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Autore: sofimblack    19/09/2017    0 recensioni
Dal II capitolo:
«Vuoi una caramella?»
Lui la guardò con attenzione ancora maggiore. Non si erano mai presentati, non si conoscevano, eppure lei non si era presentata né gli aveva chiesto il suo nome. No, lei gli aveva sorriso offrendogli una caramella. Una caramella. Anche lei studiava le persone, non si era sbagliato, ma aveva l’impressione che i loro studi si muovessero su due piani diversi.
[...]Quando però lei gliela porse, e lui allungò la mano per prenderla, accaddero due cose contemporaneamente.
Si sfiorarono appena, e una lieve scossa attraversò entrambi... probabilmente pure questo è un cliché, eppure tramite quel tocco leggero presero effettivamente la scossa, era decisamente così, non ci si poteva sbagliare.
La seconda cosa fece invece cadere Rae nello sgomento. L’atmosfera, da tranquilla e rilassata, si era fatta per lei tesissima. Una sensazione terribile, sconvolgente e in qualche modo triste la attraversò, velandole per un momento gli occhi di panico. 5 novembre, 5 novembre, 5 novembre.

Cosa sarebbe potuto accadere se Rae, una ragazza molto "intuitiva" e dal passato difficile, avesse incontrato Elle durante il caso Kira? Forse il finale sarebbe stato diverso...
Beh, spero di avervi sufficientemente incuriositi! Buona lettura ^^
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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XIX

Help

Agosto

 

L

 

Le informazioni che Rae gli aveva dato erano state decisamente essenziali allo scopo di incastrare Kira. Non solo perché ciò gli aveva permesso di accettare il lato paranormale di tutta la questione in tempi utili, ma anche perché conoscere le regole del Death Note era un vantaggio enorme… soprattutto perché neppure Yagami stesso le sapeva tutte. Nella sua presunzione non se ne era preoccupato, né Ryuk gliele aveva rivelate; Rae invece, lei si era approcciata agli shinigami non accecata dal potere o dalla furia omicida di Kira. Lei aveva cercato di carpire informazioni utili, che da Rem aveva ottenuto facendo leva sui suoi sentimenti, da Ryuk col ricatto. Era stata scaltra, gli aveva fornito elementi davvero utili ed Elle non poteva non esserne rimasto colpito. Soprattutto, le informazioni sulle regole legate alla perdita della memoria ed al possesso del quaderno erano davvero importanti.

«Se il proprietario del Death Note rinuncia al quaderno, tutti i ricordi ad esso legato svaniranno. Misa e Light non ricordano niente perché semplicemente non hanno più i poteri di Kira… è come se nulla fosse mai avvenuto. Eppure, nel caso in cui ne rientrino in possesso, i ricordi ritorneranno. Ciò può accadere anche semplicemente toccando il Death Note - o parte di esso - ma in tal caso, una volta smesso di toccarlo, i ricordi se ne andranno come se ne sono venuti. Solo se tornano ad esserne proprietari i ricordi rimarranno in maniera permanente. Tutto ciò inoltre può essere fatto per un massimo di sei volte, dopodiché dimenticheranno per sempre di essere stati Kira.»

Ricordava con precisione cristallina le parole di Rae di quel pomeriggio, non poteva permettersi di scordarsene neppure una. La sua mente non lo avrebbe concesso: la sua capacità di incamerare ed elaborare informazioni e dettagli, per quanto all’apparenza minuscoli, era strettamente legata alla sua memoria assolutamente precisa ed infallibile. Le informazioni che aveva dato a Light invece erano lievemente scorrette, quel tanto che gli bastava.
Elle osservò ogni singolo mutamento sul volto di Yagami con una concentrazione assoluta, il pollice appoggiato al labbro inferiore.

«Allontanati dal quaderno.»

Yagami era ancora più riluttante di prima a staccarsi dalla copertina nera eppure, alla fine, dovette farlo. Elle gli dette qualche secondo per riprendersi, ma non per un particolare tatto nei suoi confronti: semplicemente si stava assaporando la caccia. Appena vide lo sguardo dell’altro tornare alla normalità, parlò.

«Questo era un test. Tu non sei Kira. Come ti ho detto prima, se il proprietario entra in contatto col Death Note torna in possesso di tutti i ricordi legati ad esso ma - correggimi se sbaglio - non è il tuo caso. Perciò devo concludere necessariamente che tu non sia Kira.»
«E l’orologio?»
«Mi stupisce che tu mi faccia questa domanda Light, solitamente sei molto più sveglio. Ovviamente anche l’orologio faceva parte del test. Dovevo destabilizzarti, mostrarti prove, per vedere se avresti ceduto.»

L’altro si prese un momento prima di replicare.

«So bene di non essere Kira ma sono sollevato che alla fine te ne sia persuaso pure tu. Adesso possiamo concentrarci sulle indagini a proposito del terzo Kira…»

No caro Light. Adesso era necessario che anche Misa toccasse quel quaderno… in fondo, mentre quello di Yagami adesso apparteneva al terzo Kira, quello di Misa non aveva mai cambiato proprietario. Una volta toccato sarebbe tornata ad esserne proprietaria, ed i ricordi sarebbero rimasti. E lei sarebbe stata un’altra perfetta pedina per la sua strategia… sempre che Rem non avesse rovinato tutto. Ma Rae l’aveva tranquillizzato pure su questo e lui si fidava: il patto che aveva stretto con lo Shinigami prevedeva assoluta riservatezza e cooperazione. Davvero furba, non c’è che dire. Certo, dovevano riporre fiducia in un dio della morte, ma al momento era la migliore opzione che avevano, nonché l’unica, e guardando Rae negli occhi vi lesse il suo stesso, identico pensiero: non esistevano passi falsi.

 

Settembre

R

 

Dall’ultima chiacchierata con Elle aveva smesso di fumare, di colpo, così come aveva iniziato. Vedeva ancora Sachiko ovviamente; quella ragazza le regalava un po’ di leggerezza, una sorta di ventata d’aria fresca che riusciva a rilassarla e a sollevarla almeno in parte da tutta la pesantezza delle indagini. Da quando aveva assistito al “test” di Yagami era davvero difficile pensare ad altro.
«Ehi Rae, sei tra noi?»

Si ricosse dai propri pensieri mettendo finalmente a fuoco il mondo attorno a lei, incontrando con lo sguardo un paio di occhi a mandorla che la osservavano a metà tra l’esasperato ed il divertito. Si era assentata di nuovo.
«Oh… ehm… sì, scusami.»
Sachiko aveva da poco finito di lavorare e lei era passata a prenderla, ma mentre stavano camminando la testa di Rae aveva cominciato a vagare per conto proprio.
«Comunque, vuoi dirmi dove stiamo andando?»
L'altra era stata molto misteriosa, dicendole soltanto che voleva portarla in uno dei suoi luoghi preferiti di Tokyo, ma Rae non aveva idea di cosa aspettarsi da una tipa come lei. In fondo però era bello non sapere qualcosa, ogni tanto. Niente premonizioni, niente sensazioni, niente di niente. Erano due persone normalissime che il venerdì pomeriggio uscivano per divertirsi.
«Assolutamente no! Anche perché sennò sono sicura che non ci verresti…»
«Questa cosa non mi tranquillizza affatto. Che poi come vedi ti sto seguendo comunque… il mio solito buonsenso traviato.»
Quest’ultima parte, a dire il vero, l’aveva soltanto borbottata tra sé.
«Come?»
«Niente, niente…»
Arrivarono dopo un po’ davanti ad uno dei tantissimi grattacieli ultramoderni del centro, con insegne luminose ed un sacco di gente che entrava, soprattutto gruppi di ragazzi o famiglie. Dentro di lei iniziò ad insinuarsi un sospetto.
«Aspetta un attimo…ti prego, ti prego, dimmi che non è quello che penso.»
«E come faccio a sapere ciò che pensi?» chiese l’altra con espressione angelica, già trascinandola dentro.

Ebbene sì. Karaoke. L’aveva trascinata al karaoke.

«Tu. Stai. Male.»

Erano state accompagnate da una gentile signorina in una delle numerose stanze insonorizzate dell’edificio e adesso Rae osservava inorridita lo schermo davanti a sé ed i due microfoni appoggiati sul tavolino al centro della stanza. Sachiko invece se ne stava seduta - o per meglio dire sdraiata - su uno dei divanetti presenti, mentre si girava una canna in tutta tranquillità.
«Oh andiamo, sarà divertente.»
«Sei davvero diabolica.»
Incredibile come riuscisse a parlare con gli shinigami ed ad avere a che fare con l’investigatore migliore del mondo senza (più o meno) problemi ed invece una cosa così banale come il karaoke la mettesse tremendamente a disagio. Iniziò a scorrere le canzoni sul piccolo schermo che aveva davanti.

«Inoltre come credi che possa cantare canzoni giapponesi in giapponese, che oltretutto non conosco?»

Sachiko si accese la canna ed aspirò un paio di boccate di fumo ridacchiando.

«Eddai, ci sono un sacco di canzoni anche in inglese, non fare la noiosa. Vuoi un tiro?»
«Sei sicura che sia una buona idea fumare qua dentro?»

L’altra rispose con una graziosa scrollatina di spalle, che tutto era tranne che una risposta, e Rae si rassegnò, prendendo lo spinello tra le dita. Ne avrebbe avuto bisogno per superare quella cosa.

«Ok, dai, cantiamo.»

 

L

 

 

Le cose stavano andando esattamente nella direzione che voleva lui. Aveva coinvolto Misa nelle indagini sul terzo Kira e lei, desiderosa di aiutare il suo amato Light, si era lanciata nella cosa con entusiasmo. Dopo essere entrata in contatto con la Yotsuba era riuscita ad ottenere un colloquio con loro come modella, così da poter arrivare a Higuchi. Certo, l’imprevisto causato da Matsuda era stato piuttosto seccante, ma per il resto non c’erano stati problemi. Ma non era quello ciò che gli importava: la vera cosa essenziale è che adesso Elle sapeva che Misa aveva toccato il quaderno. Era quasi noiosa la semplicità con cui riusciva a capire una mente semplice come quella della ragazza, che si tradiva costantemente con ogni gesto, ogni parola che pronunciava. Pochi minuti prima, infatti, aveva annunciato a lui e a tutta la squadra anti-Kira -Yagami compreso- che Higuchi le aveva rivelato di essere lui Kira, con tanto di confessione registrata sul telefonino. La sua storiella su come lui fosse innamorato di lei, su come lei avesse detto di essere l’altro Kira… era la verità, eppure c’era un’omissione enorme nel suo racconto. Come aveva fatto a convincere Higuchi di essere realmente Kira? Incredibile che Yagami si fosse perso questo “dettaglio” così fondamentale, preoccupandosi invece per l’incolumità di Misa… il punto era che l’unico modo per dimostrare di avere i poteri di Kira consisteva nell’uccidere qualcuno - ed Elle era certo che lo avesse fatto, anche senza dover controllare se qualcuno fosse morto di arresto cardiaco nello stesso lasso di tempo in cui Misa era in macchina con Higuchi. Lei aveva toccato il quaderno, lei era nuovamente il secondo Kira. Adesso era necessario passare alla fase del piano successiva.

 

 

 

R

 

Alla fine il karaoke del giorno prima non si era rivelato poi così terribile. Avevano cantato qualche canzone inglese e ad un certo punto Rae si era pure cimentata con una in giapponese, tra le risate di Sachiko che, neanche a dirlo, aveva una voce super intonata. Stava giusto ripensando al tragicomico duetto che avevano inscenato sulle note di Help dei Beatles quando una voce alle sue spalle la fece trasalire.

«Temo di aver bisogno del tuo aiuto.»

Lei, affacciata alla finestra mentre si fumava una sigaretta, per poco non soffocò mentre tossiva furiosamente a causa del fumo andatole di traverso. Era un primo pomeriggio di settembre, il silenzio era spezzato solo dal rumore lontano del traffico; quando si era girata di scatto, totalmente presa alla sprovvista da quell'incursione, si era ritrovata davanti Elle, sempre più pallido sotto tutti quei capelli nerissimi ed arruffati.

«Co- cosa?»

Aveva le lacrime agli occhi e ancora tentava di riprendere fiato.

«Sei perfettamente conscia di avermi aiutata già in molte occasioni, non vedo il motivo di tanto sconvolgimento. Inoltre hai detto tu di voler essere più partecipe.» rispose lui, serafico.
Perché mai stava facendo il finto tonto?

«Beh, certo, ma per prima cosa potresti imparare a bussare. Mi hai fatto prendere un colpo!»
«Ho bussato ma non aprivi.»
Era talmente persa nei propri pensieri che non se ne era neppure accorta. Dannazione, avrebbe dovuto decisamente essere molto più vigile di così.

«E come hai fatto ad entrare?»

Lui non le rispose, limitandosi ad inarcare appena un sopracciglio.

«Oh, giusto. Sicuramente avrai una copia delle chiavi.»

Dentro di sé apprezzò il fatto che fino a quel momento né lui né Watari ne avessero mai fatto uso... o almeno, non che lei sapesse.

«Bene, ben tornata fra noi. Adesso ho la tua piena attenzione?»

Che cavolo, era già la seconda persona che le faceva una domanda del genere nel giro di 24 ore. Comunque, nonostante ciò, doveva ammettere le era mancato il modo di fare di Elle.

«Sì. Di che si tratta?»
Lui arrivò subito dritto al punto.
«Devi convincere Rem che è necessario che Misa parli con Light.»

Rae lo guardava in silenzio, confusa.

«Rem deve dire a Misa che io sospetto ancora di Yagami e che anzi, a breve lo incastrerò. Deve consigliarle di avvertirlo, cosicché possa difendersi da me.»

Era tornato l'Elle freddo, calcolatore.
Rae rinunciò a fare domande. Sapeva come si sarebbe conclusa la vicenda e sapeva più o meno qual era l’idea di base, ma da lì a comprendere ogni dettaglio del suo piano…

«Ok, proverò a parlare con Rem.»

L’altro avvicinò pericolosamente il proprio viso al suo, letteralmente trapassandola con lo sguardo.

«“Proverò”...? Devo ricordarti quanto sia importante ogni passaggio del piano?»

Rae si allontanò da lui tornando ad affacciarsi alla finestra, guardando fuori. Riaccese la sigaretta che nel frattempo si era spenta.

«Ed io devo ricordarti del fatto che stiamo parlando di dei della morte

Lui le andò accanto e con un piccolo salto si sedette sul davanzale, sorprendentemente agile e all'apparenza noncurante dei parecchi metri che si aprivano sotto di lui.

«La mia memoria funziona perfettamente. Credevo che non avessi problemi a mettere la tua vita a repentaglio.»

Rae finalmente tornò a guardarlo, ma la sua espressione era tutt’altro che amichevole. Come cavolo faceva a prendere così alla leggera quello che le stava chiedendo?!

«Non è questo il punto. Il punto è che uno shinigami non si fa certo venire a dire cosa fare da una piccola mortale insignificante come me.»
«In generale è vero, ma è vero anche che tu sei in grado di premere i tasti giusti e, in definitiva, di convincere Rem. Non dimenticare mai che la sua priorità è la salvezza di Misa, e che lei non è un semplice shinigami. Inoltre tu non sei affatto insignificante, mi pare ovvio.»

Quell’ultima cosa l’aveva aggiunta quasi per caso, come se stesse constatando che fuori faceva fresco o che le ciliegie più saporite sono quelle più scure. Lo odiava quando faceva così. Anzi, no. Odiava il fatto che pure un commento così banale avesse il potere di smuoverle dentro qualcosa, di farla arrossire.

«Cos’è, cerchi di adularmi per convincermi?»
«Credi davvero che sarei capace di fare una cosa del genere?»

Glielo chiese con un’espressione di assoluta innocenza, lo sguardo limpido e anzi, quasi offeso.
Che bugiardo.

«Assolutamente sì. Ne sono certa.»

Elle si concesse un sorrisetto.

«Ti sbagli. O per meglio dire, tendenzialmente sì, lo faccio, ma non con te... sappiamo entrambi che non servirebbe a nulla. e anche che non amo sprecare il mio tempo in azioni futili. Ogni cosa che faccio o dico ha sempre uno scopo ben preciso.»
«E allora se non è per convincermi perché mi aduli?»
«Ti sbagli di nuovo. Non ti stavo adulando: sei oggettivamente una delle persone meno insignificanti che io conosca... tuttavia il fatto che tu pensi che ti stessi adulando può denotare soltanto insicurezza, oppure vanità, in quanto vuoi che io ti ripeta questo concetto che evidentemente percepisci come complimento. A pensarci bene direi che entrambe le ipotesi siano corrette. Mi sbaglio forse, Rae?»
Sì, decisamente, lo odiava.



 

 


Ciao a tutti miei cari ^^
Non so voi ma io sono letteralmente a pezzi, troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle, ARGH! 
Comunque, lamentele di cui non vi fregherà nulla a parte, ci stiamo pian piano (cioè, in realtà non così piano, ma con i miei tempi di pubblicazione rallentati direi pianissimo, sigh) avviando verso la fine... nello scorso capitolo non ve l'ho chiesto perché, un po' come Rae, ho la testa che a volte se ne va per conto suo [^^''' ehmehm], però sono curiosa: che ne pensate del personaggio di Sachiko? (tra l'altro, piccola curiosità: i pochi nomi giappo che compaiono al di fuori di quelli di DN sono ripresi da un altro manga che se qualcuno di voi lo becca è bravo... è una specie di omaggio, diciamo ^^) E, soprattutto, come vi è sembrata l'incurisione nella testa di Light? Era un esperimento e sto meditando se cimentarmici di nuovo oppure no... voi che ne pensate?
Detto ciò, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e a chi legge, chi segue, chi mi scrive, chi la mette tra le preferite... beh, non mi stancherò mai di ripeterlo: graziegraziegrazieee! 
Se avete idee, critiche, suggerimenti, ecc sarò - come sempre - super felice di ascoltarli (leggerli, nda) :)
Bacibaci

sofimblack

  
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