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Autore: Helly00    18/09/2017    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima pubblicazione e spero vi possa interessare la mia personale idea di un sequel dopo la seconda serie televisiva! Nella mia storia le protagoniste frequentano il liceo insieme e Clef è, per mio capriccio di praticità, nelle vesti dell'OAV. Buona lettura e fatemi sapere se vi piace!
INTRO: Tre anni di pace e prosperità sono trascorsi nel regno leggendario ma Sephiro sta per affrontare una nuova minaccia. Questa volta, Hikaru, Umi e Fuu affronteranno un nemico ben al di là delle loro capacità di Cavalieri Magici. Dovranno fare il conto con i propri sentimenti.. e se venisse chiesto loro di sacrificare qualcosa di più importante della loro vita..?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuu Hooji, Hikaru Shidou, Nuovo Personaggio, Umi Ryuzaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP. I

 

Erano passati ormai tre anni dal loro ritorno a casa.

Il viaggio su Sephiro era stata un'avventura ai limiti dell'immaginabile. Avevano conosciuto tantissime persone, avevano stretto nuove amicizie.. e avevano trovato l'amore. La loro missione però era terminata e nonostante si fossero recate più volte alla Tokyo Tower pregando intensamente di poter tornare al regno incantato, il loro desiderio non era stato più esaudito. L’ultimo ricordo rimasto era l’amuleto che Lantis aveva donato ad Hikaru e che, nella loro realtà, aveva regalato alle ragazze una visione di Sephiro nata a nuova vita prima di diventare un pendente qualsiasi.  Così trascorrevano la loro vita da liceali, insieme, vedendo in ogni bagliore sospetto o fatto strano un indiretto messaggio da parte dei loro vecchi amici ma che puntualmente non aveva alcun seguito. Non parlavano di queste sensazioni tra di loro perché significava riaprire ferite nei cuori di tutte così faticosamente rimarginate. Ma ormai si conoscevano fin troppo bene.. dopo aver condiviso lo stesso corpo in Rayearth, si erano unite nell'anima.. quindi ogni nostalgico e triste sguardo, gelosamente nascosto al resto del mondo, non poteva sfuggire alle altre e da queste condiviso in silenzio. A volte si domandavano se non fosse stato tutto un sogno.. ma quelle emozioni tanto intense di paura, rabbia, gioia, dolore, felicità, pace, meraviglia.. dovevano essere radicate in eventi accaduti davvero, altrimenti avrebbe significato che tutte le persone che avevano conosciuto, la principessa Emeraude, Lantis, Clef, Caldina, Ascot, Ferio, Presea.. per non parlare di tutti gli abitanti di Sephiro dai quali avevano ricevuto aiuto e supporto.. erano stati frutto della loro immaginazione.. come tutti gli accadimenti che le avevano viste protagoniste in quel magico mondo ..

no.. era davvero successo. Doveva essere reale!

Hikaru, di ritorno da scuola, camminava lenta e assorta sul marciapiede non facendo caso al tripudio naturale che i ciliegi in fiore le stavano regalando. Un leggero petalo rosa le accarezzò la guancia attirando la sua attenzione. Per un attimo, quel tocco le sembrò così familiare da spalancare quella porta di ricordi che disperatamente cercava di tenere socchiusa nella sua memoria e rivide Lantis.. la sua calda voce.. la sua presenza rassicurante.. coraggioso e serio.. Hikaru strinse forte la maniglia della cartellina scolastica e cercando di resistere alle lacrime che prepotenti volevano sgorgare, si mise a correre a perdifiato senza una meta. Dopo molti minuti si fermò in carenza d'ossigeno appoggiandosi con la testa al muro vicino cercando di rallentare il battito del suo cuore quando un flash le invase la mente. Durò un attimo. Ripresa coscienza col mondo circostante, si lasciò cadere pesantemente a terra. Si guardò attorno. Tutto era ancora al suo posto: il marciapiede, la strada e il muro che l'aveva sorretta. Ma allora cos'era stato? Aveva visto qualcosa.. ma non aveva contorni ben definiti. Cercò di concentrarsi per far riaffiorare l'immagine che tornò con un altro lampo. La figura si andò definendo mentre Hikaru si sforzava di vedere meglio finché il suo cuore perse un battito "Lantis!!!!". Lui era lì sanguinante e ferito. Pieno di ustioni e circondato dalle fiamme. Hikaru cercò di avvicinarsi ma era come un sogno.. un orribile incubo.. uno di quelli dove vorresti fare o dire qualcosa ma sei immobile.. una statua. Il guerriero a terra sembrò percepire la presenza estranea e quando la vide allungò sofferente una mano nel vano tentativo di toccarla.. ma era troppo distante. Le lingue di fuoco guizzarono intorno a lui avvolgendolo completamente. Non poteva avere scampo. Hikaru iniziò a piangere disperata urlando il suo nome ed un lancinante dolore alla testa le tolse i pensieri fino a condurla al buio.

 

Fuu si era esercitata tutto il pomeriggio al pianoforte tentando di rilegare in un angolo  quei sentimenti che ultimamente facevano da padrone nelle sue giornate appena si concedeva un attimo di distrazione ma inutilmente. Tutto le ricordava Sephiro.  Tutto le ricordava lui.. così caparbio e forte.. non aveva mai provato un batticuore simile per nessun altro e nonostante fossero ormai passati ben tre anni, a pensarlo avvertiva quella familiare accelerazione ancora oggi. Sospirando si alzò  dallo sgabello avvicinandosi alla finestra aperta dove una leggera e dolce brezza faceva capolino accarezzandole i capelli. Le ciocche bionde danzavano morbide tra gli sbuffi e chiudendo gli occhi le parve proprio di percepire le sue mani che abituate a brandire la spada, erano state capaci di farla arrossire con un lievissimo tocco. Sentì le lacrime pizzicarle l'angolo degli occhi e le asciugò prima che facessero capolino. Sapeva non sarebbe riuscita a fermare quel fiume di tristezza e Umi se ne sarebbe accorta senza che le dicesse nulla facendo seguire una ramanzina concitata che proprio non aveva voglia di affrontare. Improvvisamente dalla stanza di fianco giunse l'inconfondibile rumore di un incrocio di spade. Allarmata, Fuu riprese controllo di sé e circospetta si avvicinò alla porta socchiusa che separava le due camere. Spinse il legno e ciò che si trovò davanti  le tolse il respiro. L'aria era pesante e tetra. Nell'oscurità qualcosa si dimenava sul pavimento avvicinandosi a lei. Pietrificata per la paura Fuu non riuscì a muovere un muscolo. Inutile.. non riusciva neanche a far uscire la voce dalla sua bocca. Avrebbe voluto intimargli di starle lontano finché la figura non si rivelò sotto la fioca luce che arrivava dalle spalle della ragazza e quando lo riconobbe urlò in preda alla disperazione "Ferio!!!!!!". Il guerriero di Sephiro era ferito e i suoi vestiti erano intrisi del suo stesso sangue  mentre lunghi rami di rovi cercavano d'imbrigliarlo sempre di più lacerando stoffa e pelle. Lei lo fissò atterrita mentre le labbra di Ferio senza emettere alcuno suono la chiamavano. Lo leggeva chiaramente pronunciare il suo nome. Fuu si portò le mani alla bocca mentre copiose lacrime incontrollate iniziarono a rigarle le guance. "No! Non può essere.. è un incubo!". Cercò di soccorrerlo ma un dolore insopportabile alla testa la fece piegare in due.  Una forza misteriosa la spinse via e la porta si richiuse sbattendo fino a farla tremare. Fuu cadde a terra tanto violentemente che svenne.

 

Umi non aveva sentito le ragazze per tutto il pomeriggio. Le era sembrato strano, ma forse le sue amiche avevano ragione.. era troppo apprensiva. Da quando erano definitivamente tornate si era data anima e corpo nelle attività scolastiche eccellendo negli studi e portandola a diventare capitano del club di scherma del loro liceo. Purtroppo però tutto il suo impegno non le aveva risparmiato di continuare a rivedere nei suoi sogni quelle magiche lande ricolme di grandi misteri e persone a dir poco speciali. Non avrebbe mai pensato avrebbe avuto la possibilità di vivere un'esperienza così intensa e travolgente nella sua vita. Cos'aveva fatto per meritarselo? Per meritarsi degli amici tanto straordinari? Lei era una comunissima ragazza senza niente di che.. anzi forse un po' difficile e scontrosa.. oltre che presuntuosa.. eppure quell'opportunità era stata data proprio a lei. Spesso rimproverava Hikaru e Fuu per tutte le volte che le sorprendeva con sguardo triste e perso cercando di spronarle a reagire.. ma la verità era che forse soffriva tanto quanto loro.. se non di più. Alla fine non era riuscita a confessargli i suoi veri sentimenti.. non si sa per quale motivo. Era certa lui l'avesse capito ma non era sicura che la sua risposta contraccambiasse ciò  che provava per lui e avrebbe tanto voluto chiederglielo. Dopo una fresca doccia s'infilò la lunga camicia da notte bianca e si diresse in camera da letto. Faceva caldo e si avvicinò alla porta-finestra facendo scorrere il vetro. Immediatamente fu avvolta dalla notte tiepida che portava con sé il lontano profumo del mare. Ispirando profondamente uscì sul balcone beandosi della vista che il cielo offriva quella serata. Una luna piena e candida solcava l’etere buio mentre le stelle brillavano con una tale intensità  per non farsi oscurare da disegnare la via lattea come un drappo morbido nella volta celeste. Non sapeva spiegarsi il perché ma quelle notti portavano con sé una triste nota di nostalgia e non poteva fare a meno di pensarlo.. a come scrutando gli astri cercasse le risposte alle sue centenarie domande od a come dai suoi occhi trasparisse il peso e la responsabilità che il suo ruolo gli imponevano.. ma soprattutto non riusciva a scordare il senso di paura che provò quando affiancandole in battaglia diede fondo alla sua magia rischiando la sua vita per la causa comune. In quel momento si sentì persa.. svuotata.. e allora capì veramente cosa il suo cuore le stesse sussurrando da tempo, ma ormai era tardi e il loro tempo su Sephiro scaduto. Umi si strinse le braccia al petto mentre calde lacrime le rigavano le guance e le sue labbra pronunciavano il suo nome in un sospiro. Una folata di vento stranamente freddo la colpì portandole via profumo, lacrime e il nome dell'unico uomo di cui si fosse mai innamorata. Umi rientrò e distesasi a letto cadde subito nel sonno.

.. Strano.. niente prati verdi e creature fantastiche..

Solo un'enorme porta socchiusa intarsiata di oro e finemente lavorata.. Umi si guardò intorno e poi lo riconobbe "Ma certo!! E’ il castello di Sephiro! E questa è la sala del trono.." . La ragazza sentì il suo cuore iniziare a martellare come se volesse esplodere e avvicinandosi alla porta allungò una mano "Vuoi dirmi che lui è..?". Pesantemente il legno si mosse rivelando la familiare sala luminosa dove era state innumerevoli volte. Il suo sguardo fu però catturato da una colonna di luce proprio davanti al trono. Socchiuse gli occhi per l'intensità del bagliore e per mettere a fuoco meglio la figura che vi si ergeva all'interno. Quando lo riconobbe il suo respiro si fermò. Era proprio lui! Statuario e potente come lo ricordava.. ma c'era qualcosa di strano.. diverso.. avvertiva un'orribile angoscia crescerle dentro. Lei aveva già visto questo momento.. gli ornamenti dello stregone sembravano sciogliersi nella sua magia.. come tutto il resto di lui. Umi gli corse incontro ma la forza emanata era troppo grande per poter essere sopportata da un'umana e dovette tenersi a distanza di sicurezza. Lo chiamò "Clef!!!! Clef!! Rispondimi!". L'uomo nella luce aprì gli occhi e le sorrise: "Infine la mia preghiera è giunta sino a te Umi.. ne sono contento..". La ragazza incredula lo fissava dissolversi lentamente sull'orlo del pianto "Che ti sta succedendo?!". Lo stregone respirò dolorante "Non ho molto tempo.. mi rincresce chiedervi di nuovo di rischiare la vostra giovane vita per noi.. ma da solo non ce la faccio.. Sephiro ha di nuovo bisogno di voi Cavalieri Magici.. ed io ho bisogno di te..". Umi si avvicinò: "Cosa intendi dire?! Non capisco!". Clef le rispose: "Lo capirete presto..". La ragazza si sforzò di apprestarsi di più chiedendo ai suoi occhi l'impossibile impresa di resistere a quella luce abbagliante: "Clef! Ti prego! Resta con me!! Non voglio perderti di nuovo!!". Il ragazzo l'accarezzò con lo sguardo: "Non mi perderai Umi.. sarò sempre nel tuo cuore..". Il corpo dello stregone si dissolse completamente nell'aria satura di potere magico lasciando dietro di sé una scia luminosa evanescente. Umi si accasciò a terra fissando il vuoto con la mano ancora a mezz'aria nel tentativo di prendere qualcosa che non c'era più.  "No.. No!!!". Si raggomitolò sul pavimento riversando nel suo pianto tutto ciò che provava in quel momento. Si alzò in lacrime guardandosi intorno spaesata alla ricerca di qualcosa che giustificasse quella situazione surreale o qualcuno da incolpare. Era sola. Vicino al trono si ergeva ancora il bastone magico di Clef. Perché era ancora lì se lo stregone non era più.. non riusciva neanche a pensarlo. Si tirò su in piedi e si avvicinò alla potente arma che gli aveva visto talmente tante volte in mano da conoscerne i minimi dettagli. Le pietre ai lati brillavano.. "Un incantesimo?..". Umi lo afferrò ed un'improvvisa fitta alla testa sembrò minacciare di farle scoppiare il cranio. Perse l'equilibrio ma non sentì la caduta. Il dolore era insopportabile ed il cervello aveva azzerato il sistema nel buio più totale.

  
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