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Autore: Fabb5000    15/09/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Mario, Anna e Moorglon furono condotti di fronte all'abnorme creature che era la regina di quel nido.

L'essere non pareva particolarmente turbato dal loro tradimento; anzi, aveva un'espressione soddisfatta a deformargli il volto, e ciò lo faceva apparire ancora più spaventoso.

-Vi siete decisi a finire quell'ordigno, finalmente- disse, fremente come se stesse ridendo sotto le chele.

-Esatto. Noi siamo vostri nemici- rispose Anna guardandola con aria di sfida.

-Finalmente ammettete il vostro vero volto!- rise la regina. -Non sapete quanto ho atteso questo momento. Avrei potuto costringervi a confessare, ma volevo che foste voi ad ammettere la verità-

Mario sgranò gli occhi : -Sapevi già tutto?-

-Esatto- rispose la regina. -Credevate davvero che potessi essere ingannata da un piano tanto sciocco? Fin da quando siete entrati qui dentro ho saputo che siete dei traditori-

-Come hai fatto?- mormorò Moorglon con voce ferma. -Non abbiamo fatto nulla che potesse ...-

-Avete discusso del vostro progetto con i cultisti- rispose la regina. -Voi non ve ne siete accorti, ma nella torre in cui avete progettato questa missione di spionaggio c'era uno dei miei insetti in ascolto. Ve ne è uno in ciascuna delle torri che abbiamo conquistato. Serve a tenervi d'occhio-

-Ti ha avvisata lui?- chiese Anna, sorprendendosi di quella rivelazione. Cominciava a capire perché i cultisti non riuscissero a battere da soli gli insetti : se questi sapevano già tutto, potevano preparare facilmente la controffensiva.

-Errato! L'ho sentito io stessa- rispose la regina. -Io sono collegata telepaticamente con ciascuno dei miei sudditi. Io sento con le loro orecchie, vedo con i loro occhi, mi muovo con le loro zampe. Io vedo qualsiasi cosa si trovi su questo pianeta-

Anna si sorprese : sapeva che gli insetti sociali, anche sulla Terra, una specie di contatto fra gli operai e i regnanti, ma non pensava fino a questo punto. -Allora perché ci hai fatti entrare qui?-

-Ma per la bomba, ovviamente- rispose la regina. -I miei sudditi non saprebbero costruirne una, e io sono stanca di combattere senza sosta contro i cultisti. La bomba mi dà la possibilità di spazzarli via una volta per tutte. Avevo bisogno che me la costruivate e lo avete fatto : la vostra utilità è terminata-

Mario comprese fin troppo bene : loro non le servivano più, quindi ora gli insetti potevano farne ciò che volevano. -Cosa ne sarà di noi?- chiese comunque.

La regina parve rifletterci : -Non saprei. All'inizio avevo pensato di liberarvi e lasciarvi andare per la vostra strada una volta smascherati; dopotutto è per merito vostro che ho la vittoria in pugno, e non ho motivo di uccidervi : sfamereste a malapena due dei miei sudditi. Ma ho cambiato idea, e il merito è tuo- e indicò Mario. -Non avresti dovuto avverturarti nel nido. Hai visto troppe cose, e potresti aver scoperto il mio segreto. Pertanto non uscirete più di qui. Ma vi posso promettere che avrete una morte veloce e dignitosa-

Nonostante la sentenza, Mario non si diede per vinto : -Io ho solo visto una nave spaziale avvolta nei tuoi viticci-

-È comunque abbastanza- ringhio la regina.

-Ma perché? Che cosa vuoi che io capisc ....- Mario si bloccò. Aveva notato un lungo viticcio attaccato al ventre della regina, che pareva pulsare di luce propria. -Tu hai bisogno della nave!- comprese.

-Non ...- provò a negare l'insetto, ma Mario aveva ormai capito : -Tu non puoi vivere da sola! Sei collegata alla nave spaziale per sopravvivere! Ecco perché ti sei nutrita degli abitanti e hai lasciato il generatore acceso! La nave spaziale ti fornisce il nutrimento per vivere!-

-Le due cose non sono collegate- rispose la regina.

-Falso di un artropode- mormorò Moorglon. -Tu non puoi vivere autonomamente, vero? Sei troppo grossa anche solo per sollevati, e non troverai mai il nutrimento sufficiente. Necessiti di una fonte di energia per alimentarti. Quando c'era Entity303 l'energia la donava lui, vero? Ma poi Entity303 se ne è andato e tu hai dovuto trovare un'altra fonte di sostentamento-

La regina sbuffò : -Avete vinto, è vero. Sapete troppo, ormai. Addio- e così dicendo gli insetti presenti si avvicinarono minacciosi.

Anna chiuse gli occhi, attendendo il necrologio. Ma non arrivò.

Un istante prima che un ragno le squarciasse la gola, la testa dell'artropode si staccò dal corpo e rovinò a terra, mentre il resto degli insetti presrnti cadde a terra incenerito.

Tutti e tre si voltarono. Dietro di loro c'era Yranib, con una lucente spada in mano. Teneva la mano libera alzata, la quale stava fumando, segno che era stato lui ad incenerire gli insetti. Alle occhiate allibite del trio, scoppiò a ridere : -Essere il figlio di un dio ha i suoi vantaggi- spiegò.

Poi lanciò ad Anna e Mario le armi che gli insetti gli avevano requisito : queste sono vostre- disse.

-Non credete di cavarvela così!- esclamò la regina infuriata, mulinando le zampe anteriori a mò di falce e piantandole per un metro nel terreno. I quattro riuscirono a scansarla per un pelo.

-Sbrighiamoci, prima che chiami altri insetti!- urlò Anna.

Mario non se lo fece ripetere due volte e corse incontro all'enorme creatura, passandole sotto le zampe ed evitando i suoi fendenti. Non appena raggiunse il viticcio che le forniva energia, lo tagliò con un colpo secco.

La regina cadde a terra con uno schianto fragoroso, non riuscendo più a muoversi.

-Bravo- disse Yranib a Mario. -Ora ho due notizie. La buona è che la bomba è attiva. La pessima è che abbiamo si e no un minuto per filarcela da qui-

-Cosa?! Perché non l'hai detto subito?! Ritirata strategica!- urlò Moorglon, correndo via senza nemmeno aspettarli. Gli altri tre seguirono il consiglio.

Veloci come non mai, attraversano i corridoi del nido, ignorando gli insetti che erano rimasti imbambolati senza la regina. Non appena cidero l'uscita, corsero fuori e si rifugiarono nella prima grotta disponibile.

Poi udirono un rumore tremendo e la terra tremò.
   
 
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