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Autore: Elly78456    14/09/2017    1 recensioni
Da quell'istante in poi fu tutto diverso.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Da quell’istante in poi fu tutto diverso.
 
È distesa sul letto, la luce spenta, gli unici rumori che sente sono le macchine che sfrecciano fuori dalla sua finestra e la televisione accesa al piano inferiore, c’è un programma comico, demenziale lo descriverebbe, uno dei soliti quiz montati e recitati alla perfezione.
A cosa pensa? Non lo sa nemmeno lei. È uno di quei momenti in cui i pensieri sono talmente tanti e scorrono talmente veloce che non riesce nemmeno a registrarli o a soffermarcisi.
Si alza dal letto mentre le molle cigolano in modo inquietante, infila le ciabatte rabbrividendo e nonostante le gambe deboli riesce a mettersi in piedi e a raggiungere il bagno; lì appoggia le mani sul bordo del lavandino e facendosi coraggio guarda il suo riflesso allo specchio. Sono giorni che non vede il suo riflesso su quella lastra.
Chiunque l’avesse vista si sarebbe spaventato, due solchi scusi le contornano gli occhi rossi come il corallo, quanto ha pianto?
 
Anche prima potevano esserci state delle avvisaglie a cui non aveva dato importanza, …
 
Quanti sono i segni e gli avvertimenti che non ha colto? Quanti invece ha visto senza ragionarci su?
Si chiede quante volte la sua amica -la si può definire ancora così?- è entrata in classe con quello stramaledetto pensiero in testa. Quante volte gliel’ha nascosto?
Quei sorrisi scambiati negli ultimi mesi erano veri? Quando rideva lo faceva di cuore o per nascondere ciò che veramente le passava per la testa?
Si porta le mani nei capelli abbandonando il lavandino e indietreggia fino al muro appoggiandocisi con il terrore che le gambe non la reggano.
Calma il respiro, si mette in piedi e si lava la faccia, l’acqua fredda che le scorre sugli occhi irritati è paradisiaca.
Torna in camera trascinando le dita sul muro pronta -spera- a sorreggersi, si fida ben poco delle sue gambe.
Si sdraia nuovamente nel letto e guarda il soffitto sopra di se, chiude gli occhi e c’è un nuovo rumore, quello assordante dei suoi pensieri.
 
… ma dopo quell’episodio…
 
Cos’ha pensato quando ha ricevuto quel messaggio? Forse a tutti quei programmi per l’estate andati in frantumi per una sola decisione. Probabilmente ha pensato ad uno scherzo, di pessimo gusto sì, ma uno scherzo. Magari dopo aver appurato che non era uno scherzo ha sperato in una fine diversa, in un piccolo fascio di luce, una speranza -esiste ancora questa speranza?-.
 
… capì che nulla poteva restare come prima.
 
Ricorda quel pomeriggio, come uno stupido scherzo del destino pioveva, piangeva anche il cielo. Quel mercoledì di giugno non c’era il sole come i precedenti o i successivi.
La gente accalcata e il silenzio, una piazza piena di persone sommerse dal silenzio più totale. La sfilata sotto la pioggia e quell’ultimo saluto dato con già troppa distanza.
Apre gli occhi solo per poi richiuderli, si porta le coperte fino al mento e affonda la testa nel cuscino sperando di addormentarsi il prima possibile.
   
 
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