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Autore: fervens_gelu_    17/09/2017    1 recensioni
Ecco cos’è, un’illusione che conduce verso un’altra illusione,
un sogno che trascolora
e appassisce,
ancora di salvezza sparita nella nebbia dei ricordi,
lame che hanno reciso il tuo volto
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco cos’è, un’illusione che conduce verso un’altra illusione,
un sogno che trascolora
e appassisce,
ancora di salvezza sparita nella nebbia dei ricordi,
lame che hanno reciso il tuo volto
 
Tutto è perduto.
 
 Sei solo in quell’abisso,
mostri ti divorano le membra,
dall’invidia,
manchi di tenacia,
 incapace di essere ciò che volevi essere,
di amare.
 
Ma ormai non sei più te.
 
Sei più brutto, rapito dal male,
medicina assuefatta di te stesso,
parodia di nebulose la tua mente creava
 
Eri in un mondo di carta e tu eri la biro,
penna dei ricordi.
 
Eri quello che non volevi
sarai quello che non sarai.
                 
 Spero solo ci sia tempo per ricominciare, spero ci sta tempo per pentirsi.
 
Acque purgatoriali, tinto da quei sogni di carne e cieli azzurri,
spero qualcuno ti salvi.
 
 
Io non posso.
 
 
Il demone è dentro di te,
la droga a parlare,


Non mi allontanare, ti prego.
 
 
Spero solo che possa sentire il cuore,
tornare quello di un tempo,
tornare tutto all’origine,
tornare quel brodo primordiale di speranze,
 progetti confusi ma belli,
 
Il cuore bagnato ti ha tradito.
 
Laggiù c’è qualcuno,
lo sento,
grida,
violento,
si ciba del suo stesso ospite parassita,
libero,
dalle catene mortali et intrise di fuoco,
sigillano in un urlo disperato.
 
Vorresti essere quello di una volta.
 
 
Nel Baratro vivi, profondo, scavato,
 ricoperto di fuliggine antica,
di polveri cattive.


 Non potrai fuggire, intrappolato tra le fauci ribollenti,
 tra il sangue feroce e la morte prematura.
 
 Mi faresti di nuovo del male.
 
 
Chiedi aiuto
nessuno ti soccorrerà. Colui che credevi il tuo amore non lo farà;
tra tanta gente che incontrerà non vedrà te
non udrà le urla.
 
Vedrà un altro,
 non riconoscerà te.
 
Baluginii
di speranza innocuamente ancora senti,
sventri e fuggi
 
Ci credi, a te,
assenzio in pieno giorno.
 
Sono io che non crederò più a noi,
scappo con il ricordo.


 
   
 
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