuscisse a crederci era ovvio che qualcosa era davvero successo o non sarebbe stato cosi’ agitato.
-Io mi ricordo di Ryen, sono passai molti anni ma era un bravo ragazzo... non so se tu voglia solo sostituirlo o tentare di avere una famiglia di nuovo pero’ ho una sola cosa da dirti, angioletto, se avessi voluto sostituirlo avresti messo incinta qualcuna delle tue conquiste anni e anni fa senza aspettare tutto questo tempo.- Detto questo entro’ nell’edificio e si diresse verso la biglietteria. Era un demone, si’, ma vivere sulla terra lo aveva un po’ cambiato. Non riusciva piu’ a essere solo malvagio cosi’ come anche Danyas non riusciva piu’ a fare solo del bene prodigandosi per la felicita’ degli altri fino allo sfinimento.
 
Dan rientro’ tardi, ormai il sole era scomparso da un pezzo dietro alle alte costruzioni della citta’. Era andato a gettare luce su altre case, su altri parchi e su altre parti del mondo.
Tutto quello che aveva fatto quel pomeriggio erano state scuse per non dover tornare a casa e affrontare il casino che aveva fatto. Era sul serio convito che quella vampira desiderasse una famiglia, come lui, ma si era dimenticato che non l’avrebbe creduto. Dubitava che prima di lui un altro angelo fosse sceso sulla terra raccontando quello che poteva o non poteva fare il loro sangue. Capiva anche il perche’. Tutti l’avrebbero cacciato per poter ottenere quei privilegi promessi da quel liquido cosi’ speciale.
Aveva pensato, per tutta la giornata, che forse era meglio scappare. Belle avrebbe potuto dirlo a tutti, portare via quello che le aveva lasciato nel frigo e mostrarlo ad altri vampiri. Si era lasciato trascinare dalla corrente di quelle emozioni che non provava piu’ da cosi’ tanto tempo da crederle ormai scomparse per sempre. Da una parte morire non gli faceva ne’ caldo ne’ freddo. Era un angelo, sarebbe salito nei cieli e avrebbe raggiunto suo figlio. Non sarebbero mai piu’ scesi sulla terra e sarebbero stati fuori dalla portata di Eilidih ma, d’altra parte, la sua vocazione era proteggere e non poteva farlo da morto. Avrebbe potuto togliersi la vita molti anni prima ma a non avrebbe mai potuto compiere un atto cosi’ egoistico. Il suo compito era difendere i deboli e non abbandonarsi alla disperazione e al dolore.
Quando, alla fine, apri’ la porta dell’appartamento resto’ sorpreso dal vedere la vampira seduta sul divano a guardare il notiziario. Di tutti gli scenari che si era immaginato quello era il meno improbabile. Si era aspettato di vederla dormire, di vederla ballare, magari cucinare o corrergli incontro per insultarlo ma mai avrebbe creduto di vederla tranquilla ad aspettarlo come se nulla fosse successo. Era ormai buio fuori e nulla la tratteneva li’ se non la sua volonta’ di restare.
L’angelo, perplesso, chiuse a chiave appoggiando poi quel mazzo chiassoso sul mobile all’entrata. Si diresse poi in bagno, rimandando il piu’ possibile quel confronto a cui aveva spesso pensato durante le ore passate fuori. Si concesse una doccia per schiarirsi le idee ma quando ando’ in camera per vestirsi trovo’ la vampira seduta, le gambe accavallate, sul bordo del letto.
-Stai cercando di evitarmi?- Gli chiese pacata.
-Sto solo cercando di vestirmi.- Le fece notare l’asciugamano che portava attorno ai fianchi.
-Ti ho gia’ visto nudo, fai pure con calma.- Belle scollo’ le spalle, poggiando le mani dietro di se’ e inclinando leggermente la schiena all’indietro.
-Immagino che tu abbia preso una decisione.- Mormoro’ Dan, prendendo il cambio dall’armadio e lasciando cadere a terra l’asciugamano per indossare dei boxer e un paio di pantaloni da ginnastica, larghi e comodi.
Belle lascio’ cadere lo sguardo sulle nudita’ nell’angelo con fare soddisfatto, avrebbe avuto sicuramente un bel bambino da lui. Non che fosse importante, pero’ perche’ negare che quello che aveva davanti era davvero una bella persona dal punto di vista estetico?
-Si’, ho deciso di tenerlo.- Rispose una volta che lo spettacolo stranamente casto fini’.
-Ti faro’ avere il sangue necessario.- La rassicuro’ stiracchiandosi. –Scegli tu, vuoi restare qui o vuoi tornare al tuo appartamento?-
-Sarebbe piu’ facile se restassi, vendero’ casa mia per avere dei soldi per il bambino. Non ho messo molto da parte, ho sempre vissuto alla giornata.- Belle si raddrizzo’, portando i gomiti sulle ginocchia.
-Quindi mi stai informando che conviveremo?-
-Piu’ o meno.- La vampira sorrise, le piaceva come lui dicesse le cose in maniera diretta.
-Sara’ divertente.- Dan non aggiunse altro prima di lasciare la stanza.
Aveva bisogno di una birra o due, magari di un’intera bottiglia di vino. 
   
 
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