Capitolo 4
Il
ragazzo finalmente ebbe l'opportunità di utilizzare la porta
d'ingresso dell'edificio. Non trovando il pulsante apri porta, accese
tutte le luci delle scale, poi provò a spingere, poi a tirare, poi
bussò al portinaio, che, da buon portinaio, era in vacanza, e infine
capì che doveva semplicemente usare la maniglia.
Uscì in
strada, e notò la polizia di cui tanto si era preoccupato in
precedenza troppo indaffarata a capire come ci fosse arrivato un
furgoncino senza guidatore tra una delle loro macchine e un palo
della luce per notare la
sua presenza.
Alzò lo sguardo e vide Isabella sporgersi dalla
finestra.
La ragazza non pensava al fatto che è risaputo che è
pericolosissimo, ma lei, come ogni donna della letteratura post
moderna che si rispetti, era sprezzante del pericolo. Non si sa
perché, ma deve essere un qualcosa relativo al fatto che, per come
ragionano alcuni ambienti letterari, le donne forti e senza paura
corrispondono per forza a personaggi femminili ben scritti.
“Che
ore sono?” gridò Møbel.
“Che importanza ha?” replicò,
sempre urlando, Isabella.
“Le due e ventiquattro” disse la
vecchia del primo piano “e ora smettete di rompere il cazzo!”
“Grazie!” urlò Møbel, non recependo il messaggio.
Nel
mentre che la vecchia era rientrata borbottando in dialetto, intorno
al furgone si erano radunati diversi spettatori.
Un furgone che
si guida e si “parcheggia” alla milanese da solo era l'ultimo
ritrovato della tecnica e della tecnologia nostrana, ma proprio
mentre uno dei vari carabinieri stava vedendo se almeno fosse aperto,
sul finestrino batté il becco di una gallina.
Il carabiniere
sobbalzò. Non so dire se dalla paura o dalla sorpresa.
Guidatori
così esperti erano una rarità a Milano, quello era vero,
esattamente come il fatto che le patenti non possano essere
rilasciate alle galline.
È anche vero che l'avere una patente non
è un requisito per poter guidare, come averla non è per forza
sinonimo di saper guidare.
Il carabiniere si riprese, non
poteva aver paura di un uccello che non vola, e aprì la portiera
della macchina.
“Bguok!” disse la gallina.
“Bguok!”
urlò Møbel.
“La smetti di rompere il cazzo?” urlò la
vecchia.
Il volatile si dimenò in mezzo alle forze dell'ordine
saltando e beccandosi una strada in mezzo alla folla, fino a che non
arrivò davanti al nostro protagonista.
Quest'ultimo, sorpreso,
capì che doveva prendere sotto braccio il volatile. Il gallus
gallus domesticus, incurante dell'odore di sudore dell'ascella di
Møbel, rimase calmo e smise di urlare “Bguok!”, per la gioia
della vecchia.
I carabinieri, ovviamente, si avvicinarono al
nostro eroe.
“È sua la gallina?”
“Ha appena presunto il
suo gender?”
“Cosa?”
“Dico, ha appena presunto il suo
gender?”
“Ma cosa sta dicendo?”
“L'ha chiamata
“Gallina” quando può essere tranquillamente un “Gallo” in
transizione.”
“È una gallina perché sembra una gallina in
quanto non è un gallo, e sicuramente questo uccello non è un
gallo.”
“Ah, quindi adesso la donna è solo una
contrapposizione dell'uomo?”
Ciò
che il povero poliziotto ignorava era il dibattito della questione
generesesso che infiammava tutti gli ambienti di sinistra
anglosassoni.
Ciò che il povero Møbel ignorava era il completo
disinteresse da parte del resto del mondo.
I poliziotti si
guardarono tra di loro. Quelli non interessati alla conversazione
facevano spallucce, quelli più vicini all'azione, invece, annuivano
tra di loro.
“Facciamo gli spiritosi, quindi.”
“Beh, no.
Perché vi serve l'animale?”
“Potrei farti la stessa domanda.
Te lo richiedo un'ultima volta. Il volatile è tuo?”
“No.”
“E
allora perché l'hai preso?”
“Beh mi sembrava nervoso, e poi
ha appena fatto un incidente in macchina. Potrebbe essere in stato di
shock, ha bisogno di cure. Ma voi non dovreste pensare a come è
arrivato qua ?”
Le forze dell'ordine ci pensarono un po'.
Parlottarono tra di loro. Potevano fermarlo per ostruzione
d'indagine, o per semplice schiamazzo,
oppure potevano fare come facevano per i profughi, potevano
portarlo dentro con un accusa di spaccio in mancanza di prove.
Nel
frattempo, il nostro eroe si era già dileguato.