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Autore: LuLLuGi    10/09/2017    0 recensioni
Elettra é una ragazza con un grosso dono e ora ha l'età giusta per imparare a usarlo saggiamente. Il problema é che non sa di possederlo, ma lo scoprirà presto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come al solito Emma é arrivata prima di me. Non é che ritardi semplicemente arrivo puntuale, mentre lei é possibile che arrivi dieci o cinque minuti prima. "Emma oggi mi é successa una cosa pazzesca, al quale potrai scegliere di credere oppure no." Mi metto a trafugare nella borsa per prendere la pietra. "Elettra anch'io ti devo raccontare una cosa che mi é successa oggi." "Bene allora inizia tu, perché non credo che sia paragonabile alla mia." Mi fa un sorriso e poi risponde "Mi hai portato a vedere la pietra che stai cercando nella borsa per raccontarmi che si é illuminata, dopo che é caduta a terra dalla tua borsa senza sapere che fosse lì. Inoltre la stavi per prendere in mano, ma é arrivata tua mamma e la magia é sparita." Racconta tutto gesticolando e facendo facce strane, ma la cosa più strana di tutte non é la sua faccia ma che lei sapesse già tutto. "Come fai a saperlo?" Prende un grosso respiro "Mi trovavo sul letto mentre leggevo delle storie quando ad un tratto ho visto lo specchio illuminarsi e mi sei comparsa tu. Ero in uno stato di trans dal quale non riuscivo a liberarmi, avrei voluto fargli un video o una foto ma non ci sono riuscita. É come se avessi avuto una visione, non so se tu la pietra l'hai vista prima o mentre ho avuto la visione. La cosa peggiore é che alla fine avevo un gran mal di testa che é durato poco ma a me é parso un'eternità." Cosa significa tutto ciò, non ha senso. Prima i fantasmi adesso le visioni, stiamo sclerando entrambe? Forse é colpa del caldo di giugno. "Cosa facciamo Elettra? Va bene é una figata quello che é successo però non voglio riprovare di nuovo quel terribile dolore." La pietra ricomincia ad illuminarsi quando Emma avvicina la mano per toccarla. Più si avvicina e più si illumina. Per paura allontana la mano. "Forse dovresti toccarla per vedere cosa succede. Ti assicuro che non brucia, emette solo questa forte luce." "Va bene." Lo dice con un po' di insicurezza ma tocca subito la pietra e un fascio di luce ci avvolge. La mia mano inizia a diventare rossa e a sgretolarsi. Lo stesso succede a quella di Emma, però la sua é diventata verde. Cerchiamo in ogni modo di togliere le mani da quel maledetto oggetto, anche se non fa male. A un certo punto arriva un ragazzo che pronuncia una strana frase, penso che fosse latino e tutto finisce. L'unico problema é che siamo in un altro posto. Il ragazzo prende il sasso e lo passo a un'altro ragazzo che lo mette dentro una specie di teca e si presenta. "Piacere mi chiamo Daniel, mentre lui é Fernando." Sono due bellissimi ragazzi. Il primo ha gli occhi azzurro intenso e i capelli biondi, mentre il secondo ha gli occhi verde scuro e i capelli castano chiaro. In ogni caso che cosa sta succedendo. "Grazie per averci liberato dalla pietra, però dove siamo e soprattutto come siamo arrivate qui. Mica ci avete drogato con qualche gas rilasciato nell'ambiente?" Dico insospettita e loro si mettono a ridere e Fernando risponde "Quella cosa non é una pietra é un tele trasportatore e no, non vi abbiamo drogato." Cosa? "Mi vuoi dire che quella diavoleria che ci stava per uccidere era un tele trasportatore?" Dico in modo agitato. Diavolo é un miracolo che quel ragazzo sia arrivato in tempo e ci abbia salvato la mano. "Chi ha detto che sareste morte, avreste solo perso la mano." Dice Fernando, mentre Daniel, che brava ho già imparato i loro nomi, sorrideva. Emma si alza di colpo e dice "Primo io mi chiamo Emma, secondo lei si chiama Elettra e terzo perché quella pietra c'è l'aveva la mia amica?" "Quarto?" Dice Fernando in modo ironico, mentre Emma si stava incavolando. "Calmatevi, non c'è motivo di litigare. Comunque é un piacere conoscervi di persona, perché noi sappiamo già tutto di voi e sapevamo già quello che é successo, quindi non avreste mai perso la mano, era tutto calcolato. È normale che su di voi abbia avuto questo effetto." Dice Daniel con voce ferma e rassicurante. "Inoltre volevamo voi due, perché siete più speciali di quanto pensiate. Quindi io e il mio amico vi diamo il benvenuto a Aigall."
   
 
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