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Autore: MaryFangirl    17/09/2017    0 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Light

 

"Pronto?" chiese contro la cornetta, aspettandosi completamente di sentire il tono deluso di sua madre.
"Light Yagami. Credo che tu sappia chi sono"
Light avvertì il proprio sangue diventare ghiaccio nelle vene. Non era possibile...
"Ho ricevuto il tuo messaggio...ho anche ricevuto un regalo, cioè la nostra adorabile amica...non è vero, Misa-chan?" sentì il grido soffocato di Misa in sottofondo, "Quindi se vuoi salvarla dallo stesso destino delle sue coetanee...suggerisco a te, e ovviamente a Ryuzaki, di presentarvi al magazzino il prima possibile. Capito? IL PRIMA POSSIBILE. Un ritardo e...la mia lama...potrebbe semplicemente...scivolare" sibilò l'ultima parola, facendo pensare a Light che stesse sgradevolmente imitando un cobra; con calma e letale precisione, "Oh e se informi la polizia, io lo saprò e lei morirà. A presto...Principe" la linea cadde. Il telefono scivolò dalle sue dita tremanti. In lontananza, udì lo schermo spaccarsi, come se fosse parte di un sogno, uno che gli gocciolava tra le dita come acqua, i dettagli diventavano sempre più nebbiosi finché non riuscì più a muoversi o respirare o pensare, c'era solo una parola che gli risuonava nel cranio, ancora e ancora e ancora e ancora.
Principe.
Principe. Principe. Principe. Principe. Principe. Principe. Principe. Principe. Principe. PRINCIPE. PRINCIPE. PRINCIPE.
La sua fantasticheria venne interrotta da un acuto dolore sulla guancia. Lentamente guardò Ryuzaki, che era di fronte a lui con la mano sollevata, l'altra aggrappata con forza al braccio di Light abbastanza da fermargli la circolazione. "Light!" gridò, "Chi era, cos'è successo?!"
Gli occhi di Light si spalancarono mentre le parole dell'altro lo colpivano con irremovibile chiarezza. Si prese la testa fra le mani, mentre il mondo girava vertiginosamente intorno a lui, le dita afferrarono dolorosamente i capelli. "Misa..." sussurrò Light, sorprendendo Ryuzaki, "Ha Misa..."
"Dove!" afferrò Light per le spalle e lo scosse gentilmente. "Light, devi calmarti e dire dov'è Misa e da quanto è sparita...LIGHT!" la sua espressione e i movimenti erano fermi e sicuri, ma il completo terrore e il senso di colpa nei suoi occhi spezzarono il cuore di Light. Light sentiva la testa vuota, e con le dita smise di cercare di strapparsi i capelli, follicolo per follicolo. Con le mani scese ai polsi di Ryuzaki, le dita dell'altro ancora sulle sue spalle con una presa ferrea, "Il magazzino Yellow Box. Dobbiamo andarci, adesso"
Se non l'avessero fatto...Light non aveva bisogno di portare a termine quel pensiero.
Ryuzaki espirò bruscamente, "Suppongo che tu sappia dov'è?"
Light annuì, non disturbandosi a inventare scuse. "Dall'altra parte della città"
Ryuzaki si schiaffeggiò sopra gli occhio, ovviamente tentando di pensare a quale fosse la strada più rapida. Improvvisamente si tolse la mano dalla faccia, "Non si può fare niente..." lo udì Light prima di virare verso il veicolo parcheggiato più vicino; una vecchia auto malconcia il cui tachimetro probabilmente non aveva mai superato i 70 chilometri orari. Ryuzaki riuscì ad aprire la portiera in un istante, il proprietario era stato abbastanza sciocco da lasciare il finestrino abbassato. Si abbassò sotto il volante, la sua testa impediva a Light di vedere le sue mani.
"Ryuzaki" disse Light tentennando, "Non stai..." la voce gli morì mentre la macchina tossiva e tornava in vita.
"Entra!" gridò l'altro, dando a Light il tempo necessario per saltare al posto del passeggero e chiudere la portiera prima di allontanarsi dal marciapiede e di svoltare l'angolo. Si era sbagliato sul tachimetro, Ryuzaki spinse l'acceleratore oltre i 90 chilometri, schizzando pericolosamente attraverso segnali di stop e incroci.
"Dove diamine hai imparato a-" s'interruppe, aggrappandosi al sedile mentre a malapena non colpirono un altro cartello stradale, "-guidare in questo modo?!"
"Irrilevante!" gridò di rimando, e Light si limitò a pensare che fosse colpa di Watari, "Perché stiamo andando al magazzino, Light?"
Light sapeva cosa stava chiedendo. "Perché ha Misa?" replicò.
Ryuzaki lo guardò brevemente prima di sterzare per evitare un altro sfortunato pedone, "Avremmo dovuto aspettarcelo"
"Penso che sia quello che abbiamo fatto" replicò Light, a voce troppo bassa per farsi sentire, "Solo che non volevamo farlo"
-L'amore è cieco-
Light pensava che quel detto si riferisse all'ignorare le caratteristiche sgradevoli dell'altro. Ora si rendeva conto che aveva a che fare anche con le azioni. Si strinse la radice del naso con aria frustrata, "Quindi Juuzo ha Misa-"
"No. Non Juuzo" lo interruppe Ryuzaki, "Obata"
"Obata?" non aveva alcun senso, avevano eliminato Obata dalla lista settimane prima, la grafia combaciava con quella di Juuzo...
"Sì, Light, Obata è l'assassino. Quando hai menzionato la fobia del sangue di Juuzo quella sera in macchina, ho pensato che fosse altamente sospettoso. Ricordi la mattina dopo, la mia mano? Non avevo fatto il ruffiano col nuovo preside, ero andato nella classe di Juuzo e mi ero tagliato il palmo con un coltello per le dissezioni"
Light si portò una mano alla bocca, non sapeva se fosse per la nuova informazione, o se la guida di Ryuzaki gli stesse facendo venire la nausea, "Mi ha praticamente inondato di acqua santa, era terrorizzato"
Light si accigliò, "Non è una prova sufficiente per arrivare a una conclusione-"
"Allora più tardi, quando abbiamo cercato nell'aula, ho preso qualcosa dal cassetto della cattedra, poco prima che lui entrasse. Era una busta di medicinali. Ho chiesto a Watari di dare un'occhiata e si trattava di pillole di Clozaril, più comunemente usati per la schizofrenia. Presumendo che sia affetto da schizofrenia paranoide o disorganizzata, la sua realtà è malferma nel migliore dei casi; aggiungiamo un criminale persuasivo all'equazione e potrebbe facilmente essere stato manipolato nel fare cose come scrivere quell'appunto o comportarsi in modo sospettoso per attirare l'attenzione su di sé e allontanarla dal vero assassino"
Light si schiaffeggiò la fronte. "È un capro espiatorio"
"Sì" concordò Ryuzaki. "È stata una fortuna che Obata si sia presentato in classe subito dopo di lui; quando Juuzo ha accusato Obata di avergli rubato qualcosa, ho capito che Obata doveva aver preso le pillole di Juuzo. Senza medicine, Juuzo perderebbe totalmente il senso della realtà e diventerebbe malleabile a sufficienza perché Obata possa utilizzarlo a proprio vantaggio. Ecco perché Juuzo è andato a casa di Obata quel giorno in cui sei stato beccato dalla preside Ackerman, Obata era nella mia lista, non avresti potuto sapere cos'aveva in mente, ma quando mi hai detto la tua ubicazione ho cominciato a considerare la possibilità che Obata e Juuzo lavorassero insieme"
"Mi sento così stupido..." Light faticò per rimanere calmo, "È uno schifo...giocare con la malattia mentale di qualcuno..."
"Light, è un uomo che uccide brutalmente delle adolescenti per divertimento. E non sei stupido, è il tuo primo caso e ho ottenuto informazioni vitali da te" Ryuzaki sospirò, "Inoltre, è colpa mia"
"Cosa?" Light lo guardò, "in che modo è colpa tua?"
"Sono stato arrogante e l'ho stuzzicato. Ricordi il pezzo di carta che ho lasciato cadere prima? Era un appunto che testimoniava che eravamo passati più volte da lì. Gli ho fatto capire che sospettavo di lui. Pensavo che sarebbe andato in panico, invece ha rapito Misa...probabilmente ci ha seguito da scuola e l'ha presa mentre andava a casa...avrei dovuto farla venire con noi, avrei dovuto proteggerla meglio..." le sue spalle si abbassarono più del solito, e se non fosse stato al volante Light lo avrebbe abbracciato.
"Ryuzaki...anche se fossi rimasto con lei, lui avrebbe preso anche te, e poi? Sarebbe stato doppiamente difficile se fossi stato da solo a dovervi salvare entrambi" lo feriva osservarlo mente si incolpava, ma una parte di Light non poteva fare a meno di pensare che fosse parzialmente responsabile. Light tentò del suo meglio per eliminare quel pensiero, ma rimase come una gomma da masticare appiccicata nella parte posteriore del suo cervello.
"Non posso lasciarla morire..." si morse il labbro con tanta forza che Light temeva avrebbe sanguinato, "Light. Prendi il mio telefono, devi fare una chiamata"

 

Misa

 

Misa non poté fare a meno di rabbrividire mentre sentiva il freddo 'shink, shink' dell'uomo che affilava il coltello. Riusciva solo a vedere il nero nulla mentre i due preparavano il suo decesso.
"Per favore!" supplicò in un momento di disperazione, "Uccidetemi! Lasciate in pace Ryuzaki e Light!"
Udì uno dei due fermarsi, l'altro continuò, "Oh, per favore, come se potesse mai succedere" rise fragorosamente e freddamente, da farle accapponare la pelle e avvertì l'improvviso bisogno di vomitare.
-Per favore, Ryuzaki...Light...-

 

L

 

Sapeva che Aiber e Weddy erano distanti almeno di mezz'ora, forse di più. L guidò come un pazzo tra le strade, zigzagando tra pedoni e cartelli stradali, dettando a Light la chiamata. Mancavano tre minuti. -Resisti, Misa-.
Gettò qualsiasi tipo di cautela al vento e affondò col piede sull'acceleratore, svoltando angoli e volando oltre i segnali stradali. -Dai-. Imprecò contro il veicolo, troppo lento. Imprecò contro se stesso per essere stato troppo cieco. Pensava di avere il caso in pugno. Chi è un piccolo serial killer nei confronti del grande, misterioso, imbattibile L? Non avrebbe potuto avere più torto. Aveva sottovalutato Obata. Aveva sopravvalutato se stesso e Misa. Aveva trascurato Light. Giunsero al magazzino e si lanciò fuori dalla portiera, correndo fino all'entrata, Light subito dietro di lui.
"Aspetta!" sibilò Light, afferrandolo per il braccio mentre stava per strattonare la porta, "Ci serve un piano"
"Un piano..." L rallentò col pensiero e iniziò a riflettere. Si ritrovavano in opposizione a un assassino esperto con un ostaggio. Senza armi. E i rinforzi erano lontani di un'abbondante mezz'ora. L era pronto a strapparsi i capelli.
"Potrei avere un modo per distrarlo finché i tuoi...amici arrivano" Light sembrò titubare sulla parola 'amici' e L sapeva di avere molto da spiegare quando tutto fosse finito...lo sperava. 
Light spiegò il suo piano il più velocemente possibile, poi si voltò per aprire la porta. L sapeva che il tempo era prezioso, ma non poté fare a meno di abbassarsi per baciare Light sulla guancia prima di entrare nello scuro edificio. Sospirò piano e chiuse gli occhi per il più breve degli istanti. Quando lì riaprì, il momento era giunto.

 

Obata

 

Sapeva che non sarebbe passato molto perché i suoi compagni di gioco giungessero. A malapena riusciva a contenere l'eccitazione...accarezzò la liscia lama con una mano, era abbastanza affilata da affondare nella pelle e nelle ossa. L'agitò in aria, diventando velocemente impaziente.
"Silenzio!" lo rimproverò Juuzo, che stava vagando vicino alla parete posteriore da quando erano arrivati al magazzino qualche ora prima. Era stato così carino da parte di Yagami scegliere un luogo così indisturbato per il suo decesso. Obata era sicuro che le grida dei due giovani detective sarebbero rimbombati piacevolmente nella stanza, in una bellissima sinfonia agonizzante! Non aveva mai ucciso due amanti posti l'uno di fronte all'altro...rabbrividì per l'attesa, immaginando la dolce angoscia che avrebbe riempito i loro occhi, osservando l'altro venire torturato. I romanzi polizieschi non erano nulla in confronto a quella situazione!
Le parole scritte a malapena potevano essere paragonate alla cruda emozione di cui era testimone in prima persona davanti alle facce delle sue vittime. Iniziò a ridere fragorosamente, una risata che risuonò fredda perfino a lui. Sentì la ragazza che iniziava a singhiozzare; l'orrendo suono di un cuore spezzato lo colmò di soddisfatta contentezza. -Presto...- pensò, non vedendo l'ora. I suoi occhi si aprirono mentre la porta contro la parete più lontana veniva aperta lentamente, emettendo un cigolio; ed eccoli lì. Spalla contro spalla, a testa alta. Si alzò così rapidamente dalla sedia, che questa cadde a terra con un clamoroso tonfo...la ignorò.
Lentamente, Obata aprì le braccia, accogliendoli nella loro morte, "Giusto in tempo!"
"Lasciala andare, Obata" disse Light con calma, "Vuoi noi, lei non ha niente a che vedere con tutto questo"
Lui ghignò, "Ah no?" col coltello la toccò sul collo, godendosi le espressioni di terrore a malapena celate sui volti dei suoi nuovi giocattoli, "Non preoccupatevi, ancora non la ucciderò. Rovinerebbe il gioco, no?"
Nessuno dei due rispose ma si spostarono, appena, avvicinandosi di più. Il battito di Obata aumentò per l'attesa, "Dai, ragazzi, non fate così! C'è un sacco di spazio per tutti..." gesticolò di avanzare, compiaciuto quando lo fecero con aria fiduciosa, facendo chiudere la porta, "Che coraggio!"
Non poté fare a meno, osservandoli mentre si muovevano lentamente, di esclamare, "Eravate sorpresi?" chiese, "Pensavate ancora che il colpevole fosse Juuzo" indicò Light, "ma tu hai avuto l'audacia, l'arroganza di fare direttamente il mio nome!"
Spostò il dito indicando con fare accusatorio Ryuzaki. Iniziò di nuovo a ridere, un fragore gutturale incontrollato; uno che sperava di spaventarli fino alle profondità dell'anima, "Pensavi di potermi fregare, vero? Che carino!" scoppiò in un'altra risata a singhiozzi, "Lo ammetto, siete andati vicini a catturarmi più dell'intera forza di polizia...davvero ammirevole. Se solo foste stati più saggi, più coordinati, sarebbe potuta finire diversamente..." ghignò. Sapeva esattamente cosa dire per piantare il seme del dubbio, per farli crollare completamente. Due brillanti investigatori. Due appassionati compagni. Senza la loro intelligenza e compatibilità, senza le loro abilità deduttive e passione, cos'erano in realtà? Pedine. Pedine in un gioco più grande di entrambi. Che cos'è uno Yin senza lo Yang? La tigre senza il dragone? Cos'è la giustizia senza giudice? Mentre guardava i visi determinati dei due giovani detective, Obata decise di non poter attendere oltre, "Allora..." miagolò, "chi sarà il primo a morire?"

 

Light

 

Light tastò l'interruttore che aveva nella manica, cercando disperatamente qualcosa per prendere tempo, tempo, tempo.
"Mmh, non so...tu cosa ne pensi, Light-kun?" Ryuzaki aveva la mano vicino alla bocca, si mordeva l'unghia del pollice come fosse intensamente pensieroso.
Light rispose velocemente, "Uhm..." prolungò il suono, "Penso che forse dovrei essere io il primo ma non so...volevi andare tu?"
"Forse, sai, ci stavo pensando"
"Forse ti va, probabilmente sarà più veloce. In più non devi aspettare" offrì Light.
"Vero..." i suoi occhi si spalancarono come se avesse avuto un'idea, "Aspetta! E tu? Non voglio fare aspettare Light-kun..."
Light mise una mano sulla sua spalla, "Va tutto bene, sono sicuro che non ci sarà molto da attendere. Giusto, Obata-san?"
Obata sembrò ugualmente impaziente e confuso, "Se non riuscite a scegliere, vi ucciderò entrambi lentamente e contemporaneamente"
Ryuzaki guardò Light, che alzò le spalle. "Ma come faresti a ucciderci contemporaneamente? Devi uccidere uno di noi per primo, e penso che dovrebbe essere Ryuzaki. Non merita di morire lentamente"
"Ma neanche Light!" intervenne Ryuzaki repentinamente, "Penso che dovresti uccidere lui per primo"
"No, ma-"
"BASTA!" la presa di Obata sul coltello era così stretta che tutto il suo braccio stava tremando, "Non sono un idiota! Questo stupido trucchetto funziona solo nei film"
Ryuzaki scrollò le spalle, "Valeva la pena tentare"
"Non PROPRIO!" ringhiò Obata, "Mi aspettavo di meglio da voi"
"Non dovresti proprio" ridacchiò Light, "Voglio dire, ci hai ovviamente vinto"
"Sì, ma..." s'interruppe, e Light poté solo sperare di averlo scoraggiato, anche solo leggermente. Finché avesse pensato di essere l'unico con un asso nella manica, finché li sottovalutava, avevano ancora una possibilità. "Non m'importa" scosse il capo come un cane che si scrollava dell'acqua, "Vi ucciderò nonostante tutto!" alzò il coltello per indicare i due. Light suppose che avevano ancora approssimativamente quindici minuti prima che arrivassero i rinforzi di Ryuzaki. Aveva dodici minuti prima di premere l'interruttore sotto la manica e mettere fine a tutto quel caos. Light toccò la mano di Ryuzaki, il segnale per il piano B. Light cercò nella sua borsa e tirò il calamaio dalla scheda elettronica che aveva costruito la sera prima. Veloce come un lampo, Ryuzaki tolse la borsa dalle sue spalle e la lanciò contro Obata, che di riflesso fece per prenderla. La borsa scoppiò a mezz'aria mentre il circuito trasferiva elettricità nel liquido incendiario nascosto nell'involucro infiammabile. Obata gridò mentre la borsa atterrava fra le sue mani, bruciandogli la carne. L'allontanò da sé, ma lui e Ryuzaki erano già a metà strada per raggiungere gli altri angoli, spostando le scatole di spedizione e le casse, alla ricerca degli altri circuiti che Light aveva nascosto la sera precedente. Light pregò ogni divinità immaginabile che Obata non avesse avuto l'accortezza di controllare l'edificio prima che loro arrivassero. Fu riempito di sollievo quando s'imbatté nel primo circuito. Light fece scattare il calamaio, rallentando appena prima di passare al successivo. Sperava che Obata si mettesse a inseguire lui e non Ryuzaki. Di sicuro, non appena aggirò il successivo container, Light avvertì il coltello di Obata passargli di striscio sul viso, mancandolo per un pelo. Light passò al successivo colpo e gli tirò un pugno dritto nella mascella, cogliendo l'opportunità per volare al successivo circuito.
"Tu..." ringhiò mentre Light passava al terzo calamaio. Avvertì il calore sulle dita, questa volta evitò a malapena di bruciarsi le sopracciglia. Light s'inoltrò tra le casse, sperando di porre maggiore distanza tra sé e il furibondo serial killer. Mentre passava tra le scatole, vide Ryuzaki in mezzo alla stanza, dandosi da fare con i nodi che tenevano Misa ferma sulla sedia mentre Juuzo camminava compiendo nervosi cerchi intorno a loro. Light guardò il proprio orologio, -È ancora troppo presto...-, aveva soltanto bisogno di altri tre minuti. 
"YAGAMI!" gridò Obata da dietro. Light si girò giusto in tempo per schivare un altro attacco col coltello, ma questa volta il ginocchio di Obata giunse a colpirlo nello stomaco, mozzandogli il fiato. Light si piegò, ansimando mentre Obata sollevava il coltello. Light faticò per respirare e per far riprendere il proprio diaframma, svantaggiato dall'aria che rapidamente si riempiva di fumo dato che i suoi incendi aumentavano, divorando il magazzino come si trattasse di un ramoscello secco. Chiuse gli occhi mentre Obata abbassava il coltello, aspettando la morte.
Prima che giungesse, sentì un grugnito e aprì gli occhi per vedere Ryuzaki con le mani piantate sul pavimento e il piede destro sollevato, aveva appena calciato Obata sulla mandibola. Light riconobbe la mostra che gli aveva mostrato in precedenza. -Capoeira- riconobbe il suo cervello. Light si alzò, afferrando Ryuzaki per la mano mentre si risollevava, portandolo al centro della stanza, dove Misa cercava di calmare Juuzo, che sembrava avere una sorta di crisi. Si sentiva quasi in colpa per aver sospettato di quel poveretto. Light diede un'occhiata all'orologio e premette l'interruttore. I quattro, Ryuzaki, Misa, Kuuzo e Light rimasero insieme in mezzo alla stanza, mentre Obata si avvicinava con cautela da un lato. "Arrenditi, Obata!" gridò Light, "Non puoi vincere! Il magazzino sarà in fiamme tra qualche minuto, insieme a tutti noi!"
"Oh?" rise di nuovo con quell'orribile, tremenda risata, "Quindi in altre parole, se morite, mi porterete con voi?"
Light rimase fermo, pronto a combattere. Ryuzaki gli prese la mano e Misa fece lo stesso. Poteva solo sperare che i rinforzi di Ryuzaki giungessero al più presto.
Infatti, non un minuto più tardi un alto e robusto uomo entrò nella stanza, seguito a breve distanza da una donna bionda con occhiali da sole, entrambi puntavano le pistole su Obata. Il sollievo che colmò Light fu così soverchiante che quasi cadde sulle ginocchia all'istante. Obata si arrese, non aveva molta scelta, e tutti uscirono dall'edificio, appena in tempo per osservarlo bruciare. Light usò le corde che avevano bloccato Misa per fermare Obata. Nel frattempo, Misa tentò invano di consolare Juuzo, che era seduto a terra con le ginocchia al petto, apatico a qualsiasi cosa lei gli stesse dicendo. Light guardò Ryuzaki, che conversava con i due sconosciuti. Era ovvio che fosse il loro capo. Light si domandò cos'altro non sapeva di lui. Ma non era quello il momento. Ryuzaki fece cenno ai due, che si diressero a un paio di moto parcheggiate vicino alla macchina che Ryuzaki aveva rubato. "Ehi" Light disse mentre Ryuzaki tornava da lui, "perché se ne vanno?"
L'altro sospirò, "È meglio che la polizia non sappia che erano qui"
"Aspetta" si accigliò Light, "vuoi semplicemente fingere che non fossero qui? Ryuzaki, chi sono?"
L'altro improvvisamente sembrò ancora più esausto, come se fosse possibile, "Light, questa è una storia per un altro giorno..."
Light si limitò a sospirare, troppo stanco per discutere, "D'accordo, e lui?" indicò Obata, "non dirà alla polizia che erano qui?"
"Lascia che me ne occupi io" Ryuzaki si avvicinò e lo abbracciò, e Light ricambiò, dimenticando di essere irritato con lui. Le ginocchia improvvisamente si indebolirono e caddero insieme, separandosi e tenendosi per mano mentre aspettarono sotto la luna l'arrivo della polizia.
"Uh, Light?" Misa si avvicinò a loro, "Come sai che la polizia sta arrivando?"
Lui piegò la manica, mostrandole l'interruttore nascosto, "Ho installato le telecamere nell'edificio collegandole a questo, ho potuto inviare tutti i dati al computer di mio padre"
"Oh" annuì lei come se avesse capito, "quanto tempo pensi ci voglia per-" venne interrotta dalle sirene che velocemente si avvicinavano, e cinque auto si fermarono a quindici metri da loro, seguiti da due ambulanze e da un camion dei pompieri. Il padre di Light uscì dalla prima auto e corse verso di loro, avvolgendo Light in un abbraccio soffocante, mozzandogli il fiato per la seconda volta durante la giornata, non che gli dispiacque quella volta.
"Come hai potuto essere così irresponsabile?!" gli gridò, scostandosi, "Saresti potuto rimanere ucciso! E tu" si voltò verso Ryuzaki, "Prima corrompi mio figlio e ora lo trascini in situazioni che mettono a rischio la sua vita?!"
"Papà!" gridò Light disperatamente, mettendosi fra Ryuzaki e suo padre, "Va tutto bene, sono stato io a trascinarlo in questo casino..."
Suo padre lo fissò incredulo, "Non appena i paramedici ti controllano, ce ne andiamo"
"Cosa?! Papà!" protestò Light, "Abbiamo preso l'assassino!" indicò Obata, che veniva guidato nella macchina accanto, le sue mani roventi ammanettate dietro la schiena.
"Quasi pagando con le vostre vite!" gridò, "Dopo averti fatto controllare e dopo aver lasciato la tua deposizione, mi occuperò personalmente di accompagnare te e Misa a casa. E ci rimarrai. A tempo indeterminato"
"Ma cosa..." Light non finì la frase mentre si voltava e vide che Ryuzaki era sparito. Light si sentì male e si voltò verso il viso furioso del padre, seguendolo senza ulteriori proteste all'ambulanza.

 

L

 

L camminò finché non vide l'auto di Watari che si avvicinava nell'oscurità. Senza parole, salì sul sedile posteriore e accettò lo sguardo di disapprovazione di Watari. "Non penso di dover spiegare la mia delusione" si voltò, "Quando ti ho incoraggiato a continuare con la tua relazione con Light Yagami, non pensavo che avrebbe ostacolato così bruscamente il tuo giudizio"
L abbassò lo sguardo, incapace di guardarlo negli occhi. Wammy posò una mano sulla sua spalla. "L, è perfettamente normale commettere un errore ogni tanto, purché tu impari dagli sbagli"
L annuì, estremamente grato di avere Watari nella sua vita. "Andiamo a casa" disse piano. Senza dire altro, Watari si girò e mise in marcia. L era contento che lui non vedesse le lacrime che gli rigavano le guance, mentre faticava per ricomporsi.

  
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