Serie TV > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: starsfallinglikerain    13/09/2017    4 recensioni
Alexander Lightwood era stato l'amore della sua vita. E nessuno mai avrebbe potuto cambiare questo fatto.
____________________________________________________________________________________
In un mondo in cui si sognano ogni notte le ultime parole che ciascuno udirà dalla propria anima gemella, Magnus lotta costantemente per non rimuginarci troppo. Fino a che Alexander non pronuncia quelle parole poetiche e devastanti e tutto il suo universo implode.
Una Soulmates!AU in cui non è possibile riconoscere la propria anima gemella sino a che non la si è persa per sempre.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 


Alexander Lightwood era molte cose.  
Quando si erano incontrati, Magnus non aveva pensato che il bellissimo uomo in piedi di fronte a lui, balbettante e a malapena capace di pronunciare il suo stesso nome, sarebbe diventato la sua anima gemella. Ad essere onesti, il pensiero che uno Shadowhunter fosse la sua anima gemella era piuttosto ridicolo: aveva quattrocento anni e, fintanto che fosse stato un essere senziente, sapeva per certo che un Nephilim non avrebbe mai iniziato una relazione con un Nascosto, con uno stregone, con una creatura per metà demoniaca.
Gli Shadowhunter erano troppo arroganti e puri per immischiarsi coi Nascosti. E tuttavia la sensazione che provò quando vide Alexander Lightwood fu differente: era come se Alexander lo guardasse e vedesse in lui una persona, non uno stregone, e non era qualcosa che accadesse spesso.    
Magnus aveva avuto molti amanti nella sua lunga vita: persone a cui aveva voluto bene, persone che aveva amato, persone che aveva perso. Era spaventato da tutto ciò, non è vero? Ciononostante non riusciva a fare a meno di innamorarsi, di affezionarsi, di essere caritatevole, sebbene la preoccupazione concernente le ultime parole della sua anima gemella lo perseguitasse dacché ne avesse memoria.           
Aveva vissuto con quella paura per anni, ma poi si innamorò per la prima volta. Lei era una ragazza dai capelli biondi che aveva incontrato ad una festa. La vide, dall'altra parte della stanza, e seppe all'istante che sarebbe stata importante per lui: aveva un sorriso che illuminava il mondo e la grazia circondava il suo cuore. Ma poi i suoi genitori le comunicarono che avrebbe sposato il figlio del capo di suo padre e il cuore di Magnus si spezzò per la prima volta. Non gli disse le parole che lui sognava, malgrado ciò era devastato.
Non credeva che un dolore così forte, dominante ed intenso potesse essere provato senza impazzire e se si sentiva in quel modo e lei non era nemmeno la sua anima gemella, come avrebbe mai potuto sopportare una tale sofferenza? Giurò a se stesso che non si sarebbe mai permesso di innamorarsi di nuovo. Eppure gli anni passarono, il dolore straziante divenne tiepido e Magnus viaggiò, incontrò ragazzi e ragazze, ebbe scappatelle e amanti e lasciò che l'amore entrasse nella sua vita ancora una volta.           
Soffrì e voltò pagina quando le cose andavano a puttane, biasimandosi in ogni occasione per non essere in grado di non affezionarsi ed amare. Era sempre stato un sentimentale, ma non aveva mai creduto che l'amore potesse essere una forza così energica e magnetica.         
E poi incontrò Camille. Londra era grigia, tediosa e monotona, almeno fino a che non incontrò lei. Quella vampira con lunghi capelli scuri, la pelle olivastra e il portamento regale. Si comportava come se avesse tutto il tempo del mondo — ed in effetti era proprio così. Era viva nella morte, adorava i balli e allietava l'atmosfera con la sua mera presenza: in un qualche modo gli ricordava la prima ragazza che aveva amato, ma era diverso. Amava davvero Camille, ed era estremamente convinto che gli avrebbe detto quelle parole che sognava ogni notte, quelle parole tremende ed idilliche che cullavano il suo sopore e i suoi sogni dal giorno in cui era venuto al mondo.              
Ciò nondimeno Camille non lo amava. Imparò ben presto che Camille Belcourt amava solo se stessa. Non avrebbe mai tenuto a lui quanto teneva a sé, se non altro questo fu ciò che gli disse prima di andarsene.
Si sentì perso. Aveva aperto il suo cuore ancora una volta e ora era ridotto in cocci. Camille non era la sua anima gemella, l'aveva compreso, ma faceva dannatamente male comunque.               
Lasciò Londra, sperando di lasciarsi alle spalle il suo amore per la vampira. Girovagò, senza avere un posto in cui andare. Decise di visitare luoghi in cui non era mai stato, di divertirsi e partecipare alle feste, ma realizzò in fretta che gli mancava casa: sfortunatamente, non aveva un posto che potesse definirsi tale. Passò alcuni mesi in compagnia dei suoi amici Ragnor e Catarina, che cercarono di convincerlo che avrebbe trovato a sua volta la propria anima gemella prima o poi, che sarebbe stato qualcosa di splendido, indescrivibile ed inimmaginabile tanto da non ricordarsi nemmeno come fosse la sua vita precedentemente. Che quel qualcuno sarebbe comparso all'improvviso e avrebbe abbattuto i muri che aveva costruito attorno al suo cuore, che ne sarebbe stato terrorizzato ma non avrebbe potuto farne a meno.  Che sarebbe stato sorprendente, naturale e magico, come un fiore che sboccia fra la neve, e Magnus avrebbe dovuto fare qualsiasi cosa in suo potere per combattere per esso.
E vero fu. Alexander Gideon Lightwood irruppe nella sua vita come un uragano, inaspettato e calamitoso, ma oh, bello in modo devastante.         
Fu il primo Shadowhunter a cui Magnus pensò con inclinazione romantica. Fu il primo a demolire le mura a difesa della sua anima, sbloccando qualcosa dentro di lui. Fu il primo a farlo sentire felice e grato solo con un sorriso sulle labbra.         
Onestamente, fu il primo che Magnus baciò prima ancora di avere un appuntamento, se si esclude la lunga schiera di flirt che aveva avuto in tutta la sua esistenza. Il loro appuntamento era stato poi abbastanza disastroso, ma ad Alec non importava con quante persone fosse stato Magnus; sapeva che aveva avuto moltissime esperienze nella sua vita, lo capiva e lo rispettava, ma sapeva anche che Magnus era innamorato di lui, a discapito dei diciassettemila amanti che la sua precedente vita annoverava.
Magnus lo amava, qui ed ora, ed era tutto ciò che importava.  
Fu tutto così spontaneo e indolore, innamorarsi di Alec.             
Ma poi accadde. Magnus non se l'aspettava. Non se l'aspettava minimamente. Se avesse potuto prevenirlo, in qualche modo, l'avrebbe certamente fatto, ma immaginò che a volte le disgrazie accadano e basta e che non si possa fare nulla se non guardarle mentre si verificano inesorabilmente.   
Era una serata deliziosa. Le stelle splendevano nel cielo scuro e l'aria era colma di profumi primaverili: l'erba stava diventando di un verde brillante, i boccioli si stavano trasformando in fiori, la natura stava tornando alla vita. Non era una notte che Magnus avrebbe sprecato a combattere demoni col suo ragazzo, ma un mondano era stato attaccato e trasformato in un Dimenticato, di conseguenza Magnus era stato convocato per regionalizzare l'area in modo da impedire che il Dimenticato e i demoni  presumibilmente presenti attraversassero la barriera magica. Il gruppo si era diviso: egli seguiva Alexander, mentre  Izzy era andata con Jace.  
Fu tutto così repentino che non ricordava nemmeno bene cosa fosse accaduto. Sapeva solo che erano sotto attacco, un'orda di demoni li stava assaltando dal nulla e l'aria era improvvisamente traboccante di magia e frecce che sibilavano al lasciare l'arco di Alec.    
Aveva appena fatto esplodere un demone in una massa informe di icore appiccicoso e nero quando un urlo straziante lo fece sentire come se gli avessero squarciato il petto. Si voltò e tutto ciò che vide fu Alexander che giaceva al suolo, il suo sangue cremisi stava rapidamente abbandonando il suo corpo. Magnus non penso: uccise il demone che aveva osato ferire Alec e s'inginocchiò, sollevando il capo del Cacciatore e stringendoselo al petto. La sua pelle era ancora calda, seppur pallida, e il suo sangue versato assomigliava ad uno specchio angosciante sotto la luce della luna.         
«Alexander...» mormorò, accarezzando il suo viso e scostando dalla sua fronte una ciocca di capelli neri, come faceva spesso.                               
«Ti — Ti am— Ti amo...».           
«Tu non vai da nessuna parte, Shadowhunter sconsiderato».
«È stato un onore anche solo il poter vivere al tuo fianco, Sommo Stregone». 
Era stato detto. Alec chiuse gli occhi, un lieve spettro di sorriso era ancora impresso sulle sue labbra rosee.
Alexander Lightwood era stato l'amore della sua vita. E nessuno mai avrebbe potuto cambiare questo fatto.
Il dolore che percepì montare nel suo petto non era comparabile a nulla che avesse mai provato prima. Mentre chiudeva gli occhi, con le lacrime che scendevano lungo le sue guance e il capo di Alec ancora premuto contro il suo petto, Magnus non poté fare a meno di riflettere che se il suo cuore avesse potuto pensare, avrebbe smesso di battere all'istante.

 

With shortness of breath I'll explain the infinite
How rare and beautiful it is that we exist

Sleeping at Last, Saturn

 
Note dell'autrice: 
 
Ebbene, sono tornata. E sì, in questo momento dovrei essere sepolta sotto un cumulo di appunti e libri, ma la verità è che più si avvicinano gli esami e meno ho voglia di fare. Mi dico sempre di smetterla di confidare sulla mia buona memoria, ma è più forte di me. 
Allora, che dire? Sono un essere senza cuore, vi do il permesso di venire a flagellarmi. Mi sento un po' uno schifo per aver brutalmente ammazzato il mio bimbo prediletto e aver causato un trauma insuperabile a quella meraviglia di Magnus, ma chi mi conosce un po' sa che amo il dramma. Ops. 
In realtà non so nemmeno come mi sia uscita questa OS, so solo che stavo ascoltando Saturn (chi non la conoscesse — Shame on you, shame on your family, shame on your cow — fili ad ascoltarsela immediatamente: ecco a voi il link) e di punto in bianco ho iniziato a scrivere. Già. 
Potete trovare la versione in inglese su Ao3 a questo link; ebbene, questa storia è nata in inglese e poi l'ho tradotta (l'ho già detto che amo perdere tempo?). 
Ora scappo e vado a studiare  a dare la caccia ai narcos con il detective Peña, prima che mi mandiate i sicari a casa. A presto, un abbraccio.
Starsfallinglikerain.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: starsfallinglikerain