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Autore: themermaidwriter    19/09/2017    5 recensioni
"Dovevo capire." Ecco, quello che pensava.
"Capire cosa? Se avevo ragione io? Se sei innamorato di una criminale sociopatica? Non c'era bisogno di tutto questo" allargò le braccia "per capirlo."
"No, se avevo ragione io."

John, Sherlock ed il suo esperimento.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A room where the women come and go.
- John Watson & Sherlock Holmes.

 

Dodici e tredici. 
John smise di contare. Lo stava facendo in silenzio battendo i polpastrelli della mano destra sul tavolino color marrone acero già da troppo tempo. 
Tredici erano quelle che ricordava, probabilmente erano state molte di più le donne a varcare la soglia dell'appartamento, passare dentro non più di un'ora per poi correre giù per le scale, la maggior parte, non molto contenta. 
Appostato al tavolino del Cafe lì sotto, fermo da una vita, con un giornale che credeva potesse coprire la sua identità. 
Non era stato difficile intuirlo. Forse stava davvero imparando qualcosa da Sherlock Holmes. 
Lo stesso che per una qualche ragione misteriosa, una delle sue, dopo la loro ultima conversazione affrontata insieme, si era rintanato in casa continuando a ricevere visite di eleganti donne inglesi. 
Era la sedicesima e quella mattina John aveva deciso di smetterla di guardare e torturarsi con quell'indovinello per andarne a cercare una risposta di persona. 
Quando spalancò la porta, la numero diciassette stava lasciando l'appartamento in grande fretta e con un volto che traspariva delusione. John guardò in alto, nella tromba delle sale e dopo un sospiro confermò a se stesso che non erano decisamente clienti. 
Eccome se l'aveva capito. 
Si palesò nella cornice della seconda porta, sempre spalancata e in silenzio si mise a scrutare Sherlock in una vestaglia di velluto blu scrivere frettolosamente una nota su un foglietto. Una lista, così sembrava. 
"Hey John." chiamò l'uomo senza neppure voltarsi. Eh no, tanto John non si impressionava più, c'aveva fatto l'abitudine alla genialità di Sherlock. In fondo non era un essere umano, (ammesso che lo fosse) perfetto. 
"Sherlock.." il suo tono non riuscì a mascherare il suo disdegno, ma tanto il detective non se ne sarebbe accorto. Le emozioni non erano il suo forte, nonostante fosse così brillante, John era convinto che qualcosa di lui, a Sherlock, fosse sempre sfuggita e lo tranquillizzava il fatto non mostrare interamente se stesso agli altri, a lui. 
"C'è qualcosa che non va?" 
E invece lo capì. Come? Come? Da quando Sherlock Holmes dava importanza alle emozioni degli altri, da quando riusciva a percepire la loro sottigliezza? 
"Deve esserci qualcosa che non va." continuò "due giorni e tredici minuti allo stesso tavolo e con lo stesso giornale del primo giorno vorranno pur dire qualcosa. Cosa ti turba John?" Si voltò teatralmente aprendo le braccia per accogliere l'uomo nella sua rete di ragionamenti. 
Ovviamente capì anche questo. 
"Comunque se te lo stai chiedendo: Niente." Prese una tazzina di the e ne bevve un sorso con regalità, poi sputò il contenuto voltandosi a destra e urlò "MRS HUDSON IL THE E' FREDDO" alla donna di sotto che probabilmente non avrebbe sentito a primo colpo. Rovesciò la tazzina e il contenuto per terra senza alcuna esitazione mentre John aveva fatto un passo dentro più per curiosità che altro. 
"Niente?" gli fece un eco interrogativo. 
"Esattamente, niente." 
Continuava a dirlo come se dovesse essere già nelle corde di John conoscere l'argomento di cui Sherlock aveva già tratto le sue conclusioni. 
La prima cosa gli passò in mente furono le donne. 
"Hai avuto molte visite ultimante." Fece per cambiare argomento o per affondare in esso. Ancora non lo aveva capito ma fece nuovamente un passo in dentro. 
"Un esperimento." rispose e sorrise. John aprì la bocca inquieto. Non era sicuro di voler sapere la risposta, una cosa che Sherlock percepì. 
"Dopo che mi hai parlato.. di quella donna.." un ghigno si posò sulle labbra accanto a quelle parole non così contente di essere lì. "Ho riflettuto." 
"Che novità." sorrise. 
"Si, ho riflettuto John e non sono arrivato a nessuna conclusione." il suo sguardo era come se si rimproverasse da solo. "Non so, cosa sto provando ultimamente e volevo capirlo." la sua voce si fece traballante, camminava su un filo sospeso. 
Era strano sentir parlare Sherlock in quel modo. Qualcosa di davvero davvero umano si stava palesando di fronte a John, con tutta quella vulnerabilità tenuta prigioniera, che solo ad occhio stanco si era incapaci di percepire. Così palese nel tempo in cui passava a celarla sotto il velo del sociopatico arrogante. 
"Non ho provato niente." concluse al diagnosi. 
"Non hai provato niente con quelle donne?" domandò inutilmente quando aveva una risposta evidente. 
A passo felpato si diresse verso John, già al centro della stanza. 
"Perché l'hai fatto Sherlock?" Si, si erano finalmente sintonizzati sulla stessa onda, ma ancora John non aveva una motivazione e chissà quale poteva essere con Sherlock Holmes. 
Non si portano diciassette donne in casa propria quando vuoi capire se sei innamorato di un'altra donna. 
"Dovevo capire." Ecco, quello che pensava. 
"Capire cosa? Se avevo ragione io? Se sei innamorato di una criminale sociopatica? Non c'era bisogno di tutto questo" allargò le braccia "per capirlo." 
"No, se avevo ragione io." 
John rimase in silenzio mentre Sherlock lo fissava. Chi poteva guardarli da fuori non avrebbe mai capito quell'elettricità scorrere tra i due. All'interno, nella loro mente, il soldato aveva ricevuto un lasciapassare per il monumentale palazzo mentale del detective e si, voleva entrarci. 
Capire cosa, quell'uomo complicato fattosi strada nella sua vita, stava tentando di far capire a John, con parole non dette, ma mettendosi a nudo più in questo che in qualunque altro modo avesse mai potuto fare. 
Era rischioso per lui esporsi ma i suoi demoni lo stavano divorando. 
Non si portano diciassette donne in casa propria quando vuoi capire se sei innamorato di un'altra donna, no, lo fai quando vuoi capire se sei innamorato di un'altra persona; quella persona, quella che ti sta davanti e fa perdere la cognizione anche all'uomo che nella follia mantiene il controllo. Un controllo che stava perdendo. 
Non si portano diciassette donne in casa propria quando vuoi capire se sei innamorato di un'altra donna, lo si fa quando vuoi capire se sei innamorato di un altro uomo.

the mermaid's notes: questa breve one shot originariamente (nella mia testa) faceva parte di una raccolta, di cui il titolo sull'header. Ispirata ad una mia lista di prompt ognuno legato ad un otp diversa. Non sono certa di aver espresso al meglio ciò che volevo raccontare e spero di non essera andata OOC. Sono sempre molto scettica quando si tratta di Sherlock, perché comprendo sia un personaggio (e una serie tv) sulla quale è davvero difficille scrivere qualcosa che di degno. Non siate cattivi please, ma qualunque sia il vostro pensiero scrivete una recensione!

 
   
 
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