Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: MidnightRavenKuro    09/09/2017    1 recensioni
Il destino non lascia nessuno da solo.
Una giovane anima, tra le pieghe del tempo trascorso nella Soul Society, verrà a patti con un segreto celato al mondo da ricordi di una vita terrena che non sono mai riaffiorati prima,ricordi che potrebbero mettere alla prova l'amore e l'affetto che scorre tra lei e coloro che hanno scelto di starle accanto
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Isane Kotetsu, Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Retsu Unohana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2: Fate makes you choose the next direction

 


Kaede si svegliò da quello che le sembrò un sonno eterno.  Aprì lentamente gli occhi, ma li richiuse subito, accecata dalla luce del sole che filtrava nella stanza.  Si sentiva piuttosto intontita e la testa non smetteva di pulsare. Fece un nuovo tentativo, e si ritrovò a guardare un soffitto bianco che non era sicuramente quello di casa sua.  Avvertì una strana pressione al braccio sinistro, e intuì ben presto di non poterlo muovere. Subito dopo, osservandolo, vide che era avvolto con del gesso.
Ho il braccio rotto? E da quando? La sua mente era ancora parecchio offuscata. Notò al tatto che era sdraiata su qualcosa di troppo morbido per essere il suo scomodo futon. Abbassò lo sguardo e vide una coperta bianca dal busto in giù, capendo che quello sul quale giaceva era un letto.
Dove sono finita?
Decise di mettersi a sedere e guardarsi meglio intorno, continuare a porsi domande non l’avrebbe portata a nulla. Con una certa fatica si sollevò, gesto che le provocò una forte fitta di dolore alle costole e un piccolo gemito.
Perfetto, con la fortuna che ho sono rotte anche queste...

 

- Ti sei svegliata! - disse una voce maschile proprio in quel momento. Kaede vide un minuto ragazzo seduto vicino alla finestra. Aveva i capelli castano scuro e tratti molto delicati,sembrava che si potesse rompere semplicemente toccandolo.

Le si avvicinò svelto.

 

- Come ti senti? - chiese.

 

- Come se avessi ripetutamente sbattuto la testa contro un muro... - rispose Kaede, e sospirò.

- Comunque, dove sono? E tu chi sei? Chi mi ha portato qui? -

 

- Non ricordi cosa é successo? - domandó Hanataro in tono preoccupato.

 

Kaede rimase a pensarci per un pò. Quando vide il fodero della sua kodachi, che era posato su un comodino posto di fianco al letto,  qualcosa iniziò a farsi più chiaro nella sua testa. Le parole cominciarono a uscire dalla sua bocca mano a mano che le tornava in mente ciò che era accaduto, il tono di voce agitato e teso.

 

- Ricordo che sono stata attaccata da un Hollow mentre ero nel bosco...stava per uccidermi, ma poi sono arrivate due donne. Una aveva una specie di mantello bianco e i capelli acconciati in modo particolare,in una strana treccia al contrario, e ha cominciato a dare una lezione a quel mostro... lanciando un sacco di incantesimi strani, non avevo mai visto niente del genere prima! L’altra invece era altissima, ed é venuta a vedere come stavo e… e poi non ricordo cos’altro sia successo... - disse il tutto gesticolando furiosamente col braccio destro.

 

- Calma, calma, non ti fa bene agitarti - disse Hanataro gentilmente.

- Sei nella Quarta brigata del Gotei 13, la divisione medica. I-io sono Yamada Hanataro. Sei stata portata qui dal Capitano Unohana e dalla sua luogotenente, che sono appunto le due donne che ti hanno aiutata.Credo che... credo che sia meglio farti parlare col Capitano, vado a riferirle che ti sei svegliata. - le fece un piccolo sorriso impacciato e si diresse fuori dalla stanza.

 

Kaede si lasciò cadere all’inidietro sul cuscino, e puntò gli occhi sul soffitto. L’idea di essere stata salvata addirittura da un Capitano e da un luogotenente per qualche motivo la emozionava e la intimidiva allo stesso tempo. Nonostante conoscesse a malapena i ranghi del Gotei 13, sapeva che fossero titoli piuttosto importanti. Pensò che non vedeva l’ora di incontrare coloro che le avevano salvato la pelle.

Poi ripensò alla conversazione appena avvenuta con Hanataro.

 

Tre anni di meditazione e ancora non ho imparato a gestire le mie emozioni... pensò, riflettendo su come la tensione e l’impulsività riuscissero ancora ad avere la meglio su di lei. Sperò di non fare brutte figure dovute alla sua parlantina, che si scioglieva parecchio quando era tesa.

 

Si concentrò su come si sentiva in quel momento, in generale. Non stava troppo male, tutto sommato: sarebbe potuta andare molto peggio. Le era rimasta addosso parte della sensazione di panico provata la sera precedente, ma sperava di riuscire a smaltirla in poco tempo.

 

- Ahi…- Avvertì un lampo di dolore attraversarle la tempia destra, che massaggiò con la mano. Il suo mal di testa era peggiorato.

 

Cercò di svuotare la mente per calmarsi, almeno fino all’arrivo del Capitano, ma non ci riuscì del tutto: l’immagine di un certo Hollow continuava ad apparirle nella testa.

 

~☆~

 

Retsu stava compilando la solita montagna di documenti, il lavoro più noioso che Capitani e luogotenenti si ritrovavano sempre a dover fare. Era assorta nella sua mansione, quando la sua concentrazione venne interrotta da qualcuno che aveva appena bussato alla porta.

 

- Avanti. - disse piano, alzando gli occhi.

 

Un’enorme pila di ulteriori documenti comparve sulla porta sorretta dalla sua luogotenente, che stava avendo qualche problema a guardare dove metteva i piedi.

 

- Ho portato altro lavoro, Capitan...OOOOOH! - Isane inciampò sui suoi stessi piedi e cadde sonoramente in avanti, tendendo però le braccia in modo da salvare la pericolante torre di fogli dal fare una brutta fine. Era proprio uno di quei momenti in cui voleva sprofondare sottoterra e non farsi piú vedere per l’eternitá.

 

Retsu inarcò un sopracciglio e per un momento le sue labbra si curvarono in un piccolo sorriso divertito. Poi però si alzò dalla sedia e si chinò verso la luogotenente.

 

- Grazie, Isane. Ecco, lascia che ti aiuti. - Prese l’orrida pila dalle mani della giovane e la pose sulla scrivania, poi le tese una mano.

 

Isane alzó lentamente la testa, inevitabilmente rossa in volto. Con fare incerto afferró la mano del suo Capitano e si rimise in piedi.

 

Involontariamente, si ritrovò a fissarla, senza interrompere quel contatto fisico con la mano dell’altra. La guardava negli occhi (cosa che raramente accadeva per piú di cinque secondi di fila) e non riusciva a smettere. Non voleva smettere.

Rimase così per un minuto, non riuscendo a pensare ad altro che a quegli occhi, quando la voce di Unohana la riportó alla realtá.

 

- É tutto a posto? - disse Retsu, possibilmente ancora più divertita di prima (anche se lo mascherava piuttosto bene).

 

Isane quasi fece un salto.

 

- S-sì! Va tutto bene, chiedo scusa Capitano. - disse distogliendo lo sguardo e ritraendo la mano.

 

- In questi ultimi tempi sembri davvero distratta, Isane-chan. Qualcosa ti turba? - c’era una piccola vena di malizia nel suo tono, ma la ragazza parve non notarla.

 

- No, non preoccupatevi Capitano. Prometto che starò piú attenta. -

 

In quel momento, qualcun altro apparve sulla porta rimasta aperta. Bussò per segnalare la propria presenza ed entrambe si voltarono.

 

- C...capitano, Kinoshita-san si é svegliata. - disse timidamente la voce di Hanataro.

 

- Ah, bene! Arriviamo subito. - rispose Retsu. Lanciò un’ultima occhiata (volutamente consapevole) alla sua luogotenente, le cui guance raggiunsero una tonalità di rosso difficilmente superabile. Poi iniziò ad incamminarsi, seguita a ruota dalla sua subordinata che aveva incrociato le braccia, a disagio.

Hanataro parve non essersi accorto di niente.

 

~☆~

 

Kaede stava osservando il cielo del primo pomeriggio fuori dalla finestra, quando il suono della porta che si apriva catturò la sua attenzione.

Fu allora che rivide, per la prima volta dopo l’attacco, i visi delle due donne che l’avevano soccorsa.

Le venne spontaneo in volto un sorriso sincero.

Provò a mettersi di nuovo a sedere, ma il dolore alle costole la fermò nel bel mezzo del tentativo. Strinse i denti per non lasciarsi sfuggire nessun gemito stavolta.

 

- Kinoshita-san, é un piacere vederti finalmente sveglia. Oh, non sforzarti, resta pure sdraiata: sarebbe un bel guaio se quelle costole arrecassero i danni che, fortunatamente, ancora non hanno causato. - disse quella che riconobbe come il Capitano, una bella donna dall’aspetto maturo ora che la guardava meglio, mentre si avvicinava al letto, l’espressione incredibilmente serena. Dietro di lei, c’era la ragazza altissima, colei che sapeva essere la luogotenente.

 

- Mi spiace non potervi porre subito i rispetti dovuti… -  rispose Kaede. Era sempre molto educata con le persone più grandi di lei, con l’unica eccezione della vecchia Katsuri. Era difficile parlare in modo rispettoso a quella donna aggressiva,malevola e maleducata con chiunque (con lei specialmente), almeno dal suo punto di vista.

 

- Per ora mettiamo da parte le formalità. - le rispose il Capitano con gentilezza.

 

- Posso sapere i vostri nomi…? - mormorò timidamente Kaede. Uno lo conosceva già, ricordando cosa Hanataro le aveva detto poco prima, ma non sapeva il nome della luogotenente.

 

- Certamente. Io sono Unohana Retsu, e sono il Capitano di questa divisione. -

 

- Io sono Kotetsu Isane, la luogotenente. -

 

- É un piacere conoscervi… - sussurrò la rossa, chiudendo gli occhi e sorridendo ancora più apertamente. Si sentiva in soggezione, ma allo stesso tempo, per un motivo a lei sconosciuto, le due donne le trasmettevano una forte sensazione di familiarità.

 

- Isane-san, controlla le sue condizioni per favore. - ordinò Retsu avvicinava una sedia al letto, e vi si sedette sopra. Aveva un blocco note e una penna in mano.

 

- Subito, Capitano. Prima di tutto, come ti senti? - chiese la luogotenente a Kaede.

 

- Mi sento...uhm, un pò intontita. Ho un gran mal di testa…e se respiro a fondo, le costole mi fanno male. Anche il braccio mi fa davvero male, ma credo sia normale...cioé… é rotto, no? - Oh,no. Temeva che di lì a poco avrebbe cominciato a parlare a raffica. Aggrottò la fronte guardandosi nervosamente il braccio.

 

- Sì, purtroppo avevi omero e radio gravemente fratturati, ma con un altro paio di terapie di Kido dovrebbero guarire tranquillamente. Per le costole ci vorrà meno, fortunatamente: si erano solo incrinate. Anzi, penso che Isane-san riuscirà a sistemarle oggi stesso. - disse Retsu mentre scriveva qualcosa su uno dei fogli, ed Isane esaminava il corpo della rossa grazie ad un particolare Kido.

 

- Date le sue condizioni attuali, Capitano, dovrei farcela senza problemi. - rispose la grigia.

- La spalla come va? -

 

- La...spalla? - Kaede alzò la testa e la guardò spaesata per un attimo, trattenendosi dal porre le troppe domande che in un colpo le si erano affollate nella mente(la quale ancora non metteva bene a fuoco i dettagli di ciò che era successo). Ma poi si ricordò di essere stata colpita dagli artigli dell’Hollow. Mosse lo sguardo a sinistra, e noto’ le bende che le avvolgevano la spalla ferita, bende che parzialmente andavano a nascondersi alla vista sotto il tessuto del vecchio abito smanicato che indossava. La ritrovata consapevolezza della presenza dei tagli le fece avvertire una minima parte del bruciore iniziale, quello che aveva provato al momento in cui la bestia le aveva procurato quegli sfregi.

 

- Solo un pò… - disse infine.

 

- É un bene, significa che fortunatamente siamo già a buon punto. Per prima cosa ci occupiamo del braccio, poi controlleremo anche le lacerazioni. -

 

Il controllo andò avanti per un pò, mentre Unohana continuava a scrivere. La voce di Isane era così gentile che Kaede trovava estremamente facile ubbidire alle sue richieste.

Durante il trattamento, parlarono degli avvenimenti di quella notte, cosa che schiarì totalmente i pensieri della rossa al riguardo. La parte che più la sorprese era ciò che lei stessa aveva fatto: era riuscita a scacciare l’Hollow in un modo che non avrebbe mai immaginato. Non era minimamente consapevole di possedere tutto quel Reiatsu.

 

- Tuttavia, non possiamo abbassare la guardia… - disse Retsu ad un certo punto. - l’Hollow é ancora in libertà ed é un pericolo per la Soul Society. Terremo gli occhi ben aperti, senza alcun dubbio. -

 

A quelle parole, Kaede provò un gran sollievo: era certa che l’avrebbero trovato ed eliminato presto, e lei non avrebbe più avvertito quella sensazione di pericolo sulla pelle.

Quando finirono, si sentì meglio in tutti i sensi. Le costole e le lacerazioni non le procuravano più dolore, e grazie ad una medicina datale dal Capitano non aveva più mal di testa. Anche il suo stato d’animo era migliorato abbastanza:l’ansia era svanita, anche se sfortunatamente non avrebbe potuto dire lo stesso della preoccupazione.

 

- Per oggi abbiamo finito, Kinoshita-san. Tra poco dovrebbe passare un’infermiera a portare la cena, ti consiglio di mangiare e tornare a riposarti. - disse Retsu mentre finiva di scrivere un’ultima cosa sul blocco. - Domani Isane-san verrà di nuovo a vedere come stai. Ti auguro un buon riposo.-

 

Kaede annuì.Mentre guardava le due lanciarle un ultimo sguardo ed uscire lentamente dalla stanza, emise un sospiro. La tentazione di fermarle e chieder loro di rimanere con lei era forte, ma non poteva mettersi a fare la bambina adesso: sapeva bene che non era possibile. Sono persone importanti e piene di impegni, non hanno certo il tempo o la voglia di badare a una ragazzina impaurita, pensò. Si preparò psicologicamente a passare la notte da sola in quella stanza poco familiare, in compagnia soltanto dei pensieri che versavano unicamente su una orribile immagine: quella di un mostro che aveva provato ad ucciderla.

 

Questo almeno era ciò che si aspettava accadesse. Ancora non sapeva che il docile Hanataro stava andando da lei, incaricato di non lasciarla sola per nessun motivo da una previdente Unohana, la quale sapeva sempre come prendere due piccioni con una fava.

 

~☆~

 

- Sono felice di vedere che hai acquisito fiducia in te stessa, sul lavoro… -

Retsu ed Isane erano dirette alla mensa della divisione. Nessuna delle due aveva parlato fino a quel momento, e l’improvvisa constatazione del Capitano aveva quasi fatto trasalire la ragazza più giovane.

 

- G-grazie… - si ritrovò a balbettare Isane, colta alla sprovvista.

 

- Quanto mi piacerebbe se accadesse anche per altre cose,Isane... - 

 

La luogotenente si fermò di colpo, e così fece anche Unohana.

Quella frase le fece perdere un battito. Puntò gli occhi sul pavimento incapace di guardare il suo Capitano negli occhi, le dita impacciate che si agitavano su loro stesse, la consapevolezza di essere sottoposta allo sguardo attento della donna che segretamente amava. Quando Retsu riprese a camminare normalmente, Isane si accorse di aver trattenuto il respiro. Presto la seguì, senza dire una parola, continuando a rimuginare su cosa l’altra intendesse con quelle parole.

 

~☆~

 

- Comandante Generale, cosa ne pensa infine della mia proposta? -

 

- Voglio darti fiducia al riguardo, Unohana. Non sono completamente sicuro che sia una buona idea, ma credo nelle tue capacità di giudizio. In ogni caso, la responsabilità di ogni sua azione sarà tua, non dimenticarlo. -

 

- Ne sono ben consapevole. -

 

- La tua richiesta e’ quindi approvata. É tutto? -

 

- Si, è tutto. La ringrazio di aver accettato, Comandante. Ora, con permesso, faccio ritorno alla mia Divisione. -

 

Unohana uscì dalla prima brigata di nuovo persa nei suoi pensieri, ma non abbastanza da non accorgersi della presenza di persone che erano appostate nell’ombra.

 

- Non vi sembra un gesto infantile mascherare il proprio Reiatsu per origliare, Kyoraku-san, Ukitake-san? - disse con la sempre presente e spesso apparente serenità.

 

Le due figure emersero alla luce della luna, rivelandosi proprio coloro di cui Retsu aveva pronunciato il nome.

 

- Fai sempre centro, Unohana-san! - disse Shunsui toccandosi il cappello come di consueto.

 

- Ci dispiace, però sai... siamo preoccupati anche noi per ciò che é accaduto, e per ciò che potrebbe succedere. - mormorò quieto Jushiro grattandosi il capo, un sorriso sbilenco sul volto.

 

- Preoccupati… - sussurrò Retsu chinando leggermente la testa. - lo sospettavo, nonostante lo spiacevole intervento di Kyoraku-san nella riunione notte scorsa e la poca reattività di Ukitake-san potesse lasciar intendere diversamente… -

 

- Te ne sei accorta, eh? Mostrarsi troppo interessati a qualcosa di potenzialmente pericoloso per la Soul Society desterebbe non pochi sospetti...guarda cosa é successo con quel traditore di Aizen, siamo tutti troppo sull’attenti al momento. - rispose Kyoraku.

 

- Credo che dovresti lavorare di più sulle tue tecniche di depistaggio,Shunsui. Quell’uscita infelice non era proprio da te! - disse Jushiro facendo una leggera risata, che si tramutò in un colpo di tosse.

 

- Credo che avessero tutti troppo sonno per avermi badato, Jushiro. -

 

- Ad ogni modo, Unohana-san… sei certa che la ragazza accetterà? Voglio dire, costringerla sembrerebbe strano, no? Cosa farai se rifiuta? - chiese Jushiro a Retsu, le cui labbra erano curvate nel suo sorriso perenne.

 

- Non credo che qualcuno rifiuterebbe l’opportunità di andare via dal Rukongai e condurre una vita dignitosa. Ho motivo di credere che accetterà senza pensarci due volte. -

 

- Capisco quello che intendi... beh, se tu pensi che sarà così, faremmo meglio a pensarlo anche noi. - disse Jushiro sospirando.

 

- C’è una cosa che però non mi é ancora chiara… - Shunsui guardò Retsu dritta negli occhi.

- Lo fai davvero solo per il bene della Soul Society? -

 

Per un secondo solo, gli occhi di lei si sbarrarono per la sorpresa. Come sempre, Kyoraku era davvero perspicace. Ma, per il momento, decise di mentire e non dire nulla che riguardasse cosa stesse pensando dalla notte precedente.

 

- Si, é il mio unico e preciso scopo. - disse infine chiudendo gli occhi

 

Shunsui le lanciò un’occhiata di sospetto, ma non disse più niente.

Ci fu un breve silenzio.

 

- Beh, credo che ti abbiamo disturbato già troppo, Unohana-san. Io torno a casa, sono molto stanco. Vi auguro la buonanotte. - Jushiro usò lo Shunpo, via verso la sua divisione.

 

- Andrò anch’io, anche se la brezza è piuttosto piacevole stasera domani dobbiamo andare tutti a lavorare. Per cui ti auguro anche io la buonanotte… Yachiru-san. - con queste parole Shunsui si congedò, lasciando una insolitamente turbata Retsu a prepararsi per una notturna, e solitaria, passeggiata verso la Quarta divisione.

 

~☆~

 

Tre giorni dopo, Kaede era completamente guarita. Durante la degenza ebbe la piacevole compagnia di Hanataro e, occasionalmente, quella di Isane. Avere qualcuno con cui chiaccherare la confortava,la faceva pensare meno alla sua preoccupazione principale, e ben presto si affezionò ai due dolci soldati del Gotei 13. Certo era felice di essere di nuovo a posto,l’unica cosa che le dispiaceva era il doversi separare da delle persone così piacevoli. Non ne aveva viste tante nella vita, e viveva con qualcuno che non si poteva decisamente definire piacevole.

Anche se la vedeva meno, le venne spontaneo legarsi specialmente ad Isane. Parlavano molto mentre si prendeva cura di lei:del Seireitei, del Gotei, ed una volta anche del Capitano. Per qualche motivo le piaceva sentir parlare di quella donna. Ora che ci pensava, non l’aveva più vista da quando si era svegliata nel letto dell’ospedale.

Era un venerdì pomeriggio, e Kaede su consiglio di Isane si stava preparando ad andare via. L’ultima cosa che serviva era il permesso del Capitano, per cui le due la stavano aspettando.

Kaede non diceva niente, ogni tanto guardava Isane malinconica, chissà se e quando l’avrebbe rivista.

 

- Qualcosa non va? - le chiese Isane notando lo stato d’animo dell’altra.

 

- No, niente… - Kaede fece un sorriso dolceamaro.

 

In quel momento Retsu entrò nella stanza.

 

- Capitano,Kinoshita-chan è pronta ad andare. -

 

- Prima di questo Isane...ho qualcosa da dire a Kinoshita-san. -

 

Questo catturò l’attenzione di Kaede. Qualcosa da dirle? Cosa poteva essere? Alzò la testa e i suoi occhi verdi trovarono quelli blu del capitano.

 

- Durante lo scontro con l’Hollow, hai dato prova di avere una grande energia spirituale. Credo che saresti un’ottima Shinigami, se mai decidessi di iscriverti all’Accademia. I corsi inizieranno tra cinque mesi, nel frattempo potrei ospitarti personalmente nei miei alloggi, se accettassi. -

 

Kaede era rimasta piacevolmente paralizzata.

Accademia? QUI? Diventare una Shinigami? Diventare...forte? E posso stare dal Capitano? Posso anche vedere Isane ed Hanataro quindi? Non dovrei più vedere quella vecchiaccia dannata! I pensieri si accavallavano euforicamente e senza sosta.

 

- ACCETTO! - Lo esclamò senza pensarci due volte, e subito dopo si tappò la bocca per l’imbarazzo di averlo detto così forte.

Il ricordo più prezioso di quel giorno furono i sorrisi che comparvero sui volti di Retsu ed Isane.

 

~☆~

 

Quella fu la svolta decisiva che portò la mia vita in una direzione del tutto nuova. Oh, ero così felice! Ancora inconsapevole di tutte le cose che sarebbero accadute, mi lanciai verso il mio nuovo destino veloce come un fulmine

 

~☆~★~☆~

 

NdA: ecco il secondo capitolo! Per vari motivi non ho potuto rileggerlo ed eventualmente aggiustarlo, perdonatemi eventuali strafalcioni. Se vi state chiedendo cosa volesse sapere Kyoraku sulle vere intenzioni di Retsu,beh...non vi resta che continuare a leggere ;)

Questo capitolo é di transizione verso i prossimi, ma contiene una delle scelte più importanti che Kaede farà durante tutto il corso della storia. Si l’ha fatta MOLTO velocemente, ma siate sinceri: un’occasione così non la cogliereste al volo?

Se avete consigli da darmi, fare correzioni, o volete semplicemente dire la vostra, lasciate pure una recensione: sono tutte gradite ^^

See ya next time ~

 

~ Kurocchi

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: MidnightRavenKuro