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Autore: FerdyM1995    15/09/2017    2 recensioni
E' la storia della giovinezza di Hama, capitano della guardia reale di re Theoden, con una panoramica generale sulla vita della gente di Rohan. La storia è perfettamente in linea con gli eventi descritti da Tolkien nei suoi libri, non tiene conto invece dei fatti rappresentati nei film.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eomer, Éomund, Theoden, Theodred, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hama nacque nel 2977 della Terza Era a Edoras: suo padre Leofred era un soldato e sua madre Hilde si occupava della casa, dell'orto e del pollaio. Non erano una famiglia particolarmente ricca o importante, anche se suo nonno aveva cavalcato a fianco di Re Thengel contro gli uomini del Dunland, e vivevano modestamente e in tranquillità. A quel tempo Edoras era una città viva e fiorente: contava circa millesettecento abitanti oltre ai contadini che risiedevano nelle numerose fattorie distanti poco più di un'ora di cammino dalle mura, la guarnigione stanziata stabilmente in città era di 300 uomini, quasi tutti appartenenti alla Guardia del Re, gli scambi commerciali con il regno di Gondor erano in calo ma non del tutto terminati e Meduseld brillava nelle giornate estive e poteva essere visto da molte miglia. Il Re era Thengel, figlio di Fengel e viveva nel Palazzo d'Oro insieme a sua moglie e al principe Theoden, che tuttavia era spesso in viaggio per il regno a combattere e a fare le veci del Re ormai anziano. In pochi anni la vita fece il suo corso nella famiglia reale, e dopo la nascita del principe Theodred, figlio di Theoden, Re Thengel morì. Molti erano i bambini nella città che giocavano a fare i guerrieri, e tra questi non era difficile trovare anche il giovane principe. Cresceva sano e forte e suo padre ci teneva che fosse istruito, ma anche un cavaliere provetto e un guerriero abile nell'uso di molte armi, e che crescesse in mezzo al popolo, in modo da conoscerlo e da essere benvoluto il giorno che sarebbe dovuto diventare Re. Quando Hama aveva circa 16 anni suo padre venne gravemente ferito ad una gamba durante una battaglia contro gli orchi, a seguito di questa abbandonò l'esercito e iniziò a lavorare come artigiano creando scarpe e vestiti in pelle, ma fu molto importante l'indennizzo che veniva riconosciuto ai soldati feriti in guerra per permettere alla loro famiglia di continuare a vivere come avevano sempre fatto.

Nella società dei rohirrim tutti i ragazzi dovevano servire nell'esercio per due anni, e tale servizio doveva iniziare prima del compimento del ventunesimo anno d'età. Le reclute venivano fornite di un cavallo, una cotta di maglia, uno scudo e di una spada o un'ascia, nel caso non ne fossero in possesso. Pochi erano invece coloro che preferivano l'uso dell'arco. Durante questo periodo, che veniva chiamato "svezzamento" dai cavalieri più esperti, i "giovani puledri" venivano usati come messaggieri, come esploratori o come aiuto cuochi durante i lunghi periodi lontani da casa. Dovevano imparare a combattere, ad accudire i cavalli, a curare una ferita, a nuotare e a cavalcare come si confà ad un vero rohirrim, ma alcuni capitani pretendevano di più, insegnando il rohirric alle reclute o spiegando loro come usare un giavellotto o un'arco rimanendo montati in sella. Dopo due anni i giovani cavalieri potevano fare ritorno alle proprie famiglie o scegliere di arruolarsi ufficalmente come soldati, in tal caso veniva fornito loro anche un mantello verde come i prati di Rohan. L'esercito del regno era composto da un grande numero di compagnie, dette eored, ognuna guidata da un capitano e composta da un minimo di 100 cavalieri.

Quando Hama compì 20 anni, prese la spada di suo padre e venne assegnato ad una eored appena formata: ne facevano parte alcuni cavalieri esperti ed i giovani più promettenti del Riddermark, tutti convinti di entrare nell'esercito una volta terminato il periodo come reclute. 130 cavalieri si ritrovarono in sella davanti alle porte di Edoras all'inizio della primavera, Hama rimase stupito dalla fierezza nei loro occhi e dalla sicurezza con cui reggevano le lunghe lance, dopo poco tempo giunse Re Theoden in persona, seguito dal principe Theodred e da un alto uomo che non aveva mai visto, quest'ultimo portava un grosso scudo rosso e un bianco corno legato al fianco.

"Eorlingas!" esordì il Re "Siete stati scelti per formare questa eored tra i cavalieri più esperti ed i migliori giovani del Mark! Il capitano Erkenbrand è giovane ma è già un uomo saggio e coraggioso, non abbiate timore ad affidare la vostra vita nelle sue mani, poichè lo farei io stesso con la mia! Nelle sue mani metto la vita del mio unico figlio Theodred, conscio del fatto che pochi cavalieri potrebbero addestrarlo meglio e fargli capire i veri valori del regno di Rohan! Buona fortuna, e che i vostri cavalli non siano mai stanchi!" Al termine del discorso del Re il capitano Erkenbrand soffiò nel suo corno, ne uscì un suono squillante e forte, che infuse coraggio e forza in ogni uomo che lo potè udire, e partì al galoppo verso nord, seguito da una moltitudine di uomini a cavallo.

Durante i primi mesi viaggiarono di villaggio in villaggio, vigilando sulle strade e i campi del regno e sorvegliando le frontiere. Il capitano Erkenbrand, che era un uomo massiccio e alto più di due metri, istruì con la sua voce profonda ogni recluta, guardandoli sempre dritti negli occhi e senza alcun favoritismo nei confronti di Theodred, poichè riteneva che molti di quei giovani sarebbero diventati capitani o marescialli un giorno. Dopo circa tre mesi dalla partenza da Edoras la compagnia scorse una colonna di fumo alzarsi da nord, immediatamente Erkenbrand indirizzò il suo cavallo in quella direzione partendo al galoppo e arrivando in meno di un'ora alla fonte del fumo: un villaggio completamente avvolto dalle fiamme. A causa di queste non tutti i cavalieri entrarono nella piazza, dove il capitano trovò circa trenta uomini intenti a saccheggiare le case e molti cadaveri ammucchiati vicino al pozzo. Senza indugiare scagliò il proprio giavellotto contro un uomo alto quasi quanto lui e che portava una grossa ascia, dopodichè si fermò fiero sul suo cavallo, tuonando "Fermatevi e abbandonate le armi, in nome di Re Theoden di Rohan! Se vi rifiutate morirete." A queste parole alcuni degli uomini si immobilizzarono spaventanti, ma altri sembravano solo iracondi, tanto che uno urlò "Mai servo di un signore dei cavalli ladro e assassino!" scagliando la propria accetta in direzione dei cavalieri e lanciandosi contro di loro, seguito da alcuni compagni. I cavalieri in arcione avevano scarsa mobilità a causa delle fiamme che li circondavano e limitavano lo spazio ove potersi muovere, ma appena gli uomini si scagliarono su di loro scoccarono le frecce che avevano preparato e i giavellotti uccidendone più di uno. Il capitano soffiò nel suo corno mentre smontava da cavallo e vibrava un fendente con la sua grossa ascia decapitando un uomo. Sentendo il suono del corno gli uomini rimasti fuori dal villaggio si lanciarono all'interno urlando con le armi sguainate, tra i primi vi erano Hama e Theodred, che tra le reclute erano i più abili con la spada e quelli ad aver legato maggiormente. Lo scontro terminò in fretta: venti assalitori vennero uccisi, ma morirono due cavalli e quattro cavalieri. Quasi tutti gli abitanti del villaggio erano morti e ogni casa era stata danneggiata dal fuoco, allora il capitano Erkenbrand decise di congedare settanta uomini, scelti tra i più anziani, e rimase con gli altri a sorvegliare i prigionieri e scavare delle tombe per i popolani uccisi, oltre che a riparare alcune case insieme ai contadini sopravvissuti, dopodichè caricò i corpi dei compagni caduti sui cavalli e li portò a Edoras insieme ai prigionieri.

Le eored erano solitamente composte da cavalieri che vivevessero in un raggio di poche miglia gli uni dagli altri, così da poter essere rapidamente radunati, dopo alcuni mesi passati a cavalcare per il regno venivano concessi alcuni giorni di riposo durante i quali si ritornava a casa. In questo caso il congedo durò sei giorni per i settanta cavalieri partiti dal villaggio, e solo tre per quelli che avevano scortato i prigionieri ad Edoras col capitano.

Quando giunsero nella capitale Hama corse alle stalle e poi a casa, mentre Theodred accompagnava il capitano e gli uomini in catene verso il Palazzo d'Oro. Sua madre e sua sorella Holdwyn lo attendevano sulla soglia e lo abbracciarono con le lacrime agli occhi. La sua famiglia aveva risparimiato molto nell'ultimo periodo per potersi permettere della buona carne e del vino per quando il giovane sarebbe rientrato, così da poter festeggiare. Leofred era molto orgoglioso di suo figlio, ma lo dava poco a vedere poichè ne era anche invidioso, sentiva la mancanza della vita da soldato, delle lunghe cavalcate col vento in faccia e delle sere attorno al fuoco, e da quando era stato ferito non si sentiva più davvero in grado di difendere il proprio paese o la propria famiglia. Il giorno seguente Hama assisstette ai funerali dei cavalieri caduti, che vennero seppelliti nel cimitero militare poco fuori la città, dopodichè portò la propria spada dal fabbro per essere affilata e chiese a sua madre di rammendare alcuni strappi superficiali nelle vesti, e poche ore dopo il terzo pranzo consumato a tavola con la propria famiglia udì l'ormai familiare suono del corno di Erkenbrand richiamare i rohirrim. Così salutò i suoi genitori e abbracciò forte sua sorella, dopodichè indossò l'armatura, l'elmo e montò in sella dirigendosi fuori dalle porte di Edoras dove si trovavano già il capitano e circa cinquanta di uomini.

Per i successivi mesi continuarono a cavalcare lungo la frontiera e a presidiare i villaggi, raramente incontrarono selvaggi del Dunland o orchi, e ciò faceva sperare che con Re Theoden proseguisse il periodo di pace che era iniziato alcuni anni prima con suo padre Thengel. Due volte tornarono a casa prima dell'inverno, il periodo più difficile per i cavalli e gli uomini che dovevano cavalcare in lungo e in largo per il regno. Solitamente i mesi più freddi venivano sfruttati per far riposare alcuni cavalieri, e permettere ad altri di riparare le proprie armature o altre parti del proprio equipaggiamento. Il capitano Erkenbrand non si riposò più che qualche giorno al caldo del focolare di casa, era sempre in giro per il regno. Quando iniziò a nevicare indossò un pesante mantello di pelliccia e coprì il dorso del proprio cavallo per non fargli soffrire troppo il freddo, ma oltre a questo non mutò il proprio comportamento o le proprie abitudini. Molti dei giovani vennero maggiormente sfruttati, permettendo agli uomini più anziani e padri di famiglia di riposare. Le incursioni dei selvaggi per rubare il raccolto immagazzinato per l'inverno terminarono con la prima neve, ma iniziarono le scorribande dei lupi, che col freddo scendevano dalle montagne in cerca di cibo.

A primavera l'eored si radunò con qualche uomo in meno, dato che gli uomini che avevano compiuto il cinquantacinquesimo anno di età potevano ritirarsi dal servizio militare durante l'inverno. In attesa delle nuove reclute, 115 cavalieri partirono per un primo viaggio a nord, questo durò circa una settimana, i cavalieri si limitarono a far riabituare i cavalli al lavoro dopo tanto tempo trascorso nella stalla, e a sincerarsi delle condizioni dei villaggi più vicini alla città, senza arrivare al confine settentrionale. In breve tempo furono di nuovo ad Edoras per permettere alle reclute di unirsi al gruppo, mentre attendevano che tutti fossero pronti Hama era con la testa altrove e ripensava a quante cose erano cambiate dall'anno precedente, non era mutato esteriormente, ma aveva molta più consapevolezza e molte più conoscenze. Credeva che essere un cavaliere volesse dire andare in guerra in mezzo a corni che squillavano e bandiere che sventolavano al vento, con lo scudo e la lancia che luccicavano al sole e il clangore della battaglia tutto attorno a lui, ma aveva capito che quella è solo la parte che viene ricordata nelle storie, e non è che un giorno nella vita di un cavaliere. Le storie non raccontano gli inverni freddi e i cavalli stanchi, non raccontano le notti senza stelle sotto la pioggia battente, non raccontano neanche i lunghi giorni a cavallo e le lunghe settimane lontane da casa, ma probabilmente a dare ad un cavaliere la forza e il coraggio di non tremare in battaglia sono proprio queste cose e la consapevolezza di aver lottato ogni giorno per il regno di Rohan. Venne riportato alla relatà dal suono del corno di Erkenbrand che dava il segnale per partire, e così spronò il cavallo, dirigendosi verso est insieme al capitano e ad altri centoventi cavalieri. I mesi successivi trascorsero senza eventi particolari: qualche scorribanda degli uomini del Dunland, degli orchi o dei lupi selvaggi, l'eored percorse tutto il regno dalle Montagne Nebbiose ai Monti Bianchi e dal fiume Isen all'Anduin. L'amicizia tra Hama e il principe Theodred diventava ogni giorno più forte, i due erano sicuramente i giovani più promettenti e sapevano che avrebbero cavalcato insieme in molte battaglie quando il rampollo di Rohan sarebbe divenuto Re. Theodred dal canto suo non trattava nessuno con superiorità, era consapevole di essere circondato non da sudditi, ma da compagni e cavalieri validi almeno quanto lui e cercava di imparare il più possibile da ogni giorno trascorso col capitano Erkenbrand.

Gli scontri più duri furono quelli contro i lupi selvaggi, molti cavalieri morirono e vennero dilaniati da queste bestie che attaccavano in branco al calar delle tenebre, e ancora più terribili erano le imboscate tenute dagli orchi quando si alleavano ai lupi, cavalcandoli, unendo così la crudeltà degli orchi all'istinto di caccia e alla pericolosità di quelle bestie. L'anno fu più difficile del precedente, molti più cavalieri morirono e all'inverno arrivarono in appena novanta. I giovani non smisero di cavalcare anche quando la neve coprì i campi e le strade, tranne per le due settimane più fredde, durante le quali dovettero decidere se continuare a servire il regno come cavalieri o se ritornare alle proprie famiglie per dedicarsi ad altre attività. La scelta non fu molto difficile per nessuno dei diciotto giovani che avevano iniziato i due anni di servizio insieme ad Hama. Sul finire dell'inverno tutti si recarono da Re Theoden a prestare giuramento, la formula era molto antica e piuttosto semplice, ma ogni volta che Hama la ripeteva sentiva il proprio cuore battere più forte e il proprio animo colmarsi di coraggio, e così fu per il resto della sua vita. Il giuramento doveva essere pronunciato in lingua rohirric e recitava: "Signore dei Cavalli, giuro sul mio onore e sulla mia terra di servire il regno di Rohan. La mia lancia e il mio scudo sono al tuo servizio, questo regno è la mia casa, tu, sire, sei il mio capitano, e questi cavalieri sono i miei fratelli e servirò e proteggerò sempre la mia patria con la mia vita o con la mia morte. Lo giuro. ".

Hama prestò giuramento e rimase con l'eored del capitano Erkenband, così come tutti i propri compagni, e la sua vita rimase pressochè la stessa, se non per il fatto che le attenzioni dedicategli dal capitano diminuirono poichè egli doveva istruire i nuovi puledri, mentre Hama era ormai uno stallone. Il figlio di Leofred divenne sempre più temerario in battaglia e nelle esplorazioni, e sempre più abile con la spada e la lancia, come Theodred continuò a restare a fianco del capitano per far proprie le sue conoscenze e le sue doti di comando. Col passare degli anni le scorribande degli orchi e dei lupi selvaggi aumentarono, e così non divenne raro che più eored si unissero per fare un'incursione oltre il confine settentrionale per attaccare gruppi di orchi potenzialmente pericolosi o per controllare più rapidamente i vasti territori del nord.

Una primavera più di duecento rohirrim si radunarono sotto il comando del Primo Maresciallo del Mark Eomund, zio di Theodred, con Erkenbrand comandante in seconda, per distruggere un branco di lupi selvaggi cavalcati da spietati orchi delle montagne, che seminavano morte e paura al confine con la foresta di Fangorn. Conosciuta l'esatta posizione dei lupi, i cavalieri guidati dal maresciallo li caricarono da est formando una lunga fila, lo stesso fece l'eored di Erkenbrand da ovest, così da intrappolarli. Lo scontro al chiaro di luna fu sanguinoso e feroce, Hama uccise tre lupi e due orchi, ma quando la vittoria sembrava vicina udirono un ululato provenire da ovest: non tutto il branco era presente al momento dell'agguato, e ora erano loro a caricare. Gli orchi arrivarono veloci come una tempesta, scagliando frecce e giavellotti, uccidendo alcuni uomini e fuggendo nella notte rapidi quanto erano giunti. Ma il maresciallo non accettava che questi fuggissero, chiamando a se i suoi uomini si lanciò all'inseguimento, ma i lupi erano veloci e i cavalli stanchi dalla battaglia. Dopo un miglio di inseguimento i warg si infilarono in una gola tra le montagne, e il maresciallo, convinto che fossero in trappola, continuò l'inseguimento con poco più di dieci uomini dietro di lui. Ma si rese in fretta conto della pessima scelta presa, quando molte frecce iniziarono a sibilare da entrambi i lati della gola.

Ai margini della foresta la battaglia era terminata ed Erkenbrand aveva appena inviato dieci uomini a cercare il maresciallo, mentre gli altri erano intenti ad uccidere gli ultimi orchi feriti e a contare i propri morti. Hama, Theodred ed Eomar, figlio di Olaf, seguirono meglio che poterono le tracce fino alla gola, e trovarono il corpo del maresciallo Eomund, trafitto da molte frecce, insieme a quello di altri uomini. Theodred smontò da cavallo e cadde in lacrime sul corpo dello zio, Hama, temendo per loro la stessa sorte degli altri cavalieri disse ad Eomar di andare a chiamare il capitano e smontò da cavallo tenendo saldo lo scudo e avvicinando i cavalli al principe. Erkenbrand arrivò in fretta, ma non potè fare altro che caricare altri undici cadaveri sui cavalli, e provare a consolare il principe. Quella notte molte lacrime scesero sui volti delle dame di Rohan: quarantasette cavalieri morirono e trenta rimasero feriti, e in più il loro scopo non era stato perseguito. Da quella battaglia Theodred non fu più lo stesso, il suo odio per gli orchi divenne spietato, il pensiero che avrebbe potuto salvare suo zio, o che lo avrebbe seguito nella trappola se non fosse stato impegnato a combattere nel momento della sua carica lo resero più severo e più freddo.

Tutti i cavalieri tornarono ad Edoras, dove pochi giorni dopo si svolsero i funerali di Eomund e degli altri cavalieri caduti, dopodichè il Re dovette nominare un nuovo maresciallo. Scelse di promuovere a Primo Maresciallo del Mark Wulfhelm, figlio di Brego, fino a quel momento Secondo Maresciallo, ed assegnò ad Erkenbrand il suo titolo, nominandolo così signore dell'Ovestfalda. Questa nomina evidenziò quanto il Re stimasse l'uomo detto "Scudo Rosso" e quanto lo ritenesse saggio e coraggioso, infatti la carica di maresciallo porta con se molti oneri e responsabilità. Erkenbrand prese così possesso della fortezza del Fosso di Helm e si stanziò stabilmente lì insieme a tutti i cavalieri sopravvissuti alla battaglia di Fangorn. Ma egli non era uomo da stare nascosto dietro delle mura, e così il Trombatorrione non fu che un appoggio da sfruttare durante le lunghe cavalcate a caccia di orchi e lupi selvaggi. Theodred non smise di seguire il maresciallo fino al compimento dei trent'anni, diventando il primo tra i suoi uomini sia per abilità in battaglia che per conoscenze e attitudine al comando, guidando spesso una parte dei suoi cavalieri. Hama rimase sempre al fianco del principe, ma il loro rapporto si deteriorò: Theodred era impulsivo e feroce in battaglia, mentre lui preferiva pianificare due volte e agire una sola.

Dopo dodici anni al servizio di Erkenbrand il principe venne nominato capitano e gli venne assegnata una propria eored, ma Hama non lo seguì in questa sua nuova avventura, preferì invece tornare a casa, a Edoras. Così le strade dei due si divisero: l'erede al trono divenne il comandante di centoventi cavalieri, mentre il figlio di Leofred si arruolò nella Guardia Reale. Il Re lo accolse a braccia aperte nella propria guardia, conoscendolo come uno dei più valorosi guerrieri al comando di Erkenbrand ed avendolo questo descritto come un uomo leale e intelligente. Theoden sapeva anche della forte amicizia che legava il figlio di Leofred a Theodred, e questo aumentò ulteriormente l'affetto che il Re provava nei suoi confronti, affetto paragonabile a quello che nutriva per suo nipote Eomer. Hama tornò così a casa e iniziò una vita più sedentaria di quanto non avesse fatto nell'ultimo decennio, poche erano infatti le cavalcate al di fuori dalle mura delle guardie, e solitamente erano per impegni ufficiali del Re in qualche lontana città del regno. Le guardie del Re indossavano una lunga cotta argentata, un elmo dorato adornato da crine e un lungo mantello verde con raffigurato un cavallo bianco, portavano al fianco una spada, e brandivano una lunga lancia e uno scudo verde come i prati di Rohan con un sole dorato sopra. Se non era impegnato nel turno di guardia nel Palazzo d'Oro o sulle mura Hama si allenava con le altre guardie, in modo da essere sempre pronto in caso di necessità; i tempi divennero sempre più difficili nel regno, e le scorribande degli orchi sempre più frequenti.

In quel periodo conobbe una giovane dama di Rohan, Dera, figlia di un mercante, e la sposò, e da lei ebbe un figlio pochi anni dopo.

Nell'anno 3015 Erkenbrand si ritirò dalla vita militare riconsegnando il titolo di Maresciallo dell'Ovestfalda al Re, ma rimase al servizio del regno presidiando il Fosso di Helm con una piccola guarnigione di uomini e recandosi spesso ad Edoras dove il Re teneva sempre in gran considerazione la sua opinione e i suoi consigli. Theodred ne ereditò la carica, la sua vita era unicamente dedicata a combattere gli orchi, il suo cavallo, Brego, era lo stallone migliore del Mark, e la sua lama non conosceva riposo, uccidendo nemici a centinaia. Nel frattempo il Re iniziò ad invecchiare e i suoi spostamenti divennero sempre più radi, ma Hama mise sempre maggiormente in risalto le proprie doti di stratega e la propria attitudine al comando, venendo nominato nel 3016 Capitano della Guardia Reale e Protettore della porta del Re. Con questa promozione, e passando quindi molto più tempo a contatto con Re Theoden, Hama si rese conto che quel Grima, detto il "Vermilinguo", che era consigliere del Re da qualche anno, aveva un che di strano e di sinistro, ma dopotutto lui doveva proteggere il Re, e non interessarsi di con chi egli discutesse prima di prendere le proprie decisioni.

In poco più di due anni la vecchiaia ebbe il sopravvento sul Re, che passava le giornate seduto sul trono, lontano dalla luce del sole, e le notti dormiva un sonno agitato. Le visite di Erkenbrand divennero sempre più rade, ma Hama non sapeva se a causa dei continui attacchi degli orchi o se per la pessima accoglienza che gli aveva riservato Grima ogni volta che lo Scudo Rosso si era recato a corte. Anche Eomer, nipote di Theoden, abbandonò il Palazzo d'Oro per unirsi ad Erkenbrand, lasciando così il Re alle cure della giovane Eowyn e al consiglio di Vermilinguo.

Proprio Eomer tornò ad Edoras alcuni anni dopo, nella primavera del 3019, portando la notizia della caduta del principe Theodred durante una battaglia presso i guadi del fiume Isen, Erkenbrand stava radunato degli uomini per accorrere in suo aiuto, ma c'era bisogno dell'aiuto dell'esercito e del Re. Ma di fronte a questa notizia il Re non versò lacrime, nè il suo viso mostrò alcun altro segno di dolore o tristezza, si limitò a dire con voce lenta e debole "Gli uomini avventati periscono in battaglia, non quelli saggi. Theodred, come tuo padre Eomund, era un guerrafondaio sempre in cerca dello scontro, nessuno è mai morto rimanendo tra le mura delle propria città". "Ben detto sire – intervenne Grima – e tu, Eomer, sei un uomo saggio o un guerrafondaio? Torna al Fosso di Helm, dove sei stato da quando hai abbandonato tuo zio, e restaci".

Hama era in piedi alla sinistra del Re e assistette alla discussione tra il giovane e il consigliere reale, con il primo che accusava il secondo di avvelenare la mente del Re e l'altro che gli rispondeva con enigmi e parole vuote, senza che Theoden intervenisse, fino a che Eomer non minacciò Grima di morte, al che il Re bisbigliò "Sei come tuo padre Eomer, e come mio figlio, Erkenbrand ti ha fatto preferire la spada alla ragione, ma forse il freddo di una cella ti farà rinsavire! Hama, conducilo nelle segrete!" per quanto incredulo fosse, Hama non osò contraddire il Re e scortò il giovane della casa di Eorl nelle celle sotto il Palazzo d'Oro. Una volta rimasto solo con lui gli disse "Grima sta manipolando la mente del Re, lo conosco da molti anni e non lo ho mai visto così. Proverò a parlargli più tardi, ma temo che solo un'incantesimo possa guarirlo". "Un incantesimo, o un coltello nel cuore di Vermilinguo – rispose Eomer – ora che Theodred è morto l'Ovestfalda avrà bisogno del Re per non cadere sotto i continui attacchi! Giorni bui si prospettano davanti a noi".

Quella stessa sera Hama provò a far considerare al Re la sua scelta avventata o drastica, ma nulla ottenne se non un'accusa di tradimento da parte di Vermilinguo e la minaccia di essere incarcerato insieme al giovane da parte del Re. Così Hama desistette dal suo scopo, ritornando al suo posto di guardia su uno dei seggi di pietra davanti alla porta del palazzo di Meduseld, e mirò lontano sotto il cielo stellato, piangendo e sperando in un aiuto che ora credeva sempre più impossibile.

 

 

 

   
 
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