Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: RinoaHeart    12/09/2017    7 recensioni
Mousse, pensando a quanto sia sfigato, dà vita, non si sa in che modo, a uno sconvolgente cambiamento che porterà non pochi problemi a Nerima. Cosa succederà fra Ranma e Akane? E Shampoo, come vivrà la cosa? E Mousse, come la prenderebbe se il suo desiderio segreto venisse realizzato?
[Akane/Ranma - Mousse/Shampoo]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Mousse, Ranma Saotome, Shan-pu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Direi che è andata meglio no?” esclamò Obaba mentre serviva al ragazzo il pranzo alle tre del pomeriggio, appena dopo il turno del giorno. “Oggi faremo orario spezzato, ieri era un’occasione particolare.” concluse con un po’ di severità. Non aveva ancora perdonato il ragazzo per esserci arrabbiato così tanto, ma del resto poteva capire che il giapponese non era Mousse, che era stato educato dalle amazzoni ed aveva un carattere molto più resiliente alla fatica. Ranma si stiracchiò sulla sedia, cercando di ricomporre la lunghissima treccia che si era sciolta durante il turno. “Decisamente meglio, direi! Mmmm che profumino!” disse prima di avventarsi sul piatto pieno di gyōza caldi. “Ci sono novità per le tue ricerche ve...Obaba?” Ranma cercò di non tirare troppo la corda e cercare di essere più gentile con la vecchia, dopo la litigata di ieri.
“Non ancora. Ho cercato, nonostante non te lo meritassi minimamente, di capire cosa possa essere accaduto, ma nelle mie pergamene non c’è niente di simile. Devo indagare ancora un po’.”
Il ragazzo sbuffò lasciandosi andare sul tavolo con la testa. “Ahhh dannazione!” era veramente frustrato e non erano passati che due giorni.
“È inutile crucciarti ragazzo. Hai tempo libero fino a stasera alle 18, poi dobbiamo aprire per la sera!” immediatamente il giovane si ringalluzzì mettendosi in pi8edi. “Hai ragione, inutile stare qui a disperarsi, esco immediatamente!” doveva anche approfittare del momento in cui Shampoo era misteriosamente sparita, probabilmente era andata a cambiarsi.
Avrebbe parlato con Akane. Si sarebbe scusato perché era stato un’idiota a rispondere così a Mousse, preso dalla rabbia. È che lui non contava certo Akane nella massa di dementi che lo corteggiavano senza remore! Per lui non esisteva altro che Akane, ormai lo sapeva, ma aveva dovuto quasi perderla per sempre per capirlo. E dal giorno che erano tornati non era mai riuscito a vincere la sua timidezza né il suo orgoglio, era proprio un idiota.
Scorse finalmente il tetto del dojō, era quasi arrivato a casa Tendo!
Corse più velocemente possibile, stava per spiccare un salto quando…
Meeeeow….”
“C-che cosa???No…no…ahhhhhhhhh!”


Mousse e Akane erano al dojō, intenti nel loro allenamento quotidiano.
“Quindi stasera, andiamo al Nekohanten ok?” schivata di un pugno.
“Sì, ma cerca di non perdere subito la testa tu!” parata di un calcio.
“Ci” parata “proverò!” contrattacco.
Akane riuscì quasi a sfiorare la guancia di Mousse-Ranma ma non ci riuscì e si ritrovò bloccata dalla presa fortissima del ragazzo. “Akane, non devi farti cogliere di sorpresa così lo sai! Sei troppo irruenta!” le disse bonario il ragazzo prima di lasciarla. Akane annuì esibendo una linguetta impertinente. “Hai ragione, alla fine mi sono distratta.” le faceva molto strano. Ranma la sgridava sempre con tanta durezza! Le diceva che era incapace, goffa e senza capacità. Mousse invece le faceva notare i suoi errori senza strapazzarla troppo. Non era forte come Ranma, lo riconosceva, e il suo modo di combattere era molto differente, più improntato sulla tecnica e sulla velocità, ma non era uno da prendere sottogamba. “Tranquilla. Del resto anche io sono veramente poco abituato a combattere senza armi.” disse sospirando e guardandosi le braccia nude. La canotta nera che indossava era davvero aderente e Akane si sentì in colpa a lasciarsi trasportare dal guizzo dei muscoli che si flettevano. “Ma il corpo è sempre il suo non c’è mica niente di male se lo guardo, ecco.”
“In effetti hai un arsenale davvero pieno zeppo di cose assurde” cercò di distogliere l’attenzione dal corpo del suo ragazzo momentaneamente posseduto da un altro. Mousse scosse la testa e si stese sulle assi del dojō, nella parte più esterna che dava al giardino. “Non sono assurde...È una tecnica del mio villaggio che viene tramandata da generazioni! È solo che io l’ho modificata un po’...”
Ahahah e come sarebbe che...MA CHE CAVOLOO?” Akane fu interrotta da un rumore improvviso di foglie e alberi che si muovevano, e un turbine che a tutta velocità era entrato nel dojō.
“Ma quello sono...io!?” esclamò il ragazzo col codino che istintivamente si era messo davanti ad Akane per proteggerla. “Ehi Ranma che diamine ti prende?” cercò di placare il suo corpo momentaneamente invasato. Rama si era fermato in un angolo del dojō e sembrava si stesse...leccando? “Ma che schifo, che accidenti fai??” disse cercando di andargli incontro, ma Akane gli si parò davanti di spalle. “Fermati!! So io che ha… Ranma ha la fobia dei gatti. Quando viene a contatto con uno di loro diventa... Beh un gatto!” spiegò asciutta mentre cercava di accucciarsi e prendere confidenza con Ranma.
“Mi fa un po’ senso vedermi così, accidenti! Si sta leccando la mano!”
“Eh lo so, non è proprio il massimo! Ora lascia fare a me.” Mousse si osservò attentamente. I lunghi capelli erano scarmigliati e l’espressione del suo viso era effettivamente quasi felina, come i movimenti. Vide che appena Ranma aveva focalizzato Akane, si era immediatamente ben disposto nei suoi confronti, gattonando verso di lei.
“Mi chiedo come faccia a vederti dato che non ha gli occhiali.” commentò quasi sovrappensiero.
“Su su vieni qui Ranma...Bravo... Bravo…” Akane lo aveva quasi avvicinato e Mousse dovette quasi coprirsi gli occhi per evitare di vedersi in maniera così ridicola. Ma per fortuna non lo fece, perché si rese conto di un guizzo che gli passò sotto il naso. “Akane attenta!” avvertì la ragazza che girandosi ritrasse la mano che aveva verso Ranma, il guizzo le passò davanti fulmineo e…
“Shampoo! Che accidenti stai facendo cretina!?” Akane si diresse come una furia verso la gattina che si era acciambellata su Ranma. “Sai benissimo che effetto gli fanno i gatti!”
Di tutta risposta la micetta le soffiò mentre Mousse era rimasto impietrito. “S-shampoo…” vederla appollaiata su di lui, anche se non era assolutamente lui, lo aveva scioccato. Lui al massimo quando Shampoo era sotto forma di gatta riceveva graffi in faccia e l’ordine miagolato di portarle l’acqua calda.  Si sentì afferrare per un braccio. “Senti Mousse, lo so che quando c’è Shampoo diventi un po’ tocco, ma per favore cerca di aiutarmi.” Nel mentre però fu Ranma stesso a cercare di liberarsi dalla micina, quasi offeso dalla sua presenza. Le soffiò per poi cominciare a girare per tutto il dojō. “Beh perfetto, sembro proprio un cretino. Davanti a Shampoo! Ahhhrgh!” disse Mousse sbattendosi la mano sulla faccia. “Shampoo, dove sei amore mio?” cercò di individuare la gattina che sembrava temporaneamente sparita.  Ranma nel frattempo era come una pallottola impazzita nel dojō, ma Akane, ormai avvezza a quella reazione si era seduta al centro della palestra e aveva iniziato a chiamarlo “Ranma, su vieni! Su su!” gli fece cenno mentre si batteva le gambe incrociate.
“Ma che fai Akane?” chiese Mousse che era imbarazzatissimo alla vista di sé stesso che andava ad accucciarsi sulle gambe di Akane.
Lei lo guardò tutta rossa in viso. “Lo so, fa strano anche a me, ma l’unico modo per calmarlo è questo, te lo giuro!” disse mentre gli accarezzava la testa. “Voglio sotterrarmi!!” esclamò il ragazzo coprendosi gli occhi. “Ma in tutto ciò dov’è Shampoo?” chiese con sguardo imbambolato.
“Non lo so e non mi interessa, QUELLA SCEMA!” nel mentre Ranma sembrava essersi placato, e Akane si sentiva davvero imbarazzata nel ritrovarsi il corpo di Mousse sulle gambe. Aveva i capelli morbidi, setosi e la pelle molto chiara, non l’aveva mai notato. L’espressione però era quella di Ranma, la stessa che aveva tutte le volte che si ritrovava sotto forma di gatto.
Mousse si avvicinò un pochetto a braccia conserte e si guardò. “Ma ne ha per molto?”
“Eh non lo so a volte dura poco a volte è stato necessario un…” arrossì violentemente al ricordo appena affiorato e, come se lo avesse evocato, non fece in tempo a bloccare il bacio che Ranma, alzandosi appena sulle ginocchia, le scoccò felice.
“CHE COSA FAI RANMA SAOTOME??LA MIA BOCCA ILLIBATA!!” urlò Mousse mentre vedeva sé stesso sporsi e dare un lieve bacio sulle labbra ad Akane Tendo, troppo sorpreso per riuscire a muovere un muscolo.
Nello stesso momento, sentì una presenza materializzarsi dietro di lui. Il profumo era inconfondibile. “S-shampoo?? Giuro che stavo tenendo le mie labbra solo per te!!”
Lo sguardo di Shampoo, che era forse il più sorpreso fra tutti e tre, era un misto fa schifato e rabbioso. “Che cosa sta succedendo qui??”
Ranma nel mentre si era placidamente addormentato sulle gambe di Akane, che ancora tutta rossa guardò i due ragazzi in piedi davanti a lei.
“Non guardarmi così Mousse, ti prego scusami! Anche l’altra volta è successo così...e tu!!” puntò il dito accusatore verso Shampoo mentre cercava di togliersi da sotto il peso di Ranma-Mousse ormai profondamente addormentato. “Che cavolo hai fatto?” la indicò mentre Mousse guardava la scena indeciso sul da farsi. “Io non ho fatto proprio un cavolo di niente!”
“Ah no? E chi è allora che ha ridotto Ranma così eh? Sai bene che quando sei trasformata in gatto, che qualsiasi gatto!, gli fa quell’effetto.”
“Gatto?? Ma io non mi sono trasformata, stupida ragazza violenta!” le si scagliò Shampoo irritatissima.
“Ah no? E che ci fai qui?” la cinese si zittì di colpo.
Sì ok, aveva intuito che Ranma fosse al dojō e l’aveva voluto raggiungere… ma solo per ostacolare i due fidanzati, non certo per vedere Mousse nel corpo di Ranma! E non per vedere Ranma nel corpo di Mousse che baciava Akane! “Shampoo, amore mio!” nel mentre sentire la voce di Ranma, dirle quelle parole la fece sentire assurdamente in imbarazzo. Notò però che il ragazzo le si era avvicinato senza sfiorarla. Mousse si sentiva in colpa. Sentire la sua voce, la voce di Ranma, dire quelle cose, lo faceva sentire un cretino. Il pensiero di sfiorarla con le mani del suo nemico non gli passava neanche per l’anticamera del cervello. Era fermo e intrappolato in quella situazione assurda, ma non poté fare a meno di rimirarla. “Ho visto anche io quella gattina lilla, non potevi che essere tu!” sentenziò titubante. Shampoo guardò Mousse-Ranma per la prima volta. Era assurdo vederlo così. “Mousse sei cieco anche quando sei nel corpo del mio amato e perfetto Ranma? Non potevo essere io, non sono neanche bagnata, nemmeno piove!” si infuriò. Come diavolo era possibile che non le credesse e soprattutto che l’avesse scambiata per una qualsiasi randagetta!
Stava per scoppiare una tragedia, con Akane e Shampoo pronte a suonarsela, quando nel dojō si rivide la gattina di poco prima. Per fortuna Ranma ancora era sopito e Mousse fu abbastanza lesto da acchiapparla prima che si avvicinasse a lui. Era effettivamente una micetta dello stesso colore di Shampoo trasformata, con tanto di due campanellini, ma al collo su un nastrino e non sul pelo come effettivamente li aveva la cinesina trasformata. “M-ma ciao micetta. Ma sei proprio carina sai?” sussurrò all’animaletto che si mise a fare le fusa. Guardò in direzione delle due ragazze che erano rimaste entrambe spiazzate.  “Beh, effettivamente non era Shampoo.” disse a bassa voce sentendosi un cretino. Come aveva potuto non riconoscerla!? Akane si voltò tutta rossa verso la sua rivale.
“A-ah. Ecco. Beh..allora…” ma Shampoo non la lasciò parlare e si avvicinò piuttosto a Mousse. “Senti brutto idiota.” esordì in cinese e lui fu preso in contropiede. “Ci sta pure che la ragazza violenta si sbagli, ma tu brutto demente come hai potuto pensare che fossi io? Ci vedi pure bene!” continuò mentre con il dito lo spintonava verso il muro. La micetta nel mentre, capita l’antifona, pensò bene di fuggire via da quella gabbia di matti.
Ugh…ahi… Che mal di testa... Ma che diavolo succede??” si sentì esclamare da terra. Ranma vide Akane avvicinarglisi prontamente. “Ehi, tutto ok? Hai avuto...ehm... Un incontro ravvicinato con un gatto.” disse mentre prendeva la mano del ragazzo e lo aiutava ad alzarsi. Shampoo ebbe un moto di gelosia pazzesco e inspiegabile. Dannata Akane, non gli bastava Ranma, anche il corpo di Mousse!? Eh no eh! Senza pensarci due volte prese Mousse-Ranma dalla collottola e lo sbatte sul muro del dojō. “Akane Tendo, non ti azzardare mai più a mettere in dubbio la mia parola!” e senza dargli il tempo di ribattere baciò il ragazzo davanti agli altri due, basiti.
Lasciato cadere per terra il corpo di Ranma, con Mousse probabilmente passato a miglior vita al suo interno, dato il colorito bluastro, guardò con disprezzo tutti loro e se ne andò via in un balzo.

“Mousse? Mousse??” Akane cercò di recuperare il ragazzo, che però sembrava catatonico. “Bene, non è fra noi al momento” sbuffò prima di tornare a guardare Ranma-Mousse.
“C-che diavolo è successo??”
Akane sospirò a lungo. Non voleva arrabbiarsi. Non doveva. Quella era l’occasione che aspettava per dimostrare di essere cambiata dopo gli eventi di Jusenkyō.  “Non so il motivo, ma sei arrivato qui piombando nel dojō, dopo che evidentemente una gatta di quartiere ti ha fatto innescare la reazione che hai sempre quando sei a contatto con i felini.” Akane vide Mousse arrossire fino alla punta dei capelli, e pensò che il ragazzo era davvero molto più carino del solito. “Shampoo era qui e io e lui” disse indicando il corpo del suo ragazzo svenuto. “Abbiamo pensato entrambi che fosse lei. Invece no, era una gatta del quartiere davvero uguale a Shampoo trasformata!” Akane arrossì. “E poi, dato che Shampoo conosce solo modi assurdi di vendicarsi, ha ben pensato di baciarti.” concluse a bassa voce, distogliendo lo sguardo.
Ranma si toccò la bocca. “Shampoo mi ha baciato??”
“N-no non tu! Cioè sì, tu, ma solo il tuo corpo.” E indicò Mousse nel suo corpo svenuto a terra.
“Ah. E Perché vendicarsi?” Ranma non ci stava capendo più niente.
“N-niente.” Akane diventò paonazza. “Non lo so, sai che Shampoo è tutta pazza! Si vede che non può mollare il tuo corpo neanche quando c’è Mousse!”
Per Akane era una situazione assurda: riusciva a capire bene le espressioni di Mousse perché conosceva a memoria il corpo di Ranma, ma era pure vero che riusciva a interpretare Ranma anche se col volto di qualcun altro.  Vide l’espressione inacidita di Mousse e capì che era successo qualcosa. Diede un altro sguardo al corpo di Ranma esanime, ma Mousse era probabilmente ancora nel mondo dei sogni.
Fece cenno al suo “fidanzato” di sedersi. Avrebbe potuto ricominciare da zero, in quella situazione già spinosa.
“Come va?” chiese mentre vedeva Ranma spaparanzarsi a braccia tese all’indietro e le gambe stravaccate in terra. “Ha trovato niente Obaba?”
“N-no, zero. E la vita al ristorante è un inferno.” Disse scrollandosi la treccia dietro le spalle.
“M-mi dispiace.”
Ranma si fece coraggio. Non aveva capito che era successo, ma ormai era lì e doveva pensare solo a portare a termine la sua missione. “Akane…” disse con una voce seria che non aveva mai sentito uscire dal paperotto. “Ascoltami… Devi perdonarmi ok?”
“C-che cosa??? Non sei Ranma qui dentro! Che accidenti di scherzo è questo?” esclamò la ragazza allarmata.
“Sono io, scema.” la redarguì sbuffando. “Sono serio. L’altro giorno non volevo offenderti. Intendevo LE ALTRE fidanzate. Non tu. Tu sei…” non voleva certo parlare dei suoi sentimenti per lei in quel dannato corpo! “Tu. E io intendevo che Mousse poteva barcamenarsi le pazze scocciate al posto mio, non certo tu.” Anche perché se solo ci prova è un papero arrosto.
“Ah.” la ragazza non sapeva che rispondere. Era allibita dalle scuse di Ranma, sempre così orgoglioso per riuscire a comunicare ciò che realmente pensava. Sentì il cuore batterle a mille nonostante lui non fosse lì al 100%. Ma ad Akane non interessava che forma avesse Ranma, gli piaceva lui. Lui e il suo essere così strafottente, scemo, impacciato. E serio, ogni tanto. Come in quel momento. Sentiva di essere diventata rossa come un peperone.
Mmmh…che…che è successo?” ringraziò il cielo che Mousse avesse deciso proprio in quel momento di riprendersi, salvando lei e Ranma da un momento di silenzio imbarazzante che avrebbe potuto causare ulteriori disastri. Ma avevano fatto “pace” più o meno, quindi tutto era a posto. Forse.
“Ehi, la smettiamo di usare il mio corpo con così poca grazia!?” lo accusò subito Ranma senza cambiare neanche posizione.
“Ma...che diavolo?” Mousse aveva un’espressione smarrita “Che accidenti è accaduto?” poi ricordò.
Il gatto.
Ranma impazzito.
Il bacio fra il suo corpo e Akane.
Il bacio fra lui nel corpo di Ranma e “Shampooooooooo???” urlò di botto. “Shampoo mi ha baciato? Davvero?”
Akane voleva essere d’aiuto ma non sapeva cosa dire al poveraccio, oltre al fatto che era davvero piccata dal bacio a cui aveva assistito. “Sì e quindi paperotto? Voleva baciare me, ma sono davvero contento di essere ben rifugiato qui dentro” si indicò il corpo “e non aver subito una cosa simile!”
Mousse lo squadrò incavolato nero. “Ranma sei un idiota! Come hai osato baciare Akane Tendo col mio corpo eh? Se tu non avessi fatto una cosa così STUPIDA sarei ancora illibato per la mia promessa!”
Ranma si puntò un dito contro. “Cosa avrei fatto io??” guardò Akane disperato. “Akane non uccidermi non so cosa ho fatto, non è vero!”
Akane scosse il capo sconfortata. I ragazzi erano proprio dei cretini immaturi. “Voi due, BASTA.” sentenziò glaciale facendo raggelare entrambi fino alle ossa.
“Ranma,” disse guardando il quattrocchi al momento senza occhiali “fai così ogni volta che ti succede. Sappilo.”
“E tu Mousse, sappi che Ranma non è proprio in sé quando è in quel modo. Non è colpa sua ok?”
Sbuffò per poi alzarsi. “Sentite, la situazione è già abbastanza complicata. Fra l’altro si avvicina l’ora di cena e Nabiki è già abbastanza insospettita, evitiamo di fare altro casino?”
Entrambi i giovani artisti marziali si inginocchiarono a mo’ di scuse.
“Accidenti, Akane! Devo tornare al ristorante o la vecchia mi ucciderà!”
“Ok, vai…” era triste, avrebbe voluto parlare con lui più a lungo… e invece doveva già tornare fra le grinfie di quella cretina di un’amazzone.  Si sentì sollevare il mento e guardò Ranma-Mousse dritto negli occhi. Verdissimi e non blu, ma poté lo stesso cogliere il significato di quello sguardo. “Ehi scema, vedi di non farti male mentre non ci sono ok?” le disse guardando il karategi che indossava. “Non mi fido mica a farti allenare con questo qui che manovra il mio corpo!” concluse guardandosi.
“Ehi Ranma guarda che sei tu che dovresti fare attenzione che io non venga cucinato in salmì dalla vecchia eh? Come ti permetti!”  si scaldò subito Mousse.
“G-guarda che Mousse è davvero gentile con me e assolutamente rispettoso. Non come quella cretina che invece ti ha seguito fin qui!” gli fece la linguaccia e Ranma scosse la testa. “Sì, lasciamo stare infatti.” guardò stesso negli occhi. “Vedi che devi fare.”
“Piuttosto tu. Sbaglio o dovresti già stare lì per aprire? E soprattutto, come fai a vederci? E’ da prima che me lo chiedo.”
“Eh è una storia lunga, cercherò di venire dopo il turno di stanotte ok? Ci vediamo al parchetto per tipo…”
“L’una, all’una dovresti aver finito.” suggerì Mousse riavviandosi il codino. Ranma quasi rabbrividì vedendosi fare movimenti a lui sconosciuti.
“All’una al parco allora.” Annuirono tutti e tre, poi Ranma diede un'ultima occhiata alla sua fidanzata e poi si diresse verso il Nekohanten più velocemente che poté.
Dannazione se mi manca!

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: RinoaHeart