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Autore: adorvlou    19/09/2017    0 recensioni
La vita del giovane e ricco newyorkese Gabriel Harris era da sempre stata programmata dal volere dei suoi genitori, due imprenditori di successo che avevano costruito un vero e proprio impero immobiliare.
Gabriel aveva la fama del ragazzo ricco e viziato, difficile da accontentare e con un cuore freddo, quasi impossibile da scalfire. Ma l'arrivo di Maggie, una ragazza che portava con sé un enorme peso, farà sì che Gabriel riscopra la gioia di vivere, facendogli conoscere un mondo che non era mai stato capace di vedere.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo l'incontro con quella ragazza, Gabriel era tornato a casa. 

Fuori faceva freddo e la pioggia era sempre più fitta. 
Il ragazzo era seduto sul divano e il fuoco del camino scoppiettava, riscaldando l'ambiente. 
La signora Harris era in cucina, intenta a preparare la cena; nonostante il lavoro le rubasse molto tempo e molte energie, trovava sempre un attimo per mettersi ai fornelli e preparare ottimi pasti per la famiglia. 

Quando l'orologio segnò le otto in punto, il signor Harris fece ritorno a casa. -I media avevano ragione, sembra quasi la fine del mondo.- disse posando l'ombrello nel portaombrelli e togliendosi scarpe e cappotto, ormai fradici. 
-Questo tempo ha di buono una cosa, ha fatto sì che tornassi in tempo per la cena.- la signora Harris diede un bacio al marito e lui le sorrise. 
Gabriel si meravigliava ancora che dopo tutti quegli anni di matrimonio i suoi genitori si amassero come fosse il primo giorno, e spesso gli veniva difficile comprendere come fosse possibile. 
-La cena è pronta?- chiese alzandosi dal divano e raggiungendo i suoi genitori. -Sto morendo di fame.
La donna fece un cenno con la testa e figlio e marito la seguirono.

Nonostante fossero solo tre in famiglia, la casa era molto grande e la sala da pranzo non era da meno. Una grande finestra e le pareti bianche la facevano sembrare ancora più grande. Il tavolo si trovava al centro della stanza, a pochi centimetri da quello che era il piano della cucina. Un grande lampadario scendeva dal soffitto illuminando la stanza e le luci risplendevano sul pavimento di marmo lucido. 
La tavola era apparecchiata accuratamente: tre forchette, una per il primo, una per il secondo e infine quella per il dolce, due coltelli, due bicchieri, uno per l'acqua e uno per il vino e tre piatti, uno per ogni portata. Due brocche contenevano l'acqua e in un terza vi era del vino rosso. La portata principale era già stata servita dalla domestica. -Ho dimenticato qualche ricorrenza speciale?- chiese Gabriel ammirando il tutto. 
-No tesoro, nessuna festa in particolare.- rispose la donna invitandoli a sedere. -Ma oggi è un giorno molto importante per l'azienda. Ho voluto preparare tutto questo per festeggiare dei nuovi acquirenti che ci frutteranno molto denaro.
-Olivia, io non ne sapevo assolutamente nulla.- disse il marito sbalordito. 
-Lo so bene, caro. Volevo farti una sorpresa. Oggi, mentre eri in riunione mi hanno telefonato gli Stuart, hanno finalmente deciso di comprare l'appartamento sulla 5th Avenue a prezzo stabilito. Non è meraviglioso?- il signor Harris si alzò da tavola, andò verso la moglie e la baciò. Erano entrambi al settimo cielo. Gabriel, invece, non riusciva a togliersi dalla testa quella ragazza. Era stato un incontro molto strano e ci aveva pensato durante tutto il tragitto a casa e continuava a farlo. -Gabriel- lo chiamò Alfred -sei contento?- il ragazzo si limitò ad annuire e sorridere, ma in realtà tutto ciò a cui pensava era la ragazza dell'haney Moon.

Finita la cena si alzarono da tavola; Olivia e Alfred andarono diritti in salotto a riscaldarsi davanti al camino, Gabriel decise di fare una doccia bollente. 

Entrò in bagno e aprì subito l'acqua che cominciò a scorrere e riscaldarsi. 
Il ragazzo si guardò allo specchio e rimase per qualche istante immobile a fissare il suo riflesso. Piaceva a tutte, poteva avere tutte, ma non riusciva a spiegarsi perché quella ragazza non lo aveva minimamene considerato. Ma più di tutto continuava a chiedersi perché non faceva altro che pensare a lei. 
Entrò in doccia e vi rimase per un paio di minuti. L'acqua che scorreva lungo il corpo lo faceva sentire meglio; dopo quella giornata pesante a lavoro ne aveva proprio bisogno. 

Uscito si mise a letto e prese il pc per fare qualche ricerca. Probabilmente ciò che più lo aveva incuriosito di quell'incontro era il fatto che la ragazza non si fosse completamente scomposta. Non era come tutte quelle che aveva già incontrato, non ridacchiava con le amiche guardandolo né ci provava spudoratamente come faceva Carolina. Non si era buttata fra le sue braccia quando lui le aveva rivolto la parola, era rimasta lì, a sorseggiare il suo tè, senza curarsi del fatto che avesse i capelli scompigliati e i vestiti ancora umidi a causa della pioggia. 
-Chi sei?- sussurrò Gabriel fissando lo schermo del pc. 
Per un attimo pensò di chiamare Carolina e chiederle se quella ragazza si fosse presentata altre volte al locale, ma si rese subito conto che non era un'ottima idea. 
-Come posso trovarti?- fece un lungo sospiro mentre la luce del monitor gli illuminava il viso. Non sapeva niente su quella ragazza, un indirizzo, un nome, un cognome, nulla. Eppure, lei sembrava conoscerlo meglio di chiunque altro. 
Non sapeva se l'avrebbe più rivista e questo lo faceva impazzire. Non era da lui, non aveva più di questi problemi da tempo. Lui era Gabriel Harris, il ragazzo dal cuore di ghiaccio. Non pensava ad una sola ragazza, non aveva quella voglia matta di rivederla e prendere un caffè insieme. Non era più così dai tempi del liceo. Cosa aveva lei di così speciale da renderlo talmente vulnerabile?
Quando si rese conto di essere terrorizzato dall'idea di poter dipendere così tanto da una ragazza, chiuse il pc e accese le televisione. Tutto quello che voleva fare era distrarsi e togliersi dalla testa quella sconosciuta.

Il mattino successivo, dopo aver fatto colazione, si diresse a lavoro. Era un giorno molto importante perché suo padre era riuscito a fissargli un appuntamento con uno dei suoi clienti che desiderava arredare il suo nuovo appartamento.

Il tempo sembrava non essere cambiato, anzi, la pioggia batteva sui finestrini più del giorno precedente, sembrava quasi volesse grandinare. 
Quando scese dalla macchina non poté nemmeno ripararsi sotto l'ombrello tanto forte era il vento e fu costretto a correre e mentre si dirigeva verso l'edificio, qualcuno gli arrivò contro. La valigetta di Gabriel si aprì e tutti i fogli che conteneva finirono sul marciapiede, bagnati dalla pioggia.
-Mi scusi!- un uomo si abbassò immediatamente per aiutarlo. 
-Dannazione, questi documenti erano importanti. Si levi di torno.- con un gesto strappò gli strappò i fogli di mano.
-Non l'ho fatto di proposito. Con questa pioggia non l'avevo nemmeno vista.- disse alzandosi e cercando di rimediare al danno appena fatto. 
-Si, dica pure quello che vuole, ma la prossima volta guardi bene dove mette i piedi, qui c'è gente che deve andare a lavorare.- di fretta, prese gli ultimi documenti, richiuse tutto nella valigetta ed entrò nell'edificio.

-Su, muoviti.- pigiò un'altra volta il pulsante dell'ascensore. -Ovviamente quando finalmente riesco ad ottenere un incarico che desideravo da tempo, deve andare tutto a rotoli.- scoraggiato decise di prendere le scale, ma non appena si avviò verso l'altro lato dell'edificio, le porte dell'ascensore si aprirono e lui vi corse dentro. premette il pulsante del piano ma una valigetta bloccò le porte facendole riaprire. 
-Meno male, pensavo di non arrivare in tempo.- Gabriel spalancò gli occhi, non era possibile. 
-Che piano?- Quando si voltò e vide Gabriel lo fissò per qualche istante. -Bene, guarda chi si rivede.- l'uomo che prima aveva fatto cadere la valigetta del ragazzo, adesso era di fronte a lui, zuppo dalla testa ai piedi, e lo stava fissando con aria di disappunto. 
-Vado all'ultimo.- rispose senza proferire altra parola. La giornata era cominciata da poco ed era già andato tutto male. In quell'istante Gabriel si chiese cos'altro poteva andare storto ed ebbe la sua risposta. L'ascensore traballò e le luci si spensero.

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Buonasera! Ci ho messo un bel po' ad aggiornare, ma ecco finalmente il nuovo capitolo. Vorrei poter aggiornare due o tre volte a settimana ma fra poco comincerà l'università e so già che non avrò molto tempo a disposizione. Volevo anche dirvi che a breve vorrei pubblicare il trailer della storia.

Nel caso dovessero esserci errori li correggerò il prima possibile.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, al prossimo xx

 

-Vals💕

   
 
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