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Autore: Alaide    18/06/2009    2 recensioni
Seconda classificata al contest "Home sweet home", indetto da Writers Arena
La notizia che i nipoti dell’Egilda si sarebbero stabiliti al Podere delle due Noci è sulla bocca di tutti da una settimana e da una settimana si attende il loro arrivo. Le donne ne parlano al ritorno dai campi o davanti alla chiesa, gli uomini ne discutono davanti ad un bicchiere di vino, proprio qui sotto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento
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Epilogo

[Dal diario di Adalgisa]

9 luglio 1895


Oggi hanno sepolto l’Egilda. È stato terribile il giorno in cui è morta. Era una donna così gentile e dolce, eppure così infelice. Dopo la morte della signorina Erminia non è più stata la stessa. Ricordo ancora quel giorno terribile in cui, alla messa domenicale del 24 aprile 1887, don Piero ha dato l’annuncio.
Alcuni giorni dopo la sua sepoltura il signor Normanno ha lasciato Basilicanova e fino ad oggi non l’ho più rivisto. Mi è parso invecchiato anzitempo. Per essere un uomo ancora giovane ha già fin troppi capelli grigi. Forse la morte della sorella l’ha distrutto. Era chiaro che l’amava profondamente. Mio marito non ha compreso per quale motiva l’abbia osservato con una certa commozione. Lui non era a Basilicanova quando sono arrivati i nipoti dell’Egilda. È strano pensare che tutti gli altri abitanti del paese si siano come scordati della povera signorina Erminia. E pensare che avevano speso così tante chiacchiere sul suo conto, fatto tante ipotesi.
Se n’è parlato per qualche tempo dopo la sua morte, poi è stata dimenticata.
La sua tomba era visitata unicamente dalla signorina Egilda e a volte da me stessa. Per quanto non l’avessi conosciuta bene, mi ha colpita moltissimo la sua morte. Era sicuramente una bella persona e, per certi versi, vederla andarsene così giovane mi ha ricordato la morte di mia sorella.
Ogni sera prego anche per la signorina Erminia e da oggi credo pregherò perché il signor Normanno possa trovare pace. I suoi occhi sono colmi di tormento e biasimo.
Mi chiedo se per caso non incolpi se stesso per la morte della sorella.


Note conclusive dell'autore: Il titolo è riferito al punto di vista della sola Erminia. Non esiste una spiegazione a quello che le accade, o per lo meno, non una spiegazione univoca: potrebbe essere a tutti gli effetti una storia sovrannaturale (da qui la scelta del genere), sia aver tutto la spiegazione più razionale che congettura Normanno.


Ecco l'epilogo, brevissimo della storia.
Un grazie particolare a:

Thiliol: La malattia di Erminia è nata in me come suggestione letteraria, in seguito alla lettura del Consigliere Crespel di Hoffmann. Non esiste quindi una spiegazione scientifica ed io non ne possego gli strumenti per darne una, quindi non ho dato indicazioni nel testo. Ho preferito, quindi, lasciare il tutto a livello piuttosto indefinito. Spero che questo non ti deluda. (p.s.: in bocca al lupo per la maturità)
  
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