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Autore: sissi149    19/09/2017    4 recensioni
Tsubasa scosse la testa:
“Tutto ciò è molto interessante, ma perché la polizia ha avvertito la Squadra Speciale per l'attacco ad un idolo delle ragazzine?”
Aoba rispose prontamente, digitando sul suo tablet:
“Hanno chiamato noi perché l'attuale coinquilino, nonché suo manager ed ex tastierista del gruppo, è Yuzo Morisaki.”
Misaki si passò una mano nei capelli, osservando la foto appena apparsa, che ritraeva un uomo all'incirca della stessa età del cantante:
“Intendi il figlio del Colonnello Morisaki?”
Genere: Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Koshi Kanda, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano stati buttati tutti giù dal letto, o quasi, intorno alle sei del mattino da una serie di chiamate: Morisaki era scomparso dall'ospedale sotto il naso dei suoi angeli custodi.

Koshi Kanda, che abitava parecchio lontano dal Central Hospital e si stava ancora recando sulla scena, non osava immaginare la reazione del Colonnello alla notizia.

“E per fortuna che ha mandato i suoi uomini di fiducia!”

L'Agente Speciale era impaziente mentre l'ascensore saliva fino al reparto di terapia intensiva, dove Mamoru Izawa era sempre ricoverato in stato di incoscienza. All'apertura delle porte scattò fulmineo e quasi travolse il Direttore Gamo.

“Buogiorno Capo. Anche lei qui?”

“Si tratta del figlio di Baiko. Se non fossi qua al suo arrivo, il Colonnello avrebbe finalmente un motivo a cui aggrapparsi per chiedere la mia testa ai pezzi grossi!”

Era insolito che il Direttore si sbottonasse tanto sulle proprie mosse con i suoi Agenti, generalmente agiva e forniva solo le indicazioni indispensabili, ma con Kanda spesso avvertiva una sintonia particolare, forse perché entrambi non avevano dei caratteri facili e socievoli come gli altri.

“Sappiamo già come è andata?” Chiese Koshi.

“Intorno alle 5:30 i due soldati di guardia alla porta della stanza si sono allontanati qualche minuto, su invito di un'infermiera, per bere un té nella stanza del personale. Quando sono tornati hanno aperto per scrupolo la porta della stanza e Morisaki si era volatilizzato. Inizialmente hanno pensato fosse in bagno, ma quando non è tornato, hanno avvisato.”

“Poi, secondo il Colonnello, saremmo noi quelli incompetenti!” Kanda strinse le mani a pugno, cercando di non spingersi oltre nell'esternare le sue perplessità: si stava sempre parlando di un ufficiale superiore.

“Agente Kanda, pensi a fare il suo lavoro. Gli Agenti Ozora e Misaki stanno sentendo il personale del reparto, mentre il suo collega Matsuyama è con l'infermiera Murakami, colei che ha allontanato gli uomini dalla porta. Lei chiami Aoba, ha scritto di avere scoperto delle cose importanti sulla donna, poi immagino sappia cosa fare.”

“È ora che entri in scena il poliziotto cattivo.” Ghignò

 

 

Nella stanza del personale, Hikaru tentava di mettere a suo agio l'infermiera Murakami e nel contempo cercava di carpire informazioni. Era una donna dalla corporatura minuta che portava grossi occhiali rotondi. A prima vista non sembrava una persona che dimostrasse l'intenzione di fare del male a qualcuno.

“Signorina, sa che quando due militari sorvegliano una stanza non possono lasciarla incustodita?”

“Credo di sì.”

“E allora mi spiega perché li ha convinti ad allontanarsi?”

L'infermiera alzò la testa con sguardo risoluto.

“La mia è stata solo una gentilezza! Era tutta la notte che quei due erano in piedi davanti a quella porta, ho pensato gli facesse piacere prendere qualcosa di caldo. Alle 5:30 del mattino in ospedale non entra nessuno, tranne il personale.”

“A quanto pare, non oggi.” Commentò Matsuyama.

Kanda entrò come una furia nella stanza, sbattendo la porta.

“È lei Murakami Shizuka?” Domandò senza nemmeno presentarsi.

La donna rimase spaventata da quell'irruzione e diede appena un piccolo cenno affermativo. Koshi non aspettava altro per proseguire.

“Mi può spiegare come mai sul suo conto è stato accreditato un milione e mezzo di Yen1 poco fa?”

“Ci dev'essere un errore.” Pigolò l'infermiera. Aveva la stessa espressione di un bambino appena sorpreso con le mani nel vasetto di marmellata.

“Mi dica: è stata pagata per distrarre i militari?” Kanda sbatté entrambi i pugni sul tavolo, per scuotere l'interlocutrice.

“Non credo sia questo il modo...” Tentò di intromettersi Hikaru, ma una mano sollevata del partner lo fece desistere.

“Vuole sapere un'altra cosa? Abbiamo la trascrizione dei suoi messaggi, ce n'è uno molto interessante, inviato alle 5:31 ad un cellulare usa e getta. Due parole: 'via libera'. A me questa sembra chiaramente complicità e ne verrà accusata se non si decide a collaborare.”

L'infermiera Murakami si sentì in trappola e scoppiò a piangere:

“Quell'uomo mi ha avvicinato ieri sera, mentre arrivavo per il turno di notte. Mi ha chiesto se lavorassi in terapia intensiva. Mi ha detto di essere un fotografo e di essere a caccia di una foto di Mamoru Izawa in ospedale: aveva saputo del pestaggio. Ha detto che era disposto a pagare quella cifra se lo avessi aiutato ad entrare nella stanza, dato che se fosse riuscito a vendere le foto avrebbe guadagnato dieci volte tanto. - I singhiozzi aumentavano mano a mano che la storia proseguiva – Gli ho insegnato come entrare ed uscire senza farsi notare, gli ho procurato un paio di divise da addetto alle pulizie e gli ho detto di trovarsi pronto alle scale di servizio per le 5:30. In fondo per una foto non si sarebbe fatto male nessuno.”

“E il diritto alla privacy dei pazienti dove l'ha messo? Per colpa sua Morisaki è stato rapito! - Sbottò Kanda, poi le porse il proprio cellulare – Guardi questo identikit e ci dica se è questo l'uomo che l'ha avvicinata.”

“È lui!” L'infermiera affondò il volto nelle mani, abbandonandosi alla disperazione.

Hikaru le si avvicinò e cercò di consolarla: se a Koshi la parte del poliziotto cattivo usciva alla perfezione, lui interpretava altrettanto bene quella del poliziotto buono.

Del rumore improvviso ed un vociare piuttosto irritato e deciso provennero dal corridoio, turbando la calma del reparto. Kanda incrociò le braccia e fece un sorrisetto sghembo.

“È arrivato Sua Maestà!”

 

 

Il Colonnello Morisaki aveva da poco fatto il suo trionfale ingresso nel reparto, che già stava sbraitando in ogni direzione, incurante dei medici che gli si erano fatti intorno per chiedergli di abbassare il tono, per rispetto di tutti i pazienti. La sua ira si stava rivolgendo ai due militari che aveva lasciato di scorta al figlio.

“Non avrei mai immaginato che sotto il mio comando ci fossero due tali incompetenti! Vi farò congedare col più alto disonore!”

A quel punto Gamo decise di intervenire:

“Colonnello, non è il caso di fare scenate qui. Venga in disparte.”

“Minato! Ci sei anche tu in questo festival dell'incompetenza?”

“Baiko, dovresti calmarti!” Gamo tentò di avvicinarsi con fare conciliante, per il bene di tutti, nonostante avesse solo voglia di far cacciare il militare il più lontano possibile dalla zona delle indagini.

“Non dirmi cosa fare! Dove sono i tuoi uomini? Sono di sicuro in giro a bighellonare! Se fossero stati addosso ai cinesi come gli avevo detto di fare, non sarebbe successo nulla!”

Il Colonnello schiumava di rabbia, stava diventando incontrollabile, ma il Direttore della Squadra Speciale mantenne la freddezza necessaria.

“I miei uomini sono esattamente dove devono stare e tu ti stai comportando da idiota e ti stai coprendo di ridicolo disturbando tutto il reparto.”

Riuscì a trascinarlo nel magazzino dei farmaci, dove avrebbe potuto urlare finché voleva.

“Io sarei ridicolo? E tu che sei ancora qua mentre i cinesi hanno mio figlio, cosa saresti?”

Ormai il Colonnello aveva perso totalmente il controllo.

“I cinesi sono innocenti, fattene una ragione!”

Il militare colpì una scatola di medicinali, facendoli cadere a terra dallo scaffale.

“Balle! Loro vogliono i nostri piani di difesa! Staranno di sicuro progettando una attacco in grande stile alla nazione!”

Gamo scosse la testa.

“Ti rendi conto della gravità delle accuse che stai formulando?”

“Beh, a differenza tua, io non ho paura ad agire scopertamente. Il nostro paese e mio figlio sono in pericolo e non starò certo qui a guardare i cinesi che se ne vanno allegramente a spasso per Tokyo. Li farò subito arrestare dall'esercito.”

“Abbiamo le prove che non ci sono loro dietro questa storia.”

Ribatté Gamo fermamente, senza urla e strepiti, ma tagliente come un coltello appena affilato.

Alla notizia, Baiko Morisaki ricevette una doccia gelata su tutto il corpo e perse per la prima volta il suo piglio arrogante afflosciandosi in ginocchio.

“Com'è possibile? Stai mentendo!”

“La tua ossessione per i cinesi ti ha reso cieco! I miei uomini hanno buttato via mezza giornata di indagine seguendo la pista che tu gli hai indicato e che si è rivelata un gigantesco buco nell'acqua.”

Gamo provava un sottile senso di soddisfazione nel poter rinfacciare al Colonnello i suoi errori, tuttavia, quando riprese a parlare aveva un tono meno inflessibile:

“Ora, gradirei che non ti intromettessi ulteriormente nelle indagini, sei troppo coinvolto. C'è un motivo se ai parenti delle persone coinvolte non è permesso investigare. Lasciaci lavorare.”

Se ne andò, lasciandolo solo tra le boccette di vetro infrante sul pavimento.

 

 

 

 

Yayoi aveva ragguagliato Kumi, sulle ultime novità: il rapimento di Yuzo Morisaki con il coinvolgimento di un'infermiera. Entrambe lavoravano alacremente: il tempo si era ridotto ed era chiaro che Morisaki, o la sua famiglia, fossero il vero obiettivo ed era divenuto fondamentale ritrovarlo, vivo possibilmente.

“Abbiamo un testimone, un infermiere, che ha visto un auto allontanarsi velocemente da uno dei parcheggi adiacenti all'ospedale. Purtroppo, era all'interno dell'edificio ad un piano piuttosto alto ed ha saputo dirci soltanto il colore.”

Sugimoto sospirò:

“A meno che non sia stata color rosa confetto, sarà impossibile trovarla a questa maniera.”

Dal database delle patenti di guida, che era stato avviato da poco tempo, venne individuato un riscontro:

“Ecco l'uomo dell'identikit: Nagano Iroshi. - Disse l'analista – Domicilio nella prefettura di Shizuoka.”

“Non è la prefettura di origine di Izawa e Morisaki?”

Aoba rifletté:

“Hai ragione. Controlla se è registrato in qualche hotel in città, io controllo la fedina penale.”

Passò qualche istante.

“Negli alberghi e simili non risulta nulla, forse alloggia da amici.” Suppose Sugimoto, mentre Yayoi emetteva un gemito di disappunto.

“È incensurato.”

“Quindi?”

“Quindi non ci arrendiamo! - Aoba lisciò la gonna – Ragioniamo: l'obiettivo sembra essere sempre stato Morisaki, perciò dobbiamo cercare intorno a lui ed al padre. Sul figlio ho già visionato praticamente tutto ed è la persona più tranquilla del mondo. Ti mando la password per l'accesso agli archivi militari, dobbiamo rivoltare come un calzino la storia del Colonnello, è lì la chiave. È qualcuno vicino a lui, che conosce la sua ossessione per i cinesi e sapeva che lui ci avrebbe indirizzato ad indagare in quel senso. Non si tratta di certo di criminali comuni. Dobbiamo trovare qualcuno che abbia soldi e conoscenze di un certo livello per poter aver messo in piedi tutto questo, seminando volutamente falsi indizi.”

“Qualcuno come un fabbricante d'armi potrebbe andare bene?” Domandò Kumi.





1L'ultima volta che ho controllato il cambio Euro/Yen, 1,5 milioni di Yen corrispondevano a circa 11.510 Euro.




 

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E qui avviene una svolta: sotto il naso degli uomini di fiducia del Colonnello Yuzo viene rapito! E la pista che sembra aver scoperto Kumi, porterà a qualcosa di valido?
  
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